Certificates Wost Of – Cosa sono

certificati e derivati regolamentati finanziari
Strumenti derivati. Cosa sono

Cosa sono i certificates worst of e come si calcola il valore di rimborso in un certificato worst of?

I certificates worst of sono prodotti finanziari derivati appartenenti alla categoria degli investment certificates. Il loro valore è legato a molteplici sottostanti, spesso un basket di azioni o un paniere di indici azionari. I certificates worst of sono negoziati sul Sedex di Borsa Italiana o sulla piattaforma Euro TLX.

Certicates worst of: cosa sono

I certificati “worst of” derivano il loro valore a scadenza dalla performance del peggior sottostante fra quelli selezionati dall’emittente per la costruzione del certificato.

Anche durante la vita del certificato worst of, l’andamento della quotazione spot tenderà ad essere legata in maniera significativa alla performance fatta registrare dal peggior sottostante.

Il valore a scadenza dei certificates worst of

Se il certificato è di tipologia worst of, il valore di rimborso a scadenza viene dunque basato sulla performance del peggior sottostante. Non viene dunque conteggiato l’andamento medio dei sottostanti, né sono considerati quelli andati meglio. Per via della bassa volatilità registrata sui mercati prima della crisi 2020, è cresciuto il numero di certificates worst of. Di fatto questi certificates riuscivano a garantire un rendimento interessante anche a fronte di un mercato relativamente poco volatile.

Come funzionano

A titolo esemplificativo, immaginiamo che nel 2019 fosse stato emesso un certificato “worst of” con Enel, Eni e Intesa come sottostanti. I prezzi di fixing iniziale di questa emissione li poniamo a 5 per Enel, 14 per Eni e 2 per Intesa. Sempre per ipotesi, poniamo che la barriera capitale fosse posizionata al 50% a fronte di una scadenza del certificato fissata nel 2022.

Il certificato worst of nel 2020, dopo la forte discesa dei petroliferi generata dal Covid, sarebbe verosimilmente scambiato sotto la pari.

Prendiamo per ipotesi i prezzi di mercato di luglio 2020: Eni 8,50 euro, Enel 8, Intesa Sanpaolo 1,70. Trattandosi di un certificato “worst of”, il prezzo sarebbe basato sull’andamento di Eni, che ha perso circa il 40% rispetto al fixing e si trova soltanto 1,50 euro sopra la barriera capitale. Se nel 2021-2022 Eni dovesse proseguire la sua discesa, arrivando a scadenza sotto quota 7, ossia il 50% rispetto allo strike iniziale, il certificato rimborserebbe il valore iniziale decurtato di tale calo, in quanto la protezione del capitale verrebbe meno. Se Eni a scadenza chiudesse a 3,50 euro, ossia il 75% in meno rispetto al prezzo iniziale, il valore di rimborso sarebbe pari al 25% del valore nominale del certificato worst of.

Da sottolineare che se la barriera fosse stata al 70% e non al 50% ai prezzi ipotizzati il prezzo spot del certificato worst of sarebbe stato nettamente più basso. Questo perché il mercato avrebbe prezzato maggiori possibilità di vedere a scadenza uno o più sottostanti sotto la barriera.

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Come funzionano i certificates worst of e come si calcola il valore di rimborso?

Certificati best of

Una struttura simile, ma opposta è quella dei certificates best of. Anche in questo caso il prodotto finanziario è legato a molteplici sottostanti. Però, a differenza dei certificates worst of, in questo caso il prezzo deriverà dall’andamento del migliore sottostante. Tornando al precedente esempio, sarebbe sufficiente la buona performance di Enel non sarebbe inficiata dalla discesa di Eni. Sarebbe infatti sufficiente un fixing finale di Enel sopra il valore barriera per considerare non violata la barriera. In questo caso le probabilità di successo del derivato in questione aumenterebbero notevolmente. Come sempre capita, siccome rischio e rendimento sono inversamente correlati, questi certificates best of avrebbero un rendimento nettamente inferiore rispetto ai più comuni worst of certificates.


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