Euro Dollaro verso la parità?

mercato dei cambi euro dollaro

Analisi cambio euro/dollaro. Quali previsioni per l’euro contro il dollaro? Come proteggersi dal rischio di cambio? La parità fra le due valute sembra vicina, ma in passato spesso l’euro è rimbalzato proprio da questi valori

Cambio euro/dollaro

Partiamo con un’analisi del cambio euro/dollaro, per poi analizzare varie tematiche, come la protezione del rischio di cambio.

La discesa del cambio euro/dollaro ha rappresentato uno dei temi centrali delle ultime settimane sui mercati finanziari. Quali sono le ragioni alla base dell’apprezzamento del dollaro e come ci si può muovere per proteggere il portafoglio di investimenti? Partiamo dall’analisi dello scenario. Operativamente parlando, il cambio euro dollaro è sceso sotto 1,05, aggiornando i minimi degli ultimi cinque anni ed arrivando vicino ai minimi degli ultimi 20 anni (segnati appunto nel 2017).

Addirittura, le quotazioni sono scivolate su valori inferiori a quelle registrate durante i primi mesi del Covid. All’epoca l’euro/dollaro aveva poi rapidamente ripreso vigore, sino a risalire in area 1,20, valori su cui ancora si trovava un anno fa. Ora, invece, lo scenario per il cambio euro/dollaro appare differente, con politiche monetarie divergenti fra le due banche centrali.

La Fed alza i tassi, il cambio euro/dollaro scende

A inizio maggio, infatti, la Federal Reserve (la Banca centrale americana) ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, portando i tassi di interesse da 0,50% a 1,00%. Questo, però, è stato soltanto il primo passo di un percorso ben più ampio, che potrebbe portare i tassi intorno al 3% entro fine anno o comunque nei primi mesi del 2023. Per contro, la BCE si è sin qui dimostrata nettamente più accomodante, rimandando il primo rialzo dei tassi post pandemia al terzo trimestre. Questo alla luce dell’evoluzione del conflitto fra Russia ed Ucraina, che ha implicazioni nettamente più ampie per l’Eurozona rispetto agli Usa, anche per via della maggiore dipendenza europea dal petrolio e dal gas moscovita.

Soltanto a metà maggio Christine Lagarde, governatore della BCE ha fatto intendere che la BCE verosimilmente alzerà i tassi a luglio, dopo la fine del programma di acquisti. Questo, almeno per il momento, non ha fermato la discesa del cambio euro/dollaro sul forex market.

Discesa cambio euro dollaro sul mercato forex - il grafico
Discesa cambio euro dollaro sul mercato forex – il grafico EUR/USD della parte finale del 2021 e dei primi mesi del 2022. Il cambio si avvicina verso la parità

Analisi cambio euro/dollaro

Vediamo altri spunti di analisi per il cambio euro/dollaro. Al momento il rapporto fra le due valute si trova su dei livelli chiave. L’area 1,05, infatti, in passato ha più volte rappresentato un importante supporto, frenando la discesa dell’euro. Una chiara rottura ribassista di 1,05 ha aperto spazio per altre discese, con un primo obiettivo verso l’area 1,0350. La parità fra le due valute, anche se più volte sfiorata, non si vede dal 2003. Anzi, nel 2008, l’euro che era addirittura arrivato oltre 1,50 nei confronti del dollaro nel 2008 ed ancora un anno fa valeva circa 1,20. Sarà interessante valutare l’evoluzione di questo movimento, anche cercando di capire quanto i mercati abbiano già scontato il differenziale dei tassi fra BCE e Fed dei prossimi mesi.

grafico euro dollaro lungo termine
Grafico euro dollaro lungo termine. Si notano i vari rimbalzi ogni volta che le quotazioni EUR USD sono arrivate in area 1,04-1,05.

L’attuale apprezzamento del dollaro è stato relativamente veloce e se la BCE dovesse mostrarsi meno accomodante del previsto nei prossimi mesi l’euro potrebbe rialzare la testa.

Quali dunque le previsioni per il cambio euro dollaro? La parità è vicina e potrebbe anche essere raggiunta, ma nel lungo termine pare difficilmente sostenibile. Inoltre, un dollaro troppo forte frenerebbe la crescita americana e la Federal Reserve potrebbe cercare – ad un certo punto – di rallentare l’apprezzamento del dollaro contro euro, sterlina, yen e altre valute.

Dollaro contro yen e sterlina

La forza della banconota verde, però, non è emersa soltanto contro l’euro. Proprio in queste settimane il dollaro ha aggiornato i massimi degli ultimi vent’anni contro lo yen giapponese. La Bank of Japan ha mantenuto i tassi negativi a -0,10%, aprendo di fatto le porte ad un ulteriore svalutazione della valuta nipponica. Il cambio fra dollaro e yen è quindi salito oltre 130. Da segnalare anche il rafforzamento del dollaro contro la sterlina. Il cambio pound/dollaro è infatti sceso da 1,30 a 1,23, confermando la forza del dollaro sul mercato delle valute.

Come proteggersi dal rischio di cambio

Come ci si protegge dal rischio di cambio? Partiamo da una considerazione ovvia: per l’investitore europeo, che vive in Europa una discesa del cambio ha un effetto relativamente contenuto. In secondo luogo, buona parte del movimento potrebbe ormai essere alle spalle, anche se non possiamo escludere un ulteriore rafforzamento del dollaro a discapito dell’euro. Per chi volesse speculare su questa ipotesi, è possibile acquistare strumenti che consentano un’esposizione lunga, ossia rialzista, sul dollaro. Ciò sia tramite prodotti come un ETF sull’euro/dollaro – appunto long dollaro. Ma anche con l’acquisto di azioni americane, titoli di Stato o corporate americani, o con altri strumenti in dollaro con rischio di cambio non protetto. Da notare come la maggior parte delle materie prime siano prezzate in dollari, permettendo quindi un’esposizione sul cambio. Altra postilla da non dimenticare: l’investitore che puntasse su strumenti denominati in dollari otterrebbe un profitto da un ulteriore apprezzamento della divisa americana, ma al tempo stesso perderebbe se l’euro dovesse recuperare terreno.

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