News di mercato Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/notizie/news-di-mercato/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Mon, 28 Apr 2025 07:25:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png News di mercato Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/notizie/news-di-mercato/ 32 32 OPS Mediobanca su Banca Generali https://www.investire-certificati.it/ops-mediobanca-su-banca-generali/ https://www.investire-certificati.it/ops-mediobanca-su-banca-generali/#respond Mon, 28 Apr 2025 06:56:22 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=37247 News dal mondo bancario italiano: Mediobanca lancia OPS su Banca Generali con corrispettivo interamente in azioni Generali. Il risiko prosegue. Mediobanca gioca d’anticipo, dopo aver rigettato l’OPS in arrivo da MPS. Di fatto si tratta di un’offerta pubblica di scambio volontario che verrà analizzata dai soci della merchant bank che è in calendario per il […]

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News dal mondo bancario italiano: Mediobanca lancia OPS su Banca Generali con corrispettivo interamente in azioni Generali. Il risiko prosegue. Mediobanca gioca d’anticipo, dopo aver rigettato l’OPS in arrivo da MPS. Di fatto si tratta di un’offerta pubblica di scambio volontario che verrà analizzata dai soci della merchant bank che è in calendario per il prossimo 16 giugno.

L’offerta di Mediobanca su Banca Generali

Come funziona l’OPS si Mediobanca? Il direttivo della banca milanese vorrebbe utilizzare la sua partecipazione in Generali per lanciare un’OPS volontaria e totalitaria, ossia sul 100% delle azioni di Banca Generali. Come pagherebbe l’offerta di pubblico acquisto? Interamente con azioni Generali.

Per Mediobanca una mossa che consente una “evoluzione del rapporto tra Mediobanca e Generali che da finanziario si trasforma in una forte partnership industriale». Se l’acquisizione di Banca Generali andasse in porto, Mediobanca potrebbe raggiungere già in questo esercizio i 4,4 miliardi di ricavi (contro i 3,7 previsti a giugno 2025, chiusura di bilancio). L’utile del gruppo Mediobanca – Generali balzerebbe da 1,3 miliardi a 1,5 miliardi.

OPS di Mediobanca su Banca Generali

La proposta di Mediobanca è di un concambio 1,7 azioni Generali per ogni azione Banca Generali. Pertanto, se prendiamo come riferimento i prezzi di venerdì scorso, 25 aprile troviamo i seguenti valori:

Generali 31,96 euro * 1,7 = 54,332 euro.

Pertanto, il prezzo implicito per il lancio di questa offerta di pubblico scambio fra Mediobanca e Banca Generali (ex dividendo) è di 54,332 euro. Se consideriamo che Banca Generali quota 48,78 euro, ecco che il premio offerto rispetto ai prezzi di mercato è di circa l’11,38% (valore cui sarebbero da integrare dividendi).

Le sorprese nel mondo finanziario non mancano mai, sia a livello internazionale che, per quanto riguarda il sempre più ricco risiko bancario italiano, con una lunga serie di possibili intrecci che coinvolgono ormai Unicredit, con il tentativo di OPA su Banco BPM, Mediobanca, MPS, Generali, Banca Generali ed ancora BPM con l’OPA su Anima Holding.

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Unicredit – OPA su Banco BPM? https://www.investire-certificati.it/unicredit-opa-su-banco-bpm/ Mon, 25 Nov 2024 15:35:56 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35346 Unicredit: offerta su Banco BPM – News bomba su Borsa Italiana Unicredit lancia un’offerta di acquisto tramite scambio su Banco BPM. Un affare da 10 miliardi di euro, non di facile realizzazione, però. Di fatto si tratta di un’OPA totalitaria, tutta in azioni, per poco più di dieci miliardi di euro. Il concambio sarebbe di […]

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Unicredit: offerta su Banco BPM – News bomba su Borsa Italiana

Unicredit lancia un’offerta di acquisto tramite scambio su Banco BPM. Un affare da 10 miliardi di euro, non di facile realizzazione, però. Di fatto si tratta di un’OPA totalitaria, tutta in azioni, per poco più di dieci miliardi di euro. Il concambio sarebbe di 0,175 azioni Unicredit per ogni azione di Banco BPM.

Unicredit, già alle prese con il tentativo di acquisizione con CommerzBank scalda quindi i motori anche in Italia. Ma il Governo, tramite le parole del Ministro dell’Economia Giorgetti, frena, dicendo che si tratta di un’operazione non concordata.

Unicredit “a sorpresa” lancia un’offerta su Banco BPM

La news del giorno arriva da Unicredit con un tentativo di OPA su Banco BPM. La Banca guidata da Orcel lancia un’offerta pubblica di scambio da 10,1 miliardi di euro per conquistare Banco BPM: uno scenario reale o un azzardo?

Vediamo il commento di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist presso il broker IG Italia: “Unicredit ha acceso i riflettori del panorama finanziario italiano. L’annuncio potrebbe ridefinire il settore bancario del Paese con l’offerta pubblica di scambio volontaria (OPS) di Unicredit su Banco BPM. Questa mossa, audace e strategica, segna un nuovo capitolo nella storia delle grandi fusioni e acquisizioni bancarie in Italia, puntando a creare un colosso capace di affrontare le sfide globali del mercato.

Il tentativo di acquisizione di Banco BPM da parte di Unicredit

Quali sono i dettagli dell’operazione? “Secondo le informazioni diffuse, l’offerta prevede uno scambio di azioni che valorizza Banco BPM a un premio dello 0,5% rispetto alla chiusura di venerdì scorso (prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione)” ha proseguito l’analista del broker IG Italia. “Andrea Orcel, CEO di Unicredit, ha descritto la manovra su Banco BPM come un’operazione (rispetto alla valutazione su Commerzbank come un investimento) e ha sottolineato come non ritenga che l’annuncio dell’offerta di scambio su BPM non sia una grande sorpresa, come già non avrebbe dovuto esserlo su Commerzbank, a suo dire.

Reazioni delle azioni in borsa

Banco BPM

Come si sono mosse le azioni di Banco BPM e Unicredit in borsa? Come da previsioni, la mossa ha determinato un aumento della volatilità sulle varie azioni in borsa. Banco BPM in apertura aveva mostrato guadagni superiori ai 6 punti percentuali, arrivando a 7 euro per azione, per poi confermarsi in netto rialzo anche nelle ore successive (al di sopra dei valori dell’OPS).

Unicredit è invece scesa di 3-4 punti percentuali, sotto i 37 euro, sulle aspettative per un aumento di capitale per finanziare l’operazione. Male, sulla Borsa di Francoforte, Commerzbank che scende del 5% a 14,50 euro. Debole anche Banca MPS che segna un -2% a 5,80 euro.

Quali scenari per il risiko bancario?

