La Banca Popolare: Investimenti e Risparmio

La banca popolare in Italia

La banca popolare in Italia rappresenta una tipologia di istituto bancario con una lunga storia ed un ruolo di rilievo nel sistema bancario italiano. Inizialmente fondate per sostenere le classi lavoratrici e le piccole imprese, le banche popolari hanno subito diverse trasformazioni nel corso degli anni. In particolare, dopo l’implementazione della riforma Renzi sulle banche popolari, che ha imposto alle banche con un patrimonio superiore a 8 miliardi di trasformarsi in società per azioni, questo settore ha subito un significativo cambiamento. Tale cambiamento non è stato privo di difficoltà e ha avuto conseguenze rilevanti.

Cosa sono le banche popolari? Sono istituti di credito costituiti come società cooperative a responsabilità limitata, il cui obiettivo principale è la raccolta del risparmio e l’erogazione di crediti. In Italia, esse rappresentano le banche locali, le quali operano a livello territoriale.

Storia ed evoluzione delle banche popolari

La prima banca popolare è stata fondata in Germania nel XIX secolo come istituzione di credito cooperativo, con l’obiettivo di offrire servizi finanziari alle comunità locali. Le banche cooperative si sono sviluppate secondo due modelli differenti, quello delle casse rurali e quello delle banche popolari. Nel corso degli anni, hanno svolto un ruolo fondamentale nel finanziamento delle piccole imprese e nel sostegno allo sviluppo economico locale. Punto fondamentale per capire l’evoluzione di una banca popolare è la riforma Renzi.

Cosa ha stabilito la riforma Renzi?

La riforma delle banche popolari di Renzi ha avuto un impatto significativo sul settore delle banche popolari in Italia, portando a cambiamenti e conseguenze di rilievo. Quali sono le principali modifiche e conseguenze della riforma?

Investire sulle banche

1. Modifiche alla struttura legale e alla governance. Sono state apportate modifiche alla forma legale e alla governance delle banche popolari, stabilendo limiti dimensionali per l’adozione della forma di banca popolare e l’obbligo di trasformazione in società per azioni per le banche popolari con un attivo superiore a 8 miliardi di euro.

2. Disciplina delle operazioni straordinarie societarie. Le operazioni straordinarie (trasformazioni, fusioni, ecc.) sono state modificate introducendo una disciplina uniforme che ha privato gli statuti della possibilità di determinare le maggioranze previste per tali operazioni.

3. Riforma delle Banche di Credito Cooperativo (BCC). Si è registrata una significativa riduzione della frammentazione del settore e un rafforzamento strutturale del modello di attività delle BCC, nonché degli assetti organizzativi e delle dimensioni delle singole banche. Nonostante tutti questi sforzi per consolidare il settore, si è verificato l’effetto collaterale di rafforzare solo alcune banche leader. Infatti, molte banche popolari sono state coinvolte in processi di fusione, trasformazione in società per azioni o acquisizioni da parte di altre istituzioni finanziarie. Queste operazioni hanno chiaramente indebolito le piccole banche popolari rimaste escluse dai giochi, molte delle quali destinate a scomparire. Le poche che si sono rinforzate ora sono leader del settore.

La crisi della banca popolare tradizionale

La riforma viene dopo una serie di scandali. Quelli del 2014 con alcune banche popolari locali che concedevano prestiti senza garanzie, gonfiavano i bilanci, stabilivano il valore delle loro azioni in modo ambiguo. Tutti ricordano i procedimenti contro l’ex numero uno della popolare di Vicenza, Gianni Zonin, oppure contro l’ex numero uno di Carige, Giovanni Berneschi; i processi contro la famiglia Jacobini della Banca Popolare di Bari. Queste storie hanno segnato per sempre il mondo delle popolari e purtroppo anche il portafoglio di un gran numero di risparmiatori.

Ripulire i bilanci delle popolari

Dopo la riforma del settore, per favorire le aggregazioni, si è pensato di ripulire i bilanci di ogni banca popolare. I piccoli risparmiatori che hanno investito e perso gran parte del loro capitale si sono trovati penalizzati, come testimoniano centinaia di cause ancora in corso. Grazie anche alla garanzia pubblica delle GACS nel 2021 sono partite diverse cartolarizzazioni.

Cos’è la GACS? La Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS), strumento del Tesoro per favorire lo smaltimento delle sofferenze bancarie. Il primo favorito quindi è stato UniCredit per circa 2,2 miliardi di euro di valore contabile lordo per crediti provenienti da diversi soggetti.

Mentre in Germania in questi giorni nasce un colosso delle banche popolari tedesche, la nuova Volksbank Darmstadt Mainz, in Italia negli ultimi anni, diverse banche popolari sono scomparse o sono state coinvolte in processi di fusione e acquisizione. Alcuni esempi? Credito Valtellinese. È stata acquisita dal gruppo francese Credit Agricole. Popolare di Vicenza e Veneto Banca, dopo aver affrontato gravi difficoltà finanziarie a causa delle cause legali intentate dai clienti, sono state integrate entrambe in Intesa Sanpaolo.

