Investire sul Settore Petrolifero

investire sul settore petrolifero

Conviene Investire sul settore petrolifero? Quali certificati per puntare su azioni del settore oil? Vediamo tre certificates di Intesa Sanpaolo

È ancora il momento per investire sulle azioni dei titoli petroliferi? La corsa degli ultimi mesi potrebbe chiamare una pausa, ma il trend di fondo appare ancora positivo per il settore petrolifero. In questo scenario possono emergere interessanti soluzioni di investimento con i certificates. Di fatto con questi prodotti l’investitore può ottenere un profitto sia nel caso di ulteriori rialzi che di moderati ribassi. Nel dettaglio analizzeremo tre certificates con cedola fissa garantita emessi da Intesa Sanpaolo, legati a titoli del settore petrolifero.

Certificates per Investire sul Settore Petrolifero

Fra le recenti emissioni legate a sottostanti del settore petrolifero troviamo alcuni certificates di Intesa Sanpaolo, che hanno per sottostante le azioni di Eni, Total e Repsol. I nuovi certificati di investimento di Intesa sono stati strutturati con cedole fisse garantite. L’investitore riceve i coupon semestrali indipendentemente dall’andamento del sottostante. Ecco perché parliamo di cedole fisse.

A variare è invece il possibile rimborso alla scadenza. Se nella data di osservazione finale del prodotto il sottostante si troverà al di sopra della barriera, l’investitore riceverà un rimborso pari al valore nominale, che in questi certificates di Intesa Sanpaolo è pari a 100 euro. Viceversa, il rimborso del certificato sarà commisurato alla performance negativa dell’azione petrolifera in questione.

Certificates di Intesa Sanpaolo su titoli petroliferi

Nei tre prodotti di Intesa Sanpaolo che andremo ad esaminare, legati a titoli del settore petrolifero, la barriera è posizionata al 75%. Pertanto, l’investitore otterrebbe un profitto sia in caso di ulteriori rialzi dei sottostanti, che di movimenti laterali o di ribassi, a patto che questi non eccedano il 25%. Per intenderci, se a scadenza del certificato ISIN IT0005439523 l’azione Eni avesse perso il 22% il rimborso sarebbe egualmente pari a 100 euro, cui si sommerebbe l’ultima cedola. Viceversa, nel caso di un calo del 30%, il rimborso sarebbe pari a 70 euro per certificato. Sarebbero salve le cedole percepite durante la vita del certificato. Vediamo tre prodotti per investire sul settore petrolifero con i certificates.

Certificato su Eni ISIN: IT0005439523

Il certificato su Eni con ISIN IT0005439523 stacca cedole fisse garantite del 3,74% su base semestrale. Il flusso cedolare è pertanto pari al 7,48% annuo. Nei tre anni di vita del prodotto le cedole arrivano al 22,44%. Non è prevista l’opzione del richiamo anticipato del prodotto nelle prime due date di osservazione. L’autocallable è invece presente (con trigger al 100% dal settembre 2022). Il prezzo di osservazione iniziale delle azioni di Eni è stato di 10,418 euro. La barriera è quindi collocata a 7,8135 euro. Si tratta di una barriera discreta, ossia osservata soltanto a scadenza.

Grafico Azioni Eni - Settore petrolifero
Grafico azioni Eni. Si nota il crollo del marzo 2020, seguito da un rimbalzo, da una nuova discesa e da una forte accelerazione da novembre 2020 in poi. grazie all’arrivo dei vaccini e sulla ripresa del prezzo del petrolio.

Certificato su Repsol ISIN: IT0005439390

Un secondo certificato ISIN IT0005439390 fa riferimento alle azioni di Repsol. In questo caso il prezzo di osservazione iniziale è pari a 10,96 euro, con una barriera collocata a 8,22 euro per azione. Anche in questo caso la barriera è discreta, ossia all’europea.  Le cedole incondizionate sono pari al 5,53% a semestre, con un rendimento che può quindi superare l’11% annuo. L’opzione per il richiamo anticipato è attiva dalla terza data di osservazione, con trigger al 100%. Anche nel certificato legato al titolo petrolifero Repsol la scadenza è fissata all’8 marzio 2024, salvo si attivi l’opzione del richiamo automatico.

Certificato su Total ISIN: IT0005439515

Una terza emissione, sempre per chi volesse investire sul settore petrolifero, è legata alle azioni di Total. In questo caso l’ISIN è IT0005439515, mentre i premi semestrali fissi sono pari al 4,10%.

Pertanto, l’investitore ricevere cedole garantite all’8,20% annuo. Anche in questo prodotto scritto dal team di Intesa Sanpaolo.

investire sul petrolio

Investire sul petrolio?

Conviene investire sul settore petrolifero? Quali previsioni per il petrolio? Ripartiamo dallo scenario generale per WTI e Brent.

Il petrolio conquistò le prime pagine dei giornali il 20 aprile 2020, quando le quotazioni del WTI per la scadenza più imminente, quella di maggio 2020, scese per alcune ore in territorio negativo, arrivando sino ad uno storico -37 dollari al barile. Dalle settimane seguenti, però, prese avvio una progressiva rimonta, che ha portato il prezzo del WTI, punto di riferimento per il greggio americano, in area 60 dollari al barile.  Il Brent europeo, invece, veleggia – come da tradizione – su valori leggermente più alti. Nelle ultime settimane l’OPEC +, il cartello allargato dei paesi produttori ha iniziato un progressivo allargamento della produzione, dopo i drastici tagli effettuati da inizio 2020 in poi. Segno che il mercato pare aver trovato un certo equilibrio, in uno scenario di fondo ancora positivo. La ripresa economica nel mondo “post Covid” potrebbe infatti sostenere la domanda di greggio e – conseguentemente – anche le quotazioni delle azioni del settore petrolifero.


Ebook Certificates
Articolo precedenteWeb Tax o Global Tax?
Articolo successivoCorso di Trading sui Certificates – 2