Investire sul Petrolio con i Certificates

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Come investire sul petrolio con i certificates? Focus su due emissioni tematiche di Leonteq ed EFG International, con ISIN CH1325431729 e CH1336218750. Entrambi i certificates sono quotati su Borsa Italiana e pagano premi mensili condizionati.

Il ruolo del petrolio nel sistema economico moderno

Nonostante i proclami del mondo politico il petrolio resta un asset cruciale nell’economia. A tal proposito vale ricordare come la domanda mondiale nel 2023 abbia toccato i massimi storici, oltre quota 102 milioni di barili al giorno, con un incremento di oltre due milioni di barili al giorno rispetto ai valori del 2022.

In sintesi, il passaggio a sistemi energetici alternativi meno inquinanti probabilmente avverrà, ma richiede vari decenni. Una conferma è arrivata dal Summit del Cop28 dello scorso dicembre, dove è stato raggiunto un accordo per la transizione da combustibili fossili ad energie alternative con obiettivo 2050, ossia fra oltre 25 anni.

Certificates di investimento sul petrolio

Come investire dunque sul petrolio? In questo articolo ci soffermiamo su due certificati legati a WTI e Brent, i due benchmark per il prezzo del petrolio. Entrambi hanno barriere ampie e premi mensili potenziali in doppia cifra. Offrono di fatto un rendimento potenziale interessante anche in caso di ribassi (entro barriera) da parte dei sottostanti.

ISIN CH1325431729, barriere al 50% e cedole fino al 10% annuo

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Settore Petrolifero

Fra le emissioni di punta di Leonteq sul tema petrolio troviamo il certificato ISIN CH1325431729Il prodotto è caratterizzato da barriere decisamente ampie (al 50% dei prezzi di osservazione iniziale), diventate ancora più distanti grazie alla recente salita delle quotazioni del greggio. Al tempo stesso, però, il prezzo viaggia sotto la pari, aumentando quindi il rendimento potenziale del certificato. Sono previste cedole mensili condizionate dello 0,83%, per un rendimento cedolare che può arrivare al 10% all’anno.

I prezzi di osservazione iniziale sono pari a 82,21 dollari per il Brent e 77,93 dollari al barile per il petrolio grezzo (WTI). Le barriere sono quindi collocate a 41,105 dollari per il Brent e 38,965 dollari per il WTI, valori decisamente lontani per entrambi i benchmark petroliferi. Numeri che dopo la risalita del 2020-2021 non sono mai più stati raggiunti.

Il certificato per investire sul petrolio ha scadenza fissata a marzo 2027, ma può essere richiamato discrezionalmente dall’emittente dalla finestra di osservazione di luglio 2024 in poi, trattandosi di un softcallable.

Investire sul petrolio con barriere al 60% – CH1336218750

Per chi ha una propensione al rischio leggermente maggiore, troviamo un prodotto con barriera al 60%, su valori in area 50 dollari al barile, quindi al momento estremamente lontani.

Lo ha emesso EFG International, solida banca svizzera. Anche in questo caso i sottostanti del certificato ISIN CH1336218750 sono WTI e Brent e le barriere sono posizionate al 60% dei valori di fixing. Operativamente i livelli di fixing iniziale sono pari a 85,41 dollari per il Brent Crude Oil e 81,35 dollari per il WTI. Le barriere risultano quindi collocate a 51,246 dollari sul Brent e 48,81 dollari per il WTI.

Il certificato di EFG International, strutturato con tecnologia Leonteq, prevede premi mensili condizionati dell’1%, per un rendimento cedolare che può arrivare al 12% annuo. Il prezzo spot naviga leggermente sotto la pari, aumentando quindi leggermente il rendimento potenziale del prodotto. Il certificato ha scadenza fissata a marzo 2026, ma a partire da luglio 2024 prevede il possibile rimborso anticipato del capitale nel caso in cui i sottostanti siano al di sopra di un livello trigger decrescente nel tempo (c.d. autocallable).


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