Spezzature di Azione

azioni

Storia della borsa: oggi ci focalizziamo sulle spezzature di azione, ripercorrendo con il trader Fabrizio Fiorani altre sfaccettature della borsa degli anni Ottanta.

Spezzature di azione

C’è stato un tempo in cui le “spezzature” di azione rappresentavano un problema per molti risparmiatori e intermediari finanziari. Parliamo dei tempi in cui tutte le azioni quotate alla Borsa Valori di Milano avevano un lotto minimo di negoziazione.

Quando si creava una spezzatura di azione? In occasione di aumenti di capitale, conversione di obbligazioni convertibili, esercizio di warrant, assegnazione di bonus share e casistiche simili, poteva succedere che molti risparmiatori si trovassero ad avere delle “spezzature”. Tecnicamente possiamo definire le spezzature come un quantitativo di azioni inferiore al lotto minimo di negoziazione.

Una spezzatura di azione era difficilmente negoziabile perché non veniva trattata sul mercato ufficiale e non esisteva un mercato dedicato. Unica possibilità per uscire da questa situazione era trasmettere un ordine di vendita (o di acquisto per raggiungere il lotto minimo) ad una controparte specializzata in questa nicchia di mercato.

Agenti di cambio in borsa

Fra gli Agenti di Cambio gli studi Malacarne e Giubergia hanno rappresentato per molti anni un punto di riferimento nel settore. Trattandosi di importi singolarmente modesti ma che richiedevano un impegno superiore a quello delle altre negoziazioni, oltre alla commissione “normale” del 7 per mille, richiedevano una spesa fissa che si aggirava sulle 5.000 lire. Quest’ultima, a volte, finiva per pesare anche in misura percentualmente rilevante sull’importo finale.

Borsa alle grida
Borsa alle grida – Fabrizio Fiorani

Quando lavoravo al Banco di Sicilia eravamo soliti trasmettere tutte le “spazzature” (come era solito chiamarle scherzosamente un mio collega) a Giubergia.

I nostri ordini erano seguiti dal Bobo. Un personaggio fantastico, di mezza età, moro, paffutello, bonario e sempre molto indaffarato. Saltuariamente, incontrando uno di noi o raggiungendo il nostro banchetto in Borsa, diceva: “Sicilia! Va che ti ho fatto una spezzatura”. Immediatamente iniziava un’affannosa ricerca dell’ordine fra le centinaia di foglietti stropicciati che custodiva anche da mesi nelle diverse tasche della giacca.

Appena la trovava e ci consegnava l’interinale dell’eseguito. Lo ringraziavamo ed eravamo soddisfatti nel poterlo comunicare al nostro Cliente. La procedura era comunque laboriosa e soggetta a qualche rischio. A tal proposito ricordo una volta in cui diversi ordini risultarono ineseguiti dopo essere finiti per errore in lavanderia.

Spezzature di azioni

Le spezzature in mano ai piccoli risparmiatori conobbero un eccezionale incremento a metà degli anni Ottanta, durante il grande rialzo che caratterizzò Piazza Affari. In quegli anni le Società approfittarono infatti per effettuare numerose operazioni di aumento di capitale. Nel solo 1986 ve ne furono circa un centinaio. Le spezzature di azione diventarono dunque un grattacapo per moltissimi risparmiatori.

Anche gli intermediari che lavoravano con l’estero avevano questo problema in quanto i clienti istituzionali erano soliti trasmettere ordini per controvalore. Tale circostanza costringeva il negoziatore a farsi carico e gestire la quantità eccedente il lotto minimo. Alcune grandi banche come Banco di Roma, Cariplo, Comit, Banca San Paolo di Torino, per venire incontro ai clienti, iniziarono a raccogliere gli ordini con parametro “a revoca/esecuzione” che cercavano di eseguire un giorno a settimana, generalmente il mercoledì. Nel 1987 BNL tentò di farne un business e diventare Market Maker sui titoli principali. Gli ordini venivano raccolti tramite circuito Reuter ed eseguiti applicando uno spread particolarmente oneroso del +/-3% rispetto al prezzo del titolo.

Circuiti su Borsa Italiana

Mercato alle grida di borsa

Successivamente anche Borsa Italiana iniziò ad attivarsi per trovare una soluzione al problema. Un primo tentativo fu quello di accentrare gli ordini in un circuito telematico con il parametro “a revoca” per favorirne l’incrocio. Alle ore 12 tutti gli ordini, nel rispetto della priorità d’orario, che trovavano una contropartita (anche parziale) generavano un eseguito al prezzo di apertura. 

Questo particolare meccanismo favorì qualche piccolo “pasto gratis”. Poco prima delle 12, su titoli liquidi che mostravano variazioni importanti rispetto al prezzo di apertura, alcuni operatori erano soliti verificare l’esistenza di uno sbilancio significativo nel mercato delle spezzature che permettesse un arbitraggio. In caso positivo facevano da contropartita a tale eccedenza con una serie di ordini (la maggior parte dei quali lotto minimo meno una azione) e si chiudevano sull’MTA lucrando la differenza.

Lo specialista di Borsa

Nel dicembre del 1995 in Borsa Italiana fu creato un mercato dedicato alle spezzature di azione. Inoltre, fu introdotta la figura dello Specialista. Otto intermediari si impegnarono a sottoscrivere in proprio lo bilancio sui titoli loro assegnati entro la fase di apertura dell’MTA ed allo stesso prezzo di apertura.

Nel dicembre del 1998 decadde la figura dello Specialista. Le spezzature furono trasferite direttamente sull’MTA. Qui concorrevano anche nella determinazione del prezzo di apertura. Nel gennaio 2001 infine, il problema delle spezzature fu per lo più risolto a monte eliminando il lotto minimo di negoziazione per tutti i titoli. Restarono alcune eccezioni per vari strumenti e segmenti di mercato particolari.

Modifiche normative e progresso tecnologico hanno cancellato anche l’attività dello “spezzaturaio”. A noi “vecchi” di Borsa non resta altro che utilizzare simpaticamente quel termine (introvabile su internet) per indicare una persona che è solita occuparsi di piccoli affari.

Storia della Borsa

Mercato alle grida, storia della borsa degli anni Ottanta. Ecco i link per leggere tutte le puntate di storia della Borsa di Fabrizio Fiorani.


Ebook Certificates
Articolo precedenteCertificati Softcallable con cedole fino al 12% annuo
Articolo successivoCalendario Bank of England 2023 – 2024