Web Tax o Global Tax?

Web Tax
Digital Tax Gloabale

La Web Tax, già operativa in Inghilterra, Francia e Austria, la pagano i colossi digitali americani in Europa; ma ora c’è una nuova proposta per tassare le corporate americane. La “Global minimum tax” tassa universale digitale sul web è proposta dal presidente Biden per tassare le società Usa che non pagano tasse.

Gli Usa propongono una “Global minimum tax” al posto della “web tax” europea. Quale tassa ci conviene? Il piano di Jannet e Biden per trovare 2.200 miliardi di dollari di tasse per finanziare la ripresa.

L’amministrazione del presidente Biden ha proposto negli Usa modifiche fiscali per la tassazione delle corporate. Biden vuole innalzare l’aliquota societaria, l’aliquota fiscale legale per le società dal 21% al 28%. La vecchia tassa era del 35%; era rimasta al 34% fino all’amministrazione Clinton, momento in cui è stata portata al 35%. Trump l’ha poi abbassata al 21%.

Digital web tax: alcune aziende non pagano

Negli Stati Uniti ci sono aziende che non pagano alcuna digital o web tax. Pensiamo infatti non alle aliquote fiscali legali, ma alle aliquote fiscali effettive. Ci sono aziende che realizzano alti profitti, ma pagano ancora oggi pochissime tasse. Nel 2016, l’aliquota fiscale effettiva era di circa il 26%. Quando l’aliquota fiscale è stata ridotta dal 35% al ​​21%, tale aliquota effettiva è scesa dal 26% nel 2016, e a circa il 22% nel 2019.

Se il governo Biden alzasse l’aliquota al 28%, maggiori sarebbero gli incentivi per le aziende a impegnarsi in attività strategiche di elusione fiscale. Tali attività spesso comportano il trasferimento della proprietà intellettuale in paesi paradisi fiscali, come le Isole Cayman, le Isole Vergini o l’Irlanda o altri.

Inoltre queste attività di elusione fiscale possono avere effetti distorsivi sugli investimenti, sulla ricerca, sull’occupazione e altro. Sono denaro fermo, utilizzato non a scopi produttivi. Le tasse sono chiaramente necessarie e fondamentali per ogni paese. Nonostante ciò, possono creare alcuni tipi di distorsioni economiche. E queste distorsioni tendono a ridurre le attività che le aziende possono fare. Il tutto con un possibile rallentamento della ripresa economica americana. Il Governo americano dovrà pertanto prestare attenzione a questi aspetti.

Investimenti Usa

Il presidente Biden e il Segretario al Tesoro Janet Yellen sono infatti alla ricerca di risorse per coprire un grande piano di investimenti da 2.200 miliardi di dollari. Come?

  • cancellare la riforma tributaria voluta da Donald Trump nel 2017
  • aumentare sul mercato interno l’aliquota sui redditi di impresa dal 21 al 28%
  • cancellare l’esenzione tributaria sul 10% dei profitti delle multinazionali usa all’estero
  • incrementare il prelievo minimo dal 10,5% al 21%
  • coinvolgere altri Paesi ad adottare la stessa misura e negoziare sulla web tax.

Chi non paga le tasse?

I realtà molte grosse compagnie usa non pagano un dollaro di tasse. Infatti ben 91 delle 500 più importanti società selezionate dalla rivista “Fortune” non hanno pagato tasse nel 2018, pur avendo realizzato utili. Quali sono queste società? Delta, Chevron, Netflix, Starbucks, Halliburton, Amazon. Nel 2020 sono 55 le aziende che, pur avendo realizzato profitti per 40,5 miliardi di dollari, non hanno versato nulla al fisco. Zero. In concreto quasi 9 miliardi di incassi mancati. Quelle che hanno subito prelievi hanno pagato solo l’8%. In totale al presidente Joe Biden mancano circa 100 miliardi di tasse.

Web Tax o Global Tax?

