ETF Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/etf/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sun, 08 Oct 2023 18:51:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png ETF Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/etf/ 32 32 ETP su FTSE Mib https://www.investire-certificati.it/etp-su-ftse-mib/ Tue, 19 Sep 2023 09:40:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29407 GraniteShares lancia su Borsa Italiana i primi ETP con leva 5x sul FTSE MIB ETP con leva 5 sul FTSE Mib: sono quotati su Borsa Italiana i primi ETP che hanno per sottostante l’indice italiano FTSE Mib con leva 5. Li ha emessi nei mesi scorsi GraniteShares, emittente statunitense di ETF ed ETP con circa […]

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GraniteShares lancia su Borsa Italiana i primi ETP con leva 5x sul FTSE MIB

ETP con leva 5 sul FTSE Mib: sono quotati su Borsa Italiana i primi ETP che hanno per sottostante l’indice italiano FTSE Mib con leva 5. Li ha emessi nei mesi scorsi GraniteShares, emittente statunitense di ETF ed ETP con circa 1,7 miliardi di dollari in gestione. Operativamente si tratta dei primi Exchange Traded Product (ETP) che permettono di prendere esposizione con leva giornaliera 5x, long oppure short, sul FTSE MIB.

Per puntare su un rialzo del FTSE Mib è possibile acquistare il derivato con ISIN XS2531767502 e leva long 5. L’ETP XS2531767767 permette invece di assumere un’esposizione short con leva 5. Entrambi amplificano i movimenti degli indici con un fattore moltiplicativo 5.

ETP e certificati a leva fissa 

In pratica, i due prodotti funzionano in modo analogo ai certificati a leva fissa, con il vantaggio di essere interamente coperti da collaterale, detenuto presso BNY Mellon. Inoltre, così come gli ETF, sono negoziati su Borsa Italiana nel segmento ETFplus. Il primo aspetto permette di ovviare al rischio di credito dell’emittente, mentre il secondo rende i prodotti molto liquidi, con diversi market maker sui book di negoziazione. Inoltre, i prodotti di GraniteShares si qualificano come ETN e sono dunque, al pari dei certificati, fiscalmente efficienti. Nel caso in cui si abbiano minusvalenze nello zainetto fiscale, eventuali profitti ottenuti con questi ETN permettono di compensare plus e minusvalenze.

Come funzionano gli ETP sul FTSE Mib?

Il funzionamento è molto semplice: se in un giorno il FTSE MIB sale dell’1%, il prodotto long salirà del 5%, mentre il prodotto short scenderà del 5%, al netto delle commissioni. Per contro, nel caso in cui l’indice FTSE Mib registrasse una discesa dell’1%, l’ETP short si apprezzerebbe del 5%, mentre quello long perderebbe il 5%.

Trading

Come viene calcolata la leva? Dal punto di vista operativo la leva è giornaliera e dunque sarà di 5x in ogni giornata di negoziazione. Ciò espone al cosiddetto effetto compounding per periodi di detenzione superiori al giorno. Se il prodotto viene detenuto in portafoglio per più tempo, ciò può andare a vantaggio dell’investitore in caso di trending markets, ossia se vi è una chiara tendenza di mercato. Invece, può rappresentare un rischio in mercati volatili, con salite e discese.

ll target di questi prodotti è un investitore evoluto o un trader che desidera prendere esposizione con leva sul mercato azionario italiano. In aggiunta, il prodotto short potrebbe anche essere usato come copertura di un portafoglio azionario su brevi periodi.

Meccanismo di stop loss

I prodotti hanno un meccanismo di stop loss a livello di sottostante. Nel caso in cui il prodotto perdesse il 75% in un giorno di negoziazione (corrispondente a una performance del FTSE MIB del -15%, in caso si consideri il prodotto long), avrebbe luogo un reset infra-giornaliero. In tal caso, si osserverebbe il valore più basso (per le esposizioni long) e il valore più alto (per le esposizioni short) del sottostante nell’arco dei 15 minuti successivi all’evento di stop loss.

I prezzi registrati sarebbero quindi il nuovo punto di riferimento per il calcolo della performance fino alla fine della giornata (o al successivo evento di stop loss). Tale meccanismo impedisce che il prodotto azzeri il suo valore in una seduta, come spiegato dal sito dell’emittente, con esempi dettagliati.

Altro aspetto da sottolineare è la partnership di GraniteShares con Directa: un cliente di Directa non pagherà quindi nessun costo di transazione per un ammontare negoziato che risulti superiore ai 500 euro.

ETP sul FTSE Mib per investire long e short

Gianmarco Roncarolo, Sales Director presso GraniteShares per l’Italia, ha commentato: “Gli unici ETP sul FTSE MIB presenti in Italia avevano leva 3x. Le nostre recenti emissioni, long e short, offrono sia leva 3 che leva 5. Rappresentano in quest’ultimo caso un’innovazione nel mercato. Siamo entusiasti di offrire questi nuovi ETP agli investitori più sofisticati ed ai trader italiani, che ora potranno prendere esposizioni a leva 5x sul primario benchmark di Piazza Affari tramite prodotti finanziari efficienti e trasparenti.

Queste emissioni vanno a complemento di una gamma di oltre 60 ETP a leva su numerosi titoli azionari. Fra questi troviamo le azioni di Tesla, NVIDIA, Zoom, Netflix, Microsoft per quanto riguarda gli Usa, ma anche UniCredit ed Eni fra le azioni italiane”.

ISIN prodotti a leva su FTSE MIB

La tabella seguente presenta codici ISIN, ticker, ISIN e leva dei due ETP sul FTSE Mib qui presentati ed acquistabili su Borsa Italiana.

Nome del ProdottoTickerCODICE ISINFattore di Leva
GraniteShares 5x Long FTSE MIB Daily ETP5MIB XS2531767502+5x
GraniteShares 5x Short FTSE MIB Daily ETP5SITXS2531767767-5x

Chiudiamo con una nota relativa al fattore rischio di questi prodotti. La presenza della leva finanziaria negli ETP sul FTSE Mib amplifica i movimenti del sottostante e pertanto anche eventuali profitti o perdite.

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ETF Nasdaq 100: cambiano i pesi https://www.investire-certificati.it/etf-nasdaq-100-cambiano-i-pesi/ Fri, 14 Jul 2023 09:27:45 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28785 ETF e Nasdaq 100: un ribilanciamento “speciale” per ridurre la dipendenza dalle Big Tech. Cambiano i pesi delle maggiori azioni dal 24 luglio 2023. E’ tempo di ribilanciamento per il Nasdaq. Tra gli ETF che replicano l’indice Nasdaq 100, quali sono quelli che hanno in portafoglio un maggior numero di azioni delle 7 Big Tech? […]

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ETF e Nasdaq 100: un ribilanciamento “speciale” per ridurre la dipendenza dalle Big Tech. Cambiano i pesi delle maggiori azioni dal 24 luglio 2023.

E’ tempo di ribilanciamento per il Nasdaq. Tra gli ETF che replicano l’indice Nasdaq 100, quali sono quelli che hanno in portafoglio un maggior numero di azioni delle 7 Big Tech? Potrebbero subire maggiore volatilità ed oscillazioni di prezzo a causa di un ribilanciamento dei pesi delle azioni che compongono l’indice tecnologico americano. Il rialzo costante e continuo di queste sette azioni ha causato una distorsione e reso l’indice troppo dipendente dalle Big Tech.

Nasdaq 100: il miglior indice tecnologico

Il Nasdaq 100 è un importante indice delle più grosse società tecnologiche ed uno degli indici più seguiti al mondo. Include infatti 100 delle più grandi aziende non finanziarie, ad alta tecnologia quotate sul mercato americano; dei veri e propri giganti tecnologici che tutti conoscono: Microsoft, Apple, Google, NVIDIA, Amazon, Tesla e Meta. Le dimensioni sempre crescenti di queste sette società, hanno però raggiunto dimensioni tali, sia singolarmente che nell’insieme, che rischiano di rendere l’indice Nasdaq 100 volatile e vulnerabile.

ETF Nasdaq 100
Nasdaq

Questo gruppo di azioni sempre in crescita rappresenta ormai circa il 50% del peso totale dell’indice tecnologico americano. Le fluttuazioni dei prezzi di una o più di queste grandissime aziende rende l’indice vulnerabile ed influenzabile alle loro fluttuazioni di prezzo. Inoltre l’indice ha perso nel tempo la diversificazione che dovrebbe avere ogni indice.

Indice Nasdaq 100: ribilanciamento speciale del 24 luglio

Per evitare di correre rischi, il Nasdaq ha pensato di procedere ad un ribilanciamento “speciale” dei pesi all’interno dell’indice. Tutto ciò avverrà il prossimo 24 luglio 2023; le quote di ciascuna società componente l’indice verranno ridistribuite in modo da ridurre la concentrazione e i rischi. Anche se è stato chiarito che questo ribilanciamento “speciale” non provocherà l’eliminazione di alcuna delle attuali società componenti l’indice Nasdaq 100, e nemmeno qualche aggiunta, non sappiamo in che modo saranno variate le percentuali delle attuali ponderazioni. Possiamo fare delle ipotesi.

