Tassi di Interesse Negativi

Tassi di interesse negativi
Cosa sono i tassi di interesse negativi e cosa significano per banche e risparmiatori

Si parla spesso di tassi a zero o addirittura di tassi di interesse negativi. Molte banche centrali li hanno applicati per cercare di stimolare la ripresa economica. Vediamo quali sono le conseguenze dei tassi negativi per banche e risparmiatori?

Tassi di interesse negativi: cosa sono?

Con tasso di interesse si intende il costo del denaro, ossia la remunerazione corrisposta per ottenere in prestito un determinato ammontare di denaro per un certo periodo.

A titolo esemplificativo, un tasso di interesse dell’1%, significa che il prestato riceverà da chi riceve il denaro un interesse pari a 10 euro ogni 1.000 euro prestati su base annuale.

Con tassi di intessere negativi si intendono dei tassi inferiori a zero. Le banche richiedono all’investitore il pagamento di una somma di denaro, invece di corrispondere un interesse per il denaro lasciato in custodia.

I tassi negativi rappresentano una politica monetaria espansiva, tipica dei periodi economici caratterizzati da una bassa crescita economica. Infatti, con i tassi di interesse negativi, i privati sono spinti a non detenere denaro fermo ma a consumare maggiormente o comunque ad investire su altre attività, evitando di tenere fermo il proprio denaro.

Al tempo stesso, le banche pagano a loro volta un tasso di interesse negativo alla banca centrale per la custodia del denaro. Sono anch’esse spinte a prestarlo in quanto non solo non ricevono un compenso per il denaro prestato alla banca centrale, ma addirittura questo rappresenta un costo.

Un esempio

A titolo esemplificativo, nel caso in cui una banca prestasse 10.000.000 di euro alla BCE denaro ad un tasso di interesse pari a -0,50% incasserebbe un interesse negativo di 50.000 euro su base annuale. In altre parole, sarebbe tenuta a pagare 50.000 euro alla Banca Centrale Europea.

Quali sono gli effetti dei tassi negativi?

I tassi negativi determinano una serie di effetti sia positivi che negativi per risparmiatori e banche.

Servono chiaramente a sostenere l’economia. Infatti, come visto, sia le banche che i privati tenderanno a detenere meno capitale fermo. Inoltre, risulterà nettamente meno costoso contrarre un prestito per chi volesse investire con l’acquisto di una casa o per un’azienda che dovesse indebitarsi. L’effetto complessivo è pertanto quello di stimolare l’economia.

Ci sono anche effetti negativi però, in quanto i tassi negativi tendono a ridurre la redditività delle banche. Decresce il margine operativo, anche perché per gli istituti di credito risulta particolarmente difficile riflettere tassi negativi sui risparmi della clientela privata.

In secondo luogo, anche i risparmiatori che depositano denaro presso le banche, incassano interessi assai ridotti o addirittura nulli.

Un’ulteriore conseguenza è legata al crollo dei rendimenti dei titoli di Stato. In questo caso, l’effetto è misto. Da un lato i rendimenti a zero dei titoli di Stato sono un elemento positivo per le finanze del paese che emette questi titoli, determinando notevoli risparmi. Contestualmente, però, i risparmiatori e le banche che acquistano questi titoli di Stato godono di una remunerazione nulla o addirittura potrebbero vedersi costretti a pagare denaro per acquistare un titolo di Stato, appunto per via dei tassi negativi.

Come proteggersi dai tassi negativi?

Le maniere per proteggere il valore dei propri risparmi dai tassi negativi sono molteplici. È chiaramente necessario utilizzare altri strumenti di investimento.

È possibile vincolare i propri risparmi, in questo caso con vincoli nell’ordine di 3-5 anni si riesce ad arrivare ad un rendimento nell’ordine di un paio di punti percentuali.

In alternativa è possibile mirare a rendimenti più elevati con investimenti sul mercato azionario, dove chiaramente il capitale non è garantito. In una fase come quella attuale caratterizzata da tassi zero o addirittura tassi negativi è cresciuta notevolmente l’attenzione verso i certificates, ossia i certificati di investimento. Si tratta di prodotti derivati strutturati in grado di offrire interessanti rendimenti a fronte di un rischio variabile in base alla struttura del prodotto scelto.

Un’alternativa può anche essere legata all’investimento in valute di altri paesi dove i tassi sono positivi. Anche qui bisogna valutare con attenzione le proprie scelte. Investire con l’oro, altri metalli preziosi e materie prime può infine essere un’ulteriore possibilità per proteggersi da tassi di interesse negativi.


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