Paradisi fiscali ed evasione

Dove sono finiti i soldi? Quasi la metà degli utili delle società americane soggiorna esentasse in Olanda, Lussemburgo, Svizzera, Irlanda, Bermuda. L’altra metà a Hong Kong, Cayman Islands, Mauritius, Panama, Costa Rica, British Virgin Islands, Channel Islands, Barbados, Cipro, Bahamas, Bahrain, Gibilterra, Malta e Antille Olandesi.

Biden ha inoltre il problema del Delaware. Il presidente per 36 anni è stato senatore proprio del Delaware, uno stato americano, noto paradiso fiscale che garantisce l’anonimato ai proprietari delle società; inoltre non tassa i profitti derivati da royalties, copyrights, marchi commerciali etc..

Chi evade il Fisco usa?

Quali sono le aziende che tendono ad evadere le tasse americane? Troviamo molti grandi nomi e multinazionali Usa conosciute che fuggono dal fisco e dalle tasse. Spesso i profitti sono parcheggiati in società off-shore nei paradisi fiscali.

La classifica delle più importanti società che sfuggono al fisco Usa (grazie a vari cavilli):

  • Apple, 246 miliardi di dollari;
  • Pfizer 194 miliardi;
  • Microsoft, 142 miliardi;
  • General Electric 82 miliardi;
  • Ibm 71,4 miliardi;
  • Johnson &Johnson 66,2 miliardi;
  • Cisco System 65,6 miliardi;
  • Merck 63,1 miliardi;
  • Google 60,7 miliardi;
  • Exxon 54 miliardi.

I dati sono stati presi da Itep e sono aggiornati al 2017, quelli attuali sono probabilmente nettamente superiori.

Evasione Tasse

Queste società sono operative anche in Europa. Fatturano, ma pagano tasse ridicole. Biden ha quindi pensato ad una “Global minimum tax”. Una tassa non limitata ai monopolisti del digitale, cercando un accordo con gli stati europei e del G20. Tra questi c’è anche l’Italia.

Global Minimum Tax

La global minimum tax prevede un accordo globale per pagare le tasse sugli utili prodotti in vari stati, compensando la tassazione tra stati. Gli stati europei dovrebbero rinunciare alla web tax, per avere forse maggiori vantaggi dalla Global Minimum Tax. La Yellen infatti ha proposto di allargare la tassazione anche alle 100 multinazionali (non solo del settore digitale) con il maggior fatturato mondiale con utile pari almeno al 10%. In altre parole un allargamento della tassazione a industrie farmaceutiche, petrolifere, telecomunicazioni, compresi i loro marchi e brevetti.

Web o global minimum tax in Italia?

In Italia, paese della tanto discussa Tobin Tax, la web tax calcolata sul 2020 raggiunge in totale i 587 milioni di euro. Facciamo un esempio concreto: Facebook nel 2019 dichiarava un fatturato in Italia di circa 900 milioni di euro ed ha versato al fisco italiano solo 2,3 milioni di euro. Se la Web tax (al 3%) fosse già stata approvata in Italia avrebbe dovuto versare ben 27 milioni di euro; mentre invece con la nuova proposta americana di Global minimum tax l’Italia dovrebbe incassare solo 8 milioni di euro.

Web Tax o Global Tax? Evidentemente riguardo a Facebook la proposta, il cambio di tassazione, non conviene molto. Tuttavia se estendiamo questa tassazione a tutte le più grosse multinazionali, come proposto dalla Yellen, invece di 587 milioni di euro il fisco italiano potrebbe incassare ben 8 – 10 miliardi di euro. Una cifra pari a circa mezzo punto percentuale del PIL, che potrebbe risultare utile all’Italia.

Ora l’OCSE sta preparando tutti i numeri e le opzioni che le grandi potenze industriali del G20 discuteranno a Venezia in Luglio. La novità, in tema di tassazione, è che per fermare la Web Tax, gli americani sono scesi a patti.


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