Le tasse sui trader Usa: quali tasse pagano i trader Usa e quanto pagano di tasse negli Stati Uniti?
I trader italiani si lamentano spesso delle tasse, anche quelli che da tempo hanno varcato i confini nazionali ed europei. Ma in America, nel più grande mercato finanziario del mondo, quali e quante tasse pagano i trader statunitensi?
Sono più alte le tasse nel trading in Usa o in Italian? Il metro di confronto è il 26% che si paga in Italia, la tassazione standard sui profitti che arrivano dal capital gain. Va ricordato che la tassazione scende al 12,50% quando si parla di titoli di Stato, come BOT e BTP. A questo valore andrebbero aggiunti il bollo sul conto deposito e conto titoli e la Tobin tax.
Prima di parlare di tasse americane bisogna però conoscere l’IRS, acronimo di Internal Revenue Service. E’ l’agenzia governativa statunitense responsabile della raccolta delle tasse federali e dell’amministrazione del codice tributario del paese. In poche parole, è la loro agenzia delle entrate e si occupa di assicurarsi che i contribuenti statunitensi paghino le tasse dovute.
Le tasse: funzioni e prerogative dell’IRS
Il compito è quello di sviluppare e interpretare le normative fiscali: L’IRS stabilisce le regole su come devono essere calcolate e pagate le tasse. Poi le tasse vanno raccolte: ci pensa l’IRS che gestisce tutta la riscossione delle imposte sul reddito, delle imposte sulla sicurezza sociale e di altre tasse federali. L’IRS aiutai contribuenti offrendo informazioni e assistenza su come compilare le dichiarazioni dei redditi e adempiere ai propri obblighi fiscali.
Anche l’evasione fiscale è materia sua: l’IRS indaga e persegue i contribuenti che evadono le tasse o che non pagano le tasse dovute.
La funzione dell’IRS è importante per il governo degli Stati Uniti, in quanto le tasse che raccoglie sono una fonte primaria di finanziamento per vari programmi e servizi pubblici.
Due categorie di reddito: sezione 1256 e 988
Le entrate generate dal trading Forex possono essere suddivise principalmente in due categorie: redditi da capitale (capital gains) e redditi ordinari (ordinary income). La classificazione dipende dal tipo di contratto utilizzato e dalla scelta fiscale fatta dal trader.
I contratti futures e le opzioni sul Forex rientrano nella Section 1256 del Codice Fiscale Statunitense. Questo tipo di contratti prevede un trattamento fiscale misto: il 60% dei profitti è tassato come capital gain a lungo termine, mentre il restante 40% è considerato reddito ordinario. Questo approccio è vantaggioso perché le aliquote sui guadagni a lungo termine sono generalmente più basse rispetto a quelle sui redditi ordinari. Inoltre, le perdite possono essere riportate agli anni successivi per compensare eventuali guadagni futuri.
I contratti di scambio diretti in valuta estera (Forex Spot), rientrano invece nella Section 988. In questo caso, tutti i guadagni vengono tassati come reddito ordinario, a seconda dell’aliquota marginale del contribuente. Il vantaggio principale di questa classificazione è che le perdite possono essere completamente detratte contro altri redditi ordinari, un aspetto utile per i trader che affrontano perdite frequenti.
Queste due sezioni offrono quindi opzioni diverse che i trader possono valutare per ottimizzare la loro posizione fiscale in base alla loro attività di trading e alle loro esigenze personali.
Tasse sui trader che fanno trading sul Forex
Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dal trading Forex sono considerate redditi da capitale e tassate come tali. Come vengono tassate le plus e minus valenze?
Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze a breve termine, se detenute per meno di un anno, sono tassate come reddito ordinario, con aliquote che variano dal 10% al 37%; quelle a lungo termine detenute per più di un anno, sono tassate a un’aliquota più bassa, che va dal 0% al 20%.

Tassazione delle minusvalenze: anche qui si distingue; le minusvalenze a breve termine: possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze a breve termine e a lungo termine, riducendo l’importo di tasse da pagare; una compensazione che anche in Italia sarebbe molto apprezzata.
Le minusvalenze a lungo termine possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze a breve termine e a lungo termine, e possono anche essere detratte dal reddito ordinario fino a un massimo di $3.000 all’anno ($6.000 per le coppie sposate che presentano la dichiarazione congiunta). Anche questa è una disposizione che sarebbe ben accolta in Italia.
Il trader e la dichiarazione dei redditi:
I Forex trader statunitensi devono compilare il modulo 1040 della dichiarazione dei redditi e includere le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dal trading Forex. Come da noi é importante conservare tutti i documenti relativi al trading, come le ricevute delle transazioni e i riassunti dell’account.
Come gestisce le tasse un Forex trader Usa? Più o meno come un trader italiano.
- Tiene traccia di tutte le transazioni di trading.
- Calcola le plusvalenze e le minusvalenze.
- Sceglie il regime fiscale più vantaggioso.
- Conserva tutti i documenti relativi al trading.
