Sell in May and Go Away (con i minifutures)

copertura portafoglio

Come coprire il portafoglio con i minifutures? Si avvicina l’estate, molti investitori privati, così come consulenti finanziari, si trovano a gestire portafogli con un’impostazione rialzista. I minifutures rappresentano un’interessante modalità per coprire in parte o del tutto posizioni rialziste su indici e mercati azionari. Focus sull’offerta di BNP Paribas.

Minifutures per coprirsi dai ribassi?

La stragrande maggioranza degli investitori – soprattutto retail – si posiziona sui mercati con una visione long. Spesso non vengono contemplate a strategie di copertura in caso di ribasso. E questo rischia di essere un errore, visto che le borse possono salire, così come scendere. Anzi, statistiche alla mano, quando arrivano le discese, queste tendono ad essere più rapide delle salite. Da qui il celebre adagio: “i mercati salgono con le scale e scendono con l’ascensore”.

In questo articolo ci soffermiamo sul funzionamento dei minifutures, analizzando alcuni prodotti offerti da BNP Paribas, emittente che offre i turbo certificates e minifutures su una delle più ampie gamme di sottostanti. Sono infatti coperte tutte le azioni del FTSE Mib, i maggiori titoli europei ed americani, le materie prime, valute, gli indici ed i tassi di interesse. Non mancano poi Minifutures sul Vix, l’indice della volatilità.

Strategie di copertura

trading in borsa

Fra le strategie più efficienti in termini di costo ed efficienza per coprirsi da eventuali ribassi di borsa troviamo i mini futures. In base alla leva finanziaria con questi strumenti è possibile coprire il portafoglio (o una parte di esso) con un investimento di proporzioni tanto minori al crescere della leva finanziaria utilizzata.

Ma chi dovrebbe coprirsi?La copertura può essere indicata sia per chi detiene azioni o ETF, fondi e perderebbe in caso di discese o veri e propri crolli di borsa. Con i minifutures va anche ricordato che l’investitore non è soggetto all’effetto compounding, che si ha invece nei certificati con leva fissa, quando sono mantenuti in portafoglio per più giorni.

Cosa è l’effetto compounding?

L’effetto compounding, ossia l’effetto dell’interesse composto, è un effetto matematico dei prodotti con  Leva Fissa. È dovuto al ricalcolo della leva su base giornaliera. Pertanto, l’effetto compounding si manifesta soltanto se il prodotto viene tenuto in portafoglio per due o più giorni di mercato. Come conseguenza, la performance del Leva Fissa su più giornate di mercato può differire sensibilmente (positivamente o negativamente) dalla performance del sottostante moltiplicata per la leva positiva o negativa.

Ciò non si verifica invece nei minifutures che consentono di investire a leva al rialzo (Long) o al ribasso (Short) su un sottostante a un prezzo inferiore al valore di tale sottostante grazie alla presenza di uno strike prefissato dall’emittente. Pertanto, l’investitore decide al momento dell’investimento la leva finanziaria, che resta invariata fino alla chiusura della posizione.

Proteggersi dal rischio di un ribasso del FTSE Mib

Come si possono utilizzare i mini-futures short sul Ftse Mib per coprirsi da un ribasso di borsa?

Per semplicità, ipotizziamo di avere un’esposizione rialzista sul FTSE Mib pari a 26.500 euro e volerci coprire tramite minifutures.  BNP Paribas offre un’ampia selezione di mini-futures short. Li troviamo nella sezione “certificati a leva”, sotto “turbo e minifutures”.  Una volta arrivati a questo punto, selezioniamo l’indice FTSE Mib e visualizziamo i prodotti short, quelli che ci permetterebbero di avere un profitto in caso di ribassi.

Qui ci troviamo di fronte ad una scelta fondamentale: il livello di strike e, conseguentemente, la leva finanziaria del prodotto che vogliamo acquistare. Va ricordato come il knock-out, ossia il livello di chiusura automatica della posizione, sarà circa l’1% inferiore a tale valore.

Partiamo dall’ipotesi che il FTSE Mib si trovi in area 26.500 punti. Potremmo optare per prodotti con strike decisamente lontani ed una leva inferiore. Oppure, se riteniamo che il FTSE Mib non sia destinato a superare quota 29.000 potremo puntare su minifutures maggiormente aggressivi. In questo caso sceglieremo uno strike più basso ed una leva superiore. A fronte di un rischio di knock out superiore, crescerà proporzionalmente anche la percentuale di profitto realizzata nel caso di ribassi da parte dell’indice.

Esempi su minifutures

Vediamo operativamente alcuni esempi.

Mini futures sul FTSE Mib

Se vogliamo acquistare un certificato con una leva inferiore e strike lontano dai prezzi attuali, possiamo puntare su minifutures con strike anche sopra i 30.000 punti, che sul FTSE Mib non si vedono da oltre venti anni.

Prendiamo a titolo esemplificativo il certificato NLBNPIT1LJC5.

Mini futures sul FTSE Mib

Lo strike è posizionato a 30.377 punti, mentre il livello knock out è a 30.073,23 punti (1% circa in meno).  La leva, nel momento in cui scriviamo è pari a 6,69. Pertanto, se volessimo una copertura integrale della posizione sarebbe necessario soltanto circa il 15% del capitale.