“Crediamo che l’offerta di Unicredit non sia così sorprendente visto che Banco BPM è sempre stato un obiettivo strategico per il gruppo di Piazza Gae Aulenti” ha poi aggiunto Diodovich commentando il tentativo di OPA di Unicredit. “La sorpresa è più che altro nelle tempistiche. Unicredit ha intrapreso nei mesi scorsi una scalata su Commerzbank, Banco BPM sta concludendo un’OPA su Anima Holding e ha acquistato quote di Banca MPS. La situazione è indubbiamente molto complessa. Crediamo che la mossa di Orcel abbia preso in contropiede i vertici di Banco BPM, in particolare il CEO Giuseppe Castagna che aveva/ha l’ambizione di creare il terzo polo bancario.

RISIKO BANCARIO

Riteniamo inoltre che l’offerta di Unicredit sia al momento bassa e ci aspettiamo una probabile nuova offerta molto più elevata per convincere gli azionisti di Banco BPM. Al momento il focus di Unicredit è su BPM, l’operazione finanziaria su Commerzbank richiederà molto più tempo (esito elezioni tedesche, formazione nuovo governo, mosse di difesa dei vertici della banca)”.

Lo scenario italiano nel mondo banking è quindi estremamente complesso. Di fatto l’OPS di Unicredit su Banco BPM potrebbe rappresentare una sinergia di grande valore. Con questa operazione, il gruppo punta a rafforzare la propria presenza nel mercato italiano, sfruttando le forti radici locali di Banco BPM (soprattutto nel nord Italia) e la sua dinamicità. Il tutto si combinerebbe con l’esperienza internazionale di Unicredit, forte soprattutto nel mercato dell’Est Europa.

Il Governo frena il risiko bancario italiano

Addio al terzo polo bancario italiano? Non è affatto detto. La mossa non è stata gradita dal Governo italiano, che ha ventilato l’ipotesi del Golden Power. Giorgetti, Ministro dell’Economia, ha spiegato che la mossa di Unicredit è stata comunicata ma non concordata con il governo. Un tassello che potrebbe complicare – non poco – il buon esito dell’operazione. Il Ministro ha spiegato che il Governo valuterà il tutto attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per richiedere le autorizzazioni necessarie per l’operazione.

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Banco BPM – OPA su Anima https://www.investire-certificati.it/banco-bpm-opa-su-anima/ Thu, 07 Nov 2024 09:35:11 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35120 Perché le azioni di Banco BPM salgono in borsa? La news, arrivata a sorpresa, è quella di un’offerta di acquisto totalitario (OPA) su Anima a 6,20 euro per azione da parte di Banco BPM. Ed ecco che anche le azioni di Banco BPM salgono in borsa, superando i 6,90 euro, con un rialzo di 10 […]

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Perché le azioni di Banco BPM salgono in borsa? La news, arrivata a sorpresa, è quella di un’offerta di acquisto totalitario (OPA) su Anima a 6,20 euro per azione da parte di Banco BPM. Ed ecco che anche le azioni di Banco BPM salgono in borsa, superando i 6,90 euro, con un rialzo di 10 punti percentuali. La salita in borsa di Banco BPM almeno per il momento prosegue, anche dopo le elezioni USA. Gli investitori vedono di buon occhio il tentativo di diversificazione e consolidamento della realtà finanziaria di Piazza Meda.

Una buona notizia senz’altro per gli azionisti di Banco BPM ed anche per chi ha uno dei tantissimi certificates che hanno per sottostante le azioni di BANCO BPM. I ricchi dividendi, infatti, hanno permesso nell’ultimo biennio agli emittenti di offrire cospicue cedole nei prodotti che contenevano fra i sottostanti la Banca guidata da Giuseppe Castagna.

OPA su Anima Holding

La mossa che arriva da Banco BPM è quella di un’opa volontaria su tutte le azioni di Anima Holding, con un prezzo di 6,20 euro. Rispetto alla chiusura della seduta del 6 novembre il premio supera l’8%. Se lo rapportiamo alla quotazione media degli ultimi sei mesi, arriva invece ad un quarto del suo valore (25%). A presentare l’offerta, tecnicamente, è stata Banco BPM Vita, il comparto assicurativo della Banca milanese.

Fra le condizioni dell’OPA di Banco BPM su Anima Holding troviamo il raggiungimento di almeno il 66,67% del capitale di Anima e la conferma di poter applicare a questa transazione il trattamento regolamentare del Danish Compromise.

Di fatto Banco BPM prova ad anticipare il risiko bancario, cercando di creare un conglomerato finanziario che potrebbe arrivare, secondo i numeri riportati da Milano Finanza, ad un ammontare di masse complessive da assicurazione vita e risparmio gestito pari a 220 miliardi di euro. Il tutto all’interno di un totale attività finanziarie della clientela che supera i 390 miliardi.

Anima entra nel gruppo Banco BPM?

Chiaramente siamo solo nelle fasi iniziali dell’OPA, ma anche Anima potrebbe entrare nel gruppo bancario di Banco BPM, già decisamente ampio.

Operativamente, Banco BPM è nato dalla fusione fra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. Sono numerose le banche facenti parte del gruppo. Fra queste troviamo: Banca Popolare di Milano; Banca Popolare di Verona; Banca Popolare di Novara; Banca Popolare di Lodi; Credito Bergamasco; Banco San Geminiano e San Prospero; Banco Popolare del Trentino, Banco popolare siciliano ed altre banche locali. Spiccano poi i nomi di Webank.

Per la parte di Banca d’Investimento il nome è quello di Banca Akros, che cura anche l’emissione dei certificati di investimento. Nel private banking, Banco BPM controlla il 100% di Banca Aletti.

Banco BPM in un contesto di tassi in calo

L’OPA di Banco BPM su Anima Holding non dovrebbe aver preso totalmente in contropiede i grandi soci di Anima, anche considerando l’alleanza sinergica delle due aziende. Lo stesso CEO di Banco BPM, Giuseppe Castagna, ha definito l’OPA di Banco BPM su Anima come “amichevole”. Per la banca, in un contesto di tassi in calo, può essere la maniera di consolidare i ricavi, proteggendosi dal rischio di finire coinvolta in eventuali acquisizioni.

Da inizio anno le azioni di Banco BPM guadagnano oltre il 40%, mentre negli ultimi 5 anni il titolo è salito del 230%. Anima, al momento salita sopra il prezzo teorico dell’offerta dei 6,20 euro, nel 2024 è salita del 58%. Il fatto che le azioni di Anima siano salite sopra il prezzo della possibile OPA fa pensare che non sia improbabile un eventuale ritocco al prezzo di OPA, per chiudere l’affare bancario.

