Il Margin Debt

Margin debt
Margin debt

Cosa è il Margin Debt? Come sono cambiati gli investimenti a margine con i tassi a zero delle banche centrali? Perché il Margin Debt è indicativo per cercare di anticipare eventuali inversioni dei mercati azionari? Ecco un’analisi di questi temi ed un grafico che ci può aiutare a comprendere meglio il tutto.

Cosa è il Margin Debt?

Tra i vari indicatori seguiti dagli analisti finanziari per individuare situazioni di eccesso sul mercato azionario americano c’è il Margin Debt.

Che cosa si indica con Margin Debt? Vediamo una definizione.

Il Margin Debt indica l’ammontare di denaro preso in prestito dai vari operatori di mercato per acquistare attività finanziarie (in particolare titoli azionari). A garanzia del prestito ottenuto (in gergo tecnico si parla di collaterale) gli investitori depositano – presso la banca o il broker che hanno concesso il prestito – le attività finanziarie acquistate proprio con il denaro preso in prestito.

La garanzia si basa sul deposito di un margine che si attesta a circa il 50% del controvalore delle attività. Sui prestiti ottenuti viene pagato un tasso d’interesse la cui entità dipende delle decisioni di politica monetaria e tassi delle banca centrale americana (Fed).

Investimenti a margine e tassi a zero

Una delle conseguenze della politica di tassi “0” adottata dalla Federal Reserve e dalle altre banche centrali nel corso degli ultimi anni (si parla di ZIRP ossia Zero Interest Rate Policy) è state quella di consentire ai vari operatori di mercato di potersi finanziare a tassi molto bassi. L’acquisto di azioni a margine ha mostrato una crescita esponenziale. Questo avviene sia per investitori privati che istituzionali.
Quando conviene investire a margine? La convenienza ad indebitarsi per acquistare titoli azionari sussiste finché lo spread tra il rendimento atteso sulle attività acquistate e l’interesse pagato sulle somme ricevute in prestito è positivo. In particolare, è conveniente indebitarsi fino a quando questa differenza è considerata sufficientemente remunerativa rispetto al rischio assunto.

Margin Debt e andamento delle borse azionarie

Dopo questa premessa teorica è possibile evidenziare come l’andamento di Wall Street sia strettamente collegato all’andamento del Margin Debt. In particolare, tutte le fasi rialziste del mercato azionario americano arrivavano insieme ad un aumento dell’indebitamento. Viceversa, nelle fasi ribassiste si registrava invece una marcata riduzione dell’indebitamento.

Questo comportamento è dovuto al fatto che l’investimento a margine abbia, al suo interno, un meccanismo che si auto-alimenta.
Quando i prezzi dei titoli azionari salgono si verifica un aumento del margine a garanzia. Questo consente agli investitori di prendere a prestito nuove somme di denaro per acquistare ulteriori azioni. In questo modo si crea un circolo virtuoso-vizioso, dove sempre più denaro viene utilizzato per acquistare titoli. Sul mercato si registra un costante aumento della pressione rialzista che alimenta un’ulteriore salita dei prezzi.

Quando si verifica una discesa del mercato azionario, invece, il margine a garanzia si contrae. Di conseguenza, gli operatori sono costretti a vendere i loro titoli per ricostituire il margine iniziale. In questo caso quindi la flessione dei titoli azionari alimenta ulteriori discese dei prezzi in una spirale ribassista. Un esempio simile lo abbiamo visto durante la crisi del 2008-2009.

Margin Debt – Grafico dell’Andamento del Margin Debt negli ultimi 25 anni. La linea blu indica invece l’andamento dell’indice americano S&P500. Emerge una chiara correlazione con la linea indicante il Margin Debt.

Analisi operativa fra Margin Debt e andamento delle borse

Da un punto di vista operativo occorre evidenziare che molto spesso le inversioni di tendenza del Margin Debt anticipano le inversioni di Wall Street. I minimi del 2003 e del 2009, ad esempio, sono stati anticipati da una precedente risalita dell’indice degli investimenti a margine. Per contro, i massimi del 2000 e del 2007 sul Margin Debt si sono verificati poco prima che iniziasse la discesa del mercato Usa.

Nel 2007, in particolare, la flessione è stata particolarmente violenta in quanto gli operatori, per vari motivi (ad esempio l’aumento dei margini richiesto dai broker o un aumento del costo del loro indebitamente) furono costretti a vendere i titoli comprati a prestito per ripianare i loro debiti. Alla fine di un mercato ribassista si verifica poi il tipico “panic selling”.

Questa situazione è amplificata dal fatto che banche e i broker richiedono velocemente agli operatori la ricostruzione delle garanzie. Tutto ciò comporta vendite forzate da parte degli operatori. Di norma queste proseguono fino a quando il Margin Debt non rientra su livelli normali.


Ebook Certificates
Articolo precedenteTurbo Certificates e Mini futures
Articolo successivoI Forum di Finanza