Trader: Come Diventare Pro

La formazione professionale dei trader

Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista?

Un secondo aspetto riguarda la profittabilità dei trader: si può vivere di trading? Per molti ciò è possibile come professionista indipendente o come dipendente di qualche banca o istituzione. La strada è lunga e difficile, perché la formazione non finisce mai. Inoltre in Italia non ci sono normative chiare e non esistono licenze per trader autonomi e professionisti del trading, come per gli avvocati commercialisti etc. Chi sono allora in Italia i trader professionisti che vivono di trading?

Il trader in Italia secondo MiFID II

Partiamo da una premessa. Generalmente un investitore gestisce un portafoglio e quindi compra e vende asset di medio e lungo periodo, mentre un trader gestisce la liquidità, con operazioni più di breve termine. Vediamo come è considerato un trader.

In Italia un trader è preso in considerazione come “investitore” professionista se lavora o ha già lavorato nel settore bancario. Per essere considerato un professionista da un trading broker presso il quale apre il conto, è necessario soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti introdotti con la MIFID II:

  • Aver effettuato transazioni di dimensioni significative sul mercato pertinente ad una frequenza media di 10 operazioni di dimensioni significative (??) al trimestre negli ultimi quattro trimestri.
  • Gestire un portafoglio di strumenti finanziari, compresi depositi in contanti, maggiore di 500mila euro.
  • Aver maturato una esperienza di lavoro nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che richieda conoscenza delle transazioni o dei servizi previsti.

Il trader investitore

trader

E’ evidente che ben pochi trader privati possono ottemperare alle confuse condizioni della MIFID II. Infatti è altrettanto chiaro che al sistema finanziario italiano, tradizionalmente banco-centrico, non importa granché della attività dei trader retail indipendenti. Vengono presi in considerazione solo gli “investitori” che aprono conti trading in banca, gestiti poi in fondi con portafogli gestiti da manager esperti o a Trader dipendenti da finanziarie bancarie.

Inoltre si tratta di una normativa Esma e Mifid che ha lo scopo di tutelare gli investitori che per il loro trading chiedono tutele minori. Quali? Come per es. leva superiore a 30, che comporta rischi maggiori. Quindi come posso ottenere un riconoscimento ufficiale come trader professionale? Vediamo quali sono le associazioni che si dichiarano professionali nel settore finanza e quali possibilità di qualificazione offrono ai trader che intendono qualificarsi come “trader professionisti“.

Trading: le associazioni professionali

In Italia sono attive tre associazioni che si dichiarano professionali; hanno come oggetto della loro attività la finanza ed i mercati finanziari: AIAF, nata nel 1971 (circa 700 iscritti), SIAT nata nel 1986 (circa 1000 iscritti) e CPE Trader nata nel 2019 (circa 100 iscritti). Tutte queste tre associazioni professionali sono no profit e curano la formazione finanziaria con formatori esperti e corsi professionali specifici di ottimo livello. Vediamo le caratteristiche di ciascuna associazione professionale.

AIAF – Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria

Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria - AIAF

La Scuola Finanziaria AIAF offre una formazione finanziaria rilasciando i diplomi internazionali CEFA “The Certified European Financial Analyst”, CIIA “Certified International Investment Analyst” e CEESGA “Certified EFFAS Environmental Social and Governance Analyst“, quest’ultimo dedicato alla sostenibilità. Da oltre dieci anni, AIAF promuove lo sviluppo della Finanza Sostenibile e collabora con accordi mirati alla formazione professionale finanziaria con le Università di Genova, Università Milano Cattolica, degli Studi di Milano Bicocca e Ca’ Foscari. La sua mission: promuovere e diffondere lo studio, la cultura e l’educazione per l’analisi finanziaria.

