Investire su Stellantis e Volkswagen

17 Novembre 2021

Come investire su Stellantis e Volkswagen?

Per chi vuole investire su Stellantis e Volkswagen, due colossi del settore automobilistico europeo, è arrivato un nuovo certificato di investimento targato UBS. La nuova emissione prevede cedole trimestrali pari al 2,1875%, a fronte di un rendimento che può arrivare all’8,75% annuo.

Le cedole sono corrisposte a fronte di barriere pari al 70%. Pertanto, per incassare le cedole è condizione sufficiente e necessaria che i due titoli non abbiano perso oltre il 30% dai prezzi di osservazione iniziale.

La barriera capitale risulta più ampia, in quanto collocata al 65% dei prezzi osservati alla nascita del certificato. L’investitore che acquista questo prodotto otterrà quindi un profitto nel caso di rialzi dei sottostanti, di movimenti laterali ed anche nel caso di ribassi dei sottostanti, a patto che a scadenza i due titoli non abbiano perso oltre il 35% dai prezzi di osservazione iniziale.

Un certificato con scadenza cinque anni per investire su Stellantis e Volkswagen

La vita complessiva di questo certificato per investire su Stellantis e Volkswagen è pari a cinque anni. La scadenza è quindi fissata per il 17 novembre 2026, con rimborso del prodotto schedulato una settimana più tardi. L’ultimo giorno di negoziazione del certificato sarà il 13 novembre 2026.

Sono quindi previste 20 date di osservazione cedolare intermedie, con cedole condizionate pari al 2,1875% in ciascuna data di osservazione. Il rendimento cedolare massimo si attesta quindi attorno al 45% nei cinque anni di vita del derivato strutturato da UBS.

Opzione del richiamo anticipato

In questo certificato per investire su Stellantis e Volkswagen è presente l’opzione autocallable, che potrebbe accorciare la vita del prodotto. Il richiamo automatico del prodotto potrebbe attivarsi dalla quarta data di osservazione in poi nel caso in cui i due sottostanti si trovassero sopra i prezzi di osservazione iniziale. In tal caso il certificato rimborserebbe il valore nominale, pari a 100 euro più l’ultima cedola (2,1875%). Grazie alla presenza dell’effetto memoria sarebbero pagate anche eventuali cedole precedentemente non corrisposte.

A titolo esemplificativo, immaginiamo che i due sottostanti si trovino sopra la barriera cedolare continuativamente nelle prime 16 date di osservazione, senza però che si attivi l’opzione del richiamo anticipato. In questo caso l’investitore otterrebbe cedole pari all’8,75% annuale per quattro anni, pagate tramite coupon del 2,1875% trimestrale. Nella 17°,18° e 19° data di osservazione – per ipotesi – una delle due azioni sottostanti si trova sotto la barriera cedolare e non sono quindi staccate cedole. I tre coupon non pagati sono però portati a memoria.

Alla scadenza, però, sia Stellantis che Volkswagen sono nuovamente sopra le rispettive barriere cedolari. L’investitore riceve l’intero valore nominale di 100 euro, l’ultima cedola e i tre coupon precedentemente non pagati e portati in memoria. In questo scenario, il valore di rimborso a scadenza sarebbe dunque pari a 108,75 euro.

Se invece le azioni di Volkswagen o Stellantis a scadenza fossero sotto la barriera cedolare del 70% ci sarebbero due scenari possibili. Se il worst of, ossia la peggiore fosse fra il 65% ed il 70% il rimborso sarebbe pari al nominale (senza cedole extra), mentre se uno o entrambi i titoli fossero sotto il 65% il rimborso sarebbe pari alla performance negativa della peggiore azione.