Sulla vicenda Antonio Albanese ha fatto anche un film: “Cento Domeniche“. Banca Etruria é stata coinvolta in un processo di risoluzione della crisi e successivamente acquisita da Ubi Banca. Banca popolare dell’Emilia-Romagna (Bper) si è rafforzata assorbendo numerose banche in difficoltà, tra cui la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia e la Cassa di Risparmio di Cesena.

Attuale regolamentazione

Attualmente, le banche popolari sono soggette alla regolamentazione della Banca d’Italia e della Consob. Devono rispettare le norme bancarie e finanziarie in vigore, compresi i requisiti patrimoniali e le disposizioni sulla trasparenza e la protezione dei clienti. Un importante cambiamento è stato introdotto con la riforma delle banche popolari (decreto legge n. 3/2015, convertito in legge n. 33/2015) approvata nel 2015 dal Governo Renzi, che ha reso obbligatoria la trasformazione in società per azioni. Questa riforma ha aperto la prospettiva per le vecchie cooperative di diventare società pubbliche con azionariato diffuso.

Banche Popolari scomparse

  • Dopo la riforma diverse banche popolari in Italia sono scomparse, si sono fuse o sono state acquisite da grosse banche. Alcune importanti banche popolari sono scomparse dal mercato.
  • Popolare di Sondrio. Dopo 150 anni di attività, questa banca è diventata una società per azioni, conformandosi alla riforma.
  • Credito Valtellinese. Lo ha acquistato il gruppo francese Credit Agricole.
  • Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Dopo le cause legali ed il processo sono state integrate in Intesa Sanpaolo.
  • Banca Etruria. Uscita dalla crisi è stata acquisita da Ubi Banca.
  • Banco di Napoli. Anche se non era una banca popolare, è stata coinvolta in un crollo nel 1995.
  • Carige. Una volta risolta la crisi è stata acquisita da BPER Banca.

Banche popolari trasformate, scomparse, acquisite. Le sfide finanziarie, le riforme normative e la necessità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato hanno contribuito a questi cambiamenti nel panorama bancario italiano. Ora, mentre continua l’opera delle piccole banche locali, possiamo contare su alcune grosse banche popolari leader. Quali sono?

Principali banche popolari italiane

Attualmente le principali banche popolari in Italia sono tre.

  • Banco BPM. Nato dalla fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare, è uno dei principali gruppi bancari italiani.
  • BPER Banca. Con una lunga storia di servizio alle comunità locali, BPER Banca è un’importante banca popolare in Italia.
  • Credito Emiliano. Conosciuto anche come Credem, è un’altra banca popolare di rilievo nel panorama bancario italiano.
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Queste poche banche popolari ora divenute leader del settore, hanno radici profonde nella storia economica e finanziaria italiana; continuano a svolgere un ruolo significativo nel sistema bancario del paese. Per non trasformarsi in facili prede per i grossi gruppi bancari, anche stranieri, queste banche hanno “mangiato”, assorbito altre piccole banche ed ingrossato le loro dimensioni. Un modo per convincere altre importanti banche “cacciatrici” a rinunciare a future azioni di conquista non amichevoli.

Emerge anche chiaramente un altro aspetto: per banche di piccole dimensioni non è facile sopravvivere. Pertanto fusioni e acquisizioni sono importanti anche nella vita di una banca popolare, come abbiamo visto in questi ultimi anni anche sul panorama bancario italiano.

I problemi di una banca popolare

Una banca popolare dopo la riforma ha ancora dei problemi da risolvere; diversi problemi che hanno contribuito alla loro trasformazione e, in alcuni casi, alla loro scomparsa. Alcuni dei principali problemi includono alcuni temi critici:

  • Struttura associativa. Le banche popolari si trovano in una zona di confine tra cooperazione e capitalismo, il che ha creato difficoltà nella loro collocazione. La loro struttura associativa, basata sul principio “una testa, un voto”, ha portato a complessità nella governance e nelle decisioni aziendali non sempre ottimali.
  • Riforme normative. Le riforme normative subite hanno influenzato la loro struttura e governance.
  • Crisi finanziaria. La crisi finanziaria delle imprese nel 2008 ha avuto un impatto significativo sulle banche popolari; in particolare per quanto riguarda la qualità del credito e la gestione dei prestiti alle imprese.
  • Governance e struttura. La governance e la struttura delle banche popolari sono state oggetto di critiche e riforme, con l’introduzione di limiti al voto capitario e l’allentamento dei vincoli sulla nomina degli organi di governo societario.