Se volessimo coprire il 30% della nostra posizione rialzista, tale valore scenderebbe a circa il 5%.

I calcoli potrebbero non essere semplicissimi. Per tale ragione BNP Paribas ha messo a disposizione un tool che permette di calcolare in automatico il numero di minifutures necessari per la copertura della posizione.

Nel nostro specifico caso, potremmo coprirci integralmente acquistando circa 10.000 minifutures, per un controvalore di 4.005 euro.

Mini futures sul FTSE Mib copertura portafoglio

Se nei prossimi due mesi il valore del FTSE Mib scendesse a 22.000 punti, il nostro portafoglio sarebbe in calo di 4.500 euro. Tale ammontare, però, sarebbe praticamente in toto recuperato dall’apprezzamento della copertura, che passerebbe da circa 4.000 euro a 8.400, proteggendoci di fatto dal rischio di discesa dell’indice.

Coprire portafoglio con i mini futures

Una discesa del 15%, di fatto, raddoppierebbe il valore dei minifutures in portafoglio grazie alla presenza dell’effetto leva.

Nel caso in cui l’indice si apprezzasse, arrivando a 30.073,23 punti, ossia al livello di knock-out, il certificato vedrebbe azzerarsi il suo valore. In questo caso (e con il senno del poi), la copertura non sarebbe servita. Di fatto la copertura, infatti, azzererebbe il profitto ottenuto dal portafoglio, stabilizzandone il valore complessivo in area 26.400. Senza copertura, invece, il portafoglio sarebbe arrivato a superare i 30.000 euro.

Certificati minifutures con leva più alta

In questo esempio abbiamo volutamente preso un minifutures con leva contenuta. Se avessimo invece acquistato il certificato ISIN NLBNPIT1AF39, con strike­­ in area 28.500 punti, la leva sarebbe risultata superiore, pari a 12,58. Per coprire l’intera posizione sarebbe stato sufficiente appena l’8% del capitale. Un ribasso dell’indice del 2% determinerebbe un apprezzamento di circa il 25% della copertura, mentre un +4% determinerebbe un +50% del valore dei minifutures acquistati. Il medesimo discorso vale in caso di ribassi, con perdite amplificate dalla leva in caso di rialzo dell’indice.

Questi strumenti, così come i turbo certificates, sono pertanto anche adatti anche al trading.

Mini futures sul FTSE Mib BNP Paribas

Certificati e minifutures

Focalizziamoci ora su un’altra tematica, legata all’uso dei minifutures in relazione ai certificates. Si può coprire un portafoglio “long” su un indice azionario con i minifutures? La risposta è senz’altro positiva. Nel caso in cui l’investitore tema il rischio di una sovraesposizione “long”, potrebbe acquistare dei minifutures short, con una barriera knock-out relativamente lontana dai prezzi spot. Vediamo di seguito una schematizzazione dei possibili esiti.

In questo caso otterrebbe un profitto in caso di movimenti laterali (guadagnando dalla componente certificates e di fatto pareggiando dalla componente minifutures). L’investitore guadagnerebbe anche nel caso di moderati ribassi dei sottostanti (i certificates pagherebbero le cedole se sopra barriera, mentre i minifutures si apprezzerebbero).

Nel caso in cui ci fosse un crollo di mercato, la perdita subita con i certificati di investimento cash collect sarebbe parzialmente o del tutto assorbita dall’apprezzamento dei minifutures. La copertura perderebbe efficacia soltanto in caso di forti rialzi. Infatti in questo caso il certificato cash collect determinerebbe un profitto che sarebbe in parte (o del tutto) eroso dalla perdita di valore dei minifutures.

Come calcolare l’ammontare della copertura necessaria per ridurre il rischio di cali da parte dei sottostanti? Chiaramente anche in questo caso il tool offerto gratuitamente da BNP Paribas per calcolare i volumi necessari per la copertura delle singole posizioni può essere estremamente utile.

Dove si comprano?

Come acquistare i minifutures e con quale intermediario? Per comprare i minifutures è necessario conoscere il codice ISIN di riferimento. Possono essere acquistati tramite le piattaforme di online trading con qualsiasi intermediario su Borsa Italiana.

I vantaggi dei mini futures

Chiudiamo con un recap su questi strumenti derivati, provando a riassumere i vantaggi dei mini futures:

  • I mini futures offrono la possibilità di investire a leva sia al rialzo (tramite i Mini Long) che al ribasso (con i Mini Short). Il loro prezzo non è influenzato dalla volatilità implicita
  • Non sono soggetti all’effetto compounding
  • Sono negoziati su un mercato regolamentato, il SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
  • Investimento iniziale ridotto grazie alla presenza dell’effetto leva
  • Lo spread fra bid e ask (denaro e lettera) è ridotto.

Da segnalare come vi sia la possibilità di perdere l’intero capitale qualora il sottostante raggiunga il livello knock-out. I mini-futures sono quindi strumenti particolarmente indicati per amplificare i movimenti dei sottostanti e perseguire strategie di copertura di portafogli.


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