Il 2024 della BCE

La BCE ed i tassi.

Nel 2024 la Bce dovrà abbassare i tassi di interesse: ma quando? Mentre l’inflazione della zona euro conferma le attese degli analisti, riportando un’accelerazione su base annua al 2,9%, ma anche una discesa del dato core al 3,4%, molti chiedono che nel 2024 la presidente della Banca Centrale Europea faccia al più presto scendere i tassi prima che possano danneggiare l’economia.

Una voce in tal senso è arrivata da vari politici. “L’inflazione fortunatamente sta calando, adesso ci stiamo battendo anche per i tassi di interesse”. Così Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri. “Sono mesi che dico che la Banca centrale europea sbagliava ad aumentare il costo del denaro, perché la nostra inflazione era provocata da una guerra e non da una crisi di crescita come in America. Ora speriamo che la Bce decida di abbassare il costo del denaro per rilanciare l’economia; altrimenti andiamo in recessione“. Il giudizio pare tuttavia in qualche modo sottostimare i rischi di un ritorno dell’inflazione, di cui ben conosciamo i danni sull’economia reale (e sul potere d’acquisto dei cittadini).

Europa

Anche secondo Carlo Cottarelli, docente dell’Università Cattolica, la situazione dell’inflazione in Eurozona permette ora un taglio dei tassi. Praticamente impossibile, però, che ciò accada nella riunione Bce del 25 gennaio. La presidente della Bce infatti ed il direttivo della banca centrale non hanno ancora discusso questo scenario, stando a quanto emerso dall’ultimo meeting del 2023: «L’inasprimento delle condizioni di finanziamento sta smorzando la domanda e questo sta contribuendo a spingere al ribasso l’inflazione». C’è da chiedersi se veramente questa inflazione sia stata provocata da eccesso di domanda come affermano dalla Bce e quanto abbiano influito le politiche monetarie espansive degli ultimi anni, peraltro necessarie per superare la crisi post pandemia.

Le previsioni sui tassi BCE

Come si muoveranno i tassi della BCE nel 2024? Al momento il costo del denaro è ai massimi storici: 4,50%. Per quanto riguarda l’inflazione, gli esperti prevedono che la componente core (che esclude il settore energia e alimentari) si attesterà in media al 2,7% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2,1% nel 2026. Secondo Barclays quindi la Bce inizierà ad abbassare i tassi solo a luglio 2024. Bloomberg invece si aspetta un primo taglio già a marzo 2024. Secondo Goldman la Banca centrale europea taglierà i tassi di interesse di 25 punti base in ciascuna riunione a partire da aprile 2024.

Quali saranno le previsioni corrette per i tassi della BCE nel 2024? Sarà il tempo a dircelo. Se la politica monetaria della Banca centrale europea dovesse rimanere troppo a lungo rigida andremo incontro ad un periodo di crescita stagnante. Tale periodo sarà tanto più pesante quanto l’inflazione scenderà rapidamente, segno evidente di una politica monetaria troppo rigida.

Appare comunque scontato che i tassi scenderanno nei prossimi mesi. Ma chi beneficerà di una prossima discesa dei tassi della Bce in Europa? Molto probabilmente i Bund tedeschi, ma anche i titoli di Stato degli altri paesi, come gli OAT francesi, I bonos spagnoli ed i BTP italiani. La discesa dei tassi è un’ottima notizia anche per chi vuole contrarre un mutuo, mentre chi ha denaro sui conti correnti e conti deposito incasserà meno interesse.

Tassi BCE grafico
Tassi di interesse nella BCE. La salita del 2022 dopo anni di tassi a zero.

Le prossime riunioni della Bce sulla politica monetaria

  • 25 gennaio 2024
  • 7 marzo 2024
  • 11 aprile 2024
  • 6 giugno 2024

Nel 2024 il calendario BCE prevede anche altri appuntamenti non strettamente di politica monetaria

  • 21 febbraio 2024
  • 8 maggio 2024
  • 22 maggio 2024
  • 19 giugno 2024

BCE: chi è il presidente Christine Lagarde

Christine Lagarde non è un ex banchiere, ma un’ex avvocata d’affari. La sua carriera legale inizia presso l’ufficio parigino dello studio legale internazionale con sede a Chicago, Baker & McKenzie, dove si è specializzata in diritto del lavoro, antitrust e fusioni e acquisizioni. Partner dello studio all’età di 31 anni e a 43 anni ne è diventata presidente. Dopo essere stata ammessa al Foro di Parigi, è passata allo studio legale internazionale Baker & McKenzie come associata nel 1981, specializzandosi in diritto del lavoro e antitrust, nonché in fusioni e acquisizioni.

Nel 2005, la troviamo a dirigere il Ministero del Commercio estero della Francia, e nel 2007 è nominata Ministra dell’Economia, dell’Industria e dell’Occupazione. Nel 2011, viene nominata Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), dove ha gestito la crisi del debito sovrano europeo. Alla scadenza è stata rieletta per un secondo mandato.
Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) dal 2019, succedendo a Mario Draghi. Da allora, ha guidato la politica monetaria dell’area dell’euro.

Le critiche al presidente della BCE

Christine Lagarde si può dire che, grazie al suo stile di leadership e per la sua capacità di ottenere consenso politico, abbia costruito una carriera invidiabile e di alto profilo. Tuttavia non sono mancate le critiche alla sua politica monetaria come Presidente della Bce. Certamente non è un’economista professionista, non ha esperienza di banca centrale e la sua carriera precedente non è strettamente legata a tematiche di politica monetaria. Inoltre, talvolta ha peccato anche nei modi (un tema non da poco quando si governa una Banca Centrale).

