Certificati di Unicredit – Cedole fino al 16% annuo

certificates azioni Unicredit

Unicredit Bank ha emesso 14 nuovi certificati di investimento cash collect caratterizzati da cedole trimestrali e con rendimenti potenziali fra il 4% ed il 16% annuo.

La durata dei prodotti è variabile fra i due ed i tre anni, a fronte di barriere ampie, collocate fra il 50% ed il 70% dei prezzi di osservazione iniziale.

Acquistando questi prodotti finanziari l’investitore otterrà quindi un profitto nel caso di movimenti rialzisti dei sottostanti. Ma anche se questi si muovessero in laterale o dovessero scendere, a patto che alla scadenza non si trovino su valori inferiori rispetto alle rispettive barriere. Da sottolineare questo livello di prezzo sia osservato soltanto a scadenza (barriera europea, ossia discreta) e non durante l’intera vita del prodotto.

Certificati di Unicredit con cedole trimestrali

Fra gli elementi caratterizzanti di questa nuova emissione di Unicredit troviamo anche l’effetto quanto e l’effetto memoria delle cedole. Tramite l’effetto quanto il rischio di cambio è sterilizzato, facendo sì che l’investitore non sa soggetto al rischio di cambio anche acquistando prodotti legati a sottostanti denominati in altre valute (come dollari o sterline). I certificati, infatti, hanno, hanno un valore nominale pari a 100 euro.

L’effetto memoria, invece, consente all’investitore il recupero di eventuali cedole non staccate durante la vita del prodotto qualora si verificassero le condizioni per il pagamento delle medesime in una successiva finestra di osservazione.

Dalla terza data di osservazione, nel giugno 2022, è presente anche l’opzione del richiamo automatico. L’autocallable si attiva soltanto nel caso in cui tutti i sottostanti siano sopra i rispettivi prezzi di fixing.

Da notare come la prima cedola sia prevista fra meno di un mese, con osservazione in data 16 dicembre 2021. Un dettaglio non da poco per chi avesse eventuali minusvalenze in scadenza, perché eventuali coupon andrebbero ancora nel computo fiscale del 2021.

Tabella con codici ISIN, cedole, strike e barriere dei certificati di Unicredit

Certificati di Unicredit con Cedole
Certificati di Unicredit con Cedole - scheda

Cedole trimestrali fino al 4%

Le cedole condizionate nei vari certificates di Unicredit oscillano fra l’1% ed il 4% in base alla volatilità dei sottostanti, alla durata dei certificates ed all’ampiezza delle barriere.

Nel dettaglio spicca il rendimento del certificato con codice ISIN DE000HB15GN6, che ha per sottostanti Tesla, Nio, Varta e Uber. Le barriere sono ampie (50%) ed il certificato paga un interessante 16% annuo, con un primo coupon del 4% in calendario già a dicembre 2021

Paga fino al 3,15% su base trimestrale il prodotto legato a Tesla, Volkswagen, Stellantis e Renault, con una scadenza pari a 25 mesi e codice ISIN DE000HB15GJ4. Molto ampie le barriere, collocate al 50% dei prezzi di osservazione iniziale. L’investitore otterrebbe pertanto un profitto anche nel caso di flessioni relativamente ampie (come il 30 o 40%) da parte dei sottostanti, partecipando al calo soltanto nel caso in cui questo ecceda il 50%.

CERTIFICATO DI Unicredit ISIN DE000HB15GJ4

Per chi cerca investimenti maggiormente difensivi troviamo alternative come il certificato legato a Axa, Allianz e Assicurazioni Generali (ISIN DE000HB15GE5). Molto ampie le barriere posizionate al 60%, considerando la solidità dei titoli. In questo caso le cedole sono pari all’1% su base trimestrale, con un rendimento annuo che arriva al 4%. Anche in questo certificato il primo coupon è calendarizzato già fra meno di un mese, incrementando quindi il rendimento reale del prodotto.

Per chi vuole puntare sul settore degli autoveicoli e delle batterie senza l’incognita Tesla segnaliamo anche ISIN DE000HB15GD7. Questo certificato di Unicredit offre cedole fino al 7% a fronte di barriere particormente ampie, posizionate al 50% su Stellantis, Renault, Volkswagen e Varta.

Tassazione nei certificates

La tassazione nei certificates di Unicredit, come da tradizione in tutti i certificati, è al 26%. L’aspetto fiscale, però, è uno dei punti di forza dei certificati di investimento. Infatti è possibile compensare eventuali minusvalenze pregresse con le cedole incassate così come su eventuali plusvalenze da capital gain.


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