Questa associazione a livello europeo è membro di EFFAS, “The European Federation of Financial Analysts Societies”, che conta oltre 15.000 iscritti. L’AIAF svolge un ruolo di  responsabile dell’emanazione e dell’aggiornamento degli standard contabili e finanziari. In altre parole, l’AIAF potrebbe può elaborare nuovi standard contabili e finanziari per il settore con gruppi di lavoro dedicati a vari temi influenti per l’attività finanziaria, come l’Analisi Fondamentale, la Sostenibilità e Fintech. Una associazione quindi di valenza bancaria e non rivolta precisamente al trader ed al trading, ma tuttavia importante dal punto di vista culturale e della formazione.

SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica

SIAT - Società Italiana Analisi Tecnica

Decisamente rinomata la Società Italiana Analisi Tecnica (SIAT). Questa associazione forma gli Analisti Tecnici Italiani con un Master sia in presenza che Online è collegata ai principi ispiratori di IFTA – International Federation of Technical Analysts (costituita dalle varie associazioni nazionali di analisti tecnici). Oltra allo studio e diffusione della analisi tecnica persegue lo scambio di informazioni e la diffusione delle conoscenze tecniche fra i Soci, promuovere la ricerca e l’approfondimento delle tematiche della disciplina attraverso seminari ed incontri settimanali.

Requisiti per l’iscrizione

E’ possibile entrare a far parte delle attività della SIAT attraverso tre gradi associativi legati a diversi livelli di requisiti come soci:

  • Socio Sostenitori SIAT: non devono aver alcun prerequisito, ma sono interessati a vivere la vita associativa;
  • Ordinari Affiliati SIAT: devono avere frequentato i corsi SIAT e superato un esame di idoneità di primo livello;
  • Ordinari Professional: hanno superato l’esame di secondo livello. Questo tipo di socio è l’unico riconosciuto da SIAT come figura professionale qualificata nell’utilizzo della analisi tecnica;
  • Soci Onorari SIAT: sono soggetti che ricoprono o hanno ricoperto cariche di elevata responsabilità nella comunità economica e finanziaria o che nello svolgimento della propria attività professionale abbiano ottenuto particolari riconoscimenti o posizioni di prestigio. Oppure hanno contribuito a promuovere la conoscenza dell’analisi tecnica. La SIAT gli riconosce il merito con questo titolo.

Associazione con personalità giuridica

Siat, a tutela della propria attività, ha chiesto ed ottenuto la personalità giuridica; lo scopo è quello di garantire una maggiore stabilità e continuità nel perseguimento dei propri fini sociali; ciò comporta anche alcuni vantaggi per l’associazione:

  1. Autonomia Patrimoniale: che significa separazione del proprio patrimonio da quello dei singoli membri.
  2. Acquisto e Ricezione: può effettuare acquisti immobiliari, ricevere eredità e donazioni senza necessità di alcuna autorizzazione.
  3. Responsabilità Limitata: Gli associati hanno responsabilità limitata nei confronti dei creditori dell’associazione.
  4. Contributi Pubblici: ha la possibilità di richiedere contributi da parte di enti pubblici.
  5. Riconoscimento Ufficiale: questa associazione ha un riconoscimento istituzionale ed un’autonomia giuridica che fornisce ai terzi garanzie e certezza del diritto.

Il master, che costa circa 4.300 euro, è suddiviso in tre moduli. In aggiunta al prezzo del corso, la quota di Socio Sostenitore pari a 90,00 €/anno. Il Diploma finale, molto apprezzato per la bontà dei formatori, ma senza valore legale, costituisce un’attestazione che si hanno delle approfondite conoscenze nell’ambito delle materie trattate nel piano formativo.

CPE Trader Collegio Professionale Europeo

Questa giovane associazione professionale di categoria (riconosciuta dalla legge 04/01/2013 n°4 come “Collegio”) ha come mission la formazione e tutela dei trader ed analisti finanziari esperti al fine di ottenere per loro la certificazione professionale. Ma cosa significa “Collegio”?

