Analisi dei Prezzi di Borsa

Analisi dei Prezzi di Borsa

Cosa è l’analisi dei prezzi di borsa? Scopriamolo con un estratto del primo capitolo del nuovo libro “A Scuola di Trading”. Un volume per imparare il trading scritto da Gianluca Defendi, analista di Milano Finanza.

Analisi dei prezzi

L’analisi dei prezzi di borsa (quella che in gergo tecnico viene chiamata Price Action) utilizza i principi sanciti da alcune teorie (la teoria di Dow, la teoria di Elliott e quella di Wyckoff) che hanno posto le basi per i successivi studi.

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Tutte queste teorie sull’analisi dei prezzi di borsa sono concordi nell’affermare una serie di punti chiave che esaminiamo di seguito.

I prezzi alternano fasi direzionali (impulsive) a fasi di assestamento (consolidamento). Le fasi direzionali si verificano quando i prezzi accelerano al rialzo/al ribasso. Sono caratterizzate dal fatto che una delle due forze in campo (i compratori o i venditori) prende il sopravvento sull’altra. Nelle fasi di accelerazione rialzista, ad esempio, sono infatti i compratori ad avere la meglio, spingendo con decisione i prezzi al rialzo.

Nelle fasi di accelerazione ribassista, al contrario, sono i venditori ad avere la meglio. Ciò provoca una rapida discesa del mercato. In queste fasi di accelerazione si registra sia un deciso aumento dei volumi sia un aumento della volatilità. Invece nelle fasi di consolidamento si verifica un sostanziale equilibrio tra compratori e venditori visto che né gli uni né gli altri hanno la forza per spingere al rialzo/ribasso i prezzi. In queste fasi di indecisione i prezzi si muovono spesso all’interno di fasi di congestione caratterizzate sia da una riduzione dei volumi sia da una contrazione della volatilità.

Analisi dei movimenti di borsa

È opportuno evidenziare che, in base al principio dell’alternanza, queste fasi di consolidamento anticipano molto spesso l’inizio di un movimento direzionale;
– i prezzi si muovono seguendo delle tendenze (ossia dei trend) che presentano delle caratteristiche ricorrenti ma la cui durata (in termini temporali) ed estensione (in termini di strada percorsa) è spesso diversa.

Esempio di inversione e partenza trend rialzista con grafico a candele giapponesi

Elliott, ad esempio, nelle note teorie di Elliott parla di movimenti ad Onda. Distingue Onde Impulsive (che si sviluppano seguendo il trend principale) e Onde Correttive (che si sviluppano in direzione opposta rispetto al trend principale).

L’aspetto importante non è quello di catalogare e numerare le varie onde ma bensì quello di misurare la consistenza dei vari movimenti per cercare di capire quando un trend è solido e può quindi continuare e quando, al contrario, il trend si sta indebolendo e si sta quindi avvicinando alla sua conclusione;

Volatilità

Due aspetti particolarmente importanti sono la volatilità e la velocità con la quale i prezzi si muovono. Per quanto riguarda la volatilità quest’ultima misura di quanto i prezzi si sono mossi nel corso di un certo arco temporale. Il concetto chiave è legato all’andamento ciclico della volatilità: i prezzi alternano infatti periodi in cui la volatilità è bassa a periodi in cui la volatilità è elevata (misurata rispetto ad un valore medio di riferimento).

La volatilità si contrare quando il mercato si muove all’interno di range ridotti di oscillazione (si pensi ad esempio ai movimenti laterali consolidamento piuttosto che alle tipiche figure di triangolo/rettangolo). Va sempre ricordato che le fasi in cui la volatilità si comprime creano le premesse per le successive accelerazioni al rialzo/al ribasso, in cui la volatilità (almeno nelle fasi iniziali) aumenta in modo significativo;

Relazione fra i prezzi ed i movimenti di borsa

I vari movimenti compiuti dai prezzi si relazionano tra loro. I movimenti di grado inferiore (ad esempio quelli effettuati a livelli intraday) si sviluppano all’interno di onde di grado superiore. Questo fa sì che, ad esempio, se il trend superiore (per esempio quello giornaliero) è rialzista, i movimenti intraday al rialzo saranno più ampi rispetto a quelli al ribasso. Per questo motivo quando si costruiscono delle strategie operative per l’intraday occorre sempre valutare la situazione presente sul time frame superiore e quindi privilegiare un’operatività long se sul grafico daily il trend è rialzista e un’operatività short se sul grafico daily il trend è ribassista utilizzando i principi sanciti dalla multi-time frame analysis.

Analisi dei prezzi di borsa

L’analisi dei vari movimenti consente quindi di ottenere delle valide indicazioni operative circa la consistenza della forza della domanda (pressione rialzista) e della forza dell’offerta (pressione ribassista).

Ulteriori informazioni arrivano anche dall’analisi dei volumi: quest’ultima consente infatti di evidenziare la forza (o la debolezza) degli acquirenti e dei venditori che si è registrata nel corso di un certo movimento. Ma anche di individuare le zone di prezzo dove si registrano dei rafforzamenti significativi dell’una e dell’altra forza. Per condurre questo tipo di analisi si utilizzano i principi dettati dal Market Profile, applicati all’analisi dei volumi (Volume Profile), che consentono di individuare le cosiddette Value Area (Aree del Valore).

Emotività nel trading

Un’interessante spunto di analisi riguarda movimenti di borsa ed emotività. Infatti, da un punto di vista emotivo, poi, occorre evidenziare che un mercato toro/rialzista (bull market) è spesso guidato dall’ottimismo e dell’avidità mentre un mercato orso/ribassista (bear market) è guidato dalla tensione e dalla paura.

Queste sono le due principali emozioni che guidano i mercati. L’avidità porta i compratori a pagare prezzi più alti fino a quando, nella parte finale della salita, si raggiunge una situazione di eccesso, che spesso viene essere sfruttata da investitori istituzionali per uscire dal mercato (liquidando, in tutto o in parte, le posizioni long) o per aprire posizioni short (fase distributiva).

All’opposto, il panico causato da una forte discesa dei prezzi porta molti investitori a volere uscire dal mercato e a liberarsi delle proprie posizioni. Questo crea quelle situazioni di panic-selling che vengono utilizzate dagli investitori istituzionali per chiudere eventuali posizioni short (aperte sia per finalità di copertura sia per finalità speculative) e per iniziare ad aprire delle posizioni long (fase accumulativa)”.

Libri di trading

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