Le Azioni di Borsa in Tempo di Guerra

azioni in tempo di guerra

Come si muovono le azioni in tempo di guerra? E quali sono, statistiche alla mano, le migliori azioni quotate in Borsa che tendono ad essere favorite in tempo di guerra? Esaminiamo lo scenario, ripartendo dall’attualità. Le tragiche guerre attualmente in corso in Ucraina e Palestina condizionano i mercati. Nonostante l’incertezza, però, molte azioni hanno aggiornato i massimi, proprio in tempo di guerra. Come sempre la borsa non mostra emozioni, ma grande cinismo, cercando di guadagnare dallo scenario che si presenta.

Ciò non toglie che rischi ed opportunità arrivino anche sulle borse e le azioni in tempo di guerra si muovono conseguentemente. In un mondo sempre più interconnesso, i conflitti non si limitano più ai campi di battaglia. Le guerre di oggi si combattono anche nei mercati finanziari, dove le azioni delle società coinvolte possono subire variazioni significative, così come nella tecnologia e nell’informatica. Qual è l’impatto dei conflitti sulle azioni di borsa in tempo di guerra? Come gli investitori possono navigare in questi tempi incerti? Vediamo lo scenario.

Il valore delle azioni in tempo di guerra

La guerra è un evento che scuote il mondo in molti modi. Non solo porta distruzione e sofferenza, ma provoca anche ondate di incertezza che si propagano attraverso l’economia globale. Queste ondate possono causare fluttuazioni significative nei mercati finanziari, influenzando il valore delle azioni delle società coinvolte.

borsa e guerra

In particolare, le società che operano in settori direttamente coinvolti nel conflitto, come l’industria dell’armamento (leggi: Leonardo, ex Finmeccanica) o dell’energia e petrolio (come ENI o Tenaris), possono vedere le loro azioni subire variazioni significative. Allo stesso tempo, le società che dipendono da risorse o mercati situati in aree di conflitto possono subire perdite a causa dell’instabilità.

Ma la guerra può anche creare opportunità. Alcune società possono trarre vantaggio dalla crescente domanda di beni e servizi legati alla difesa. Altre possono sfruttare le nuove rotte commerciali che si aprono a causa dei cambiamenti geopolitici. Nelle guerre più recenti, cioè prima e seconda guerra mondiale, guerra fredda e guerra del Golfo, alcuni le azioni di alcuni settori sono salite ed altre sono scese. In generale, la guerra può avere un impatto sia positivo che negativo su vari settori. quindi bisogna essere selettivi.

Guerra: Settori generalmente influenzati positivamente:

  1. Industria della difesa e dell’aerospazio: Le aziende che producono armamenti e tecnologie militari tendono a vedere un aumento della domanda durante i periodi di conflitto.
  2. Industria delle costruzioni: Dopo un conflitto, c’è spesso un bisogno di ricostruzione, il che può portare a un aumento della domanda nel settore delle costruzioni.
  3. Tecnologia e cybersecurity: La guerra moderna spesso coinvolge la cyber guerra, il che può aumentare la domanda di soluzioni di sicurezza informatica.

Guerra: settori generalmente influenzati negativamente:

  1. Turismo: I conflitti possono rendere le destinazioni turistiche meno attraenti o inaccessibili, influenzando negativamente il settore del turismo.
  2. Energia: Se un conflitto interrompe la produzione o la distribuzione di petrolio o gas, può avere un impatto negativo sul settore energetico.
  3. Finanza: L’incertezza causata dalla guerra può portare a volatilità nei mercati finanziari, il che può influenzare negativamente le banche e altre istituzioni finanziarie.

Quali strategie di investimento in tempo di guerra?

