Money Management

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Come si applica il money management nel trading? Perché è importante il money management per l’investitore? Ecco alcuni principi sul tema, partendo dallo stop loss e dalla gestione della dimensione dell’operazione di trading, due punti cardine nel money management.

Money Management nel trading

Per poter ottenere dei risultati positivi sui mercati finanziari è necessario utilizzare alcuni principi di Money Management. Al tempo stesso va considerata anche la gestione del rischio, ossia il risk management.

Il Money Management stabilisce la giusta porzione di capitale da utilizzare in ogni operazione di trading. Il risk management il secondo definisce i vari aspetti legati alla gestione della singola posizione (ossia lo stop-loss iniziale, il trailing-stop e il target price). La funzione principale del Risk management è quella di evitare che una posizione possa sfuggire al controllo del trader e generare una o più perdite la cui entità potrebbe incidere in modo significativo sul capitale a sua disposizione. Chi opera sui mercati finanziari deve sapere che le perdite ci saranno sempre e che fanno parte delle “regole del gioco”. Qualcuno le definisce il costo industriale dell’attività imprenditoriale di trading. In sintesi, le perdite non si possono pertanto eliminare, ma si possono e si devono controllare ed in qualche maniera gestire, anche grazie al money management.

Gli Stop loss

I due aspetti fondamentali sono la dimensione dello stop-loss e la dimensione della posizione (rispetto al capitale totale che si ha a disposizione). Per quanto riguarda il primo aspetto, ossia, la dimensione dello stop-loss, occorre rifarsi alla prima regola aurea del trading ossia “taglia le perdite e lascia correre i profitti”. Le perdite di piccole dimensioni si possono infatti recuperare. Per contro, perdite che incidono in modo consistente sul capitale (sia finanziario sia psicologico) tendono spesso ad essere di fatto irrecuperabili.

Ad esempio: se un trader parte con un capitale iniziale di 1000 euro e perde il 50%, il suo capitale si riduce a 500 euro. Se su questo capitale residuo riuscisse poi a ottenere un guadagno del 50% il suo capitale risalirà “solo” a 750 euro (500+(500*50/100)=750).
La formula che può aiutare a comprendere il problema è la seguente:
U = (100/(100-P)) * P.

In questa forma U è l’utile (espresso in forma percentuale) necessario per tornare in pareggio e P è la perdita percentuale subita.

È opportuno evidenziare che le variazioni percentuali incidono in modo più o meno consistente a seconda che l’andamento del titolo sia positivo o negativo.

Money management - Gestione del rischio nel trading
Money Management. Percentuale di profitto necessaria per recuperare una perdita

Altro esempio – money management

Vediamo come money e risk management possano essere fondamentali per l’investitore.

Si supponga di aver comprato un’azione a 80 euro e che, in seguito ad un rialzo del 50%, sia salita a 120 euro. Se, a causa di un’inversione ribassista di tendenza, l’azione dovesse subire una flessione del 50% il suo valore sarà di 60 euro, prezzo che corrisponde ad una perdita del 25% rispetto agli 80 euro di partenza. Per tornare a quota 80 euro l’azione dovrà invece effettuare un rialzo pari al 33,3%. Infatti: U=(100/(100-25))* 25=33,3%.

L’utilizzo di un take profit avrebbe evitato alla posizione di passare in perdita, garantendo all’investitore un profitto. Anche una chiusura parziale della posizione avrebbe mitigato il rischio di una discesa.

Il money management risulta quindi fondamentale anche in questo frangente.
Questo semplice esempio mostra come sia sempre saggio e opportuno proteggere una parte dei guadagni (utilizzando adeguate tecniche di trailing-stop) per evitare che brusche e improvvise correzioni possano erodere in modo consistente i profitti che si stanno realizzando.

money management nel trading

Risk Management – Come gestire il rischio nel trading

Uno degli aspetti fondamentali di Risk Management è costituito dalla percentuale massima che si intende rischiare su ogni singola operazione. Tale percentuale (ad esempio l’1%) deve essere collegata al capitale disponibile ed influisce sull’ammontare e sul posizionamento dello stop-loss iniziale. Come detto le perdite nel trading non possono essere completamente evitate, è però possibile controllarle anche grazie al money management e ad un corretto utilizzo di stop loss.

Nel trading e negli investimenti ci sono piccole perdite, piccoli guadagni, grandi guadagni e grandi perdite. Con il money management si cerca di evitare le grandi perdite, che sono dannose e talvolta anche distruttive per il trader.

Va poi ricordato come il rapporto fra rischio e rendimento si muova in maniera contestuale. Al crescere di uno dovrà necessariamente crescere anche l’altro.

Esempio di gestione del capitale nel trading con il money management

Un semplice esempio può contribuire ad illustrare quali sono gli elementi da valutare nel money management. Ipotizziamo che un trader decida di effettuare una singola operazione impiegando il 20% del proprio capitale.

Possiamo quindi pensare ad un investimento di 10.000€ rispetto ad un capitale iniziale di 50.000€. Come muoversi con risk e money management?

In questo caso il trader può utilizzare uno stop-loss iniziale del 10%, livello che corrisponde all’1% dell’intero capitale a sua disposizione (ossia 1.000€ rispetto ai 50.000€). Se invece utilizza tutti i 50.000€ e li suddivide in 5 operazioni (ognuna da 10.000€) è obbligato ad utilizzare uno stop-loss iniziale di 200€ (1.000€/5) per ogni singola operazione. In questo caso lo stop-loss iniziale sulla posizione singola è infatti del 2%, assai diverso dal 10% del caso precedente.


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