Nasdaq 100 e peso attuale delle Big Tech

Come sono distribuiti attualmente i pesi delle Big tech all’interno dell’indice Nasdaq 100? I dati sui pesi percentuali delle Big Tech nell’indice Nasdaq 100 si possono controllare sul sito MarketScreener. Secondo questa fonte, a luglio 2023 le sette Big Tech avevano le seguenti quote:

  • Apple: 12,10% AAPL
  • Microsoft: 11,88% MSFT
  • Amazon: 6,17% AMZN
  • NVIDIA: 4,75% NVDA
  • Tesla: 4,17% TSLA
  • Alphabet (Google): 7,05% (sommando le due classi di azioni) GOOGL
  • Meta (Facebook): 3,27% META

Il totale è quindi il 49,39% dell’indice NASDAQ, una percentuale molto alta. Troppo specialmente per le azioni di Microsoft (2,51 trilioni di dollari di capitalizzazione), Apple (quasi 3 trilioni di dollari) e Alphabet (1,52 trilioni di dollari). Ricordiamo che un trilione equivale e mille miliardi.

Il Ribilanciamento speciale del Nasdaq

Il ribilanciamento “speciale” del Nasdaq100 non capita spesso, anzi succede molto raramente; si verifica solo quando l’indice presenta uno squilibrio eccessivo tra le proprie componenti. L’ultimo ribilanciamento di questo tipo risale al 2011, quando Apple dominava da sola l’indice con una quota del 20%. Normalmente l’indice Nasdaq 100 si rinnova una volta all’anno a dicembre, con la possibilità di piccoli aggiustamenti trimestrali.

L’obiettivo del ribilanciamento è quello di mantenere il Nasdaq 100 come un indice rappresentativo delle tendenze e delle innovazioni di tutto il settore tecnologico; non solo, offrendo anche agli investitori un’esposizione diversificata e bilanciata alle aziende più dinamiche e in crescita del mercato americano.

Conseguenze per gli ETF

La conseguenza diretta di questo ribilanciamento è che i fondi comuni di investimento e gli ETF che replicano l’indice dovranno adeguarsi alla nuova composizione, vendendo parte delle loro azioni delle sette Big Tech e aumentando le loro posizioni nelle restanti 93 società. Questo potrebbe generare dei movimenti significativi sul mercato azionario, con una maggiore domanda per le azioni meno rappresentate e una minore domanda per quelle più sovra pesate.

Attenti a questi ETF

Quali ETF saranno più influenzati da questo cambio di pesi sul NASDAQ 100? Tra gli ETF che replicano l’indice Nasdaq 100, quelli che hanno in portafoglio un maggior numero di Big Tech, potrebbero quindi subire una maggiore oscillazione. Sono soprattutto tre gli ETF che verranno influenzati dai nuovi pesi.

  • iShares Nasdaq 100 UCITS ETF (Acc), che ha una quota del 42,08% investita nelle sette Big Tech e una dimensione del fondo di 8.872 milioni di euro ha sfruttato al massimo il rialzo delle 7 Big tech realizzando quest’anno un ottimo 37, 5%.
  • Invesco EQQQ Nasdaq-100 UCITS ETF, possiede una quota del 41,81% investita nelle sette Big Tech e una dimensione del fondo di 4.613 milioni di euro.
  • Lyxor Nasdaq-100 UCITS ETF – Acc, gestisce nel proprio portafoglio una quota del 41,77% investita nelle sette Big Tech e una dimensione del fondo di 1.740 milioni di euro.

Cosa succederà a questi tre ETF? Dovranno vendere parte delle loro azioni delle Big Tech per adeguarsi al nuovo ribilanciamento dell’indice NASDAQ 100, il che potrebbe influenzare negativamente il loro rendimento nel breve termine. Tuttavia, potrebbero anche beneficiare di una maggiore diversificazione e di una minore esposizione ai rischi legati alla volatilità delle Big Tech nel lungo termine.

ETF sull’indice Nasdaq 100

Per una informazione più completa riportiamo anche una tabella con i migliori ETF sull’indice Nasdaq 100 che subiranno qualche ripercussione a causa del cambio dei pesi e del ribilanciamento che avverrà il prossimo 24 Luglio.

ETF sul indice Nasdaq 100 Valuta Dimensioni (M) TER 1 Anno in %
Amundi Nasdaq 100 UCITS ETF EUR (C) EUR 861 0,23% 27,28%
Lyxor Nasdaq-100 UCITS ETF – Acc EUR 1.724 0,22% 27,25%
Amundi Nasdaq 100 UCITS ETF USD USD 184 0,23% 26,98%
Xtrackers Nasdaq 100 UCITS ETF 1C USD 317 0,20% 26,87%
Invesco EQQQ Nasdaq-100 UCITS ETF USD 4.613 0,30% 26,75%
Invesco EQQQ Nasdaq-100 UCITS ETF Acc USD 1.367 0,30% 26,75%
iShares Nasdaq 100 UCITS ETF (Acc) USD 8.872 0,33% 26,71%
AXA IM Nasdaq 100 UCITS ETF USD Acc USD 454 0,14%
(Fonte: JustETF)

Ipotesi di ribilanciamento

Il Nasdaq 100 non ha ancora comunicato di quanto verranno cambiati i pesi delle Big Tech dopo il ribilanciamento, ossia il cambio di peso delle azioni nel computo dell’indice. Si può ipotizzare che verranno ridotti in modo proporzionale alla loro attuale sovra rappresentazione. Ad esempio, se il Nasdaq decidesse di portare il peso complessivo delle Big Tech al 40% dell’indice, cioè al massimo di ribilanciamento possibile, allora i pesi individuali potrebbero diventare:

  • Apple: 9,78% (dal 12,10%)
  • Microsoft: 9,59% (dal 11,88%)
  • Amazon: 4,98% (dal 6,17%)
  • NVIDIA: 3,84% (dal 4,75%)
  • Tesla: 3,37% (dal 4,17%)
  • Alphabet (Google): 5,70% (dal 7,05%)
  • Meta (Facebook): 2,64% (dal 3,27%)

Questa è solo una ipotesi ed i valori sono indicativi e non ufficiali. Tuttavia danno una idea di quanto potrebbe cambiare il ribilanciamento dell’indice di riferimento e di conseguenza anche l’ETF. Il Nasdaq dovrebbe annunciare i nuovi pesi 10 giorni prima del 24 luglio 2023, data in cui entrerà in vigore il ribilanciamento.

Le azioni favorite

Se le Big Tech perderanno un poco del loro grande peso nell’indice, chi invece lo vedrà crescere? Le azioni a bassa e media capitalizzazione come Starbucks, Mondelez, Booking Holdings, Gilead Sciences , Intuitive Surgical, Analog Devices e Automatic Data Processing. Questi titoli vedranno aumentare il loro peso nell’indice Nasdaq 100 e quindi saranno comprati dai fondi. In questo modo gli ETF sul Nasdaq 100 verranno ricalibrati secondo i nuovi pesi. Come cambieranno i pesi ancora non si sa, viene annunciato in queste ore. Quindi l’indice tecnologico nell’attesa vive un momento di relativa incertezza.

I nuovi pesi

Il peso sull’indice Nasdaq 100 dei “sette magnifici” (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) viene abbassato d’autorità: dal 48,5% ad un massimo del 40% del totale a partire dal 24 luglio. Ora ciascuno dei sette titoli vale almeno il 4,5% dell’intero listino: Microsoft pesa per il 12,91%, seguito da Apple (12.47%), Nvidia (7.04%), Amazon (6.89%) e Tesla (4.50%).

In circolazione ci sono 24 Etf che replicano il Nasdaq 100, il cui valore è di 271 miliardi di dollari. Il 3,55% di questa cifra, percentuale da decurtare per far scendere le nuove ponderazioni dal 43,55% al 40%, ammontano a 9,6 miliardi. Questi cambiamenti con le trimestrali che stanno arrivando, determinano grande incertezza.

Aggiornamento post ribilanciamento del NASDAQ

Aggiornamento dopo il cambio dei pesi sul Nasdaq 100, che incide anche sugli ETF settoriali: Ecco il ribilanciamento definito dal 24 luglio 2023 sul Nasdaq. Nessun grande cambiamento per Apple, scendono maggiormente Microsoft e Nvidia. Con il ribilanciamento del Nasdaq cambiano i pesi delle azioni, a favore dei titoli con una minore capitalizzazione.