Durante i periodi di guerra regna l’incertezza e questo può portare a volatilità nei mercati finanziari. Ecco alcune strategie di investimento che potrebbero essere prese in considerazione:

  1. Diversificazione del portafoglio: Questa è una strategia fondamentale per gestire il rischio in qualsiasi condizione di mercato. Durante i periodi di conflitto, può essere particolarmente utile diversificare tra vari settori e classi di attività.
  2. Investire in beni rifugio: I beni rifugio come l’oro o i titoli di stato di paesi stabili possono fornire una certa protezione durante i periodi di incertezza. Gli stessi stati in conflitto di solito aumentano le riserve auree prima di una guerra, per poter comprare armi scambiando oro.
  3. Considerare le aziende di difesa e sicurezza: Le aziende che forniscono beni e servizi militari possono vedere un aumento della domanda durante i periodi di conflitto.
  4. Monitorare attentamente le notizie globali: Le condizioni possono cambiare rapidamente durante un conflitto, quindi è importante rimanere informati e pronti ad adattare la strategia di investimento di conseguenza.
  5. Consultare un consulente finanziario: Le decisioni di investimento dovrebbero sempre essere prese in base alle proprie circostanze finanziarie individuali. Un consulente finanziario può fornire consigli personalizzati e aiutare a navigare nelle complessità dell’investimento in tempo di guerra.

Dollaro e VIX: due sentinelle

Ricorda, ogni strategia di investimento comporta dei rischi e non esiste una strategia “perfetta” che funzioni per tutti in ogni situazione. Per monitorare i momenti più rischiosi gli investitori guardano l’andamento del dollaro, moneta rifugio. Se sale significa che il rischio di mercato è alto; siamo cioè in situazione di risk off, nella quale gli investitori non vogliono correre rischi e si rifugiano sulla moneta più sicura.

Per capire quando la volatilità del mercato sale troppo e sconsiglia operazioni rischiose c’è un secondo indicatore. La volatilità ed il rischio diventano eccessivi di solito quando l’indice VIX di volatilità supera il valore di 20. La salita del dollaro è spinta in questi casi anche per la richiesta di materie prime ed oro quotate in dollari.

I Numeri della guerra

Secondo il SIPRI, Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (IIRPS, in inglese Stockholm International Peace Research InstituteSIPRI) nel mondo tra il 2020 e il 2022 i dati delle 15 principali società e industrie della difesa segnano un aumento degli ordini di ben 76,4 miliardi di dollari: un aumento del 10% in soli due anni. Se risaliamo a fine 2019 il portafoglio era di 608,4 miliardi, a giugno 2023 era di 764 miliardi di dollari, con un incremento superiore al 20%! Chi ha speso di più per la guerra? A livello di paesi, dominano questa classifica nera gli Stati Uniti. La quota degli Usa nelle armi è del 39% del totale, Cina 13%, poi Russia, India e Arabia Saudita.

La azioni di Borsa – andamento in tempo di conflitti bellici

azioni borsa guerra

Cosa dice la Storia? Come è andata in borsa nelle guerre passate? Guardiamo cosa è avvenuto nella più grande borsa mondiale. A Wall Street le reazioni a fronte della guerra sono state positive: Grenada ’81; Panama ’89; Guerre del Golfo ’91 e ’93; Afghanistan ’01; Libia ’11. Anche durante la Prima Guerra Mondiale, il Dow Jones è salito (+21,2%) mentre alla fine della seconda è salito del 23%, dopo aver perso durante la guerra. Rialzi per le borse anche con la guerra di Corea (+19,6%) e nel conflitto in Vietnam (+20,5%). La borsa non guarda in faccia nessuno, soltanto i numeri di bilancio delle aziende e la liquidità in circolazione, che spesso aumenta durante le guerre.

Le migliori azioni in tempo di guerra

Segue una lista di azioni coinvolte nella guerra che vantano aumento degli ordini e futuro incremento dei ricavi nei prossimi anni. Tutto questo provoca un forte incremento del valore di Borsa. Si può investire in questi titoli, ma anche nell’indice globale di Morgan Stanley (Msci) che per il settore ha segnato un aumento del 25% negli ultimi 12 mesi. Non è il solo; anche l’indice azionario europeo Stoxx del settore aerospazio e difesa è cresciuto nello stesso periodo di ben il 54 per cento!

Ecco una lista delle migliori azioni del settore difesa.

