ETF Accumulazione o Distribuzione?

ETF accumulazione vs ETF a distribuzione
ETF accumulazione vs ETF a distribuzione

Analisi di ETF ad Accumulazione o ETF a distribuzione. Quali le differenze fra ETF accumulo e a distribuzione? Dove conviene investire? Quali sono i vantaggi di questi fondi passivi per l’investitore?

ETF ad Accumulazione ed ETF a distribuzione

Analizzando gli ETF, una distinzione che emerge è senz’altro quella fra gli ETF ad accumulazione e quelli a distribuzione.

Gli ETF ad accumulazione reinvestono i dividendi incassati nel proprio capitale.

Per contro gli ETF a distribuzione distribuiscono al possessore dell’ETF cedole e dividendi incassati dai titoli in portafoglio. Possono pertanto essere interessanti per l’investitore che cerca una rendita passiva nel tempo.

Pro e contro

Quali sono i migliori ETF? Quali sono più vantaggiosi? Dipende chiaramente dall’obbiettivo di investimento del risparmiatore. Vediamo però alcuni dettagli.

Un evidente vantaggio degli ETF ad accumulazione arriva dal lato fiscale. Con questi ETF, infatti, i dividendi vengono reinvestiti e l’investitore non deve pagare immediatamente alcuna tassazione. Viceversa, questa sarebbe pari al 26% nel caso di dividendi azionari o cedole ed al 12% nelle obbligazioni statali.

Con gli ETF ad accumulazione l’investitore non incassa alcun dividendo direttamente. Questi vengono invece automaticamente reinvestiti dal gestore dell’ETF senza essere tassati.

Con gli ETF a distribuzione, invece, i dividendi vengono pagati all’investitore e pertanto sono anche tassati. Il possessore del fondo riceve una rendita, che può essere pagata su base mensile, trimestrale o annuale.

ETF TRADING
ETF – Come investire con ETF?

ETF accumulazione ed ETF distribuzione

Gli ETF ad accumulazione sono di norma consigliabili nelle fasi di costruzione del patrimonio. Per contro, quelli a distribuzione sono ideali per chi invece vuole ottenere un flusso cedolare periodico e – se il capitale investito lo consente – di vivere di rendita.

In particolare, per chi investe nel lungo termine, sono generalmente consigliabili quelli ad accumulazione. L’investitore non deve curarsi di reinvestire eventuali proventi. Questo è fatto in automatico dal gestore, probabilmente riducendo anche i costi commissionali da parte di un eventuale re-investimento da parte del singolo risparmiatore.

Si evita di far guadagnare ulteriormente il broker o la banca, in sintesi. Con gli ETF ad accumulazione l’investitore non deve occuparsi di reinvestire i dividendi, questo è fatto in automatico dal gestore. Al tempo stesso, però, il possessore dell’ETF ad accumulo non ha alcuna rendita (né dividendi né cedole) fino a quando non chiude la posizione, vendendo l’ETF.

Esempio

Poniamo per ipotesi di aver acquistato un ETF sul FTSE Mib. Durante l’anno 35 delle 40 aziende quotate staccano un dividendo. Nel caso di un ETF ad accumulo, il fondo stesso re-investirà questi proventi acquistando le 40 azioni che compongono il FTSE Mib. Viceversa, con un fondo passivo a distribuzione, questi dividendi saranno retrocessi agli investitori, fatta salva la trattenuta fiscale del 26%.

Dove è scritto se si tratta di un ETF ad accumulazione o a distribuzione?

Sul KID del prodotto finanziario è chiaramente menzionata la tipologia di ETF. Anche nelle schede online dei maggiori siti, come justetf o borsaitaliana è riportato il tipo di ETF.


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