Prima Casa 2024: Agevolazioni e Bonus

Prima Casa.

Cosa s’intende per prima casa nel 2024? Quali sono le agevolazioni e bonus per gli under 36? Quali sono i rischi e pericoli nell’acquistare una prima casa? Quali le domande da porsi per evitare grossi problemi. Nel mondo immobiliare, l’acquisto della “Prima casa” rappresenta un passo importante e spesso complesso.

Una guida per le varie agevolazioni fiscali e bonus disponibili in Italia per l’acquisto della prima casa nel 2024. La materia è vasta e quindi presentiamo in forma domanda e risposta gli argomenti indispensabili per fare la scelta giusta e approfittare al massimo delle opportunità disponibili. Ecco, quindi, alcune delle domande che forse non vi siete ancora fatti e le risposte per non sbagliare nell’acquisto della prima casa. Senza dimenticare bonus e agevolazioni fiscali.

Definizione di “prima casa”

Per “Prima Casa” si intende l’immobile acquistato per primo e destinato ad abitazione. In termini fiscali, la “Prima Casa” è quella che risponde alle seguenti caratteristiche:

  • Si deve trovare nel Comune dove il contribuente ha la residenza.
  • Non deve essere di lusso (ossia accatastata in A/8 e A/9). Deve quindi essere residenziale, no villa o palazzi di particolare pregio,
  • Deve essere l’unica abitazione di proprietà del contribuente in quel determinato Comune,
  • Deve essere l’unico immobile di proprietà del contribuente per il quale si è usufruito dell’agevolazione fiscale.

Per quanto riguarda le agevolazioni per un mutuo prima casa, esistono diverse opzioni. Se l’acquisto viene effettuato in presenza dei requisiti “prima casa”, le imposte da pagare sono ridotte. In generale, queste agevolazioni si applicano quando:

  • La casa che si acquista appartiene a determinate categorie catastali.
  • Il fabbricato si trova nel Comune in cui l’acquirente ha (o intende stabilire) la residenza o lavora.
  • L’acquirente ha determinati requisiti.

Agevolazioni fiscali Prima Casa

  • Vediamo quali sono le agevolazioni fiscali per chi acquista con i benefici “prima casa”:

Se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva:

  • Imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (anziché del 9%).
  • Imposta ipotecaria fissa di 50 euro.
  • Imposta catastale fissa di 50 euro.

Se si acquista da un’impresa, con vendita soggetta a Iva:

  • Iva ridotta al 4%.
  • Imposta di registro fissa di 200 euro.
  • Imposta ipotecaria fissa di 200 euro.
  • Imposta catastale fissa di 200 euro.

Cosa non si paga con la prima casa?

Le imposte agevolate. Gli atti assoggettati all’imposta di registro proporzionale e tutti gli atti e le formalità necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari sono esenti dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie.

Quale è il costo del notaio per l’acquisto della prima casa?

Il costo del notaio per l’acquisto di una casa può variare in base a diversi fattori, tra cui la zona e il prezzo dell’immobile che si intende acquistare. In linea generale, l’onorario del notaio potrebbe aggirarsi intorno ai 1.500-2.000 euro, o qualcosa in più. Questo onorario può essere accompagnato da altre voci, come il rimborso spese, la quota percentuale da versare all’archivio notarile e l’IVA. Si consiglia sempre di chiedere diversi preventivi in modo tale da poter valutare le tariffe proposte dai vari notai. Il risparmio non sarà enorme, ma può essere una buona maniera per limare qualche centinaio di euro.

Come recupero l’Iva pagata sulla prima casa?

Se hai acquistato la tua prima casa da un costruttore o da un’impresa di ristrutturazione e hai meno di 36 anni, puoi recuperare l’IVA pagata attraverso il modello F24. L’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni e il codice tributo per l’uso del credito d’imposta.

Per utilizzare il credito d’imposta, dovrai utilizzare il codice tributo 6928, denominato “Credito d’imposta ‘prima casa under 36’ – art. 64, c. 7, DL n. 73 del 2021” per la compensazione mediante modello F24 del credito riconosciuto per gli acquisti di immobili soggetti ad IVA. Nel campo “anno di riferimento” bisognerà indicare il periodo d’imposta in cui è stato stipulato l’atto d’acquisto, nel formato “AAAA”, e sarà possibile fruire del credito in relazione agli atti effettuati dal 26 maggio 2021 e fino al 30 giugno 2022.

Tuttavia, è importante notare che le imposte che hai pagato per l’acquisto (quindi IVA al 4%, imposta di registro, ipotecaria e catastale), non si possono scaricare dal 7302. Non hai quindi diritto ad alcun rimborso su di esse. L’unico vantaggio è che, se dovessi vendere la casa e comprarne un’altra entro un anno dalla vendita, l’IVA che hai pagato rappresenta un credito.

Quanto costa l’IMU sulla prima casa?

IMU sulla CASA
IMU tassa casa

L’IMU (Imposta Municipale Unica) sulla prima casa non è dovuta nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di abitazioni di lusso appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/91. L’aliquota base dell’IMU sulla prima casa di lusso è pari allo 0,5 per cento. Da notare come il Comune ha facoltà di diminuirla, fino ad azzerarla, o aumentarla sino alla misura dello 0,6 per cento.

Tuttavia, il costo effettivo dell’IMU può variare in base a diversi fattori, tra cui il valore dell’immobile, la zona in cui si trova la casa e le aliquote IMU applicate dal Comune in cui si trova l’immobile.

Quanto dura il vincolo prima casa?