Grafico con la salita in borsa verso i massimi da 15 anni a 7 euro di Banco BPM

Grafico Banco BPM

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News – Stellantis crolla in borsa https://www.investire-certificati.it/news-stellantis-crolla-in-borsa/ Mon, 30 Sep 2024 08:34:14 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=34703 News dal board di Stellantis, con un taglio delle stime ed arriva un tonfo in borsa per le azioni di Stellantis. Il titolo azionario della casa automobilistica italo francese che arriva a perdere fino a 15 punti percentuali a Pizza Affari. Le vendite su Stellantis arrivano dopo la revisione delle previsioni finanziarie per l’anno in […]

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News dal board di Stellantis, con un taglio delle stime ed arriva un tonfo in borsa per le azioni di Stellantis. Il titolo azionario della casa automobilistica italo francese che arriva a perdere fino a 15 punti percentuali a Pizza Affari. Le vendite su Stellantis arrivano dopo la revisione delle previsioni finanziarie per l’anno in corso. I numeri di bilancio del 2024 saranno ancora più bassi di quanto atteso, in calo anche le consegne di autoveicoli.

Conviene ancora investire su Stellantis? Quali previsioni per il futuro in borsa? Focus sulle ragioni che stanno spingendo al ribasso le azioni di Stellantis, scese ai minimi da fine 2022.

Azioni di Stellantis in borsa

Il titolo Stellantis segna un calo in doppia cifra, crollando sotto la soglia dei 13 euro. Da inizio anno ha bruciato il 40% del suo valore in borsa, con una capitalizzazione scesa a 35 miliardi. Dai massimi, la discesa arriva al 50%. Gli investitori si chiedono se il buyback azionario proseguirà ed al tempo stesso se l’azienda automobilistica pagherà i dividendi dei prossimi esercizi. Nel frattempo fioccano le vendite, con l’azione di Stellantis che ha rotto il supporto collocato a 13,40 euro per azione, crollando verso i 12,50 euro.

La recessione ancora non si vede, ma le borse prezzano un calo della domanda complessiva di auto, anche per via del rallentamento economico e dei tassi alti (negli Usa il costo del denaro è ancora al 5,00% nonostante il taglio ai tassi della Federal Reserve). Il settore automobilistico continua a soffrire lo scenario, con una debolezza diffusa. Gli stimoli economici annunciati dalla Cina non bastano a sostenerlo. Vediamo le news in arrivo da Stellantis.

Grafico del crollo delle azioni di Stellantis

Conviene investire sulle azioni di Stellantis dopo il crollo in borsa? Al momento il grafico è ancora in profondo rosso. Non si vedono segnali di rimbalzo, anche se i trend di borsa cambiano rapidamente.

News – Stellantis taglia il margine operativo

News da Stellantis, con una revisione delle previsioni finanziarie per il 2024. Il direttivo ha lanciato la comunicazione in seguito ai già noti problemi di performance in Nord America e al peggioramento delle dinamiche globali del settore automobilistico.

Le news in arrivo dal colosso automobilistico mettono in risalto come il deterioramento delle condizioni globali del settore abbia portato a una previsione di mercato per il 2024 inferiore rispetto a quella di inizio anno. Inoltre, le dinamiche competitive sono diventate più intense a causa dell’aumento dell’offerta e della crescente concorrenza cinese. Notizie non certamente confortanti, anche se in buona parte già prezzate dal mercato.

Nel dettaglio, Stellantis prevede di chiudere l’anno con una marginalità relativa al risultato operativo adjusted compresa tra il 5,5% e il 7%. Numeri in netta discesa, quindi, rispetto alle previsioni precedenti, che erano oltre il 10%.

Cosa determina il taglio di utili e profitti per Stellantis? Oltre il 60% di questa riduzione sono dovuti alle azioni correttive in Nord America, in particolare Stati Uniti. Fra le altre ragioni troviamo vendite inferiori alle attese nel secondo semestre in diverse regioni. Complessivamente 200.000 autoveicoli in meno delle previsioni. Pesa sui conti di Stellantis sicuramente anche il rallentamento del settore delle auto elettriche (o almeno una crescita inferiore alle attese).

Cash flow negativo per l’azienda automobilistica

Il free cash flow industriale è stimato in un range tra -5 miliardi di euro e -10 miliardi di euro, rispetto alla precedente previsione positiva. Questa stima riflette principalmente il minor risultato operativo adjusted atteso e l’impatto di un capitale circolante temporaneamente più alto nel secondo semestre del 2024. Il direttivo ha comunque messo in risalto che Stellantis cercherà di ampliare i propri vantaggi competitivi, auspicando un miglioramento dei risultati dal 2025 in poi. Ma la borsa va veloce e non attende.

Sembrano passati anni luce, ma lo scenario è drasticamente cambiato rispetto a pochi mesi fa. Vale infatti la pena ricordare che nel primo semestre del 2024, Stellantis ha registrato ricavi netti di 85 miliardi di euro. Certo, i numeri erano in calo del 14% rispetto al 2023, ma l’azienda aveva ancora realizzato un utile di 5,6 miliardi (contro gli 11 del 2023).

Tante sfide per Stellantis ed il settore automobilistico. La società vuole continuare ad investire investire in innovazione e sostenibilità, con un forte impegno verso la transizione energetica e lo sviluppo di veicoli elettrici. Vedremo quali saranno le prossime news in arrivo da Stellantis.

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa con azioni o altri prodotti finanziari.

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Previsioni per la Trimestrale di NVIDIA https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-la-trimestrale-di-nvidia/ Wed, 28 Aug 2024 10:32:41 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=34369 Arriva la trimestrale di NVIDIA: Quali previsioni per i bilanci e le azioni? Senz’altro c’è grande aspettativa. I dati su NVIDIA sono una delle news più attese, anche perché NVIDIA è stato uno dei titoli che ha trascinato al rialzo il NASDAQ e le borse in questo anno che sarà anche segnato dalle elezioni USA. […]

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Arriva la trimestrale di NVIDIA: Quali previsioni per i bilanci e le azioni? Senz’altro c’è grande aspettativa. I dati su NVIDIA sono una delle news più attese, anche perché NVIDIA è stato uno dei titoli che ha trascinato al rialzo il NASDAQ e le borse in questo anno che sarà anche segnato dalle elezioni USA. La capitalizzazione di mercato è arrivata oltre i 3000 miliardi, numeri da record, che fanno del colosso dei microchip il secondo titolo al mondo alle spalle di Apple.

NVIDIA, microchips e una crescita in borsa senza freni

Nvidia ha registrato una crescita eccezionale negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 208% nei ricavi e del 788% negli utili, consolidando così la sua posizione di leader nel mercato. Quali previsioni per le azioni di NVIDIA? Soltanto nel 2024 le stocks di NVIDIA sono salite del 165%, mentre negli ultimi 5 anni la performance sfiora il 3000%. Il titolo è stato protagonista di split azionari, per evitare che il prezzo unitario salisse eccessivamente. Numeri da urlo.

