Perché il Prezzo dell’Oro Sale?

investire sull'oro

Perché il prezzo dell’oro sale se lo chiedono in molti analisti ed investitori. Come mai gli investitori puntano sul metallo giallo e cosa fa salire il prezzo dell’oro? Quanto vale veramente l’oro?

La salita del prezzo dell’oro

Il prezzo dell’oro sale nelle fasi di incertezza. Non a caso l’oro viene definito come il bene rifugio per eccellenza. Sui mercati finanziari gli operatori scambiano ogni giorno tonnellate di oro fisico ed una moltitudine di prodotti derivati aventi come sottostante il metallo preziosi. L’oro è di norma negativamente correlato con l’andamento delle borse e con i tassi di interesse delle principali banche centrali, in particolare di quelle americane. In alcune fasi, però, queste correlazioni vengono meno, come capitato nel secondo trimestre 2020, quando l’oro è salito ai massimi storici, in contemporanea con un forte apprezzamento dei listini azionari. Ma conviene ancora investire sull’oro a questi prezzi?

Quanto vale l’oro?

In questo scenario le quotazioni del lingotto nel 2020 sono arrivate oltre quota 1.900 dollari l’oncia, superando i valori toccati nel 2011. Le ragioni che hanno fatto salire il prezzo dell’oro vanno ben oltre l’incertezza derivante dal coronavirus. Per un’analisi più completa occorre anche analizzare altri fattori, come le decisioni delle banche centrali, le aspettative per i tassi di interesse e l’andamento dei mercati azionari.

Le quotazioni dell’oro nel 2020 sono salite arrivando ai nuovi massimi storici. Grafico da piattaforma ActivTrader

Perché il prezzo dell’oro sale

Il prezzo dell’oro è mosso da numerosi fattori. I principali elementi che possono far salire le quotazioni dell’oro sono differenti. Proviamo a stilare un elenco:

  • incertezza sui mercati finanziari
  • necessità di copertura dal rischio valutario
  • necessità di copertura dal rischio di crolli azionari
  • aspettative per una crescita della domanda di oro
  • aspettative per politiche monetarie molto espansive da parte delle banche centrali.

Come detto, il prezzo dell’oro tende a salire nelle fasi di incertezza sui mercati. Quando vi sono timori per burrasche, l’oro solitamente domina la scena. L’oro tende anche ad apprezzarsi nelle fasi in cui i tassi di interesse di riferimento sono molto bassi o addirittura negativi, come visto fra il 2018 ed il 2020, con previsioni per il 2021 ed il 2022 simili. Le banche centrali, infatti, saranno costrette a stampare ingenti quantitativi di denaro per sostenere l’economia.

Le divise tradizionali, di fatto, tendono quindi a svalutarsi nei confronti dell’oro, che non può essere stampato. Anzi, la produzione di oro cresce ad un ritmo relativamente lento, con un incremento di nuovo oro pari a circa il 2% ogni anno. Sono infatti estratte fra le 3.000 e le 4.000 tonnellate di nuovo oro ogni anno, a fronte di una produzione storica che si aggira sulle 200.000 tonnellate, secondo gli studi del World Gold Council.

Oro come bene rifugio

La domanda di oro può salire se gli operatori vedono crescenti necessità di copertura sia dal rischio di crolli valutari, in particolare del dollaro. Le politiche monetarie fortemente accomodanti delle banche centrali rendono l’oro un bene sempre più scarso se confrontato con il denaro. La cartamoneta può essere stampata dalle banche centrali, l’oro no. Anzi, in futuro potrebbe essere ancora più difficoltosa la sua estrazione.

 Inoltre, l’oro tende ad essere una sorta di assicurazione anche per chi detiene ingenti portafogli azionari. Non a caso l’oro è definito come il bene rifugio per eccellenza. Il lingotto tende infatti ad apprezzarsi nelle fasi di debolezza dei mercati azionari. Di fatto può dunque rappresentare un hedging, ossia una copertura, per molti portafogli azionari o valutari.

Va poi ricordato come molti analisti vedano analisti vedono la salita del 2020 delle borse azionarie (da aprile 2020 in poi) come un gigante dai piedi di argilla, che potrebbe azzopparsi con nuove ondate di coronavirus o se la situazione dovesse sfuggire al controllo delle banche centrali. Anche in quest’ottica l’oro viene visto come un bene rifugio e non deve stupire la forte domanda di metallo prezioso in arrivo dal settore degli investimenti.

Il boom degli ETF aurei

La domanda di oro in arrivo dal settore degli investimenti ha spinto al rialzo la quotazione del lingotto. Nell’incerto scenario complessivo, gli investitori si sono rifugiati sull’oro, con un boom della domanda del settore degli ETF aurei, arrivato su scala globale oltre le 3.600 tonnellate. Una cifra superiore a tutto il metallo giallo estratto nel mondo in un anno. Chiaramente anche questo fattore sta facendo salire il prezzo dell’oro.

La domanda di oro per investimento nel 2020 è salita in maniera significativa per via delle incertezze dei mercati e delle politiche monetarie delle banche centrali.

Sale anche il prezzo dell’argento

Dopo la discesa registrata a marzo 2020, nei mesi seguenti anche l’argento ha ripreso vigore, strascinato al rialzo dal buon andamento dell’oro, ma anche dalle aspettative per un maggiore interesse del settore industriale verso questo metallo. In particolare, l’approvazione del recovery fund europeo è stata vista come un elemento positivo anche per il comparto “green”, ossia quello dell’energia rinnovabile. Un settore poco rilevante per il prezzo dell’oro, molto invece per l’argento, visto che gran parte della sua domanda arriva dal fotovoltaico.

Conclusioni

Le previsioni per il prezzo dell’oro restano impostate al rialzo, con un elevato interesse verso il settore. Ci sono tuttavia elementi di rischio, anche perché il 2020 è stato caratterizzato da un’elevata volatilità sui mercati ed anche sull’oro.

Riassumendo, vale comunque la pena ricordare come siano dunque numerosi i fattori che hanno determinato un maggiore interesse verso il settore dei metalli preziosi e, in particolare, la salita del prezzo dell’oro. Fra questi, come visto, la grande incertezza, una elevata domanda di oro in arrivo dal settore degli investimenti e la necessità degli operatori di coprirsi per eventuali turbolenze sui mercati finanziari. Tutto ciò senza dimenticare le politiche delle banche centrali, che con la loro attività monetaria espansiva, hanno contribuito alla salita del prezzo dell’oro.


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