Inoltre, le banche popolari hanno affrontato sfide legate alla loro capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato e alle normative in evoluzione. Questi fattori hanno contribuito alla trasformazione e alla scomparsa di alcune banche popolari, mentre altre hanno cercato di adattarsi attraverso fusioni e trasformazioni in società per azioni. Una vera e propria selezione del mercato.

La differenza tra banche popolari e banche commerciali

Non confondiamo una banca popolare con altri tipi di banca. Per esempio le banche popolari e le banche commerciali sono due tipologie di istituti di credito con differenze significative nelle loro attività e struttura. In particolare la prima è ancora una banca territoriale.

Caratteristiche delle Banche Popolari

  • Le banche popolari sono istituti di credito cooperativi che si sono sviluppati per sostenere le piccole e medie imprese commerciali e industriali. Esse si caratterizzano per:
  • Erogare il credito a favore di piccole e medie imprese.
  • Applicare il principio “una testa, un voto“, in cui ciascun socio ha diritto a un voto indipendentemente dalla sua partecipazione posseduta.
  • Avere un numero minimo di soci, con la necessità di reintegrare il numero minimo entro un anno se scende al di sotto di tale limite.
  • Potersi trasformare in società per azioni (spa) o fondersi con altri organismi, garantendo il diritto di recesso ai soci.

Caratteristiche delle banche commerciali

Cosa offrono le banche commerciali? Servizi standard di gestione del denaro, come depositi, pagamenti, prestiti e emissione di assegni, a una vasta gamma di clienti, tra cui privati cittadini, imprese, enti pubblici e organizzazioni no-profit. Esistono alcune differenze chiave tra le banche commerciali e le banche popolari. Dal momento che le banche commerciali svolgono attività standardizzate, possono usufruire di una bassa esposizione al rischio.

Al contrario, una banca popolare si concentra sul finanziamento delle piccole e medie imprese e operano secondo principi cooperativi. Inoltre, le banche commerciali offrono servizi legati alle performance dei mercati e hanno una maggiore tolleranza al rischio rispetto alle banche popolari. Infine, le banche di investimento rappresentano un’altra diversa categoria di istituti finanziari con caratteristiche e servizi specifici.

Le banche d’investimento: caratteristiche

E le banche di investimento? Cosa fanno, quali sono le loro caratteristiche? Sono banche che svolgono un ruolo chiave nel mondo finanziario, offrendo una vasta gamma di servizi rivolti ad aziende, istituzioni pubbliche e istituzioni finanziarie. Le principali caratteristiche delle banche di investimento sono:
Finanziamento alle imprese. Forniscono finanziamenti a lungo termine alle imprese, sottoscrivendo e collocando nuove emissioni di titoli e operando come intermediari sui mercati mobiliari.
Servizi bancari d’impresa e investimento. Questa categoria comprende sei aree d’attività, tra cui consulenza legale, fiscale e finanziaria, operazioni finanziarie di maggiore entità come fusioni e acquisizioni, e finanziamento alle imprese.
Corporate Lending. Prestano denaro a imprese, inclusi finanziamenti commerciali, immobiliari e prestiti di medio-lungo termine.
Private Equity. Investono in aziende non quotate in borsa, finanziandole per ottenere profitti nel lungo periodo.
Consulenza finanziaria. Consulenza legale, fiscale e finanziaria su operazioni finanziarie complesse, come fusioni e acquisizioni.

Le banche di investimento svolgono un ruolo positivo e cruciale: collegano i risparmiatori e le istituzioni finanziarie attraverso i mercati finanziari, facilitando la raccolta di capitali e la distribuzione di azioni, obbligazioni e altri titoli. Inoltre, offrono servizi di consulenza e operazioni finanziarie di maggiore entità, contribuendo positivamente alla gestione aziendale e riducendo i costi per le imprese clienti.

Quali sono le banche d’investimento italiane?

Mediobanca

In Italia, le banche d’investimento non sono molte ma hanno un ruolo importante; offrono una vasta gamma di servizi rivolti ad aziende, istituzioni pubbliche e istituzioni finanziarie. Ecco alcune delle principali banche d’investimento in Italia:
Banca IMI. Propone una ampia gamma di servizi finanziari e di investimento.
Mediobanca. Banca specializzata in fusioni e acquisizioni, consulenza finanziaria e servizi di investimento.
Citi bank. Questa banca globale molto presente in Italia, offre una vasta gamma di servizi di investimento e consulenza finanziaria.
Banca d’Italia. Si, anche la banca centrale svolge funzioni di banca d’investimento, fornendo servizi di consulenza e supporto finanziario.
Borsa Italiana. La sua banca assiste le imprese o enti pubblici nella emissione, sottoscrizione e collocamento di titoli sul mercato primario.
Queste banche d’investimento hanno una funzione precisa; collegano i risparmiatori e le istituzioni finanziarie attraverso i mercati finanziari.

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