Collegio Professionale Trader

Collegio ed Ordine Professionale

Il “Collegio” è una istituzione simile ad un “Ordine” professionale, ma di livello inferiore e con alcune precise caratteristiche. La differenza tra “Ordine” professionale e “Collegio” professionale è stabilita dal Regio Decreto Legge n.103 che riunisce infatti in “Ordine” le professioni per il cui l’esercizio è necessario un percorso universitario, ed in “Collegio” le professioni per il cui l’esercizio serve un percorso scolastico medio superiore. Esistono già vari collegi dai geometri, ai maestri di sci, alle guide alpine, ai periti. Per poter rientrare nelle previsioni di legge quindi, questa associazione di categoria dei trader ha preso il nome di “Collegio” come richiesto dalla legge.

Per chiarire: i “Collegi” sono in gran parte “enti pubblici non economici” istituiti per garantire l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti; sono istituiti con legge dello Stato, o con decreto del Presidente della Repubblica. Ma possono essere anche enti privati, uno per ogni categoria, (come per es. il collegio dei geometri o dei periti) riconosciuti da una autorità. Gli Albi professionali nei quali i professionisti stessi vengono iscritti servono a tutelare la qualità e regolarità della loro categoria attraverso l’osservanza di un codice deontologico.

Chi può iscriversi a CPE trader?

Possono iscriversi a CPE “Collegio Professionale Europeo”, come soci ordinari dopo un test di ammissione, i cittadini che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • dimostrino di aver svolto per almeno 3 anni l’attività propria del Trader;
  • sono laureati e abbiano svolto l’attività propria del Trader da almeno un anno;
  • sono diplomati di scuola superiore, ed almeno due anni di attività come Trader; 

In base al livello tecnico raggiunto gli iscritti vengono inseriti in 6 categorie, più i soci onorari.

Tutela ed interessi dei trader

CPE Trader per meglio tutelare i trader è registrata nel Registro dei rappresentanti di interessi diffusi presso la Camera dei deputati; quindi può accedere liberamente alla Camera e prendere contatto con i deputati per sollecitare la difesa degli interessi dei trader. Dopo la Camera dei Deputati anche il Ministero per lo Sviluppo Economico, il MISE, ha riconosciuto CPE Trader come associazione di categoria e quindi nelle previsioni di legge per rilasciare una “Certificazione professionale“.

Non solo in Italia. CPE, come rappresentante di categoria, può accedere anche al Parlamento Europeo. Tutte le informative sulle leggi europee che si stanno discutendo consentono a CPE di far pervenire ai legislatori europei le osservazioni e le proposte di questa associazione professionale, che raccoglie anche attraverso lo “sportello per il cittadino” tutte le istanze più significative.

In quanto portatore degli interessi dei trader CPE Trader è quindi è stata inserita nel Registro Europeo per la Trasparenza come associazione professionale della categoria dei trader. Inoltre come associazione di settore CPE può essere destinataria del 5 x mille.

Certificazione UNI CEI EN ISO/IEC 17024

Questa associazione di categoria, riconosciuta come “Collegio” professionale, prepara con corsi di formazione i trader a sostenere l’esame per la certificazione professionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (che è la certificazione specifica per le capacità delle persone, diversa da quella delle aziende). Questa “Certificazione”, riconosciuta in tutto il mondo, é rilasciata, non da CPE Trader, ma da soggetto terzo, un “Organismo di Certificazione Accreditato” ai sensi della legge 28/06/2012 n° 92 in G.U. 03/07/2012 e del Regolamento (CE) n° 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008. Questa attestazione rilasciata da CPE ha un valore legale in Italia dalla legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8, ma anche in Europa essendo CPE iscritta e riconosciuta dalla Unione europea.

Per certificare la propria professionalità in forma ufficiale al trader serve quindi:

  • la Certificazione delle competenze professionali di un Ente certificatore accreditato
  • l’appartenenza ad una associazione di categoria riconosciuta dal Ministero per lo sviluppo economico “ex” legge 04/2013 come CPE Trader.

Chi è il Trader Professionista?

Un riferimento arriva dal Dlgs 22 dicembre 1986 n 917, Art. 53 che così recita: “Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale”; pertanto si richiederà l’apertura di Partita Iva per svolgere l’attività di Trader Finanziario come richiesto dall’art.53. Il lavoratore sarà identificato come professionista autonomo con codice Ateco 74.90.99 riservato a: altre attività professionali NCA. Come si vede si tratterà di un lavoratore professionista nel settore finanza sulla base di normativa diversa dalla Mifid II.