Anche per questa trimestrale ci sono grandi aspettative. “Numeri alla mano le previsioni per il secondo trimestre di Nvidia sono alle stelle” ha commentato Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst per Swissquote Bank “Le previsioni di fatturato di Nvidia sono di ben 28 miliardi di dollari di ricavi nel secondo trimestre di quest’anno, urato un anno fa. Ma c’è dell’altro: infatti le aspettative del mercato sono ancora più alte: variano tra i 27 e i 32 miliardi di dollari.

Previsioni Trimestrale di NVIDIA

AZIONI NVIDIA

I dati del LSE Group, ad esempio, suggeriscono che le vendite di Nvidia potrebbero essere cresciute del 75% nel secondo trimestre a 31,69 miliardi di dollari su una spesa costantemente elevata da parte delle grandi aziende tecnologiche, che rappresentano fino al 40% del fatturato di Nvidia. I solidi guadagni di TSM segnalati all’inizio di questa stagione degli utili lasciano intendere che potremmo assistere a un altro trimestre con numeri solidi per Nvidia.

Considerando che negli ultimi quattro trimestri NVIDIA abbia realizzato ricavi sempre superiori di circa 2 miliardi di dollari rispetto alle previsioni, c’è motivo di pensare che i 30 miliardi di $ di vendite siano un target raggiungibile.

Previsioni solide, ma non mancano i rischi per NVIDIA

Quando le aspettative sono molto alte, non mancano i rischi. In primis quello che i numeri siano inferiori alle previsioni, ovviamente. “Aspettative elevate sono più difficili da battere e un numero inferiore al traguardo dei 30 miliardi di dollari potrebbe deludere parte degli investitori. In secondo luogo, Nvidia ha dovuto ritardare il lancio del suo chip Blackwell di prossima generazione a causa di problemi di progettazione e produzione. E’ vero che la società ha abbastanza chip popolari da vendere, ma il ritardo dei chip Blackwell potrebbe alterare le proprie previsioni per i trimestri a venire e frenare in qualche modo gli acquisti degli investitori.

Microchip e intelligenza artificiale

Nel breve termine, probabilmente, il futuro dell’intelligenza artificiale è in buona parte legato alla capacità di Nvidia di mantenere questo ritmo di crescita, soprattutto in un contesto in cui colossi come Microsoft, Amazon, Alphabet e Meta – che rappresentano oltre il 40% del fatturato di Nvidia – stanno aumentando significativamente i loro investimenti nell’AI. Da notare, poi, come Taiwan Semiconductor Manufacturing abbia già evidenziato una forte domanda di Intelligenza artificiale con i suoi solidi risultati di vendita, confermando che il settore è in piena espansione.

La concorrenza nel settore microchips

Ci va tempo, NVIDIA è in una posizione dominante, ma il tema esiste. Nvidia deve affrontare una crescente concorrenza da parte di aziende come AMD, Qualcomm e Intel.

NVIDIA microchips

“La crescente concorrenza inizierà a erodere i margini di profitto prima o poi” ha proseguito sul tema Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst per Swissquote Bank “Inoltre non possiamo ignorare le crescenti preoccupazioni riguardo alla massiccia spesa per l’intelligenza artificiale delle grandi aziende tecnologiche che non ha ancora migliorato la redditività di queste aziende.

Ad eccezione di Meta, dove Zuckerberg è riuscito a convincere gli investitori che l’IA sta avendo un impatto positivo sui ricavi pubblicitari, gli investitori di altre aziende sono frustrati per quanto riguarda il ritorno sugli investimenti in IA, sia per quanto riguarda i tempi che l’entità dei benefici sulla redditività. Anche se le grandi aziende tecnologiche hanno abbastanza denaro a disposizione per aumentare la loro spesa in conto capitale per l’IA (e insistono sul fatto che preferirebbero spendere troppo piuttosto che rischiare di mettere a repentaglio il loro predominio), se gli investitori iniziano a ritirarsi, potrebbero essere costretti a ridimensionare i loro piani di spesa, il che rappresenta un rischio per chi punta notevolmente sull’intelligenza artificiale, proprio come Nvidia”.

Le previsioni per le azioni di NVIDIA

Quali previsioni dunque per NVIDIA? Per l’analista di Swissquote il quadro resta solido. “Alla luce dell’ultimo anno e mezzo e in base ai dati e ai numeri a nostra disposizione oggi, è molto difficile elaborare una previsione particolarmente negativa per Nvidia.

Se vogliamo, al momento, tutto sembra in linea per spingere gli acquisti, con buone possibilità per NVIDIA di raggiungere nuovi record. Però, attenzione, le cattive notizie arrivano quando meno te lo aspetti; se ci fosse una correzione, potrebbe essere considerevole, come capitato a inizio agosto. Per quanto riguarda le previsioni sul tema volatilità va ricordato che ci attendiamo movimenti anche importanti, alla luce dei dati. In base al prezzo delle opzioni, possiamo ipotizzare che il titolo potrebbe oscillare di circa il 10% in su e in giù dopo i risultati.

Ecco il grafico delle azioni di NVIDIA. Il prezzo al NASDAQ è crollato fin sotto i 92 dollari ad agosto. ne è seguito un apprezzamento del 40%, con le azioni che hanno guadagnato in un mese circa 800 miliardi di dollari, salendo a 128 dollari. Ci sarà spazio per altri record?

Queste le previsioni, con le azioni di NVIDIA scambiate a 128 dollari per azione, giusto una decina in meno dei record storici.

Certificati per investire su NVIDIA

Sono molte le opzioni di investimento sull’azienda leader nel settore dei microchips. Non mancano anche certificati di investimento, come quelli emessi da Leonteq, con NVIDIA come unico sottostante o parte del paniere di titoli da seguire.

Azioni Tesla e Nvidia

Fra i prodotti da seguire ricordiamo CH1349980727, un certificato emesso da Leonteq, solida emittente svizzera, che ha per sottostante unico NVIDIA. Il prezzo spot naviga appena sotto quota 1000, mentre la quotazione spot di NVIDIA si è apprezzata di circa 13 punti percentuali rispetto al livello strike. Per chi ha in portafoglio il certificato entro il 29 agosto, inoltre, è inclusa anche la cedola di agosto, pari all’1,167%. Il livello barriera è al 60%, proteggendo l’investitore a patto che il titolo a scadenza si trovi sopra la barriera di 68,3406 dollari.

I premi mensili possono arrivare fino all’1,167% lordo, con un rendimento potenziale del 14% annuo. Il certificato è softcallable, con opzione del richiamo anticipato discrezionale per l’emittente a partire dal 27 settembre prossimo.