Alcuni osservatori della Bce vedono Lagarde più come un personaggio politico, che come un banchiere centrale vero e proprio. Quello che le manca certamente è l’abilità di Mario Draghi nel comunicare adeguatamente con il mercato finanziario. Clamorosa la sua gaffe sugli spread alla prima conferenza stampa, gaffe che ha fatto scendere le borse ed allargato gli spread con il Bund tedesco. Alcuni giornalisti da quel momento l’hanno scherzosamente soprannominata “Madame Lagaffe“!

Lo scoglio dei tassi

Il tema tassi di interesse è centrale anche per chi ha un mutuo. Alcuni critici sostengono che la politica di tassi di interesse negativi della Bce potrebbe avere effetti a lungo termine sulla stabilità finanziaria. Inoltre potrebbe scoraggiare il risparmio e l’investimento, il che potrebbe avere effetti a lungo termine anche sulla crescita economica.

Chi vuole contrarre un nuovo mutuo sulla casa è meno incoraggiato a farlo e chi ha un mutuo con tassi variabili si trova in seria difficoltà. La risposta sul tema dalla BCE di fatto è stata che l’obiettivo della Banca Centrale è un’inflazione al 2% in Eurozona. Il tutto ricordando agli Stati europei l’importanza di un nuovo patto di stabilità, per poter dare ordine e forma alla crescita sostenibile in termini climatico-ambientali e di conti pubblici. Forse un pò poco. Al tempo stesso, con i tassi fissi estremamente convenienti degli anni scorsi viene da chiedersi come mai in molti abbiano optato per tassi variabili. Si trattava di anni in cui i Bot e i BTP con scadenze non lunghissime erano arrivati a offrire tassi negativi, ed i mutui a tasso fisso erano decisamente vantaggiosi.

Le critiche del prof. Giulio Sapelli

“Sapelli critica Lagarde” lo avrete probabilmente letto sui giornali in questi anni. Vediamo perchè. Il Prof. Giulio Sapelli ex direttore di studi alla scuola degli Alti Studi in Scienze Sociali di Parigi e Ordinario di Storia Economica dell’Università degli Studi di Milano, è forse l’economista più fortemente critico sulla politica della Presidente della BCE. Sostiene che il presidente della Bce sia completamente scollegata dalla economia reale e che l’Europa sia priva di una vera politica monetaria.

L’inflazione, contro la quale Christine Lagarde (come anche la stessa Federal Reserve, però) si dimostra inflessibile, non è causata da un aumento dei salari, che anzi sono rimasti fermi e datati. Gli strumenti messi in atto dalla Bce secondo questa teoria sarebbero inefficaci, e potenzialmente letali per le imprese e le famiglie.

Nell’economia attuale, secondo l’economista salita della inflazione è causata da scarsità di offerta, un tipo di inflazione che si combatte non con i tassi, ma con incentivi alla produzione e con maggiori investimenti. E’ chiaro che su questa penuria di offerta ha influito l’economia di guerra che ha condizionato ogni economia nel mondo. Non abbassare i tassi prontamente significa che la Bce è guidata maldestramente e sta penalizzando imprese e famiglie europee. Chi ha ragione?

Sembra che la stessa Bce riconosca qualche errore, nella visione riportata dal giornale “La Verità”.La Bce, banca centrale europea.

BCE: una banca centrale da migliorare

Qui bisogna però riflettere su una deficienza strutturale della Bce. Alla Banca centrale europea manca probabilmente un tassello. Una banca centrale oltre alla lotta all’inflazione deve avere un secondo obiettivo: la piena occupazione della forza lavoro.

In altre parole deve tutelare il lavoro ed i livelli di occupazione stimolando gli investimenti. Chiaramente la disoccupazione ha varie tipologie, cause e medicine. Che non sia un compito facile coordinare inflazione e piena occupazione lo dimostra la politica della Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, sempre molto attenta e veloce nell’adeguarsi all’economia reale.

La piena occupazione

Secondo la teoria classica, l’obiettivo della piena occupazione è raggiunto tramite la flessibilità dei prezzi dei fattori produttivi (in teoria capitale e lavoro) e l’uguaglianza tra la domanda di produzione e l’offerta, il che è possibile solo se gli investimenti almeno eguagliano i risparmi. Ma gli investimenti ora dipendono in sostanza dai tassi di interesse decisi dalla Bce in maniera molto rigida. Quindi in questo periodo molti politici invitano la presidente della Bce a far scendere i tassi rapidamente per liberare risorse per gli investimenti.
Le critiche del prof Sapelli non si fermano qui; dopo aver anche criticato la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, definendola “inadeguata” ha sostenuto che l’unica cosa che apprezza della presidente della Bce sono i tailleur Chanel.

Quanto guadagna Christine Lagarde?

Chiudiamo con una nota di colore: Quanto guadagna Miss Lagarde alla guida della BCE? Ha un compenso annuo di 427.560 euro, oltre 35.000 euro al mese. Il tutto è proporzionato con gli stipendi della BCE, che partono da oltre 3.800 euro netti. Il compenso base della Lagarde precede quello del vice-presidente, il portoghese de Guindos Jurado, che riceve circa 365.000 euro, seguito dagli altri quattro membri del board esecutivo. Fra questi troviamo Panetta, che riceve 305.400 euro, medesimo importo base incassato anche dal responsabile del Consiglio di Vigilanza, Andrea Enria.

Stipendi della BCE

Vale poi la pena ricordare come il presidente della Bce è nominato dal consiglio europeo a maggioranza qualificata. Il mandato di Christine Lagarde dura 8 anni e non è rinnovabile. Scadrà nel 2027.

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