  • Lockheed Martin è leader del settore: dal 2020 al 2022 il portafoglio ordini grazie alle vendite degli F-35, è salito da 147,1 miliardi a 150 miliardi (+19,7%), con ricavi aumentati da 65,4 a 66 miliardi.
  • Rtx è il primo produttore mondiale di missili, tra cui i Patriot, ha aumentato il fatturato da 67,3 a 69 miliardi.
  • Hanwha Aerospace è una grande industria sud coreana il cui portafoglio è aumentato da 2,4 miliardi di dollari nel 2020 a 15,2 miliardi alla fine del 2022. L’azienda ha beneficiato in modo significativo degli ordini originati dalla guerra in Ucraina, in particolare dalla Polonia.
  • Rheinmetall, produttore tedesco di cannoni e carri armati, ha aumentato il fatturato da 14,8 miliardi di dollari nel 2020 a 32,5 miliardi al 30 giugno 2023 (+219%).
  • Leonardo, anche l’azienda italiana quotata a Milano, è passata dai 36,51 miliardi di fine 2020 sono aumentate ai 39,1 miliardi di euro del 30 giugno 2023. Il titolo dai minimi della pandemia ha più che triplicato il suo valore in borsa.

Chi ha guadagnato di più? La società turca di elettronica della difesa e missili Aselsan (+341%) e l’indiana Hindustan Aeronautics (+340%). Terza Rheinmetall (+244%).

Le azioni che in tempo di guerra hanno guadagnato di più

In questa breve tabella le migliori azioni delle prime dieci industrie che producono strumenti per la difesa, la loro nazionalità e la percentuale di incremento del titolo negli ultimi due anni, 2022-2023.

Aselsan TURCHIA+341%
Hindustan AeronauticsINDIA+340%
RheinmetallGERMANIA+244%
AtiUSA+180%
Hanwha AerospaceCOREA DEL SUD+165%
SaabSVEZIA+159%
Rolls-RoyceUK+143%
Bharat ElectronicsINDIA+139%
LeonardoITALIA+132%
Bae SystemsUK+98%

Azioni europee del settore difesa

Come si muovono le azioni in tempo di guerra? Per il comparto difesa, spesso si verificano grandi salire. Tutte le azioni di questo settore per gli investitori risultano interessanti perché spinte dalla maggiore spesa dello Stato per la difesa e le armi.

Ecco una lista di altre azioni da seguire in questo ambito: Airbus Olanda, Avio Italia, Avon Protection Uk, Babcock International Uk, Chemring Uk, Fincanteri Italia, Hensoldt Germania, Meggitt Uk, Mtu Aero Engines Germania, Qinnetio Uk, Safran Francia, Thales Francia, Ultra Electronics Uk, Dassault Aviation Francia, Northrop Grumman Usa, Lockheed Martin Usa.

Consigli di portafoglio in caso di guerra

A tutti è chiaro che, anche se non coinvolti direttamente nella guerra, molti Stati ed economie vivono nell’incertezza come i risparmiatori. Nessuno può prevedere la politica monetaria delle banche centrali impegnate a spegnere la inflazione ed i pericoli di cadere in una pesante recessione. Dopo l’Ucraina e la Palestina potrebbe esplodere un conflitto per Taiwan. Tutto ciò in un 2024 condizionato dalle elezioni americane e russe.

Siamo chiaramente in balia deli eventi; ciò consiglia agli investitori una grande diversificazione di portafoglio, non solo tra le azioni ed ETF, ma anche con le obbligazioni e con asset de-correlati. Inoltre può convenire comprare sia asset più stabili, con multipli più bassi (azioni “value”) che asset in crescita (“azioni growth“). In pratica diversificare in ogni modo possibile, anche con i beni rifugio naturalmente come oro, immobili, energia e materie prime, senza dimenticare Treasury americano (Titoli di Stato Usa), BTP e Bund tedesco, che potrebbero essere favoriti dal probabile futuro ribassi dei tassi Bce.

A proposito dei Buoni del Tesoro italiani, vale la pena ricordare la lista dei BTP senza CACS, ossia emessi prima del 2013, ma con una vita che in alcuni casi dura ancora anni (si arriva fino a scadenza 2040 con il BTP IT0004532559, che paga cedole annuali del 5,00%).

Approfondimenti

Guerra, previsioni di borsa, petrolio. Ecco altri articoli su queste tematiche.


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