Sono invece settimanali le cedole condizionate offerte dal certificato ISIN CH1358859234, che ha per sottostanti Meta e NVIDIA. Barriere al 60% e premi settimanali condizionati dello 0,28%.

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. Certificates, CFD e altri prodotti finanziari sono strumenti complessi. Il capitale investito è a rischio.

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Quali previsioni per i tassi dopo il meeting della BCE? https://www.investire-certificati.it/quali-previsioni-per-i-tassi-dopo-il-meeting-della-bce/ Thu, 07 Mar 2024 17:04:57 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32726 Quali previsioni per i tassi di interesse delle banche centrali? I ribassi ai tassi di interesse arriveranno, ma con gradualità. Non è ancora chiaro se si muoverà prima la BCE o la Federal Reserve. Sale sul Forex market l’euro, con il cambio euro/dollaro negoziato sopra 1,09. Ecco in estrema sintesi il quadro della situazione dopo […]

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Quali previsioni per i tassi di interesse delle banche centrali? I ribassi ai tassi di interesse arriveranno, ma con gradualità. Non è ancora chiaro se si muoverà prima la BCE o la Federal Reserve. Sale sul Forex market l’euro, con il cambio euro/dollaro negoziato sopra 1,09. Ecco in estrema sintesi il quadro della situazione dopo la riunione della BCE di Marzo 2024. (qui presentiamo il calendario dei meeting BCE 2024)

Nel frattempo, negli Usa, Powell, parlando alla Camera americana, ha frenato le aspettative per tagli ai tassi di interesse e anche la BCE si è mossa in maniera simile. Quali sono le previsioni per i tassi di interesse di BCE e Federal Reserve? Al momento il costo del denaro è al 4,50% in Europa e al 5,50% negli Stati Uniti, ma le banche centrali sono caute nell’abbassarlo. L’inflazione resta un tema chiave.

Tassi: previsioni di ribassi graduali

Vediamo le previsioni per i tassi di interesse degli analisti, dopo il meeting di Marzo della BCE, accompagnato dalla tradizionale conferenza stampa del Governatore.

Previsioni tassi

“Christine Lagarde sta cercando di non agitare le acque, mantenendo invariata la sua posizione” ha spiegato Nicolas Forest, CIO di Candriam. “Anche se le pressioni per un taglio dei tassi stanno aumentando a causa dell’inflazione in calo e della crescita debole”. Fra le news del meeting della Banca Centrale Europea c’è un riconoscimento del miglioramento sul tema della salita dei prezzi, con l’inflazione in rallentamento. La BCE, però, ha bisogno di ulteriori conferme sulla sostenibilità del processo di disinflazione, in particolare per quanto riguarda l’evoluzione dei salari, soprattutto il costo unitario del lavoro.

“La BCE sta lentamente aprendo la strada alla normalizzazione monetaria” ha proseguito l’economista, spiegando come una BCE in versione colomba potrebbe essere un fattore di sostegno per le obbligazioni europee. “Prevediamo che la BCE sarà la prima banca centrale a tagliare i tassi a giugno, in quanto disporrà dei dati e degli argomenti giusti per normalizzare la politica monetaria, e sarà probabilmente seguita sia dalla Federal Reserve che dalla Banca d’Inghilterra”.

Si rafforza quindi l’ipotesi che Federal Reserve e Banca Centrale Europea taglino i tassi quasi in contemporanea, verso l’estate 2024. Sarà tutto da capire il percorso successivo. In altre parole, fino a che livello scenderanno i tassi di interesse. Appare probabile, al momento, che FED si muova con più lentezza, anche alla luce della resilienza mostrata dall’economia statunitense.

Tassi delle banche centrali

Investire sui Tassi
Tassi di Interesse Federal Reserve. La salita fino all’attuale 5,50%. Tassi ancora alti.

Quali previsioni per i tassi di interesse? Per State Street Global Advisors la view resta invariata, con previsioni per i tassi in ribasso di 100 punti base nel 2024. Altaf Kassam, Head of Investment Strategy & Research per l’area EMEA di State Street Global Advisors conferma le previsioni dei mesi scorsi: “la BCE inizierà a tagliare i tassi solo a giugno e dovrebbe effettuare quattro tagli di 25 punti base per quest’anno, abbastanza in linea con le attuali previsioni del mercato”.

Per l’economista la pausa da falco era scontata. Insomma, ormai già prezzata dai mercati. Difficile pensare che la BCE si muova in maniera dissociata dalla Fed. “Ora che le possibilità che la Fed tagli i tassi a maggio sono quasi del tutto escluse, vediamo che anche le probabilità di una riduzione dei tassi ad aprile da parte della BCE si sono ridotte quasi a zero, da cui la nostra ipotesi di un inizio dell’allentamento a giugno”.

Le previsioni per i tassi passano anche dai dati sull’inflazione. “Sembra che i dati sull’inflazione dell’Eurozona per il mese di febbraio abbiano dato qualche preoccupazione al Consiglio direttivo, risultando superiori al consenso. Spingono persino i membri del Consiglio direttivo tipicamente più “dovish” (cioè accomodante) ad essere meno inclini a fare pressione per un taglio anticipato dei tassi.

Sembra che la Banca Centrale debba attendere ulteriori prove che l’inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso il target del 2% prima di prendere in considerazione un allentamento. Detto questo, dal momento che anche le previsioni ufficiali sull’inflazione sono state riviste al ribasso dalla BCE, vediamo una traiettoria più chiara verso l’allentamento di giugno”. La traiettoria per un ribasso al costo del denaro sembra segnata, le tempistiche no.

Approfondimenti

Il presente articolo non rappresenta in alcun modo consulenza o sollecito all’investimento in borsa. Performance future non sono indicative di quanto potrà accadere sui mercati di borsa in futuro.

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Certificati di Cirdan – Smart ETN https://www.investire-certificati.it/certificati-di-cirdan-smart-etn/ Tue, 27 Feb 2024 10:42:17 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32636 Certificati di Smart ETN prodotti da Cirdan in bid-only e negoziazione sospesa su Borsa Italiana. Cosa capita per gli investitori dopo che certificates di Cirdan – Smart ETN non saranno più negoziabili su Borsa Italiana? Vediamo le news di Cirdan. La società ha comunicato un aggiornamento dopo le news di dicembre e gennaio, quando si […]

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Certificati di Smart ETN prodotti da Cirdan in bid-only e negoziazione sospesa su Borsa Italiana.

Cosa capita per gli investitori dopo che certificates di Cirdan – Smart ETN non saranno più negoziabili su Borsa Italiana? Vediamo le news di Cirdan. La società ha comunicato un aggiornamento dopo le news di dicembre e gennaio, quando si era registrato il commissariamento di Smart Bank e Cirdan Group.