Quali altre regole per chi compra la prima casa? Quando si acquista una casa e si gode delle agevolazioni sopra descritte, il Notaio avrà cura di esporre alle parti e di specificare nell’atto che tale casa dovrà restare in possesso dell’acquirente per cinque anni. Non sarà quindi possibile acquistare una prima casa e poi rivenderla prima di cinque anni. In caso contrario si perderanno tutte le agevolazioni. Questo significa che, se si dovesse vendere l’immobile, ci si troverebbe nella situazione di dover versare al fisco tutte le imposte che sono state precedentemente scontate. Un costo potenziale di migliaia di euro.

Entro quanto tempo devo trasferire la residenza nella prima casa?

Quanto tempo si ha a disposizione per trasferire la residenza nella prima casa? 18 mesi. Qualora tale condizione non ricorra già al momento della stipula, il contribuente, per godere delle agevolazioni, deve obbligarsi, in atto, a trasferire in tale Comune la propria residenza entro 18 mesi, quindi un anno e mezzo.

Come avere prima casa senza residenza? In alternativa, infatti, anche se la residenza non viene trasferita, si può godere dell’agevolazione prima casa se si svolge la propria attività lavorativa – sia da dipendente che in modo del tutto autonomo – all’interno del Comune in cui è ubicato l’immobile. Lo stabilisce il DPR del 26 aprile 1986.

La differenza tra prima casa e abitazione principale?

Casa
Casa

Quali sono le differenze fra abitazione principale e prima casa? L’abitazione principale è quella in cui il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente, mentre la prima casa è quella situata nel comune all’interno del quale il contribuente ha la propria residenza o nel comune sede della propria attività lavorativa (quindi la prima casa non è quella in cui il contribuente deve necessariamente risiedere). Ecco, quindi, che possono verificarsi casi in cui il contribuente usufruisce dell’agevolazione specifica, sulle imposte indirette (Registro, IVA, Catastale, Ipotecaria), ma non delle agevolazioni IRPEF o ICI sull’abitazione principale.

Chi ha diritto all’IVA agevolata al 4% prima casa?

Le condizioni principali affinché il soggetto abbia diritto all‘agevolazione sono che vi sia una prescrizione medico sanitaria da parte dell’ ASL e che i beni da acquistare siano necessari a migliorare o garantire un’autonomia personale.

Quante prime case si possono avere?

Il bonus prima casa, si può ottenere due volte, ma solo in alcuni casi. L’agevolazione spetta a chi compra un immobile nel Comune dove risiede, a patto però di non possedere altre abitazione nella stessa città o altre abitazioni per cui ha già percepito il bonus casa.

Chi non ha la residenza deve pagare l’IMU?

Partendo dal presupposto che chi non ha residenza e dimora abituale in una casa dove abita, deve pagare l’Imu, ugualmente è tenuto al pagamento dell’imposta chi dà in affitto la prima casa, come se si trattasse di una seconda abitazione.

Rettifica del valore della casa

Il valore della casa può cambiare? Si. Se l’Agenzia delle Entrate rettifica il valore dell’immobile acquistato. Infatti se, all’atto della compravendita, non è stata richiesta l’applicazione della regola del prezzo-valore, o quando, per legge, non è applicabile, l’Agenzia delle Entrate può procedere ad “accertamento di valore”, rideterminando la base imponile su cui calcolare le imposte dovute.

Rettifica dell’Imposta di Registro

Cosa devo fare se ricevo un avviso di rettifica e liquidazione dell’imposta di registro su una compravendita immobiliare? La legge offre diversi strumenti al contribuente che riceve un avviso di rettifica e liquidazione e che ritiene l’accertamento non corretto. Se ci sono i presupposti, si può giungere anche all’annullamento totale o parziale dell’accertamento o alla rideterminazione del valore accertato.

Agevolazioni acquisto prima casa per under 36

In Italia, sono previste diverse agevolazioni fiscali per le giovani coppie che decidono di acquistare la loro prima casa. Di seguito viene fornito un breve riassunto:

1. Esenzione da Imposte di Registro, Ipotecaria e Catastale. Per le compravendite che non sono soggette all’Iva, è prevista l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale. Un bel risparmio.

2. Credito d’Imposta. Per gli acquisti soggetti all’Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, viene riconosciuto un credito d’imposta pari all’importo dell’Iva pagata al venditore.

3. Esenzione dall’Imposta Sostitutiva per i Finanziamenti. Esenzione per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo. Tali agevolazioni si applicano agli atti stipulati nel periodo compreso tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2023. Possono beneficiare di queste agevolazioni i giovani che non hanno ancora compiuto i 36 anni nell’anno in cui viene stipulato l’atto.

Prima casa in comodato gratuito ai genitori

Sì, è possibile dare la prima casa in comodato gratuito ai genitori. Non comporta la decadenza dalle agevolazioni prima casa”, in quanto di fatto il comodante, rimane comunque l’effettivo proprietario dell’immobile. Però (attenzione) il proprietario dell’immobile deve mantenere la residenza nello stesso comune in cui si trova l’immobile.

Inoltre, esistono agevolazioni fiscali per gli immobili concessi in comodato a un familiare. Ad esempio, la base imponibile IMU è ridotta al 50% per alcuni immobili concessi in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale.

In conclusione, il momento dell’acquisto rappresenta un passo di grande importanza e spesso complesso. Tuttavia, grazie alle diverse agevolazioni fiscali e bonus disponibili in Italia, questo processo può diventare più accessibile.

Che tu sia un giovane under 36 alla ricerca della tua prima casa o un investitore esperto, ti abbiamo fornito le informazioni necessarie per fare la scelta giusta e sfruttare al massimo le opportunità disponibili. È importante ricordare che ogni situazione è unica e le leggi fiscali possono subire cambiamenti, pertanto è sempre consigliabile consultare un consulente finanziario o un avvocato prima di prendere decisioni di investimento. Ti auguriamo buona fortuna con il tuo acquisto della “prima casa” nel 2024!

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