Azione NasdaqPeso precedente dell’azionePeso post ribilanciamento
Apple12,06%11,50%
Microsoft12,74%9,80%
Alphabet (Google)7,61%5,70%
Amazon6,91%5,30%
Nvidia7,28%4,30%
Meta4,46%3,70%
Tesla4,44%3,40%

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ETF Terre Rare https://www.investire-certificati.it/etf-terre-rare/ Sun, 11 Dec 2022 21:44:16 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26135 Investire in ETF Terre Rare è possibile perché sono quotate anche presso la Borsa Italiana. Sono rari anche gli ETF disponibili; la scelta si restringe molto. L’ETF tematico sulle terre rare è il VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals UCITS. In certe fasi di mercato il prezzo delle terre rare è salito rapidamente rendendo […]

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Investire in ETF Terre Rare è possibile perché sono quotate anche presso la Borsa Italiana. Sono rari anche gli ETF disponibili; la scelta si restringe molto. L’ETF tematico sulle terre rare è il VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals UCITS.

In certe fasi di mercato il prezzo delle terre rare è salito rapidamente rendendo vantaggioso l’investimento negli ETF dedicati. Però non vanno nascosti anche i rischi dell’investimento in ETF Terre Rare; questi strumenti hanno una bassa capitalizzazione, ed una scarsa differenziazione dei fondi, che si compongono di pochi titoli. Prima però vediamo gli ETF.

Cosa sono gli ETF?

Gli ETF (Exchange-Traded Funds) sono fondi di investimento che replicano l’andamento di un indice di mercato, come ad esempio l’indice azionario S&P 500. Gli ETF sono simili ai fondi comuni di investimento, ma differiscono in quanto possono essere scambiati in borsa come le azioni. Ciò significa che gli investitori possono acquistare e vendere facilmente le quote degli ETF durante la giornata di negoziazione, permettendo loro di beneficiare dei movimenti del mercato in tempo reale. Gli ETF sono spesso considerati un modo conveniente ed efficiente per diversificare un portafoglio di investimenti.

Cosa sono le Terre Rare?

Con il termine Terre Rare (Rare Earth, in inglese) si intende 17 elementi della tavola periodica che sono dei metalli rari. Le terre rare sono un gruppo di metalli di transizione utilizzati in una varietà di applicazioni tecnologiche, come ad esempio nella produzione di dispositivi elettronici, nella realizzazione di materiali per la difesa e nella medicina. Questi metalli sono chiamati “terre rare” perché sono difficili da trovare e da estrarre, e ciò li rende preziosi e rari. Sono presenti in piccole quantità in diverse rocce e minerali, e la loro estrazione richiede tecniche specializzate. Quali sono questi metalli rari? Eccoli:

  • Scandio
  • Ittrio
  • Lantanio
  • Cerio
  • Praseodimio
  • Neodimio
  • Promezio
  • Samario
  • Europio
  • Gadolinio
  • Terbio
  • Disprosio
  • Olmio
  • Erbio
  • Tulio
  • Itterbio
  • Lutezio

Caratteristiche delle Terre Rare

Questi metalli si estraggono con difficoltà e quindi il loro costo di estrazione è molto alto; in più nei prossimi anni la domanda crescente potrebbe superare l’offerta, spingendo il rialzo dei prezzi.

Chi controlla questo mercato è sopra tutto la Cina, anche se gli Stati Uniti stanno cercando di aumentare la produzione e le ricerche. I pochi ETF Terre Rare esistenti infatti si compongono di un numero ristretto di titoli, con la Cina che copre circa il 35% del paniere.

Investimento indiretto

ETF

Un altro aspetto da considerare è che l’investimento in Terre Rare è indiretto, cioè mediante l’acquisto di azioni delle società che le estraggono. Non si investe direttamente sulle materia prima, ma solo su un ETF poco differenziato, perché contiene un piccolo numero di società estrattive; per di più con rischio cambio. Le Terre Rare infatti non hanno una quotazione ufficiale e non esistono quindi contratti future sulle Terre Rare.

Per capire cosa significa osserviamo invece che l’indice Crb, indice delle materie prime, è costruito direttamente sul valore di un paniere di materie prime in base al loro prezzo “future”. Si tratta quindi del prezzo di mercato di 19 commodity tradizionali come alluminio, cacao, caffè, rame, cotone, petrolio, gas naturale, zucchero etc..

ETF: è un fondo passivo

Gli ETF Terre Rare cosa sono? Gli ETF sono dei fondi d’investimento che raccolgono capitale tra i risparmiatori, per investirlo in un paniere di titoli di società i cui profitti derivano da attività sulle terre rare o da altri metalli strategici. Sono società minerarie, raffinerie o imprese di riciclaggio degli elementi. Il vantaggio dell’investimento in un ETF piuttosto che in una singola società sta nella diversificazione; inoltre ci sono i vantaggi propri di un ETF con la sua gestione passiva che ha minori costi.

Su quale ETF Terre Rare investire nel 2023?

Purtroppo l’investitore in un ETF Terre Rare ha una scelta limitata; anzi obbligata perché esiste un solo ETF dedicato a questo piccolo settore. Quotato in dollari anche in Borsa Italiana, il VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals UCITS ETF (Isin IE0002PG6CA6, Codice Alfanumerico REMX) comprende titoli di società del settore metalli rari e strategici.

VanEck ETF Terre rare

L’ETF Vaneck sulel terre rare ha come benchmark il MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals Index, indice a capitalizzazione, sovra pesato sulle società più capitalizzate del settore. Il peso massimo è comunque all’8%, per ottimizzare il rischio dell’investimento. I titoli del fondo appartengono a società australiane (35%), cinesi (27%), Usa (12%), Canadesi ( 9%). Pilbara Minerals Ltd è la più importante società del fondo, seguita da Rare-Earth ORD A. Il TER, o costo annuo, di questo fondo ad accumulazione, è solo di 0,59%.

Per una giusta valutazione e per capire l’andamento del fondo si consiglia di comparare questo ETF Terre Rare con L’ETF MSCI World Materials e l’ETF MSCI World.

Previsioni di prezzo ETF Terre Rare

Il prezzo dei metalli rari oscilla sulla base della richiesta di mercato e sulle notizie di nuovi giacimenti. La maggior parte della produzione si trovava in Sudafrica, Sudamerica e India. Oggi le principali miniere si trovano in Cina (168mila tonnellate), Stati Uniti (48mila tonnellate), Myanmar (26mila tonnellate), Australia (22mila tonnellate), Tailandia (8mila tonnellate) e negli USA. (Dati 2021 di US Geological Survey USGS sulle terre rare).

Questi metalli rari servono nella produzione di semiconduttori, TV, smartphone e nelle batterie elettriche. Anche l’industria green ne fa largo uso, anche se la estrazione è molto inquinante, perché produce rifiuti tossici. Infatti per ogni auto elettrica prodotta serve un quantitativo di metalli da 6 a 8 volte superiore rispetto alla produzione di un’auto tradizionale. Quindi il mercato dell’auto elettrica potrebbe far salire il prezzo dei metalli rari.

Le Quotazioni

Migliori ETF

Le quotazioni dell’ETF Terre Rare partito nel 2021, hanno raggiunto un massimo quest’anno di 21,98 in aprile 2022 e dopo un minimo a 14,72 dollari, è risalito quasi a 18 per poi scendere intorno a 16. Queste oscillazioni sono dovute all’incertezza dei mercati che oscillano tra ripresa post covid, recessione, guerra e notizie di nuovi giacimenti. Bisogna quindi che l’investitore faccia attenzione all’entrata su questo mercato in un momento favorevole, magari usando un oscillatore o l’indicatore StochRsi.

Metalli strategici

Attualmente, la Cina è di gran lunga il maggior produttore mondiale. La produzione cinese di terre rare è nelle mani di sei aziende di proprietà statale; il governo quindi esercita un rigido controllo del mercato. E’ evidente come l’Occidente sia dipendente quasi totalmente dalle terre rare cinesi, in modo particolare nei settori ad alta tecnologia.

Molti pensano che la Cina potrebbe usare i metalli rari come Putin ha usato il gas con intenti ricattatori. Sarebbe un grave errore che potrebbe diventare una minaccia per l’economia ed i mercati. Questo sicuramente provocherebbe grande volatilità. L’Europa intanto prevede che la domanda delle sole terre rare aumenterà di cinque volte entro il 2030, mentre ora dipendiamo per oltre il 90% dalla Cina.

Nuovi giacimenti

Qualche mese fa la Turchia ha annunciato la scoperta del secondo più grande giacimento di Terre Rare al mondo. Si parla di ben 694 mln di tonnellate di riserve di Terre Rare nel distretto Beylikova di Eskişehir, secondo solo al giacimento cinese di Baotou da 800 mln di tonnellate.