Non si va nella direzione sperata, con la negoziazione su Borsa Italiana che sarà sospesa sul finire di marzo. Per quanto riguarda la parte relativa ai certificates il problema dichiarato riguardava il liquidity provider. Infatti, Equita SIM si era defilata dal ruolo di specialist di Cirdan per l’accesso a EuroTLX e SeDex, i due mercati i Borsa italiana dei certificates, salvo poi trovare un accordo a inizio anno (con vari problemi e prezzi costantemente più bassi rispetto a quelli di metà dicembre, anche con un mercato positivo). Di fatto l’accordo posticipava al 27 marzo 2024 la data originariamente annunciata di cessazione del servizio di Specialist. Nel frattempo, Cirdan Capital ha esplorato le opzioni per una soluzione alternativa a lungo termine per garantire la continuità delle negoziazioni dei suddetti strumenti finanziari su Borsa Italiana. Ma senza successo.

Manca il liquidity provider

Cirdan ha spiegato in una nota che “nonostante le discussioni e le trattative di Cirdan Capital con diversi fornitori di servizi, purtroppo non è stato possibile trovare un fornitore alternativo di servizi di Specialist che fosse in grado e pronto a fornire un accesso permanente a Borsa Italiana nei tempi richiesti, dopo il 27 marzo 2024”.

Pertanto, i certificates di Cirdan e Smart ETN non saranno più negoziabili su Borsa Italiana dal 27 marzo in poi. Inoltre, dal 27 febbraio sono negoziabili soltanto in bid-only. Sarà pertanto possibile soltanto venderli. Da vedere quali saranno i prezzi, se il liquidity provider sarà ancora “basso”, penalizzando quindi gli investitori come visto in particolare a gennaio.

Dopo il 27 marzo si potrà tuttavia negoziare i prodotti in modalità OTC, se la banca lo consente (sono da verificare in questo caso i costi, che potrebbero essere elevati).

Certificati di Cirdan – Smart ETN: cosa capita

Ecco di seguito alcune news riportate da Cirdan Capital in una nota sul suo sito in merito alla complessa situazione attuale. Ecco cosa capita per chi ha questi prodotti in portafoglio e quali sono le opzioni per gli investitori.

cirdan - smart bank problemi
  • 1. Gli strumenti finanziari saranno negoziati in modalitá Bid-only a partire dal 27 febbraio 2024;
  • 2. Gli investitori potranno continuare a negoziare gli strumenti finanziari su Borsa Italiana fino alla chiusura degli scambi del 27 marzo 2024 (“Data di Uscita Anticipata”), se lo desiderano;
  • 3. Gli investitori potranno continuare a detenere gli strumenti finanziari dopo la Data di Uscita Anticipata fino alle date di scadenza originarie;
  • 4. Gli investitori potranno negoziare gli strumenti finanziari dopo la Data di Uscita Anticipata, al di fuori di Borsa Italiana, su base bilaterale (over-the-counter, OTC), previa collaborazione e conferma della propria banca depositaria;
  • 5. Cirdan Capital, SmartETN e Aldburg Public adempiranno ai rispettivi obblighi nei confronti degli Investitori in relazione a tutti gli strumenti finanziari secondo i termini e le condizioni originali.

Cirdan ha poi aggiunto che, qualora necessario, arriveranno altri aggiornamenti. Situazione estremamente complessa che ricorda ancora una volta l’importanza della questione rischio emittente nel mondo dei certificati e, più in generale, dei prodotti di investimento finanziario.

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News – Smart ETN e Cirdan https://www.investire-certificati.it/news-da-smart-etn-e-cirdan/ Wed, 03 Jan 2024 07:59:01 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31752 News da Cirdan Capital e SmartETN: un nuovo accordo con Equita SIM. Prezzi in denaro e lettera, però, decisamente più bassi rispetto a quelli di dicembre per i certificates di Cirdan. Ecco un aggiornamento sul tema. La negoziazione dei certificati su Borsa Italiana era bloccata dal 27 dicembre incluso in seguito alla rescissione unilaterale del […]

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News da Cirdan Capital e SmartETN: un nuovo accordo con Equita SIM. Prezzi in denaro e lettera, però, decisamente più bassi rispetto a quelli di dicembre per i certificates di Cirdan. Ecco un aggiornamento sul tema.

La negoziazione dei certificati su Borsa Italiana era bloccata dal 27 dicembre incluso in seguito alla rescissione unilaterale del contratto da parte di Equita SIM. Il tutto è arrivato dopo la bufera che ha coinvolto Smart Bank e Cirdan Group, con il commissariamento da parte di Banca d’Italia delle due società. Verosimilmente, il liquidity provider temeva forti flussi di vendite, visti i timori degli investitori relativamente al rischio emittente. Di fatto, l’ultimo giorno in cui i certificates di Cirdan e Smart ETN sono stati acquistabili e vendibili su Borsa Italiana era stato il 22 dicembre, con non pochi timori da parte degli investitori, anche per la serie di news discordanti che si erano susseguite.

Cirdan: accordo con Equita SIM

Ora arrivano news da Cirdan, che aveva annunciato nei giorni scorsi di essere alla ricerca di un nuovo liquidity provider. Cirdan Capital ha annunciato sul proprio sito con un nuovo comunicato che:

“A seguito di discussioni tenutesi con Equita dopo la sospensione unilaterale dell’accordo tra le parti annunciata da Equita il 26 dicembre 2023, è stata raggiunta un’intesa per riprendere la prestazione dei servizi a Cirdan Capital. Di conseguenza, la regolare negoziazione sui mercati gestiti da Borsa Italiana degli strumenti emessi da SmartETN e Aldburg Public riprenderà il 3 gennaio 2024”.

L’avviso è relativo agli strumenti finanziari emessi da SmartETN Plc (“SmartETN“) e Aldburg Public SA (“Aldburg Public“) e prodotti da Cirdan Capital Management Ltd (“Cirdan Capital“), quotati sul segmento CertX del mercato EuroTLX e sul mercato SeDeX gestiti da Borsa Italiana. In sintesi, Equita Sim torna attivo come liquidity provider per i certificates di Smart ETN.

Quali prezzi per i certificati di Cirdan?

Certificates di Cirdan

Chiaramente dopo la serie di problemi, news e dietrofront vari, gli investitori attendono fatti concreti, con la possibilità di vendere i propri certificates di Smart ETN – Cirdan senza dover ricorrere a modalità complesse come il mercato OTC. Proprio la vendita OTC o su mercati esteri, come Francoforte, era una delle proposte fatte da Cirdan – Smart ETN ai possessori dei certificates per poter continuare la loro negoziazione.