- Consulta un commercialista per ricevere assistenza fiscale specifica.
Gli Stati Uniti sono uno dei mercati più importanti al mondo per lo scambio di valute. Il dollaro americano è ampiamente utilizzato come valuta di riserva, il che rende attraente per gli investitori stranieri investire in società statunitensi che utilizzano il dollaro come valuta principale. Il dollaro americano ha anche offerto molte opportunità agli investitori stranieri. Tuttavia, c’è ancora molto da capire sulla valuta, soprattutto per quanto riguarda le leggi statunitensi sulle imposte sul trading Forex.
Il trader Forex, non dovrebbe pensare solo al guadagno, ma anche al rischio e ed alle tasse. La tassa sui trader Forex negli Stati Uniti non è qualcosa da prendere alla leggera, poiché esistono regole stabilite per garantire che ogni trader statunitense paghi le tasse sui propri profitti. Con il fisco non si scherza.
Le basi delle tasse sui trader Forex negli Stati Uniti
Gli Stati Uniti hanno una lunga storia nella regolamentazione del Forex. Il quadro giuridico del Paese per il trading sul Forex è complesso, ma l’IRS ha emesso diverse sentenze per chiarire la propria posizione sulla tassazione nel settore. Come con qualsiasi altro tipo di trading, ci sono alcune regole che devi seguire quando vuoi fare trading sui mercati Forex.
Come ogni altra negoziazione, devi sempre riportare i tuoi profitti e le tue perdite nella dichiarazione dei redditi. Sia che tu stia acquistando o vendendo valute estere, dovrai dichiarare il reddito derivante da transazioni in valuta estera sul modulo 1040 o modulo 1040NR e dichiarare in dichiarazione un importo pari al profitto lordo totale realizzato dalla transazione. Se utilizzi una qualche forma di protezione fiscale come strategie di copertura o arbitraggio, l’IRS tratterà questi guadagni e perdite in modo diverso rispetto ai redditi e alle perdite ordinari.
Tutti i trader Forex pagano le tasse?

Una delle domande più comuni dei principianti è se si pagano le tasse sul trading Forex negli Usa. La risposta è si. I trader Forex sono tenuti a pagare le tasse sui loro profitti. Il trading sul Forex è considerato un business, quindi i profitti derivanti dal trading sul Forex sono tassabili.
I trader Forex di solito sono soggetti all’imposta sul reddito nel paese in cui vivono; anche negli Stati Uniti. I cittadini americani che tradano utilizzando broker Forex esteri devono anche pagare le tasse sui profitti guadagnati in valuta estera. Ciò è vero anche se il trader non risiede sempre negli Stati Uniti e fa trading solo online con un broker situato all’estero.
Un trader americano può guadagnare denaro in una qualsiasi altra valuta estera; in questo caso il guadagno viene considerato un reddito quando viene convertito in dollari statunitensi. Viceversa il denaro è una spesa quando viene riconvertito in valuta estera. Il tasso di cambio tra le valute determina la quantità di reddito imponibile guadagnato quando si convertono fondi in dollari USA o viceversa.
Trader e imposta sul reddito
L’imposta sul reddito del trader Forex è il reddito imponibile guadagnato dal trading di valuta estera. È stato classificato sotto l’imposta sul reddito delle persone fisiche, il che significa che è tassato a un’aliquota più elevata rispetto al normale reddito da stipendio . L’importo dell’imposta sul reddito derivante dal trading Forex che un individuo paga dipende dal guadagno totale annuo in valuta estera e dall’aliquota marginale dell’imposta sul reddito personale.
L’imposta sulle società
L’imposta sulle società è un’imposta sugli utili delle società. Le aziende pagano l’imposta sulle società sui loro profitti dopo che sono state tassate con l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’imposta sulle società di trading Forex viene imposta a tutti i tipi di organizzazioni impegnate in transazioni di cambio. Viene riscosso con aliquote diverse a seconda della natura dell’attività, della transazione e della fonte da cui viene generato il reddito.
Imposta sulle plusvalenze
La plusvalenza è il profitto che ottieni quando vendi il tuo investimento. È anche ciò che ottieni vendendo un bene per un prezzo superiore a quello per cui lo hai acquistato o ricevendo un pagamento per quel bene. I trader Forex che hanno realizzato profitti sui loro investimenti possono essere soggetti all’imposta sulle plusvalenze quando vendono i propri asset. Questa tassa viene solitamente calcolata come percentuale del profitto ottenuto dalla vendita di un bene. L’aliquota fiscale sulle plusvalenze nella maggior parte dei paesi è compresa tra il 28 e il 35%.
Imposta sulla riserva di bollo
Negli Stati Uniti, l’imposta sulla riserva di bollo Forex è un’imposta imposta sul valore dei contratti finanziari non denominati in dollari statunitensi. L’imposta si applica a qualsiasi transazione di swap su tassi di interesse, swap di valuta estera e opzioni, incluso se lo swap o l’opzione sono stipulati o meno da una società di investimento registrata ai sensi dell‘Investment Company Act del 1940 . L’imposta si applica anche alle transazioni che coinvolgono commercial paper, obbligazioni e obbligazioni emesse da emittenti stranieri.