Anche in Sardegna hanno scoperto che i graniti di Buddusò contengono elevate percentuali (fino al 15%) di allanite, un minerale magmatico raro che si caratterizza per essere ricco di terre rare (Lantanio, Cerio, Praseodimio, Samario e Neodimio) e interessanti quantità di Ferro, Tantalio, Niobio, Germanio e Gallio. 

ETF Metali Rari: i rischi

Investire in un ETF Terre Rare può essere quindi un buon investimento a patto di farlo nel momento giusto e considerando il rischio. Prima di tutto il rischio cambio dal momento che questo ETF è quotato in dollari. Prima di investire quindi bisogna verificare quanto del proprio portafoglio è già esposto al cambio euro/dollaro per non aumentare troppo la dipendenza del portafoglio dal dollaro Usa.

Un altro rischio è quello della capitalizzazione del fondo. Il fondo dovrebbe avere una capitalizzazione di almeno 100 milioni; nel caso scendesse in maniera stabile sotto i 100 milioni il fondo potrebbe venir delistato, cioè alla gestione del fondo verrebbe recapitata la revoca dalle negoziazioni della borsa valori.

Infine un ulteriore rischio da considerare è quello cinese. Bisogna farsi la domanda: quanto sono esposto sul mercato cinese? Inoltre i metalli strategici possono essere un’arma politica e quindi subire improvvisi scossoni, con possibile repentino aumento della volatilità. La Cina da parte sua ha già chiarito che non fornirà metalli rari a paesi potenzialmente ostili.

Quanto investire?

Dopo aver elencato i rischi da considerare prima di una decisione di investimento, quanto conviene investire nelle Terre Rare? In ogni caso questo settore costituisce una nicchia di mercato, la volatilità è elevata. Quindi per questo motivo il buon senso consiglia di investire in ETF Terre Rare una percentuale modesta del portafoglio.

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Migliori ETF 2022 https://www.investire-certificati.it/migliori-etf-2022/ Sun, 19 Jun 2022 18:48:21 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23264 Quali sono i migliori ETF 2022 sui quali investire? Cosa sono gli ETF e perché sono ottimi strumenti per investire nei migliori settori e titoli azionari in Borsa? Dove posso comprare un ETF? Quali sono le tipologie di ETF? Il rischio ed un piccolo portafoglio di ETF globali. Cosa sono gli ETF? ETF è una […]

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Quali sono i migliori ETF 2022 sui quali investire? Cosa sono gli ETF e perché sono ottimi strumenti per investire nei migliori settori e titoli azionari in Borsa? Dove posso comprare un ETF? Quali sono le tipologie di ETF? Il rischio ed un piccolo portafoglio di ETF globali.

Cosa sono gli ETF?

ETF è una sigla che sta per Exchange Traded Fund, cioè un fondo scambiato in borsa gestito da un emittente banca o finanziaria che adegua l’ETF ad ogni movimento della quotazione di un indice, un paniere di titoli o obbligazioni. L’ETF si adegua in modo automatico ai prezzi ed alle quotazioni sottostanti grazie ad un software dedicato. Nessuna operazione è discrezionale. Sono fondi a gestione passiva, cioè gestiti da un algoritmo e non da un manager.

Trasparenza e Costi degli ETF

Questo modo di gestire gli ETF garantisce costi di gestione molto contenuti ed una trasparenza ottimale a vantaggio dell’investitore. Quest’ultimo verrà informato sui rischi dell’ETF ha ha scelto e sul tipo di investimento del fondo ETF attraverso KID e scheda informativa. Si può dire che investire su un buon ETF comporta minori rischi rispetto ad un investimento su un singolo titolo azionario quotato in Borsa. Per questo gli ETF stanno avendo un ottimo successo.

Dove si comprano gli ETF?

portafoglio di investimento
Gli ETF possono svolgere un ruolo chiave in molti portafogli di investimento

Gli ETF si comprano e si vendono come fossero delle semplici azioni in un mercato regolamentato. In Italia si possono acquistare nella fase di negoziazione continua dalle 9:00 alle 17:25 sul mercato ETF Plus di Borsa italiana. Prima di vedere quali sono i migliori ETF del 2022 è necessario comprendere che le tipologie di ETF sono molte; questo facilita la scelta dei migliori per tipologia.

Quali sono i tipi ETF?

Certamente la grande quantità di ETF presenti sul mercato rende difficile la scelta di un ETF. Possiamo quindi selezionarli per classe di attività:

  • ETF azionari.
  • ETF immobiliari.
  • ETF multi-asset.
  • ETF obbligazionari.
  • ETF sui mercati monetari.
  • ETF sui metalli preziosi.
  • ETF sulle materie prime.

Questa è una prima selezione. Tuttavia gli ETF si possono selezionare anche seguendo altri criteri diversi dai primi che consentono di seguire le migliori tendenze dei mercati e quindi trovare i migliori ETF 2022.

  • ETF su Indici
  • ETF Tematici
  • ETF per settore
  • ETF per regione o nazione
  • ETF Smart Beta

Rischio degli ETF

Anche gli ETF non sono strumenti privi di rischio, ossia non sono di norma a capitale garantito. Pertanto, prima di chiedersi quanto si guadagna con un ETF è più prudente e saggio chiedersi quale è il rischio nell’investire in ETF.

Sarà positivo sapere che gli ETF hanno un patrimonio del tutto separato rispetto a quello delle società finanziarie che ne curano le attività di costituzione, gestione, amministrazione. Gli investitori che acquistano qualsiasi ETF non sono esposti al rischio di insolvenza; per esempio neppure in caso di fallimento delle banche che li hanno emessi.

Una informazione importante e necessaria prima di scegliere i migliori ETF 2022 è se distribuirà gli utili, oppure se non lo farà perché è un ETF ad accumulazione degli utili. In questo modo si può prevedere meglio quanto renderà l’investimento.

Quali sono i Migliori ETF 2022?

In realtà nessuno può sapere quali saranno i migliori ETF dell’anno 2022. Quindi per adeguarci a profili di rischio da piccolo risparmiatore abbiamo fatto una selezione di ETF GLOBALI, al fine di presentare un ipotetico portafoglio, con interessanti margini di crescita. Inoltre abbiamo scelto i più liquidi, con lo scopo di poterli vendere facilmente.

Tenuto conto dell’aumento dell’inflazione e dei tassi in salita ovunque a causa della guerra in Ukraina la nostra attenzione prima di tutto si è fermata su alcuni settori che sono in trend positivo e saranno trainanti. Questi i settori:
1 – Obbligazioni indicizzate all’inflazione
2 – Energia
3 – Salute
4 – Oro fisico
5 – Materie prime
6 – Servizi di pubblica utilità

Piccolo Portafoglio ETF

Quali sono i migliori ETF? Per ognuno di questi settori abbiamo selezionato alcuni dei migliori ETF 2022. Un piccolo risparmiatore in questo modo potrà anche diversificare il rischio su più settori con piccole somme. Ovviamente gli ETF sono migliaia, se ne possono aggiungere altri, ma è probabile che questo portafoglio avrà dei buoni risultati con un rischio contenuto.

1 – OBBLIGAZIONI INDICIZZATE USD: Amundi Index Breakeven Inflation USD 10y UCITS ETF DR (C) ISIN LU2037750168, Ticker BINFU. Come alternativa o insieme per compensare la valuta: iShares Euro Inflation Linked Government Bond UCITS ETF, ISIN IE00B0M62X26, Ticker IBCI. Questo asset obbligazionario potrebbe coprire almeno una percentuale rilevante del portafoglio, ipoteticamente anche il 30-40% del portafoglio.

2 – ENERGY : Amundi MSCI World Energy UCITS ETF EUR (C), ISIN LU1681046006, Ticker CWE

3 – MATERIE PRIME : Lyxor Commodities Refinitiv/CoreCommodity CRB TR UCITS ETF – Acc
ISIN LU1829218749, Ticker CRB

4 – ORO: Invesco Physical Gold A USD, ISIN IE00B579F325, Ticker SGLD (per scoprire di più sulle previsioni sull’oro rimandiamo a questo articolo).

5 – SALUTE : Lyxor MSCI World Health Care TR UCITS ETF – Acc (EUR) ISIN LU0533033238, Ticker HLTW.

6 – SERVIZI PUBBLICA UTILITA‘: Lyxor MSCI World Utilities TR UCITS ETF – Acc (EUR), ISIN LU0533034558, Ticker UTIW

Per rivedere la differenza fra ETF ad accumulazione e ETF a distribuzione rimandiamo a questo articolo. Ancora una volta ricordiamo come la formazione nel trading e negli investimenti svolgono un ruolo chiave per creare un valido portafoglio di investimento.

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Avviso – Questo articolo di carattere generale e destinato ad un’ampia platea di persone è stato redatto a puro scopo informativo; non si tratta di consulenza finanziaria o invito a investire. Investire nei mercati finanziari comporta sempre il rischio di perdere il capitale. Le performance passate di ogni strumento finanziario citato non sono garanzia per risultati futuri.