Un altro tema da valutare sarà relativo al pricing, insomma, quale sarà in questi giorni il comportamento del liquidity provider. La parola spetta ora alla borsa ed in questo caso ai book di negoziazione offerti sui prodotti SmartETN e Cirdan. (si veda sul tema l’aggiornamento a fondo articolo, visto che i prezzi effettivamente sono risultati più bassi, come ipotizzavamo)

Per le precedenti news (22-27 dicembre 2023) relative al commissariamento di Smart Bank e Cirdan Group da parte di Banca d’Italia, nonchè alla questione certificates di Cirdan Capital e Smart ETN rimandiamo all’articolo tematico.

Prezzi dei certificates Cirdan – Smart ETN in forte calo

AGGIORNAMENTO dopo la seduta del 3 gennaio 2024 – Equita Sim ha reso nuovamente negoziabili i certificates di Smart ETN – Cirdan, ma i prezzi esposti dal liquidity provider in data 3 gennaio 2024 sono nettamente inferiori rispetto a quelli del 22 dicembre. Si parla di valori più bassi mediamente del 10-15%, con cali che arrivano a superare il 20% nei certificates con vita residua di 4 o 5 anni. Osserveremo l’evolversi dello scenario nei prossimi giorni per capire se i prezzi torneranno vicini a quelli di dicembre oppure se rimarranno decisamente disallineati dalla lineare, prezzando quindi i rischi vendita e rischio emittente.

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Succo d’Arancia in Borsa https://www.investire-certificati.it/succo-arancia-in-borsa-prezzo/ Thu, 28 Dec 2023 17:34:23 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31639 Come si sta muovendo il prezzo del succo d’arancia in borsa? Focus sull’andamento di questa materia prima e sulle previsioni per il 2024 per il succo d’arancia. Il succo d’arancia in borsa Negli ultimi mesi il celebre film “Una poltrona per due” (di cui parleremo fra qualche paragrafo) è stato più volte menzionato in vari […]

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Come si sta muovendo il prezzo del succo d’arancia in borsa? Focus sull’andamento di questa materia prima e sulle previsioni per il 2024 per il succo d’arancia.

Il succo d’arancia in borsa

Negli ultimi mesi il celebre film “Una poltrona per due” (di cui parleremo fra qualche paragrafo) è stato più volte menzionato in vari articoli che trattavano il tema del succo d’arancia, analizzando il rally dei prezzi.

La quotazione del prezzo futures, infatti, è arrivata oltre quota 400 per la prima volta nella sua storia, prima di ritracciare. Il prezzo è espresso in cent per libbra. Esaminiamo lo scenario, analizzando il prezzo, ma anche le ragioni che hanno spinto al rialzo la quotazione del succo di arancia. Fra queste troveremo le problematiche legate alla produzione, con un’offerta di agrumi in calo sia in America che in Europa.

Analisi del prezzo del succo di arancia

Ad inizio 2023 il succo d’arancia navigava in area 2 dollari per libbra, circa 200 cents quindi. In autunno è arrivato a superare i 4 dollari per libbra. La salita è ancora più importante se consideriamo che il prezzo nel 2020 e 2021 si è mosso fra i 100 ed i 130 cents per libbra. Di fatto ci troviamo di fronte ad un trend di lungo periodo positivo, che ha spinto il prezzo a quadruplicare nel giro di meno di tre anni.

Attenzione, però, in area 420 cents si è creato un doppio massimo, che ha determinato una violenta correzione. Il prezzo del succo d’arancia è quindi sceso verso i 3,30 dollari. Un calo superiore al 20% dai massimi. L’ipercomprato è stato scaricato, ma quali sono ora le previsioni? L’area 300 potrebbe fornire un primo supporto, anche se la volatilità resta alta. I compratori sono pronti a tornare attivi per puntare su altri rialzi del contratto future del succo d’arancia.

grafico prezzo succo di arancia
Grafico del prezzo del succo d’arancia in borsa. Si nota la forte salita del 2023 e le turbolenze di fine anno. Come si muoverà il prezzo nel 2024?

Cosa spinge al rialzo il prezzo del succo d’arancia

Perché il succo d’arancia è salito? Nonostante la discesa di dicembre, il 2023 è stato decisamente positivo per questa materia prima. A spingere al rialzo il prezzo del succo d’arancia non è la forte richiesta, quanto il crollo della produzione. Secondo vari report, la domanda complessiva di succo d’arancia, infatti, è addirittura scesa rispetto ai picchi di qualche decennio fa. Unica eccezione il periodo del Covid (2020-2021), quando si era diffusa l’idea che la vitamina C potesse mettere al riparto dal virus.

I timori per ulteriori cali nella produzione hanno spinto gli investitori a puntare su altri rialzi dei prezzi, comprando prodotti derivati come i contratti future legati al succo di arancia concentrato surgelato.

Chi produce agrumi

I maggiori produttori di succo d’arancia sono Brasile, Stati Uniti, Unione Europea, Cina e Messico. Ben l’85% della produzione mondiale arriva da Usa e Brasile. Il Brasile esporta quasi tutti gli agrumi prodotti, mentre il 90% della produzione della Florida è consumata dal mercato americano. Il succo d’arancia è negoziato concentrato e surgelato per ridurre i volumi e conseguentemente i costi. Si negozia in dollari per libbra, anche se spesso si parla di cents per libbra.

Perché scende la produzione di agrumi?

Produrre arance è sempre più complicato. Fattori climatici, con piogge troppo intense e siccità, ma anche un batterio che flagella le piante sono i principali nemici degli agricoltori specializzati. In sintesi, ci troviamo di fronte ad una vera tempesta perfetta, in particolare per quanto riguarda gli Stati Uniti ed il Sudamerica, dove i raccolti sono letteralmente crollati.

Negli Stati Uniti, il grosso della produzione di arance (e conseguentemente “orange juice“) arriva dallo stato della Florida (circa il 90% del totale), duramente colpito in questi ultimi anni da una serie di uragani, soprattutto nel 2022. Sono poi seguite ondate di gelo, danneggiando ulteriormente le piantagioni.

Come detto, gli agricoltori sono da tempo alle prese con una malattia delle piante per cui non risulta attualmente disponibile una cura efficace (Citrus greening). Una malattia, di origine batterica, che progressivamente riduce la produzione delle piante, danneggiandole e provocandone lentamente la morte. L’outlook è quindi ancora negativo per la produzione americana, con ribassi che in alcune aree arrivano anche all’80-90%.

Conviene investire sul future del orange juice?

Conviene investire sul succo d’arancia in borsa? Se analizziamo l’andamento della produzione su scala globale lo scenario è cupo. Meno negativo rispetto a quello americano, ma le cose non vanno molto meglio.

