La Banca Centrale Italiana

Bankitalia - banca centrale italiana

Bankitalia

La banca centrale della Repubblica Italiana è Banca d’Italia, o Bankitalia. E’ un ente pubblico e dal 1998 è entrata a far parte del sistema bancario europeo della banche centrali (SEBC). Lo scopo istituzionale di Bankitalia è rendere stabili i prezzi, mantenere efficiente il sistema finanziario e tutelare il risparmio, come recita l’art. 47 della Costituzione. La sede centrale della banca è a Roma, in Via Nazionale, presso Palazzo Koch.

Governatore della Banca Centrale Italiana

Chi è il governatore della Banca Centrale italiana?

La carica è ricoperta da Ignazio Visco, subentrato nel 2011 a Mario Draghi. Il mandato di Ignazio Visco alla guida di Bankitalia è iniziato nel 2011. Nel 2017 è stato rinnovato per un secondo blocco di sei anni, che si concluderanno nel 2023.

Quali sono stati gli altri governatori della Banca di Italia? Prima di Ignazio Visco (2011 – 2023), il ruolo di Governatore della Banca di Italia era ricoperto da Mario Draghi. Lo stesso Mario Draghi è anche stato governatore della Banca Centrale Europea dal 2011 al 2019.

Tornando alla Banca Centrale Italiana, dal 1993 al 2005 il ruolo di governatore è stato ricoperto da Antonio Fazio, poi dimessosi. Dal 1979 al 1993 il presidente della Banca Centrale fu Carlo Azeglio Ciampi.

Il ruolo di governatore di Bankitalia non va confuso con quello del direttore della banca centrale italiana. Attualmente il direttore di Bankitalia è Luigi Federico Signorini. Fabio Panetta e Daniele Franco sono stati i due precedenti direttori della Banca centrale italiana.

Cosa fa la Banca d’Italia?

BANCA D'ITALIA

Cosa fa Bankitalia? Nel dettaglio la Banca d’Italia svolge varie funzioni. Fra queste partecipa alla determinazione delle politiche monetarie dell’area euro. Esercita attività di vigilanza sulle banche, ma anche su intermediari finanziari e collabora con la CONSOB per altri compiti di sorveglianza.

Supervisioni i mercati monetari e finanziari, in particolare quello dei titoli di Stato (obbligazioni come BTP e BOT per esempio).

Bankitalia partecipa anche alle attività dei principali organismi internazionali, fra cui il Fondo Monetario Internazionale, la Banca dei regolamenti internazionali e la Banca Mondiale.

Bankitalia ha anche un ruolo di controllo in ambito di antiriciclaggio. E’ attiva anche nella diffusione dell’educazione finanziaria. Ha dunque un ruolo centrale nell’economia italiana.

Banche premiate e critiche

Come visto l’impegno centrale è per la tutela del risparmio. Tuttavia, nonostante l’impegno, non sempre lo scopo viene raggiunto. Alcuni critici, infatti, hanno osservato come la banca centrale in taluni contesti sembri tutelare più le banche che i risparmiatori. Infatti la recente contestata rivalutazione delle quote del capitale di Bankitalia continua ancora a premiare le banche azioniste dopo quasi un decennio dalla riforma del 2013. Nella recente manovra si è alzato dal 3 a 5% il tetto alle quote oltre le quali non si ha diritto ai dividendi distribuiti dalla banca centrale.

In questo modo alcune grandi banche riceveranno più utili e venderanno più facilmente le loro azioni. Lo Stato incasserà la tassazione di quei dividendi con aliquota Ires raddoppiata per un solo anno. Esigenze di cassa?

La proprietà di Bankitalia

La nostra banca centrale italiana non ha mai pienamente attuato la legge del 2005 che prevedeva il trasferimento allo Stato della proprietà. Gli azionisti (o partecipanti) sono ancora: Intesa Sanpaolo con 50.556 quote, Unicredit (25,256); poi con 9.000 ciascuno Generali, INPS, Inarcassa, BNL, Inail, Carige e 172 imprese finanziarie.

Il governo Letta nel 2013 ha deciso di rivalutare per legge il capitale di Bankitalia da 156mila euro a 7,5 miliardi, consentendo allo Stato di incassare oltre un miliardo di tasse sulla plusvalenza delle banche azioniste.
Dopo aver imposto agli azionisti di cedere le quote oltre il 3%, (livello oltre il quale non si possono ricevere dividendi), nello stesso tempo ha permesso di distribuire dei dividendi più ricchi.

I Dividendi Bankitalia e tasse

Da 50-70 milioni l’anno i dividendi sono infatti aumentati ai 340 milioni annui degli ultimi anni. Un vero boom. Con questa rivalutazione le banche hanno ottenuto un vantaggio significativo. In questi ultimi anni il 20% del capitale della banca centrale ha cambiato mano. Lo Stato incassa più tasse, ma le banche ci guadagnano sempre di più.

Investitori e diamanti

Recentemente Bankitalia è stata coinvolta esternamente anche nella vicenda dei diamanti da investimento venduti agli sportelli bancari di alcune banche a prezzi gonfiati. Dal 2012 al 2021 la procura di Milano ha indagato, e nel 2017 l’Antitrust ha anche dato una multa severa. Alla fine è arrivato il rinvio a giudizio per 105 persone e cinque società, di cui quattro banche. Due gli intermediari coinvolti: International Diamond Business spa (in fallimento) e Diamond Private Investment spa (in liquidazione).

Banche coinvolte

Le accuse sono pesanti: truffa, auto-riciclaggio, riciclaggio, corruzione fra privati e, in un caso, ostacolo all’autorità di vigilanza. I risparmiatori che avevano investito nei diamanti che valevano in media solo il 20 – 30% del prezzo pagato. Le banche incassavano alte commissioni fino al 24%. Fra le banche rinviate a giudizio: Banco Bpm, Banca Aletti, Unicredit, Banca MPS e Idb. Intesa Sanpaolo e Dpi, hanno invece patteggiato.

La Banca centrale italiana punisce l’Ispettore

Italia - banche italiane

Molti osservano che la Banca d’Italia in questo affare non abbia tutelato come dovuto i risparmiatori ed i loro investimenti. Sorprendentemente Carlo Bertini, l’ispettore della della Banca d’Italia, che aveva segnalato l’illecito (poi passato anche a Report) e spiegato le connessioni tra vertici MPS e DPI, (la società che per anni ha venduto diamanti a migliaia di clienti MPS e di altre banche), è stato punito.
Costretto a subire anche una perizia psichiatrica, poi de-mansionato e sottoposto a procedimento disciplinare, per poi essere infine sospeso dal servizio e dalla retribuzione per 12 mesi.

Bankitalia: esposti in crescita

La nostra Banca Centrale, depauperata dal passaggio alla BCE di alcune sue fondamentali funzioni, così come le altre banche centrali europee, sta quindi passando un periodo ricco di incognite. Nel frattempo sono anche cresciute le proteste dei risparmiatori. Lo scorso anno gli esposti alla Banca d’Italia su comportamenti di banche e intermediari finanziari sono aumentati. Secondo la stessa Bankitalia gli esposti sono saliti del 36% a quota 11.230.


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