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ETF – Investire in Russia https://www.investire-certificati.it/etf-investire-in-russia/ Sun, 23 Jan 2022 06:12:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=21650 Quali sono i migliori ETF per investire in Russia? Borsa Italiana propone le quotazioni di qualche ETF sulla Russia? Si. Possiamo quindi vedere l’andamento e le quotazioni dei migliori ETF per investire sulla Russia. ETF – Investire in Russia ETF per Investire in Russia, ma come? Per contenere il rischio prendiamo in considerazione prima di […]

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Quali sono i migliori ETF per investire in Russia? Borsa Italiana propone le quotazioni di qualche ETF sulla Russia? Si. Possiamo quindi vedere l’andamento e le quotazioni dei migliori ETF per investire sulla Russia.

ETF – Investire in Russia

ETF per Investire in Russia, ma come? Per contenere il rischio prendiamo in considerazione prima di tutto gli indici più rappresentatiti ed efficienti dell’economia e della finanza russa. L’indice più rappresentativo ed usato è l’MSCI Russia Index (RUB) che comprende circa 24 tra le maggiori aziende russe. Questo indice quindi esprime l’85% del mercato azionario russo e in particolare i settori dell’energia, finanza e comunicazioni.

Chiaramente l’energia è cruciale in un paese come la Russia, particolarmente ricco di materie prime come petrolio e gas naturale.

Prima di esaminare le alcune emissioni di ETF sulla Russia vale la pena ricordare che si tratta di un mercato con un’elevata volatilità. In secondo luogo bisogna considerare ill rischio di cambio, ricordando come il rublo abbia perso terreno in questi ultimi anni, svalutandosi sia contro il dollaro che contro l’euro.

A livello percentuale, sull’azionario russo, l’energia vale oltre il 50% del totale, seguita dal 22% di banca e finanza. Materiali ed altre materie prime coprono il 18%.

Le più grandi aziende sulla borsa russa

I maggiori titoli per capitalizzazione nella borsa di Mosca sono:

  • GAZPROM, azienda energetica con quartier generale a San Pietroburgo, partecipata dallo Stato russo.
  • SBERBANK, la maggiore banca russa
  • LOKOIL, azienda petrolifera
  • NOVATEK, compagnia operativa nella produzione di gas liquefatto
  • MMC NORILSK NICKEL PJSC, azienda leader a livello mondiale nella produzione di palladio, nickel e rame.

I migliori ETF sulla Russia

Quali sono i migliori ETF per investire sulla Russia? Non sono molto le emittenti che hanno lanciato ETF Azionari sulla Russia.

Vediamo alcuni fra i migliori ETF per investire sui principali indici russi.

  • Lyxor MSCI Russia UCITS ETF – Acc
  • iShares MSCI Russia ADR/GDR UCITS ETF (Acc)
  • Xtrackers MSCI Russia Capped Swap UCITS ETF 1C
  • HSBC MSCI Russia Capped UCITS ETF USD

Lyxor MSCI Russia UCITS ETF – Acc

ISIN LU1923627092, Ticker RUS

Si tratta di un ETF ad accumulazione (e non a distribuzione) ed il TER, ossia l’indicatore sintetico relativo ai costi per l’investitore, è dello 0,65%. Non è prevista copertura valutaria e l’ETF è long. Il fondo passivo è stato creato nel 2006, con una capitalizzazione che raggiunge i 240 milioni di euro, risultando quindi il più ampio come capitalizzazione fra gli ETF sulla Russia. Il codice ISIN dell’ETF sulla Russia di Lyxor è LU1923627092.  

ETF iShares MSCI Russia ADR/GDR UCITS

ISIN IE00B5V87390, Ticker CSRU

Questo ETF sulla Russia replica l’indice MSCI ed è stato emesso da iShares. Si tratta di un ETF ad accumulazione, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 200 milioni di euro. Il codice ISIN è IE00B5V87390, il ticker CSRU, mentre i costi di questo ETF sono dello 0,65% annuo. L’indice permette all’investitore di assumere una posizione lunga sull’azionario russo.

Xtrackers MSCI Russia Capped Swap UCITS ETF 1C

ISIN LU0322252502, Ticker XMRC

Anche in questo ETF sulla Russia i costi sono dello 0,65% su base annua, a fronte di un ETF che permette un’esposizione long, ossia rialzista, sull’azionario russo. Si tratta di un ETF ad accumulazione, con sede in Lussemburgo.

Il ticker è XMRC, con un ISIN LU0322252502. Anche in questo caso viene replicato l’azionario russo, ma con l’accorgimento di frenare il sovrappeso di alcuni grandi titoli. Infatti, con questo ETF sulla Russia i componenti il cui peso è superiore al 25% vengono giornalmente ponderati al massimo del 22,5%. Su base trimestrale, invece il peso massimo che possono toccare scende al 20%.

HSBC MSCI Russia Capped UCITS ETF

ISIN IE00B5LJZQ16, Ticker HRUB

Per chi cerca un prodotto a distribuzione si segnala HRUB, con codice ISIN IE00B5LJZQ16. Il ter è pari allo 0,50%, con costi leggermente inferiori ai precedenti ETF. E’ denominato in dollari e non c’è copertura valutaria

Anche qui viene applicato un cap. infatti, l’indice MSCI Russia Capped replica il mercato azionario russo, ponderando però ad un massimo del 30% il primo titolo, mentre il peso di qualsiasi altro componente deve essere al massimo pari al 20%.

Altri ETF su paesi emergenti

Per scoprire alcuni dei migliori ETF sulla Cina segnaliamo questo articolo, mentre invece per conoscere gli ETF sulla Turchia è possibile leggere l’articolo qui indicato. Qui abbiamo ripreso alcuni ETF sul NASDAQ.

in questo articolo è invece presentata un’analisi più ampia sugli ETF: conviene investire con gli ETF? Mentre a questo link sono esaminate le numerose differenze fra ETF e certificates.

Per comprendere le differenze fra ETF ad accumulazione e distribuzione segnaliamo questo articolo

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ETF a gestione attiva https://www.investire-certificati.it/etf-a-gestione-attiva/ Sat, 10 Apr 2021 14:35:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=6082 Cosa sono gli ETF a gestione attiva? Qual è il ruolo di un gestore di un ETF a gestione attiva? Dove sono negoziati in Borsa italiana? Vediamo alcune caratteristiche di questi prodotti finanziari. ETF a gestione attiva Gli ETF tradizionalmente sono a gestione passiva, per loro stessa natura. In questi ultimi anni, però, si è […]

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Cosa sono gli ETF a gestione attiva? Qual è il ruolo di un gestore di un ETF a gestione attiva? Dove sono negoziati in Borsa italiana? Vediamo alcune caratteristiche di questi prodotti finanziari.

ETF a gestione attiva

Gli ETF tradizionalmente sono a gestione passiva, per loro stessa natura. In questi ultimi anni, però, si è sviluppato il segmento degli ETF a gestione attiva.

Quando parliamo di ETF a gestione attiva ci riferiamo a degli OICR, ossia SICAV o fondi di investimento, il cui valore è negoziabile in maniera continuativa. “OICR significa organismi di investimento collettivo del risparmio”.

L’obiettivo degli ETF a gestione attiva, come indica il nome, quello di battere un determinato indice e non soltanto di replicarne la performance.

Il gestore deve scegliere l’asset allocation, non limitandosi pertanto a seguire unicamente l’andamento di un determinato indice. Questo fa sì che la performance ottenuta dall’ETF con gestione attiva potrà essere migliore o peggiore del benchmark che viene replicato dal gestore. Il tutto in base alle scelte del trader che gestisce il fondo.

Anche in questo caso vi sono alcune regole da seguire. Il gestore dell’ETF sceglierà una politica di investimento, seguendo dei criteri che sono evidenziati nel prospetto dell’emittente. Il suo obiettivo sarà quello di battere l’indice di riferimento stesso. Per far ciò il gestore può ricorrere appunto a scelte operative basate su analisi fondamentale, quantitativa o analisi tecnica.

ETF gestione attiva

Come funzionano gli Etf a gestione attiva?

Negli ETF a gestione attiva chiaramente un ruolo centrale è svolto dal gestore del fondo. L’operatore è infatti chiamato ad analizzare i mercati e prevedere quali saranno i settori con maggior spazio di salita e quelli dove convenga ridurre l’esposizione del fondo. Fra i loro punti di forza troviamo la negoziazione in real time, durante l’intero arco della giornata.

Tramite questi prodotti finanziari è potenzialmente possibile ottenere una maggiore diversificazione del portafoglio. Infatti, è possibile inserire in portafoglio strategie maggiormente sofisticate, con costi commissionali relativamente contenuti (anche se bisogna prestare attenzione a questa voce!). La gestione proattiva rende infatti i costi commissionali di questi ETF chiaramente più elevati rispetto ai tradizionali ETF a replica passiva.

