Previsioni sui Mercati Azionari

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Quali previsioni sui mercati azionari? Cosa attendersi dopo i forti rialzi di novembre? Ecco un’analisi dello scenario generale, caratterizzato da un forte risk on a novembre, poi in parte scemato ad inizio dicembre. Quali sono a questo punto le previsioni sui mercati azionari? Quali titoli stanno mostrando maggiore forza sul mercato di borsa?

Previsioni ed Analisi di Borsa

Sui mercati azionari si sono registrati forti rialzi nel mese di novembre. Quasi tutti i comparti ne hanno beneficiato, con forti acquisti su un’ampia parte delle azioni. Il FTSE Mib lo ha archiviato con un progresso superiore ai venti punti percentuali, mentre negli Stati Uniti Wall Street è arrivata a varcare per la prima volta nella storia quota 30.000 punti. Possiamo dire che i mercati siano stati dominati da un generale sentiment “risk on”, ossia da una accentuata propensione al rischio.

Chi guadagna dai Rialzi di Borsa?

In estrema sintesi quasi tutti i comparti si sono mossi al rialzo, soprattutto, però i titoli che negli ultimi mesi erano rimasti maggiormente penalizzati.

A livello generale, possiamo dire che le asset class che hanno tratto maggiore profitto sono quelle considerate come maggiormente rischiose. Fra queste, pertanto, oltre all’azionario, troviamo il petrolio, così come le divise oceaniche, ossia il dollaro australiano ed il dollaro neozelandese. Proprio la valuta di Wellington ha messo a segno significativi progressi, anche grazie alle dichiarazioni contrarie a tassi negativi della Banca Centrale. Hanno invece sofferto il dollaro americano ed il bene rifugio per eccellenza, l’oro.

Per quanto riguarda l’azionario, dopo i rialzi di novembre, dicembre è iniziato con maggiore cautela. Questo forte rialzo chiaramente complica le previsioni per il futuro, con le borse che paiono aver scontato una certa ripresa dell’economia.

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Quali previsioni sui mercati azionari?

Previsioni per i Mercati Azionari nel 2021

Quali previsioni per il 2021 sui mercati azionari? Non è mai facile fare previsioni, lo è ancora meno in un contesto come quello attuale, caratterizzato da forti rialzi, nonostante i tragici numeri del Covid ed i conseguenti lockdown.

Partiamo dall’analisi dello scenario attuale sui mercati azionari. La leggera frenata registrata dopo il rally di novembre può essere considerata, almeno per quanto visto sinora, come fisiologica. Dopo una lunga corsa, le azioni tendono infatti a consolidare i livelli raggiunti. Per vedere altri rialzi potrebbero servire nuovi elementi di ottimismo, come ulteriori mosse delle banche centrali, numeri di contagi da Covid-19 in calo ed altre conferme relativamente all’efficacia dei vaccini contro il virus.

Il trend di fondo appare ancora positivo, anche se, di fatto, i mercati paiono ormai aver prezzato un lento ritorno alla normalità dalla tarda primavera 2021. Se così non fosse, lo scenario (e le previsioni sui mercati azionari) sarebbero chiaramente da rivedere al ribasso. In sintesi, ogni previsione sui mercati azionari per il 2021-2022 passa necessariamente dall’evoluzione del Covid-19 e dall’efficacia dei vaccini. Inoltre, un ruolo centrale lo giocheranno le banche centrali. Gli analisi hanno sin qui ipotizzato e previsto un pieno coinvolgimento anche in futuro dal parte delle banche centrali, chiamate a proseguire con le misure di sostegno all’economia degli ultimi mesi.

FTSE Mib ed azioni italiane

Gli indici azionari di tutto il mondo hanno messo a segno corposi rialzi. Il FTSE Mib, ha guadagnato circa 23 punti percentuali nel mese di novembre. Si è trattato del maggior movimento percentuale rialzista di sempre per il FTSE Mib. In punti, invece, l’indice aveva fatto meglio in appena due occasioni, nel boom del 1999-2000. Operativamente, l’indice FTSE Mib è passato da meno di 18.000 punti ad oltre 22.000, trascinato al rialzo dalle aspettative per una elevata efficacia da parte dei nuovi vaccini. Ne hanno beneficiato sin modo particolare i comparti azionari che negli ultimi mesi erano rimasti maggiormente penalizzati. Fra questi quello petrolifero (sono salite le azioni di Eni, Tenaris e Saipem) e quello bancario (con Intesa e Unicredit in testa). Due settori che giocano un ruolo importante sul listino azionario del FTSE Mib.

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Analisi e previsioni sui mercati azionari italiani

Fra questi ricordiamo Eni, che ha guadagnato circa 30 punti percentuali, rimbalzando con forza dai minimi degli ultimi vent’anni in area 6 euro per azione, fino a portarsi oltre quota 8 euro. Ancora meglio ha fatto Leonardo-Finmeccanica, il cui valore è risalito da 4 a 6 euro per azione.

Spicca poi il rally di Tenaris, supportato dai numeri di bilancio in ripresa, che hanno spinto il valore del titolo verso i 6,50 euro. Dopo mesi di sofferenza, anche i bancari hanno rialzato la testa. In particolare, Intesa Sanpaolo si è riportata a ridosso di quota 2 euro, con un balzo su base mensile nell’ordine dei venti punti percentuali.

Sotto i riflettori anche Unicredit, volata da 6 a 9 euro, salvo poi stornare nettamente ad inizio dicembre. La discesa delle azioni di Unicredit verso quota 8 euro è arrivata dopo le news societarie, con la non ricandidatura da parte dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier. Non hanno invece brillato le azioni del comparto farmaceutico. Ha ceduto terreno Diasorin (circa il 7%), mentre hanno limitato le perdite Amplifon e Recordati. Attenzione però, le azioni di Diasorin da inizio anno hanno messo a segno un corposo +45%. Il titolo Diasorin ultimi tre anni si è apprezzato del 120%, portando la capitalizzazione da 4 a quasi 10 miliardi di euro.

E le azioni di Amplifon? Negli ultimi tre anni sono salite da 12 a 32 euro per azione. Nel caso delle azioni di Amplifon, la capitalizzazione di mercato è pari ad oltre 7 miliardi di euro.


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