Questo cosa implica? Che per aprire un conto trading professionale un trading broker, accettando questa certificazione con valore legale, può evitare ogni problema; cioè la responsabilità collegata all’apertura di un conto professionale a minor tutela (leggi: alta leva) in violazione delle previsioni della MIFID, che d’altronde, come dichiara lei stessa, sono rivolte agli investitori e non ai trader.

Cosa posso fare con la certificazione CPE?

Un “Collegio” garantisce l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti. Il Mise prevede che questo tipo di associazioni di categoria riconosciute ufficialmente possano, su richiesta, rilasciare qualificazione professionale dei servizi prestati (legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8). Questa legge agli articoli 6 e 9, prevede dopo corsi di formazione, di ottenere da un organismo accreditamento la certificazione di conformità all’esercizio della professione. Tali norme vengono elaborate dall’UNI Ente Italiano di Normazione. In questo modo CPE soggetta alla Vigilanza del MISE, può svolgere attività di tutela dei trader, come un vero e proprio Albo professionale, e formarli fino alla certificazione. Anche in ambito europeo.

Cosa si può fare quindi con questa certificazione? Per esempio grazie ad accordi con il Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito) svolgere corsi di formazione finanziaria a qualsiasi livello e grado d’istruzione; insegnare quindi nelle scuole Statali, Paritarie e delle Università, italiane, europee e internazionali, e Master. Chi ha questa certificazione può essere chiamato dai tribunali per perizie sulla attività di trading online.

Quali sono i vantaggi?

Ottenere una certificazione professionale come trader offre due vantaggi principali. Il primo è che con la formazione, e poi con l’aggiornamento, ti dà una comprensione più profonda degli investimenti e del trading. Questo è importante poiché una maggiore conoscenza può aiutare a prendere decisioni di investimento migliori.

L’altro vantaggio di una certificazione professionale di trader è che può aiutare la tua carriera. L’aggiunta di un “Certificazione professionale” al tuo curriculum è spesso un buon modo per trovare un nuovo lavoro. Può anche fornire ai potenziali clienti conforto nella tua consulenza sugli investimenti. Una maggiore conoscenza delle strategie di investimento e del trading, può anche aiutarti a far avanzare la tua carriera.

Tasse: Regime forfettario al 5% senza Iva

Poi ci sono altri vantaggi più concreti. Un trader finanziario professionista autonomo, nel 2024 può svolgere l’attività di consulenza relativa al trading mediante contratto di prestazione d’opera professionale. Fino a 85.000 €/anno per 5 anni, chi inizia paga solo il 5% di tasse (come per le startup), oltre chiaramente gli obblighi previdenziali Inps. C’è però per tutti da gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica. Dopo i primi 5 anni al 5% il trader professionista pagherà il 15% sempre in regime forfettario; regime che comporta anche alcune importanti semplificazioni contabili e amministrative, come l’esenzione da ogni adempimento Iva.

Il trader “certificato può esercitare inoltre la professione anche sotto forma di “studio associato”, e quindi fare trading con altri trader, ma con un conto unico aziendale dello studio.

La formazione del trader

È importante notare che, sebbene non sia sempre necessario avere un diploma di trader, molte persone che entrano in questo campo cercano comunque una qualificante formazione in finanza. Inoltre, molte persone acquisiscono esperienza pratica attraverso stage, corsi o collaborazioni con società di brokeraggio o di investimento.

Tutti i percorsi formativi proposti da queste tre associazioni (Aiaf, Siat e CPE trader) sono apprezzati per la grande esperienza dei formatori, il cui valore è riconosciuto in campo finanziario. Tuttavia, la scelta finale (attestato, diploma o certificazione professionale) dovrebbe essere basata sulle proprie esigenze specifiche, sui propri interessi ed obiettivi di carriera.

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