Come investire sul prezzo del petrolio spot?

investire sul petrolio

Come investire prezzo del petrolio spot senza dover fare il rolling dei contratti futures? Ci ha pensato il broker ActivTrades, che ha lanciato due CFD, rispettivamente sul prezzo del WTI, acronimo di West Texas Intermediate, e sul Brent, il petrolio del Mare del Nord europeo. È pertanto possibile investire sul petrolio greggio senza dover fare il rolling fra le scadenze dei futures, con un uno swap per le posizioni portate in overnight proporzionale al contango presente nei vari contratti future al CME

Investire sul petrolio con i CFD

Nel dettaglio i CFD permettono all’investitore di replicare in modo lineare l’andamento di uno strumento (in questo caso rappresentata dal prezzo spot del petrolio Wti americano e del Brent), con il vantaggio di poter spezzettare la posizione rispetto ad un tradizionale futures, basato su volumi maggiori. Il tradizionale contratto al CME è infatti pari a 1.000 barili, circa 35 mila dollari ai prezzi correnti del petrolio. Con i Cfd non sono previste commissioni ma solo il “costo implicito” di bid/ask spread praticato dal broker.

Come accennato, se si vogliono mantenere aperte delle posizioni in overnight (ossia per uno o più giorni) con questi nuovi CFD di ActivTrades è previsto il pagamento di un tasso swap mentre se si opera nell’intraday (ossia se si aprono e chiudono le posizioni nel corso della stessa giornata) non sono previsti costi aggiuntivi. Questi contratti non hanno scadenza a differenza dei tradizionali CFD sui futures del petrolio con scadenza. Attenzione quindi al sottostante selezionato, perché i contratti CFD relativi al future hanno scadenza, mentre quelli sul prezzo spot del petrolio non hanno scadenza ed hanno invece un costo di mantenimento della posizione (che cresce in base al contango sul petrolio del momento).

Investire sul petrolio: è ancora il momento?

Analizziamo il turbolento contesto registrato negli ultimi mesi sul petrolio. Nel mese di aprile le quotazioni del petrolio hanno messo a segno un impressionante crollo, scivolando per la prima volta in territorio negativo. Alla base del collasso dei prezzi troviamo un ampio ventaglio di fattori, riconducibili al temporaneo blackout della domanda di greggio, derivante dalla frenata economica generata dal coronavirus. L’improvviso calo globale della domanda, quantificabile in circa 30 milioni di barile al giorno, ha determinato un clamoroso sold-out, nei magazzini americani e a poco è servita la riduzione della produzione da parte dell’OPEC di 9,7 milioni di barile.

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Trading sul petrolio

Il punto di riferimento per il trading sul petrolio è dato dai Contratti future su WTI e Brent scambiati al CME, che hanno appunto una scadenza, data in cui viene scambiato un certo numero di barili di petrolio ad un determinato prezzo, appunto quello cui si è acquistato il contratto. Per la scadenza di maggio, i costi di stoccaggio erano saliti spaventosamente, divenendo proibitivi in una fase in cui gran parte delle strutture erano occupate già da altre scorte petrolifere non consumate. Questa particolarissima situazione ha fatto sì che nella giornata del 20 aprile gli investitori fossero pronti a pagare pur di non doversi trovare costretti a ricevere ingenti quantitativi di petrolio, senza la possibilità di stoccarli. Le scadenze successive non sono scese in negative, generando quello che tecnicamente viene definito contango, ossia prezzi maggiori per le scadenze più lontane nel tempo.

Lo scenario è però cambiato radicalmente nel mese di maggio, quando gli investitori hanno iniziato a puntare su una progressiva riapertura dei vari paesi e, conseguentemente su una ripresa della domanda, accompagnata da una riduzione della produzione (e dalla chiusura di alcuni impianti negli Stati Uniti, non in grado di sopravvivere a prezzi troppo bassi).

Il prezzo del petrolio

Il prezzo del petrolio ha via via ripreso vigore, con il contratto WTI che ha terminato il mese di maggio in area 35 dollari al barile, mentre il Brent è arrivato oltre i 38 dollari al barile. Questo anche grazie alle aspettative per una conferma dei tagli alla produzione decisi dall’OPEC anche per i mesi estivi. Lo scenario tecnico, a questo punto, è quello di un petrolio ancora ripresa, ma le incertezze restano dietro l’angolo. Prima fra tutte il rischio di una recessione globale nei prossimi mesi, con il rischio di un calo della domanda. Ma anche un’eventuale seconda ondata del coronavirus potrebbe frenare nuovamente la domanda di greggio. La volatilità potrebbe dunque destinata a rimanere elevata sul petrolio, con numerose opportunità per investire sul petrolio, anche grazie ai cfd spot e futures offerti da ActivTrades.


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