Questa tipologia di ETF permette – o quantomeno dovrebbe permettere – una reazione particolarmente veloce a determinati fattori esogeni o shock settoriali sul mercato. Il gestore si auspica abbia infatti l’accortezza e la capacità di sovra pesare i comparti azionari su cui si sta concentrando il mercato. Al tempo stesso dovrà invece ridurre l’esposizione laddove emergano fattori di rischio.

Comunicazione delle scelte operative

Il gestore deve comunicare le proprie scelte operative, in modo che l’investitore possa comprendere le decisioni di chi manovra l’ETF.

Talvolta i gestori cercano di ritardare la pubblicazione delle proprie strategie, spesso al fine di evitare di essere copiati da altri fondi. Questo avviene anche quando operano su prodotti scarsamente liquidi. Questo può generare un ritardo informativo – potenzialmente anche dannoso – per l’investitore.

Questo elemento non è chiaramente un problema fino a quando la gestione dell’ETF ottiene risultati migliori di quelli del benchmark. Le cose cambiano, invece, qualora il gestore non fosse in grado di ottenere risultati soddisfacenti.

ETF Smart Beta

Gli ETF a gestione attiva non vanno confusi con gli ETF smart beta e strutturati. Questi fondi, anche se si differenziano dai tradizionali ETF, si basano su una replica passiva dell’indice o del sottostante cui fanno riferimento. in estrema sintesi, non è prevista discrezionalità del gestore nelle scelte di investimento. Un elemento invece chiave negli ETF che prevedono una gestione di tipo attivo.

Dove sono negoziati

Così come gli altri ETF, anche quelli a gestione attiva sono negoziati sull’ETFplus. Si tratta del segmento regolamentato di Borsa Italiana che raccoglie ETF, ETC ed ETN. Questi ETF sono disciplinati dalle normative CONSOB, per la tutela dell’investitore.

Anche in questo comparto è sempre garantita la presenza di un operatore specialista, il cui compito è quello di offrire durante l’intera giornata un’adeguata liquidità sul book di negoziazione.

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ETF sul Litio https://www.investire-certificati.it/etf-sul-litio/ Fri, 19 Mar 2021 19:40:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=5713 Investire su un ETF sul Litio è un buon investimento? Borsa Italiana ha tra gli ETF quotati a Milano un prodotto finanziario che consenta di puntare su aziende del settore? Perché investire sul Litio? Che cosa è il Litio ed a cosa serve? Perché un ETF sul Litio? Investire attraverso un fondo a gestione passiva […]

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Investire su un ETF sul Litio è un buon investimento? Borsa Italiana ha tra gli ETF quotati a Milano un prodotto finanziario che consenta di puntare su aziende del settore? Perché investire sul Litio? Che cosa è il Litio ed a cosa serve?

Perché un ETF sul Litio?

Investire attraverso un fondo a gestione passiva come un ETF consente di replicare l’andamento di un indice di tutto un settore con costi veramente bassi ed un rischio ugualmente contenuto. Ma perché investire in Borsa Italiana con un ETF sul Litio?

Il Litio come materia prima si sta dimostrando sempre più interessante e richiesto in molte fasi di lavorazione di importanti settori industriali. Inoltre è presente in molte applicazioni:

  • Ceramiche e vetro (29%)
  • Batterie (27%)
  • Grassi lubrificanti (12%)
  • Colata di litio (5%)
  • Purificazione dell’aria (4%)
  • Polimeri (3%)
  • Produzione di alluminio (2%)
  • Farmaci (2%)
  • Altri usi (16%)

Le aspettative sul Litio sono molto positive sopra tutto per la domanda proveniente dall’industria delle vetture elettriche in crescita esponenziale specialmente in Cina. 

La crescita economica del settore elettrico è condizionata dall’offerta di metalli per batterie, tra cui nickel, rame, cobalto e litio. Pertanto, la stima che si può fare è che per un periodo di circa tre anni l’offerta di metalli sul mercato potrebbe essere insufficiente rispetto alla domanda. Questo potrebbe provocare un aumento dei prezzi.

A conferma di ciò il fatto che i principali produttori del litio, metalli fondamentali per la realizzazione di batterie per auto elettriche, hanno raccolto negli ultimi mesi più di 2 trilioni di dollari dagli investitori.

Differenza tra ETF: Litio ed altri metalli

Che cosa è il Litio? Quando compro un ETF sul Litio non compro direttamente il metallo. Infatti gli ETF sul Litio anche se si riferiscono a questo metallo, non sono direttamente legati al costo del Litio. L’ETF non partecipa alla filiera o commercia il Litio fisico, ma segue indici che hanno al loro interno azioni di aziende che producono e commercializzano batterie.

Questo tipo di investimento nel Litio quindi è legato alla quotazione ed alle prospettive di queste aziende che, in realtà, sono direttamente condizionate dal trend della materia prima.

Quindi investire con un ETF sul Litio significa investire in azioni di società della filiera produttiva del Litio. Gli ETF sul Litio sono fondi che seguono un indice di settore, mentre invece per oro, platino, ecc. l’ETF è una replica fisica o sintetica del prezzo del metallo.

Investire sul litio con ETF
Investire sul litio con ETF?

Migliori Azioni sul Litio

Il mercato del Litio, in passato, era dominato quasi esclusivamente da 3 sole società: Albemarle, Sociedad Quimica y Minera de Chile e FMC, che producevano oltre la metà delle riserve di litio di tutto il mondo. Tuttavia, il mercato è cambiato nettamente durante l’ultima decade per via dell’aumento della domanda di Litio, che ha incoraggiato molte società a entrare nel mercato, intaccando il dominio delle tre grandi società produttrici.

Le azioni delle società leader nel settore Litio sono però più rischiose di un ETF che investe in un indice del settore abbassando notevolmente il rischio dell’investimento.

Litio: i migliori ETF

L’ETF Global X Lithium & Battery Tech ETF (ISIN: US37954Y8553) investe su produttori di litio o di batterie al litio, ma anche su Samsung e Tesla. ETF non armonizzato quotato a New York che negli ultimi 5 anni può vantare una performance di +288,22%.

LItio, la domanda potrebbe crescere ancra. ETF sul litio in Borsa Italiana
La domanda di litio potrebbe raddoppiare nel giro di 4 anni secondo alcuni analisti

Un ETF simile che offre agli investitori un’esposizione a terre rare/metalli strategici attraverso un paniere di titoli del settore estrazione, raffinazione e produzione, è il VanEck Vectors Rare Earth/Strategic Metals ETF, che ha ottenuto una performance in 5 anni del +117,93%.

Anche l’ETFS Battery Tech & Lithium ETF investe in Tesla e Samsung oltre che in società che producono batterie e società minerarie.

ETF sul Litio in Borsa italiana

Proseguiamo l’analisi esaminando altri ETF sul Litio in Borsa italiana

WisdomTree Battery Solutions UCITS ETF USD Acc, con ISIN IE00BKLF1R75 e Ticker VOLT, quotato in Borsa Italiana segue l’indice WisdomTree Battery Solutions replica la performance di società che si occupano principalmente di batterie e soluzioni di conservazione di energia. Il suo Nav è di 43,85 USD a fronte di una quotazione di 37,77 USD e quindi può salire ancora del 10 percento.

In Borsa Italiana troviamo anche un ETF sul Litio fondo armonizzato molto interessante che investe sul Litio. L’ETF L&G Battery Value-Chain (ISIN: IE00BF0M2Z96) investe in una decina di company tra le quali troviamo General Electric, LG Chem e Hitachi Chemicals. Questo ETF ha in maggioranza società del settore batterie. Infatti il suo benchmark è il Solactive Battery Value-Chain Index che è denominato in dollari, come l’ETF di riferimento.

Quotazione ETF sul Litio in Borsa Italiana

La quotazione in Borsa Italiana di questo ETF sul Litio è di circa 14,50 USD con un NAV valutato a 17,25 USD; si può quindi prevedere che questo ETF abbia ampio spazio di rivalutazione nel prossimo futuro. Le performance a sei mesi infatti sono molto positive con un 56,54%, mentre ad un anno segnano un ottimo 112,27%. D’altronde da inizio anno 2021 ha accumulato ben 11 per cento di guadagno.

Non ci sono commissioni di entrata od uscita, ma solo quelle annuali che ammontano allo 0,49%. L’emittente è Legal & General UCITS ETF plc.

