Analisi Azioni Eni

Analisi Azioni Eni

Conviene investire sulle azioni di Eni? Quanto valgono le azioni di Eni in Borsa? Quale rapporto fra i titoli azionari Eni ed il petrolio? Ecco un’analisi su vari aspetti legati all’azienda guidata da Claudio Descalzi.

Analisi Azioni Eni

Il titolo Eni è senz’altro uno dei più discussi fra quelli del FTSE Mib. Il forte legame di Eni con il petrolio ha determinato un vero e proprio tonfo nel corso del 2020, con le quotazioni scese per ben due volte in area 6 euro, prima di intraprendere un corposo rimbalzo verso i 10 euro.

La capitalizzazione di borsa di Eni si attesta intorno ai 34,5 miliardi di euro, pari a circa 40 miliardi di dollari. Sono complessivamente poco più di 3,5 miliardi le azioni di Eni.

I prossimi bilanci di Eni saranno annunciati il 29 ottobre 2021. Il dividendo relativo al 2020 è stato pari a 0,36 euro distribuito fra l’autunno 2020 (0,12 euro) e la primavera 2021 (0,24 centesimi).

Eni e il prezzo del petrolio

Il crollo della domanda di petrolio nella primavera del 2020 è stato seguito dalla rapida discesa del greggio, con la quotazione del WTI, punto di riferimento per il petrolio americano crollato addirittura in territorio negativo per alcune ore.

Successivamente, però, il petrolio ha ripreso vigore. Questo sia per una ripresa della domanda derivante dagli allentamenti del lockdown, che per le mosse dell’OPEC+, il cartello dei paesi produttori di petrolio. In sintesi, c’è stata una progressiva risalita dei prezzi sia del WTI che del Brent, l’oro nero estratto nei mari del nord Europa, confermando le previsioni positive sul petrolio per 2021 e 2022. Questo scenario, unito alla forte iniezione di liquidità in arrivo dalle banche centrali, ha favorito la ripresa anche delle azioni di Eni.

investire su azioni Eni

Analisi tecnica su azioni Eni

Procediamo nell’analisi delle azioni di Eni. La parte finale del 2020 ed i primi mesi del 2021 sono stati all’insegna di forti rialzi, con le azioni di Eni tornate oltre i 10 euro, nonostante lo stacco di saldo ed acconto del dividendo, per un totale di 0,36 euro.

Negli ultimi mesi le quotazioni hanno mostrato qualche segnale di stanchezza, muovendosi in laterale fra i 10 ed i 10,6 euro. La mancata rottura di questa resistenza ed una modesta correzione degli indici azionari hanno nuovamente spinto sotto quota 10 euro le azioni di Eni.

Al momento le azioni Eni hanno fermato la loro discesa in area 9,40, senza testare il successivo supporto collocato in area 9,10 e sono risalite verso i 9,70-9,80 euro in attesa di una chiara direzionalità, anche se il trend pare nuovamente in miglioramento.

Quali i supporti per le azioni di Eni? In ottica ribassista un ulteriore area da monitorare con attenzione è collocata fra gli 8 e gli 8,30 euro. Avremo invece un segnale positivo con un nuovo ritorno delle azioni di Eni sopra la soglia dei 10 euro e, soprattutto, con il superamento da parte di Eni dei massimi degli ultimi mesi collocati in area 10,60 euro per azione. A quel punto si aprirebbero ampi spazi per ulteriori rimonte, visto che le azioni navigano ampiamente a sconto rispetto ai massimi storici.

Grafico azioni Eni

In sintesi, il titolo azionario Eni resta interessante sia per chi opera in ottica di trading che per i cassettisti. Grazie agli ingenti volumi scambiati, infatti, non manca la volatilità, generata anche dalle news in arrivo dal petrolio. Al tempo stesso, Eni è interessante anche per i cassettisti, grazie ai corposi dividendi solitamente distribuiti.

Titoli petroliferi dopo la crisi

Le azioni di Eni si trovano ancora ben al di sotto dei valori precedenti la crisi derivante dalla pandemia del covid e dalle successive restrizioni. Il titolo, infatti, sul finire del 2019 si trovava in area 14 euro. Andando ulteriormente indietro nel tempo, Eni nell’estate 2018 si trovava oltre i 16,50 euro. Pertanto, al momento si trova ancora oltre il 35% al di sotto di questi valori.

Questo scenario è comune a numerosi altri titoli del settore petrolifero ed energetico. Pensiamo per esempio a BP piuttosto che a Total o a Repsol. Quest’ultima naviga in area 9/9,50 euro, a fronte dei 13-14 pre-crisi. Le azioni di Total, invece, navigano a 35 euro, contro i circa 50 euro di fine 2019. La discesa di Eni è quindi simile, in termini percentuali, a quella fatta registrare dalle azioni delle altre aziende petrolifere europee.


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