La Borsa ad Agosto

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I mercati non dormono mai e la borsa non va in ferie nemmeno ad Agosto. Insomma, in borsa, anche in estate può non essere clima di vacanze. Ripercorriamo le vicende legate all’estate in borsa e più nel dettaglio al mese di agosto 1990 e 1991, con i racconti di borsa di Fabrizio Fiorani.

La Borsa è aperta anche ad Agosto…

Verrebbe da dire: “Agosto, Borsa mia non ti conosco”. Ho sempre considerato agosto il miglior mese dell’anno per lavorare a Milano. Fino a qualche decennio fa il caldo era generalmente sopportabile, il traffico scompariva, i parcheggi diventavano incustoditi e potevo utilizzare l’auto anziché “lo sposta-poveri”, ossia la metropolitana, per raggiungere l’ufficio vicino alla borsa di Piazza Affari con un notevole risparmio di tempo.

Ai tempi della Borsa Gridata in agosto anche le Corbeille apparivano meno affollate rispetto agli altri mesi dell’anno. Gli operatori di Borsa più “anziani” erano soliti andare in ferie ed affidare i loro incarichi a noi “giovani di una volta” che avevamo una grande opportunità di crescita professionale.

Investire in borsa ad Agosto

L’idea era quella di un mese con attività ridotta, ma non è sempre stato così. Spesso in quel mese si sono registrati avvenimenti che hanno provocato importanti oscillazioni di mercato. In particolare, ricordo la “doppietta” agosto 1990 e 1991 oltretutto intervallata da un periodo non proprio tranquillo.

Il 2 agosto 1990 ci pensò infatti Saddam Hussein a movimentare il mercato con l’invasione del Kuwait. Quella mattina ci svegliammo con la notizia che 100.000 uomini e 300 carri armati dell’esercito iracheno avevano invaso l’Emirato vincendone in poche ore la resistenza. La notizia sorprese i mercati. L’indice Comit in quella seduta perse circa il 3%. Si temeva la forza dell’esercito iracheno, che al tempo si diceva essere composto da un milione di uomini ben addestrati ed equipaggiati.

La reazione di una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti fu immediata e decretò l’inizio di un lungo periodo di incertezza che causò all’indice Comit una perdita del 14% a fine agosto e del 32% al giorno precedente l’inizio dell’operazione “Desert Storm” avviata il 17 gennaio 1991. Un agosto in borsa decisamente movimentato.

Guerra Kuwait

Agosto, volatilità in borsa

Fin dalle primissime ore di quella mattina, eravamo rimasti incollati alle TV che riportavano la cronaca degli attacchi aerei da parte della coalizione in Iraq e Kuwait trasmessa per la prima volta in diretta dalla CNN. Uno spettacolo terrificante con i cieli che si illuminavano di verde per effetto dei bombardamenti della coalizione e dei traccianti della contraerea irachena.  

Pronti per un crollo in borsa? Niente affatto. Scioccato da quelle immagini mi affrettai a raggiungere la Borsa con l’idea che avrei assistito ad una giornata negativa. Con mia sorpresa invece, quella seduta mise a segno un rialzo del 4,7%. Quel segno positivo fu giustificato dall’ipotesi di una rapida conclusione del conflitto. Era infatti risultata evidente la netta superiorità delle forze militari alleate rispetto a quelle irachene.

Il 26 febbraio le truppe fedeli a Saddam si ritirarono dal Kuwait ed il 28 ne venne dichiarata la liberazione e la fine della guerra del golfo. Durante il conflitto l’indice della Borsa Italiana, l’indice di borsa Comit mise a segno un recupero del 15,75% ma il bilancio dall’inizio dell’invasione del Kuwait rimase comunque negativo del 20%. Dopo variazioni così ampie il mercato si concesse una pausa di sei mesi, durante la quale oscillò lateralmente in un ristretto range. 

Storie di Borsa

Si arrivò a Ferragosto, con la speranza di trascorrere ben quattro giorni di meritato riposo. Purtroppo, appena il tempo di riporre il barbecue e smaltire i bagordi, quando domenica 18 agosto giunsero notizie di un colpo di stato in Unione Sovietica.

borsa

Un fatto grave ed inatteso, che costrinse molti operatori e gestori a rientrare precipitosamente dalle ferie, per assistere alla debacle del mercato che lunedì 19 agosto 1991 perse il 7%. Nei giorni successivi, nonostante il susseguirsi di notizie confuse provenienti dall’Unione Sovietica, la borsa mise a segno una serie di rialzi come ad anticipare una favorevole soluzione della situazione.

Quando il 22 Agosto fu appurato il fallimento del colpo di Stato e Gorbaciov rientrò a Mosca, la Borsa concluse la fase di recupero portandosi a circa l’1% dai livelli precedenti al golpe. Gli operatori rientrati dalle ferie poterono raggiungere nuovamente parenti ed amici nei luoghi di villeggiatura.

E fu così che, anche quell’agosto, ci riservò un’emozione breve ma intensa e insegnò a operatori e gestori di preferire ferie “on the road” o comunque in luoghi lontani dall’ufficio. Sicuramente un agosto in borsa senza lasciare recapiti telefonici (allora i telefoni cellulari erano ancora utilizzati da pochissime persone e nonostante questo si viveva alla grande).

Insomma, la Borsa ad agosto non sempre è sinonimo di vacanze… Buon mese di agosto e buone vacanze a tutti i lettori del sito e agli investitori!

Storia della Borsa

“Storia della Borsa” è una rubrica a cura di Fabrizio Fiorani. Di seguito i link per accedere alle precedenti puntate.


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