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ETF sull’Idrogeno https://www.investire-certificati.it/etf-sullidrogeno/ Sat, 13 Mar 2021 13:51:51 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=5794 Un ETF sull’Idrogeno, il primo in Borsa Italiana a Milano ed in Euronext in tutta Europa ed aperto anche ai risparmiatori retail. Quali sono i migliori ETF sull’idrogeno. Come investire in un ETF sull’idrogeno? Perché un ETF sull’Idrogeno? Quotazione in Borsa Italiana Questo ETF, adatto a chi intende investire sull’idrogeno sul lungo periodo, si chiama […]

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Un ETF sull’Idrogeno, il primo in Borsa Italiana a Milano ed in Euronext in tutta Europa ed aperto anche ai risparmiatori retail. Quali sono i migliori ETF sull’idrogeno. Come investire in un ETF sull’idrogeno? Perché un ETF sull’Idrogeno?

Quotazione in Borsa Italiana

Questo ETF, adatto a chi intende investire sull’idrogeno sul lungo periodo, si chiama L&G Hydrogen Economy UCITS ETF USD Acc. Il suo ISIN è IE00BMYDM794 e Ticker HTW. Nella sua pancia ben 27 azioni di società attive nel settore dell’idrogeno.

Un ETF che partecipa ad una tendenza molto attuale; quella che spinge i governi di tutta Europa a stimolare le industrie a passare all’idrogeno “verde”, prodotto cioè senza combustibili fossili. Quotato ed acquistabile in Borsa Italiana, sulla Borsa di Londra, sulla Deutsche Boerse, sul Six Swiss Exchange e sul NYSE, Euronext.

Idrogeno protagonista

Presto si potrà generare idrogeno con l’aiuto delle energie rinnovabili; portando pertanto ad un ciclo di energia rigenerativa che può completamente far evitare l’utilizzo di fossili combustibili. In questa maniera, l’inquinamento causato da emissioni di carbonio e altri prodotti combustibili dannosi potrebbe essere drasticamente ridotto. Di conseguenza, l’idrogeno potrebbe giocare un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di un ruolo primario nel cambiamento climatico.

Investire sull'idrogeno - ETF sull'idrogeno
Investire sull’idrogeno – ETF sull’idrogeno

Idrogeno ed energie rinnovabili

L’idrogeno è considerato uno dei più importanti vettori energetici dei prossimi decenni. Il cambiamento climatico sta aumentando notevolmente l’utilizzo della tecnologia. L’uso dell’idrogeno come vettore di energia mobile aumenterà la mobilità “eco-friendly” e neutrale da un punto di vista climatico. L’idrogeno infatti diventa semplice acqua quando viene riscaldato o convertito con ossigeno.

L’idea è di generare idrogeno con l’aiuto delle energie rinnovabili, portando pertanto ad un ciclo di energia rigenerativa. In questa maniera, l’inquinamento causato da emissioni di carbonio e altri prodotti combustibili dannosi potrebbe essere drasticamente ridotto.

Di conseguenza, l’idrogeno potrebbe giocare un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di un ruolo primario nel cambiamento climatico. A tal proposito, l’idrogeno può essere considerato come un megatrend; avrà un notevole impatto non solo nella futura mobilità, ma anche nella nostra vita in generale.

Caratteristiche ETF sull’Idrogeno

Quali sono le caratteristiche principali di questo ETF? Il primo aspetto da chiarire è indubbiamente la composizione del paniere sottostante che viene replicato dall’ETF che ne determina poi ovviamente la performance. L’ETF replica l’andamento dell’indice solactive hydrogen economy, che è composto da azioni di società di tutto il mondo; quindi si tratta di un ETF globale; azioni di società che sono attive nel settore dell’idrogeno.

Costo ed accumulazione

Il costo annuo ammonta lo 0.9 per cento, che è un valore congruo per questa tipologia di ETF; la gestione dei proventi invece è ad accumulazione. Questo significa che i proventi maturati non vengono liquidati; in altre parole questo ETF sull’idrogeno non stacca nessun dividendo. Ovviamente i proventi maturati non sono persi, ma semplicemente, invece di essere distribuiti vengono automaticamente reinvestiti nelle quote del fondo sul lungo periodo.

La replica del paniere è fisica: questo significa che l’ETF acquista in modo diretto e materiale le azioni che compongono il paniere di riferimento. La replica fisica non presenta criticità o forme di rischio, cosa che invece accade nella replica sintetica. Questo vale anche per gli ETF sull’oro: meglio quelli che detengono oro fisico.

Rischio di cambio con gli ETF sull’Idrogeno

Le azioni che compongono il paniere sottostante sono denominate in dollari americani; questo comporta che l’ETF non prevede alcun meccanismo di copertura del cambio, cioè è soggetto al rischio cambio valutario. Il prezzo e la quotazione di questo ETF sull’idrogeno avrà quindi due variabili. La prima variabile è l’andamento del prezzo delle azioni che compongono il paniere; la seconda variabile invece è il cambio euro dollaro americano. Potrebbe arrivare un guadagno, ma anche una perdita.

Aspetti fiscali

Dal punto di vista operativo questo dettaglio è assolutamente importante. Le eventuali plusvalenze, cioè i guadagni frutto della differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita costituiscono reddito di capitale; per questo motivo non possono essere utilizzate per recuperare eventuali minusvalenze pregresse. Questo aspetto ovviamente vale per tutti gli ETF, non solo per questo specifico prodotto. consideriamo anche che l’imposta sulle plusvalenze per quanto riguarda questo ETF ammonta al 26 per cento.

investire

Liquidità e volumi degli ETF sull’idrogeno

Prima di acquistare questo ETF meglio analizzare la liquidità e il volume degli scambi giornalieri. Anche da questo punto di vista non ci sono criticità; nonostante sia quotato da poco tempo, questo ETF è da considerare liquido e ben scambiato. Scambi medi giornalieri per un controvalore monetario di 10-20 milioni di euro a seduta sono espressione di una buona liquidità.

ETF: strategia di lungo periodo

Abbiamo detto che questo ETF sull’idrogeno è un investimento di lungo periodo, quindi si può pensare ad un piano di accumulo di medio lungo periodo. Quindi si investe una quantità di denaro predeterminata con una frequenza predefinita. Per esempio ogni mese investo 100 euro per una serie di anni. In alternativa posso applicare una strategia dinamica, ad esempio trend follower seguendo i rialzi o i ribassi.

Oppure lo possiamo gestire sempre in modo dinamico attraverso una rotazione basata sulla forza relativa; cioè si mantenere l’ETF sull’idrogeno in portafoglio solo nei momenti in cui questo asset sovra performa gli altri settori.

L’alternativa può essere costituita da un secondo ETF quotato in Borsa Italiana:  Ishares Global Clean Energy Ucits ETF identificato dall’ISIN IE00B1XNHC34 e ticker INRG. Quotato in USD questo ETF ha un NAV al 12/03/2021 di 14,54 e mira a replicare il più fedelmente possibile l’andamento di un indice composto da 30 delle maggiori società globali operanti nel settore dell’energia pulita.

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Justetf Piattaforma di Analisi ETF https://www.investire-certificati.it/justetf-piattaforma-di-analisi-etf/ Mon, 08 Mar 2021 12:07:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=4632 Justetf è un sito che mette a disposizione una piattaforma di analisi dei migliori ETF sul mercato; una piattaforma quindi molto utile per poter investire in un buon portafoglio di ETF. Un ottimo servizio di analisi e gestione del tuo portafoglio ETF. Risponde alla domanda che si pongono molti investitori: “Come scegliere i migliori ETF […]

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Justetf è un sito che mette a disposizione una piattaforma di analisi dei migliori ETF sul mercato; una piattaforma quindi molto utile per poter investire in un buon portafoglio di ETF. Un ottimo servizio di analisi e gestione del tuo portafoglio ETF. Risponde alla domanda che si pongono molti investitori: “Come scegliere i migliori ETF nel 2021?“.

Justetf: Cos’è?

Che cos’è in realtà Justetf? È una piattaforma, un software, facilmente accessibile online sia da computer che da mobile, che possiede una completa banca dati sulle caratteristiche degli ETF e che quindi consente di analizzare e selezionare il miglior portafoglio ETF. Tutto questo anche tenendo conto del tuo profilo di rischio personale.

Una caratteristica molto utile di Justetf è la possibilità di essere collegato con il tuo broker e con ogni tipo di piattaforma trading; puoi fare analisi e selezioni avanzate esportando anche il portafoglio su un foglio Excel. Infine può simulare dei portafogli di ETF, monitorare e ribilanciare un portafoglio, offrire una analisi dettagliata della performance e dei rendimenti.

Piattaforma gratis o a pagamento

La piattaforma di analisi Justetf può essere utilizzata gratuitamente o a pagamento. Quali sono le differenze?

Gratuitamente puoi seguire un solo portafoglio ETF, avere una sola watchlist dei fondi che hai selezionato e tieni sott’occhio, puoi organizzare una lista automatica per il tuo broker, per modificare ed aggiornare il tuo portafoglio; infine hai accesso alle analisi più semplici utili ad aggiustare in modo automatico il target o per modificare il livello di rischio dei tuoi investimenti. Può essere sufficiente per un investitore con esigenze limitate.

