Analisi dei Mercati

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Presentiamo l’Analisi dei Mercati, partendo dalle borse, per spostarci sul forex market e chiudere con l’oro.

Analisi dei Mercati – Borse ancora positive

Le borse restano ben impostate. A distanza di 12 mesi dal crollo azionario derivante dal Covid-19, prosegue la ripresa dei listini.

L’indice statunitense S&P500 ha guadagnato circa l’80% dai minimi del marzo 2020, arrivando in area 4.000 punti. Ancora meglio ha fatto il NASDAQ, che ha inanellato una serie di record, portandosi sui 14.000 punti. Nel suo piccolo anche Piazza Affari ha ingranato il turbo, con numerosi titoli che navigano ormai su valori superiori rispetto a quelli del pre-pandemia. L’indice FTSE Mib è arrivato a meno di 2.000 punti dai massimi del febbraio 2020, certificando le aspettative di ripresa. I mercati puntano sull’efficacia dei vaccini e su una conseguente fine delle restrizioni imposte dai paesi per contrastare il coronavirus.

Il mese di febbraio è ancora stato segnato dal “verde”, con altri acquisti. La nomina di Mario Draghi, ex governatore centrale della BCE ha generato un ulteriore salita del FTSE Mib.

I maggiori guadagni si sono registrati sui titoli bancari. Intesa si è ormai posizionata al di sopra di quota 2 euro. Unicredit Bank viene scambiata per 8,35 euro per azione. Bene anche il comparto dei petroliferi, che ha visto le azioni di Eni tornare sopra quota 9 euro, grazie alla ripresa del greggio ed a buoni dati di bilancio. Le neonate azioni di Stellantis sono scambiate sopra quota 13 euro.

Analisi dei mercati valutari

Fra i temi centrali sui mercati valutari spicca la forza della sterlina. La divisa britannica è tornata dopo tre anni a superare quota 1,40 contro il dollaro.

Analisi dei Mercati- Cambio sterlina dollaro
Analisi dei Mercati – Sterlina dollaro sopra quota 1.40

Lo scenario macroeconomico non è certamente dei migliori per il pound. La City sta patendo la Brexit, con la borsa di Amsterdam che a gennaio ha superato gli scambi di Londra. L’interminabile lockdown degli ultimi mesi, poi, pesa sull’economia britannica. Come mai la sterlina è così forte?

La risposta la si può trovare nelle aspettative per una ripresa dell’inflazione. Nelle ultime sedute il rendimento del decennale britannico (sui titoli di stato) è salito di trenta punti base, arrivando a 0,63%. La Bank of England probabilmente non dovrà ricorrere ai tassi negativi. Questo elemento ha pertanto generato acquisti sulla sterlina.

Prosegue nel frattempo la sfida sull’euro/dollaro. La ripresa dei rendimenti americani, tornati ai livelli di un anno fa, prova a frenare ulteriori discese del dollaro, con un cambio fra la moneta unica e la banconota verde ancora posizionato in area 1,21.

Scende il prezzo dell’oro

Il clima di risk on continua a dominare sui mercati. Si comprano strumenti con un maggiore profilo di rischio, come il petrolio, le divise oceaniche e l’azionario. Frena dunque la fame degli investitori di oro. Il bene rifugio per eccellenza è sceso sotto quota 1.800 dollari l’oncia. C’è invece un interesse maggiore sull’argento, la cui domanda in arrivo dal settore industriale sostiene le quotazioni. Il prezzo di un’oncia d’argento supera i 27 dollari. Positivo anche il rame, che ha raddoppiato il suo valore dai minimi del marzo 2020 sulle aspettative per una ripresa economica.


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