Anche in Messico e Brasile le problematiche climatiche (in particolare carenza di precipitazioni) sono un tema centrale che riduce la produzione. Le discese sono più modeste in Europa, con una riduzione della produzione di arance pari a circa un quarto della produzione in Spagna ed Italia. Numerosi pasi europei sono stati costretti ad alzare i volumi importati dall’Africa.

Quanto può durare la corsa del prezzo del succo d’arancia?

Dai massimi oltre quota 4 dollari il prezzo del succo d’arancia ha stornato, perdendo circa il 20%. La volatilità resta quindi elevata. Quali previsioni per il prezzo nel 2024? A causa delle innumerevoli difficoltà che sta riscontrando il settore produttivo è difficile ipotizzare che vi siano grandi crolli delle quotazioni delle arance. Al tempo stesso, bisogna capire quanto lo scenario sia già prezzato agli attuali valori.

Solitamente, salite di queste proporzioni nel comparto delle materie prime tendono ad essere, almeno in parte, riassorbite nel tempo. Se i prezzi salgono in maniera notevole, cresce l’interesse sul settore. Pertanto, altri agricoltori iniziano a coltivare questo frutto. Insomma, la produzione viene spostata altrove e tende a risalire. Problemi climatici, siccità, batteri permettendo. Infatti, in questo caso, lo scenario è più complesso a causa di fattori difficilmente controllabili, come eventi meteorologici e malattie delle piante. Non è pertanto facile capire il vero punto di arrivo della salita dei prezzi.

Al tempo stesso anche violente correzioni come quelle di novembre e dicembre 2023 sono fisiologiche, in un mercato salito troppo in fretta. Quasi scontato, invece, anche per il 2024, che la volatilità resti alta sino a quando il mercato non avrà trovato il prezzo giusto del succo concentrato di agrumi.

Il succo d’Arancia: un film ne parla

Il concentrato di succo d’arancia surgelato è una materia prima di nicchia in borsa. Se ne parla spesso anche quando si ricade sull’argomento dei film di borsa e film di Natale, grazie al celebre “Una poltrona per due”. Il film ha ormai 40 anni, essendo uscito nel 1983, ma è ancora regolarmente trasmesso alla Vigilia di Natale. Nel finale del film Eddie Murphy e Dan Aykroyd, nei panni di Billy Ray Valentine e Louis Winthorpe, mandano sul lastrico gli avidi fratelli Duke, proprio con il trading sui contratti futures legati al prezzo del succo d’arancia. Un caso di inside trading, proprio sul succo d’arancia, nello splendido contesto vintage della borsa alle grida.

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Focus sull’Euro https://www.investire-certificati.it/focus-sulleuro/ Mon, 18 Sep 2023 05:19:08 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29522 I tassi di interesse sui depositi in Europa salgono dal 4,25 al 4,50%, muovendo anche l’euro. La Banca Centrale Europea ha, infatti, alzato i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto dagli analisti finanziari. Vi proponiamo di seguito un approfondimento sull’euro e sulla situazione ad oggi presente sui mercati finanziari. Questo focus è presente nel […]

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I tassi di interesse sui depositi in Europa salgono dal 4,25 al 4,50%, muovendo anche l’euro. La Banca Centrale Europea ha, infatti, alzato i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto dagli analisti finanziari. Vi proponiamo di seguito un approfondimento sull’euro e sulla situazione ad oggi presente sui mercati finanziari. Questo focus è presente nel video Fast & Forex, realizzato da Stefano Gianti, analista presso Swissquote.

L’euro

Come si è mosso l’Euro dopo la BCE? La reazione dell’euro, al momento, è quella di un deprezzamento. Come mai un deprezzamento e non il contrario? Sembra essere controintuitivo che, nel momento in cui i tassi si apprezzino e convenga avere un’attività in euro, il cambio si deprezzi. In realtà il movimento a ribasso ha radici più profonde. L’approdo in area 1,066 rispetto all’1,07 prima del rialzo dei tassi è funzione anche del rallentamento macroeconomico. Inoltre i mercati vedono come ormai vicino – se non raggiunto – il picco dei tassi per l’Eurozona.

Europa vs Stati Uniti

La liquidità sta migrando verso gli Stati Uniti, che stanno pubblicando dati più rassicuranti e hanno un differenziale positivo verso il Bund. Si prenda per esempio l’indice IPP (indice dei prezzi alla produzione), che aumenta dello 0,7% rispetto a una previsione dello 0,4%. Come anticipato, anche il differenziale gioca un ruolo rilevante nel deflusso di investimenti nel vecchio continente. Lo Spread Usa-Germania ad oggi è di circa 166 bps e significa vedere remunerati meglio i propri investimenti. Questo, avendo un rischio percepito minore derivante da una situazione macro in miglioramento negli USA.

Perché l’innalzamento dei tassi

Potrebbe venire da chiedersi come mai un innalzamento dei tassi proprio in questa congiuntura economica? Certamente Christine Lagarde avrà avuto un occhio di riguardo per obiettivo principe della BCE: ossia il mantenimento dell’inflazione intorno al famoso valore del 2%. Questo valore gli analisti prevedono che venga raggiunto entro la fine 2025. Per contro, nel 2024 l’inflazione potrebbe rimanere oltre il 4%.

Le previsioni per il 2023 sull’inflazione, infatti, erano state di recente ritoccate a rialzo, attorno il 5,6%, con una corrispondente decrescita del Pil. Quest’ultimo fattore, in particolare, è un segnale particolarmente forte, essendo nell’intorno di mezzo punto percentuale. Il raffreddamento del ciclo economico con una combinazione di innalzamento dell’inflazione e ribasso della crescita, ha certamente allarmato la BCE, che ha preso le sue contromisure.

Analisi tecnica sull’euro

Guardando all’analisi tecnica dell’euro/dollaro, ampiamente spiegata nei webinar di Swissquote, si possono notare alcuni indicatori. L’analisi tecnica, se effettuata insieme a quella fondamentale, serve per cercare di “indovinare” il timing giusto dell’investimento e la direzionalità. Ipotizzato un trend in rialzo o in ribasso con l’analisi macroeconomica, quella tecnica ti riferisce quale possa essere la tempistica per entrare sul mercato.

In questo caso, sull’euro/dollaro, nel video vengono individuati due importanti target: uno intorno a quota 1,052 e l’altro a 1,030. Molto dipenderà da cosa succederà nei prossimi giorni, quindi fari puntati sulle dichiarazioni della Fed del 20 settembre. Non dovrebbero esserci sorprese. I tassi potrebbero restare fermi, con possibilità di salir nel successivo incontro del primo Novembre. Non sono previsti tagli dei tassi i interesse fino al 2024, tuttavia quando si riuniscono le Banche Centrali l’effetto “sell on the news” è sempre rilevante.

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