Con un account a pagamento (14,90 euro al mese con fatturazione trimestrale) Premium 5 invece la piattaforma di analisi Justetf mette a tua disposizione anche un servizio di monitoraggio e ottimizzazione del portafoglio. Inoltre puoi seguire ben 5 portafogli, avere una serie illimitata di Watchlist, simulare alcuni portafogli, monitorare e bilanciare di nuovo il portafoglio, utilizzare il sito senza pubblicità, esportare in Excel.

Justetf: piattaforma analisi avanzata

Alcune caratteristiche dei servizi Justetf sono molto pratiche: puoi quantificare esattamente i tassi di interesse ponderati, con e senza commissioni, calcolando il tuo guadagno al netto di tasse e dividendi. La grafica del sito aiuta a capire meglio e subito quello che succede al tuo portafoglio ETF ed ai mercati.

Just ETF

Caratteristiche e strumenti di analisi

La piattaforma del sito consente di comparare benchmark e portafoglio con grafici molto chiari. Puoi confrontare visivamente il tuo portafoglio con il benchmark di riferimento ed inserire grafici dei tassi di interesse medi e di tutti i dati mondiali micro e macro.

La piattaforma analisi Justetf consente anche grafici che ti permettono di capire se il rischio che stai subendo è adeguato al rendimento possibile. Ogni investitore dovrebbe controllare questo parametro che qui è leggibile facilmente perché la piattaforma ti segnala gli ETF che non sono adeguati ai rischi che stai correndo; dunque devi cambiare qualcuno dei tuoi ETF.

Piattaforma di analisi personalizzabile

Spesso ci si dimentica o si va in vacanza e le cose peggiorano. La piattaforma ti manda degli avvisi quando il rischio aumenta o diminuisce troppo; segue il trend dei tuoi ETF per te.
La Piattaforma Justetf quindi è personalizzabile con strumenti molto utili come per es. i segnali di ribilanciamento anti-ciclico: il software integra gli algoritmi di calcolo avanzato anche con i tuoi personali limiti di investimento dichiarati all’inizio. Anche l’account è personalizzabile; se non bastano 5 portafogli con Premiun 25 (24,90 euro/mese) ne puoi seguire fino a 25.

La ricerca ETF

Nell’uso della piattaforma del sito Justetf alcuni strumenti di selezione sono particolarmente utili all’investitore. Per esempio la ricerca degli ETF. Questo strumento di selezione ed analisi ci consente di fare una vera selezione dei fondi utilizzando tutti i filtri messi a disposizione dalla piattaforma.

Poi il modo con il quale si elencano gli ETF è particolarmente utile; infatti viene organizzato per categoria e questo consente di filtrare gli ETF a seconda della asset class e paese di riferimento. Non potevano infine mancare la classifica dei migliori e peggiori ETF analizzati in base al loro rendimento. Justetf: un sito ed una piattaforma di analisi molto utile a chi ha deciso di investire negli ETF.

ETF DEFINIZIONE - piattaforma just ETF
Cosa sono gli ETF e come funzionano? La piattaforma Just ETF per conoscere gli ETF.

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ETF: Cosa Sono? https://www.investire-certificati.it/etf-cosa-sono/ Sun, 07 Mar 2021 08:26:25 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=4703 Gli ETF cosa sono e come funzionano? Quali sono le loro caratteristiche ed i vantaggi nell’investire in questi strumenti finanziari? Sono una tipologia di fondi di investimento a gestione passiva che replicano un indice di riferimento, un benchmark. Hanno basse commissioni di gestione e sono negoziati in Borsa Italiana come le normali azioni. Conviene investire […]

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Gli ETF cosa sono e come funzionano? Quali sono le loro caratteristiche ed i vantaggi nell’investire in questi strumenti finanziari? Sono una tipologia di fondi di investimento a gestione passiva che replicano un indice di riferimento, un benchmark. Hanno basse commissioni di gestione e sono negoziati in Borsa Italiana come le normali azioni. Conviene investire in Exchange Traded Funds?

Gestione Etf

Fondi di investimento a gestione passiva: cosa significa? Come vengono gestiti? Chi e come li gestisce? I portafogli di ETF sono l’esempio classico della gestione passiva o indicizzata. La caratteristica saliente di questo tipo di gestione è il cercare una asset allocation che possa replicare il più possibile il benchmark di riferimento.

Caratteristiche degli Etf

Le caratteristiche che hanno segnato la grande diffusione degli ETF sia presso le banche e istituzioni, sia presso i risparmiatori ed investitori retail, sono: i bassi costi, la trasparenza, flessibilità, ed il rischio emittente azzerato.

Bassi costi

Bassi costi perché questo tipo di fondi viene gestito in modo passivo, cioè si adegua ai movimenti del benchmark di riferimento in modo automatico con notevole risparmio di costi fissi di gestione. Con un clic gli investitori possono posizionarsi nel mercato azionario, obbligazionario, delle commodity; possono anche scegliere una strategia short e leverage grazie agli ETF strutturati. Gli scambi avvengono in tempo reale e quindi gli investitori possono comprare o vendere in banca come fossero dei semplici titoli azionari.

Gestione passiva

La politica di gestione passiva di questi fondi e la quotazione in Borsa consentono a questi strumenti finanziari di ridurre drasticamente i costi tipici della gestione attiva, cioè il costo dei gestori e della distribuzione, garantendo agli investitori commissioni di gestione estremamente ridotte; di conseguenza sono sconsigliati gli ETF di ETF che comportano solo un aumento di costi.

ETF: Cosa Sono?
ETF: Cosa Sono?

Trasparenza

Gli investitori sono sempre informati sul rischio/rendimento del proprio investimento in ETF e del portafoglio titoli in esso contenuto. Inoltre le quotazioni si leggono in tempo reale, ma non solo; l’investitore conosce giorno per giorno quanto vale il proprio investimento, anche grazie alla pubblicazione giornaliera del valore ufficiale dell’ETF cioè del NAV.

Il NAV di un ETF

Il NAV, Net Asset Value, è il valore totale delle attività meno il valore totale delle passività dello stesso. In pratica il NAV di un ETF è il valore del suo portafoglio di strumenti finanziari al netto di commissioni ed altre passività legate al portafoglio ed alla sua gestione. Anche nella negoziazione intraday il NAV insegue segue la quotazione ogni 15 minuti in modo che prezzo ed il valore della quotazione si muovano insieme. Ogni scostamento tra i due è considerato una occasione di trading.

Flessibilità

L’investitore dispone di uno strumento flessibile: gli ETF non hanno scadenza e sono quotati in Borsa Italiana in tempo reale; l’investitore può quindi organizzare e programmare l’investimento sia nel brevissimo termine con il trading intraday, che nel medio/lungo termine. Gli investimenti a fini previdenziali sono di questa seconda categoria.

Il lotto minimo di negoziazione è di una sola quota; ciò rende possibile investire sugli indici di tutto il mondo anche per somme minime.

Rischio emittente

In questo tipo di investimento il rischio emittente scompare. Infatti sono fondi o Sicav il cui patrimonio è intestato esclusivamente ai compratori titolari delle quote. Quindi anche nel malaugurato caso insolvenza di chi gestisce, amministra e promuove il fondo, il patrimonio dell’ETF non corre alcun rischio.

ETF, ETC, ETN: Differenze

Per evitare confusione e capire il diverso rischio di questi strumenti finanziari segnaliamo che gli ETN ed ETC sono invece esposti al rischio controparte. Se l’emittente di questi strumenti fallisce, il sottoscrittore di un ETN/ETC rischia di perdere il proprio capitale investito. Per questo motivo molti emittenti provvedono a “collateralizzare” gli ETN/ETC. Come? Accantonando su un conto separato e indipendente una somma di denaro o un quantitativo di materie prime a garanzia del capitale investito negli ETN.

investire ETF
Conviene Investire sugli ETF?

ETFPlus: il mercato

ETFplus è il mercato online di Borsa Italiana nel quale si possono negoziare in tempo reale le quattro categorie di strumenti finanziari che replicano il trend di indici o di singole materie prime:

  • ETF semplici;
  • ETF strutturati ( a leva, short etc.);
  • ETF a gestione attiva;
  • Strumenti finanziari derivati cartolarizzati (ETC/ETN).

Emittenti

La lista degli emittenti è lunga; tuttavia il mercato europeo è concentrato nelle mani di tre grandi emittenti: iShares, Xtrackers e Lyxor, gestiscono circa i due terzi delle masse. iShares ha una quota del 44,8%, Xtrackers dell’11,1% e Lyxor del 7,9%. Amundi e UBS ultimi con il 6,2 e il 6,1% ciascuno.

In questa lista di Borsa Italiana puoi trovare le informazioni relative alle modalità di replica specifiche dei vari emittenti di ETF:

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