Cambi e commissioni
Cambi – Le tasse sui trader che fanno trading valutario tengono conto di tutto. Incluse le commissioni. L’IRS prenderà in considerazione anche la quantità di tempo che il trader dedica al trading per determinare quanto reddito estero ha guadagnato.
Contratti – L’acquisto e la vendita di contratti valutari è considerato un’attività commerciale nella maggior parte dei paesi, quindi ciò significherebbe che si pagherebbero le tasse su eventuali profitti realizzati dal trading di valute e si pagherebbero anche le tasse su eventuali perdite subite durante l’anno.
Commissioni – Tutte le commissioni e spese versate al broker per scambiare valute saranno considerati reddito imponibile se superano un determinato importo per transazione.
Oltre a ciò, i trader Forex statunitensi possono scegliere di presentare la dichiarazione dei redditi secondo le leggi indicate nella sezione 988 o nella sezione 1256.
Guadagni Forex a lungo e a breve termine
Vale anche la pena ricordare che il codice fiscale degli Stati Uniti distingue chiaramente tra i guadagni Forex a lungo e a breve termine. Ciò significa che verrà addebitato un importo in base ai guadagni annuali. Le plusvalenze fiscali a lungo termine possono variare dallo zero al 20%. Ecco una semplice tabella fiscale sul trading Forex che illustra gli scaglioni fiscali delle tasse sui trader negli Stati Uniti ;
Tabella delle leggi fiscali federali sul trading Forex
TAX RATE | Dichiarazione singola | Capofamiglia |
10% | $ 0 – $ 9.876 | $ 0 – $ 14.100 |
12% | $ 9876 – $ 40.126 | $ 14.100 – $ 53.701 |
22% | $ 40.126 – $ 85.526 | $ 53.701 – $ 85.501 |
24% | $ 85.526 – $ 163.301 | $ 85.501 – $ 9.876 |
32% | $ 163.301 – $ 207.351 | $ 163.301 – $ 207.351 |
35% | $ 207.351 – $ 518.401 | $ 207.351 – $ 518.401 |
37% | $ 518.401 o superiore | $ 518.401 o superiore |
Non è necessariamente obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi ai sensi della sezione 988. Si può anche utilizzare la sezione 1256 per presentare con successo la dichiarazione dei redditi sugli utili e sulle perdite. In questa sezione, i tuoi guadagni annuali pari al 60% saranno tassati con un’aliquota costante o fissa del 15%. Il 40% sarà invece tassato, a seconda della fascia di reddito. Normalmente, la sezione 1256 è una buona opzione per i trader con una fascia di reddito del 22%.
Tutte qui le tasse sui trader? No, ci sono anche le tasse sui trader dei vari stati americani, con varie distinzioni. Alcuni però non impongono ulteriori tasse.
Le tasse aggiuntive degli stati
Stato | % tasse massime sul Reddito | Note |
California | 13,3% | Aliquota più alta tra gli stati; si applica ai redditi elevati. |
New York | 10,9% | Include un’aliquota progressiva con livelli più alti per redditi oltre $25.000. |
Texas | 0% | Nessuna imposta statale sul reddito personale; solo imposte federali. |
Florida | 0% | Come il Texas, non applica tasse statali sul reddito personale. |
Illinois | 4,95% | Aliquota fissa per tutti i redditi. |
Washington | 0% | Non applica tasse sul reddito personale, ma impone altre tasse indirette. |
Pennsylvania | 3,07% | Aliquota fissa bassa rispetto ad altri stati. |
Massachusetts | 5% | Tassa fissa su tutti i redditi, compresi quelli derivanti dal Forex. |
Come si vede dalla tabella oltre alle imposte federali, molti stati americani applicano le proprie aliquote fiscali sui guadagni Forex. La California ha aliquote elevate fino al 13,3% per redditi elevati. In California e New York, le imposte statali si sommano a quelle federali, rendendo il carico fiscale significativamente più alto.
Altri stati, come il Texas o la Florida, non applicano imposte sul reddito personale e sono vantaggiosi per i trader. Il trading Forex offre opportunità significative, ma comporta complessità fiscali che richiedono un’attenzione particolare. La scelta tra la Section 1256 e la Section 988, la corretta rendicontazione e una gestione strategica delle perdite e dei guadagni sono fondamentali per massimizzare i profitti netti e rispettare le normative fiscali negli Stati Uniti. Ogni situazione fiscale richiede una valutazione, non è semplice.
Le tasse sui trader Usa richiedono una certa precisione a seconda della propria residenza in America. Alla fine anche negli Stati Uniti è quindi consigliato di rivolgersi ad un commercialista.
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Disclaimer: il trading può comportare rischi significativi per il capitale, con perdite che potrebbero in alcuni casi eccedere il capitale iniziale. È pertanto fondamentale assicurarsi di aver compreso tali rischi. Il presente articolo non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento.