TRADING Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/trading/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Tue, 03 Sep 2024 11:34:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png TRADING Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/trading/ 32 32 Attiva fino al 30 settembre la promozione di IG per nuovi trader https://www.investire-certificati.it/attiva-fino-al-30-settembre-la-promozione-di-ig-per-nuovi-trader/ Tue, 03 Sep 2024 11:34:51 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=34419 È ancora attiva per tutto il mese di settembre la promozione del broker IG per chi apre un conto trading su opzioni e certificati turbo24. I trader che aprono un conto con IG possono ricevere fino a 200 euro.Il primo accredito di 100 euro avviene nel momento dell’apertura del conto, quando l’investitore effettua il primo deposito. […]

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È ancora attiva per tutto il mese di settembre la promozione del broker IG per chi apre un conto trading su opzioni e certificati turbo24.

I trader che aprono un conto con IG possono ricevere fino a 200 euro.Il primo accredito di 100 euro avviene nel momento dell’apertura del conto, quando l’investitore effettua il primo deposito. Inoltre, sono corrisposti altri 100 euro se il trader esegue almeno 20 ordini nell’arco di 90 giorni dal primo versamento. Condizioni decisamente abbordabili, che possono rappresentare un plus per chi inizia il trading.

L’offerta di IG si rivolge alle persone maggiorenni, domiciliate in Italia ed è valida soltanto per i nuovi clienti. Per approfondire e scoprire tutti i dettagli è possibile visitare il sito del broker IG.

Formazione per il trading con IG

IG MARKETS - TRADING

Il broker IG è uno dei nomi di punta nel mondo del trading, settore in cui è operativo ormai da mezzo secolo. IG è molto attivo anche dal lato formazione al trading. Nello specifico mette a disposizione dei trader anche una serie di semplici video formativi, che permettono agli investitori di migliorare le proprie conoscenze nel mondo del trading online su valute, indici e altri prodotti finanziari.

Per visionare i video formativi sul trading rimandiamo al canale youtube di IG, suddiviso in varie sezioni in base ai temi esaminati nei corsi online.

Video formativi e link utili al trading

Ecco di seguito una serie di link dal sito di IG relativi alla formazione al trading gratuita.

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Swissquote Trading Day https://www.investire-certificati.it/swissquote-trading-day/ Mon, 15 Apr 2024 07:48:39 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=33015 Una giornata all’insegna del trading e degli investimenti, fra analisi tecnica, analisi fondamentale ed analisi ciclica evoluta, per comprendere i movimenti dei mercati finanziari. È in arrivo lo Swissquote trading Day, in calendario per il 19 aprile a Torino, con iscrizioni gratuite. Capire le borse per investire sui mercati Il 2024 è iniziato ancora con […]

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Una giornata all’insegna del trading e degli investimenti, fra analisi tecnica, analisi fondamentale ed analisi ciclica evoluta, per comprendere i movimenti dei mercati finanziari. È in arrivo lo Swissquote trading Day, in calendario per il 19 aprile a Torino, con iscrizioni gratuite.

Capire le borse per investire sui mercati

Il 2024 è iniziato ancora con le borse in rialzo, anche se nelle ultime settimane i listini stanno mostrando alcuni timidi segnali di stanchezza. Un quadro non facile da padroneggiare, in particolare considerando che i tassi restano sui massimi storici. Inoltre, la pressione sulla Federal Reserve che è scesa dopo i dati sull’inflazione americana, ancora superiori alle attese. In questo complesso scenario dobbiamo inserire anche le tensioni geopolitiche.

Come si muoveranno le borse?

Come si muoveranno i mercati? Ecco il tema chiave della giornata, con sei analisi tematiche. Jacopo Marini farà trading live sui principali asset finanziari, utilizzando le tecniche dell’Analisi Ciclica Evoluta. Carlo Alberto De Casa si focalizzerà su oro, materie prime e valute, con analisi su euro/dollaro e sullo yen, ancora sui minimi, anche se la Bank of Japan ha recentemente concluso l’era dei tassi negativi. Coordina i lavori Stefano Gianti, analista e responsabile del percorso formativo presso Swissquote.

Il programma del Trading Day di Swissquote

Come detto, la giornata è divisa in aree tematiche, con sei blocchi operativi. Si parte con l’intervento di Jacopo Marini, per riconoscere i segnali che determinano le fasi di un ciclo economico e padroneggiare la relazione tra ricorrenze periodiche e movimento dei prezzi di borsa.

Carlo Alberto De Casa, autore del libro “I segreti per Investire con l’oro”, analizzerà l’avvio di 2024 da record di oro e argento, con il metallo giallo che ha più volte aggiornato i record storici.

Il terzo blocco si focalizza invece sulla politica monetaria e sull’impatto che avrà nei prossimi mesi sulle borse. Dopo la pausa pranzo si prosegue con un focus sul bitcoin. Poi sarà Carlo Alberto De Casa a presentare il quadro generale sul mercato valutario, con focus sul dollaro e sullo yen. Toccherà a Stefano Gianti di Swissquote tirare le fila sulla giornata. Le iscrizioni sono gratuite fino ad esaurimento posti al seguente link dal sito di Swissquote.  

I relatori dello Swissquote Trading Day

Stefano Gianti, Carlo Alberto De Casa e Jacopo Marini sono i relatori di questa giornata formativa per i trader.

Stefano Gianti (Swissquote)

Stefano Gianti è Education Manager a Swissquote. Le sue analisi mirano soprattutto alla corretta gestione del rischio del portafoglio e alla massimizzazione dei profitti attraverso l’ausilio di CFD su indici azionari, materie prime e valute, ossia forex market.

Il suo focus è sull’analisi macro-economica ed i relativi eventi che potrebbero influenzare le borse. Socio SIAT (Società Italiana di Analisi Tecnica) e IFTA (International Federation of Technical Analysis), ospite su base settimanale a CNBC e mensilmente su SKY e RAI.

Carlo Alberto de Casa

Carlo Alberto De Casa ha lavorato presso Bloomberg e nel mondo del trading online nella City di Londra per oltre un decennio. Segue per la Stampa il mercato valutario e le materie prime, con approfondimenti settimanali. È stato ospite fisso di CNBC e dei principali media finanziari italiani ed europei. Commenta l’andamento di oro e materie prime per Reuters.
Fra le pubblicazioni di De Casa troviamo “I segreti per Investire con l’Oro”. Ha anche collaborato con varie ricerche edite dal Centro Einaudi.

Jacopo Marini 

Jacopo Marini è un trader professionista e analista quantitativo dei mercati finanziari e delle criptovalute, le monete virtuali. Ha ideato l’Analisi Ciclica Evoluta, elaborandola a partire dalla teoria di Hurst e da Gann. A Torino presenterà le sue metodologie operative per fare trading con i trend dei mercati sia nel breve che nel medio periodo. Parlerà inoltre dei falsi miti di bitcoin come sentiment, impatto delle news e molti altri temi legati al mondo degli investimenti.

In conclusione, un disclaimer, sempre valido, per ricordare come il trading con la leva e con i CFD presenti un elevato rischio per il capitale investito.

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Trader: Come Diventare Pro https://www.investire-certificati.it/trader-come-diventare-pro/ Fri, 08 Mar 2024 20:04:06 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31421 Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista? Un secondo aspetto […]

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Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista?

Un secondo aspetto riguarda la profittabilità dei trader: si può vivere di trading? Per molti ciò è possibile come professionista indipendente o come dipendente di qualche banca o istituzione. La strada è lunga e difficile, perché la formazione non finisce mai. Inoltre in Italia non ci sono normative chiare e non esistono licenze per trader autonomi e professionisti del trading, come per gli avvocati commercialisti etc. Chi sono allora in Italia i trader professionisti che vivono di trading?

Il trader in Italia secondo MiFID II

Partiamo da una premessa. Generalmente un investitore gestisce un portafoglio e quindi compra e vende asset di medio e lungo periodo, mentre un trader gestisce la liquidità, con operazioni più di breve termine. Vediamo come è considerato un trader.

In Italia un trader è preso in considerazione come “investitore” professionista se lavora o ha già lavorato nel settore bancario. Per essere considerato un professionista da un trading broker presso il quale apre il conto, è necessario soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti introdotti con la MIFID II:

  • Aver effettuato transazioni di dimensioni significative sul mercato pertinente ad una frequenza media di 10 operazioni di dimensioni significative (??) al trimestre negli ultimi quattro trimestri.
  • Gestire un portafoglio di strumenti finanziari, compresi depositi in contanti, maggiore di 500mila euro.
  • Aver maturato una esperienza di lavoro nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che richieda conoscenza delle transazioni o dei servizi previsti.

Il trader investitore

trader

E’ evidente che ben pochi trader privati possono ottemperare alle confuse condizioni della MIFID II. Infatti è altrettanto chiaro che al sistema finanziario italiano, tradizionalmente banco-centrico, non importa granché della attività dei trader retail indipendenti. Vengono presi in considerazione solo gli “investitori” che aprono conti trading in banca, gestiti poi in fondi con portafogli gestiti da manager esperti o a Trader dipendenti da finanziarie bancarie.

Inoltre si tratta di una normativa Esma e Mifid che ha lo scopo di tutelare gli investitori che per il loro trading chiedono tutele minori. Quali? Come per es. leva superiore a 30, che comporta rischi maggiori. Quindi come posso ottenere un riconoscimento ufficiale come trader professionale? Vediamo quali sono le associazioni che si dichiarano professionali nel settore finanza e quali possibilità di qualificazione offrono ai trader che intendono qualificarsi come “trader professionisti“.

Trading: le associazioni professionali

In Italia sono attive tre associazioni che si dichiarano professionali; hanno come oggetto della loro attività la finanza ed i mercati finanziari: AIAF, nata nel 1971 (circa 700 iscritti), SIAT nata nel 1986 (circa 1000 iscritti) e CPE Trader nata nel 2019 (circa 100 iscritti). Tutte queste tre associazioni professionali sono no profit e curano la formazione finanziaria con formatori esperti e corsi professionali specifici di ottimo livello. Vediamo le caratteristiche di ciascuna associazione professionale.

AIAF – Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria

Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria - AIAF

La Scuola Finanziaria AIAF offre una formazione finanziaria rilasciando i diplomi internazionali CEFA “The Certified European Financial Analyst”, CIIA “Certified International Investment Analyst” e CEESGA “Certified EFFAS Environmental Social and Governance Analyst“, quest’ultimo dedicato alla sostenibilità. Da oltre dieci anni, AIAF promuove lo sviluppo della Finanza Sostenibile e collabora con accordi mirati alla formazione professionale finanziaria con le Università di Genova, Università Milano Cattolica, degli Studi di Milano Bicocca e Ca’ Foscari. La sua mission: promuovere e diffondere lo studio, la cultura e l’educazione per l’analisi finanziaria.

Questa associazione a livello europeo è membro di EFFAS, “The European Federation of Financial Analysts Societies”, che conta oltre 15.000 iscritti. L’AIAF svolge un ruolo di  responsabile dell’emanazione e dell’aggiornamento degli standard contabili e finanziari. In altre parole, l’AIAF potrebbe può elaborare nuovi standard contabili e finanziari per il settore con gruppi di lavoro dedicati a vari temi influenti per l’attività finanziaria, come l’Analisi Fondamentale, la Sostenibilità e Fintech. Una associazione quindi di valenza bancaria e non rivolta precisamente al trader ed al trading, ma tuttavia importante dal punto di vista culturale e della formazione.

SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica

SIAT - Società Italiana Analisi Tecnica

Decisamente rinomata la Società Italiana Analisi Tecnica (SIAT). Questa associazione forma gli Analisti Tecnici Italiani con un Master sia in presenza che Online è collegata ai principi ispiratori di IFTA – International Federation of Technical Analysts (costituita dalle varie associazioni nazionali di analisti tecnici). Oltra allo studio e diffusione della analisi tecnica persegue lo scambio di informazioni e la diffusione delle conoscenze tecniche fra i Soci, promuovere la ricerca e l’approfondimento delle tematiche della disciplina attraverso seminari ed incontri settimanali.

Requisiti per l’iscrizione

E’ possibile entrare a far parte delle attività della SIAT attraverso tre gradi associativi legati a diversi livelli di requisiti come soci:

  • Socio Sostenitori SIAT: non devono aver alcun prerequisito, ma sono interessati a vivere la vita associativa;
  • Ordinari Affiliati SIAT: devono avere frequentato i corsi SIAT e superato un esame di idoneità di primo livello;
  • Ordinari Professional: hanno superato l’esame di secondo livello. Questo tipo di socio è l’unico riconosciuto da SIAT come figura professionale qualificata nell’utilizzo della analisi tecnica;
  • Soci Onorari SIAT: sono soggetti che ricoprono o hanno ricoperto cariche di elevata responsabilità nella comunità economica e finanziaria o che nello svolgimento della propria attività professionale abbiano ottenuto particolari riconoscimenti o posizioni di prestigio. Oppure hanno contribuito a promuovere la conoscenza dell’analisi tecnica. La SIAT gli riconosce il merito con questo titolo.

Associazione con personalità giuridica

Siat, a tutela della propria attività, ha chiesto ed ottenuto la personalità giuridica; lo scopo è quello di garantire una maggiore stabilità e continuità nel perseguimento dei propri fini sociali; ciò comporta anche alcuni vantaggi per l’associazione:

  1. Autonomia Patrimoniale: che significa separazione del proprio patrimonio da quello dei singoli membri.
  2. Acquisto e Ricezione: può effettuare acquisti immobiliari, ricevere eredità e donazioni senza necessità di alcuna autorizzazione.
  3. Responsabilità Limitata: Gli associati hanno responsabilità limitata nei confronti dei creditori dell’associazione.
  4. Contributi Pubblici: ha la possibilità di richiedere contributi da parte di enti pubblici.
  5. Riconoscimento Ufficiale: questa associazione ha un riconoscimento istituzionale ed un’autonomia giuridica che fornisce ai terzi garanzie e certezza del diritto.

Il master, che costa circa 4.300 euro, è suddiviso in tre moduli. In aggiunta al prezzo del corso, la quota di Socio Sostenitore pari a 90,00 €/anno. Il Diploma finale, molto apprezzato per la bontà dei formatori, ma senza valore legale, costituisce un’attestazione che si hanno delle approfondite conoscenze nell’ambito delle materie trattate nel piano formativo.

CPE Trader Collegio Professionale Europeo

Questa giovane associazione professionale di categoria (riconosciuta dalla legge 04/01/2013 n°4 come “Collegio”) ha come mission la formazione e tutela dei trader ed analisti finanziari esperti al fine di ottenere per loro la certificazione professionale. Ma cosa significa “Collegio”?

Collegio Professionale Trader

Collegio ed Ordine Professionale

Il “Collegio” è una istituzione simile ad un “Ordine” professionale, ma di livello inferiore e con alcune precise caratteristiche. La differenza tra “Ordine” professionale e “Collegio” professionale è stabilita dal Regio Decreto Legge n.103 che riunisce infatti in “Ordine” le professioni per il cui l’esercizio è necessario un percorso universitario, ed in “Collegio” le professioni per il cui l’esercizio serve un percorso scolastico medio superiore. Esistono già vari collegi dai geometri, ai maestri di sci, alle guide alpine, ai periti. Per poter rientrare nelle previsioni di legge quindi, questa associazione di categoria dei trader ha preso il nome di “Collegio” come richiesto dalla legge.

Per chiarire: i “Collegi” sono in gran parte “enti pubblici non economici” istituiti per garantire l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti; sono istituiti con legge dello Stato, o con decreto del Presidente della Repubblica. Ma possono essere anche enti privati, uno per ogni categoria, (come per es. il collegio dei geometri o dei periti) riconosciuti da una autorità. Gli Albi professionali nei quali i professionisti stessi vengono iscritti servono a tutelare la qualità e regolarità della loro categoria attraverso l’osservanza di un codice deontologico.

Chi può iscriversi a CPE trader?

Possono iscriversi a CPE “Collegio Professionale Europeo”, come soci ordinari dopo un test di ammissione, i cittadini che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • dimostrino di aver svolto per almeno 3 anni l’attività propria del Trader;
  • sono laureati e abbiano svolto l’attività propria del Trader da almeno un anno;
  • sono diplomati di scuola superiore, ed almeno due anni di attività come Trader; 

In base al livello tecnico raggiunto gli iscritti vengono inseriti in 6 categorie, più i soci onorari.

Tutela ed interessi dei trader

CPE Trader per meglio tutelare i trader è registrata nel Registro dei rappresentanti di interessi diffusi presso la Camera dei deputati; quindi può accedere liberamente alla Camera e prendere contatto con i deputati per sollecitare la difesa degli interessi dei trader. Dopo la Camera dei Deputati anche il Ministero per lo Sviluppo Economico, il MISE, ha riconosciuto CPE Trader come associazione di categoria e quindi nelle previsioni di legge per rilasciare una “Certificazione professionale“.

Non solo in Italia. CPE, come rappresentante di categoria, può accedere anche al Parlamento Europeo. Tutte le informative sulle leggi europee che si stanno discutendo consentono a CPE di far pervenire ai legislatori europei le osservazioni e le proposte di questa associazione professionale, che raccoglie anche attraverso lo “sportello per il cittadino” tutte le istanze più significative.

In quanto portatore degli interessi dei trader CPE Trader è quindi è stata inserita nel Registro Europeo per la Trasparenza come associazione professionale della categoria dei trader. Inoltre come associazione di settore CPE può essere destinataria del 5 x mille.

Certificazione UNI CEI EN ISO/IEC 17024

Questa associazione di categoria, riconosciuta come “Collegio” professionale, prepara con corsi di formazione i trader a sostenere l’esame per la certificazione professionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (che è la certificazione specifica per le capacità delle persone, diversa da quella delle aziende). Questa “Certificazione”, riconosciuta in tutto il mondo, é rilasciata, non da CPE Trader, ma da soggetto terzo, un “Organismo di Certificazione Accreditato” ai sensi della legge 28/06/2012 n° 92 in G.U. 03/07/2012 e del Regolamento (CE) n° 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008. Questa attestazione rilasciata da CPE ha un valore legale in Italia dalla legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8, ma anche in Europa essendo CPE iscritta e riconosciuta dalla Unione europea.

Per certificare la propria professionalità in forma ufficiale al trader serve quindi:

  • la Certificazione delle competenze professionali di un Ente certificatore accreditato
  • l’appartenenza ad una associazione di categoria riconosciuta dal Ministero per lo sviluppo economico “ex” legge 04/2013 come CPE Trader.

Chi è il Trader Professionista?

Un riferimento arriva dal Dlgs 22 dicembre 1986 n 917, Art. 53 che così recita: “Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale”; pertanto si richiederà l’apertura di Partita Iva per svolgere l’attività di Trader Finanziario come richiesto dall’art.53. Il lavoratore sarà identificato come professionista autonomo con codice Ateco 74.90.99 riservato a: altre attività professionali NCA. Come si vede si tratterà di un lavoratore professionista nel settore finanza sulla base di normativa diversa dalla Mifid II.

Questo cosa implica? Che per aprire un conto trading professionale un trading broker, accettando questa certificazione con valore legale, può evitare ogni problema; cioè la responsabilità collegata all’apertura di un conto professionale a minor tutela (leggi: alta leva) in violazione delle previsioni della MIFID, che d’altronde, come dichiara lei stessa, sono rivolte agli investitori e non ai trader.

Cosa posso fare con la certificazione CPE?

Un “Collegio” garantisce l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti. Il Mise prevede che questo tipo di associazioni di categoria riconosciute ufficialmente possano, su richiesta, rilasciare qualificazione professionale dei servizi prestati (legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8). Questa legge agli articoli 6 e 9, prevede dopo corsi di formazione, di ottenere da un organismo accreditamento la certificazione di conformità all’esercizio della professione. Tali norme vengono elaborate dall’UNI Ente Italiano di Normazione. In questo modo CPE soggetta alla Vigilanza del MISE, può svolgere attività di tutela dei trader, come un vero e proprio Albo professionale, e formarli fino alla certificazione. Anche in ambito europeo.

Cosa si può fare quindi con questa certificazione? Per esempio grazie ad accordi con il Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito) svolgere corsi di formazione finanziaria a qualsiasi livello e grado d’istruzione; insegnare quindi nelle scuole Statali, Paritarie e delle Università, italiane, europee e internazionali, e Master. Chi ha questa certificazione può essere chiamato dai tribunali per perizie sulla attività di trading online.

Quali sono i vantaggi?

Ottenere una certificazione professionale come trader offre due vantaggi principali. Il primo è che con la formazione, e poi con l’aggiornamento, ti dà una comprensione più profonda degli investimenti e del trading. Questo è importante poiché una maggiore conoscenza può aiutare a prendere decisioni di investimento migliori.

L’altro vantaggio di una certificazione professionale di trader è che può aiutare la tua carriera. L’aggiunta di un “Certificazione professionale” al tuo curriculum è spesso un buon modo per trovare un nuovo lavoro. Può anche fornire ai potenziali clienti conforto nella tua consulenza sugli investimenti. Una maggiore conoscenza delle strategie di investimento e del trading, può anche aiutarti a far avanzare la tua carriera.

Tasse: Regime forfettario al 5% senza Iva

Poi ci sono altri vantaggi più concreti. Un trader finanziario professionista autonomo, nel 2024 può svolgere l’attività di consulenza relativa al trading mediante contratto di prestazione d’opera professionale. Fino a 85.000 €/anno per 5 anni, chi inizia paga solo il 5% di tasse (come per le startup), oltre chiaramente gli obblighi previdenziali Inps. C’è però per tutti da gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica. Dopo i primi 5 anni al 5% il trader professionista pagherà il 15% sempre in regime forfettario; regime che comporta anche alcune importanti semplificazioni contabili e amministrative, come l’esenzione da ogni adempimento Iva.

Il trader “certificato può esercitare inoltre la professione anche sotto forma di “studio associato”, e quindi fare trading con altri trader, ma con un conto unico aziendale dello studio.

La formazione del trader

È importante notare che, sebbene non sia sempre necessario avere un diploma di trader, molte persone che entrano in questo campo cercano comunque una qualificante formazione in finanza. Inoltre, molte persone acquisiscono esperienza pratica attraverso stage, corsi o collaborazioni con società di brokeraggio o di investimento.

Tutti i percorsi formativi proposti da queste tre associazioni (Aiaf, Siat e CPE trader) sono apprezzati per la grande esperienza dei formatori, il cui valore è riconosciuto in campo finanziario. Tuttavia, la scelta finale (attestato, diploma o certificazione professionale) dovrebbe essere basata sulle proprie esigenze specifiche, sui propri interessi ed obiettivi di carriera.

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Trading Proprietary Firm – Promesse e Realtà https://www.investire-certificati.it/trading-proprietary-firm-promesse-e-realta/ Sun, 14 Jan 2024 13:34:07 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=30178 Negli ultimi tempi, il mondo del trading finanziario ha visto un crescente interesse ed anche molte critiche nei confronti delle Trading Proprietary Firm, conosciute anche come “Prop Firms” o Prop House. Queste aziende promettono opportunità di guadagno significative ai trader più o meno esperti, ma è essenziale comprendere i dati reali e le sfide associate […]

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Negli ultimi tempi, il mondo del trading finanziario ha visto un crescente interesse ed anche molte critiche nei confronti delle Trading Proprietary Firm, conosciute anche come “Prop Firms” o Prop House. Queste aziende promettono opportunità di guadagno significative ai trader più o meno esperti, ma è essenziale comprendere i dati reali e le sfide associate a questa pratica. In questo articolo, esamineremo i fatti concreti dietro le Prop Firms, sfatando alcune false illusioni e spiegando perché la formazione e la competenza sono cruciali per il successo nel trading online.

La regola da ricordare è che in borsa non esistono pasti gratis. Inoltre, va valutata con attenzione la serietà delle prop firm, evitando di lavorare con aziende poco trasparenti o con regolamentazione in paradisi fiscali.

Percentuali di Fallimento

È fondamentale iniziare analizzando le percentuali di fallimento nel trading finanziario. Le percentuali di fallimento dei trader sono spesso alte, in altre parole i rischi sono significativi. Sono molti i trader che perdono, spesso per inesperienza o per l’utilizzo di tecniche di investimento errate. Trading Broker come Saxo Bank, CMC, ActivTrades, Xtb e Plus500 riportano percentuali di trader che perdono denaro che variano dal 65% all’82%. Queste statistiche sottolineano che la mancanza di denaro non è la principale causa di insuccesso nel trading. Mediamente i trader perdono denaro; ma allora le Prop firm come possono minimizzare le perdite?

Le strategie per non perdere

Le Trading Proprietary Firm utilizzano una vasta gamma di strategie di trading per minimizzare le perdite e massimizzare i profitti. Alcune delle strategie più comuni includono:

Metatrader App Piattaforma Trading
Metatrader Piattaforma Trading
  1. Market Making: sì, le trading Prop Firm spesso agiscono anche come market maker; offrendo di fatto liquidità al trader, che può comprare e vendere un particolare strumento finanziario per fare trading. Il broker deciderà se coprire le posizioni del trader (ed in quale percentuale). Se il trader non viene coperto, in caso di eventuali perdite, la prop firm non risulta esposta. Per contro, se il trader guadagna denaro, la prop firm dovrà essere in grado di pagare il profitto (con una perdita, se non si è coperta). Da notare come gli spread pagati da una prop firm siano inferiori rispetto a quelli caricati al trader finale. Anche le Prop firm in alcuni casi utilizzano la piattaforma MetaTrader, oltre ad altre piattaforme di trading avanzato.
  2. Arbitraggio Statistico: una strategia che sfrutta le inefficienze nel mercato per ottenere profitti. Sfrutta le differenze di prezzo tra due mercati per ottenere un profitto garantito. Compra da una parte e vende dall’altra.
  3. Trading ad alta frequenza (HFT): questa strategia di trading a breve termine includere il trading ad alta frequenza, o lo scalping fatto direttamente sul book di negoziazione, che sfrutta piccole variazioni delle quotazioni.

Definizione e Struttura

Le Trading Proprietary Firm sono aziende specializzate nel trading finanziario. A differenza dei trader individuali, utilizzano il capitale aziendale per investire nei mercati. Questo approccio offre opportunità, ma è importante comprendere che l’accesso ai fondi aziendali comporta anche responsabilità e regole. Specie ora che questa industria si sta spostando sempre più dalle azioni al mercato Forex ed alle opzioni.

Vantaggi e Sfide delle Trading Proprietary Firm

Le Prop Firms offrono accesso a risorse avanzate e leva finanziaria, ma implicano rischi significativi. È cruciale considerare attentamente se questo è il percorso giusto e comprendere le sfide legate alla gestione del rischio.

Formazione Essenziale

Come imparare a fare trading? Non è per nulla facile, anzi… Un errore comune è cercare di diventare ricchi velocemente attraverso le Trading Prop Firm. Invece, la formazione e la competenza sono fondamentali. Non esistono scorciatoie per diventare un trader di successo. Tuttavia le Prop firm non selezionano i trader attraverso i curricula, ma con dei test nei quali come al solito il 80% circa fallisce e deve ripagare per riprovare.

Le Cause del Fallimento

Mentalità del “ricco subito”

Una delle principali cause del fallimento è la mentalità della ricchezza veloce. Molti aspiranti trader pensano che una Challenge sia la strada più rapida per diventare ricchi, ma questa mentalità è destinata al fallimento. Si punta al guadagno facile.

Scarso Controllo del Rischio

Un altro problema comune è il controllo inadeguato del rischio. Operare su un conto con un drawdown limitato richiede una gestione attenta del rischio, ma molti partecipanti non comprendono questa necessità.
Ecco un riassunto dei problemi associati alle sfide (Challenge) offerte da queste società:

  1. Contesto e Motivazione: Molti aspiranti trader o quelli che cercano di migliorare nel trading sono stati esposti all’idea che non avere abbastanza soldi potrebbe essere il problema principale nel trading. Questo concetto è promosso da alcuni formatori che, secondo l’autore, sono in malafede.
  2. Statistiche Generali del Trading: Basandosi su dati pubblicati obbligatoriamente nel proprio sito, dai vari broker relativi all’ultimo trimestre disponibile:
    • Saxo Bank: 65% dei trader perdono denaro,
    • ActivTrades: 83% perdono soldi,
    • Xtb: 77% perdono,
    • Plus500: 82% perdono denaro con il trading.
    • La media di questi broker mostra che circa il 75% dei trader perde soldi. Un dato simile che sarebbe simile anche analizzando i numeri dei trimestri precedenti (e probabilmente di quelli futuri).
  3. Idee Sbagliate sul Trading: Molti credono che avere più soldi sia la soluzione per avere successo nel trading. Tuttavia, anche se ciò permette di giocare più prudentemente con i lotti, ciò che è veramente importante è avere le competenze giuste. I soldi facili non esistono.
  4. Le Prop Firm e le Challenge: Molte prop firm offrono delle Challenge. Queste sfide, sono principalmente una mossa di marketing e un modello di business per la prop firm. Le vere prop firm, invece, cercano trader con esperienza dimostrabile e competenze. chiedono il CV.
  5. Dati sulle Challenge:
    • Una prop firm ha rilasciato 456 Challenge in una promozione. Dall’analisi dei dati: 87,8% dei trader ha fallito la prima fase.
    • Del 12,2% che ha superato la prima fase, solo il 39% ha superato la seconda fase.
    • Solo il 4,4% ha avuto successo nel completare entrambe le fasi.
    • Altra prop firm (My Forex Found) ha mostrato che:
      • 19% passa la fase 1.
      • Del 19%, solo il 42% supera la fase 2 e solo l’8% riesce a superare entrambe le fasi.
  6. Il vero problema delle Challenge: Molti trader non capiscono che, anche se il conto offerto dalla Challenge è di 100.000 dollari, in realtà possono perdere solo 8.000 dollari (8% di drawdown). Questo porta a una cattiva gestione del rischio.
  7. Business Model delle Prop Firm: la maggior parte delle persone non riesce a superare le Challenge, ed i trader riprovano a pagamento, rendendole una fonte di guadagno per le prop firm. Solo 0.28% dei partecipanti potrebbe arrivare a ricevere uno split dei profitti.

Sentiment delle Prop firm

Sentiment prop firm

All’inizio del 2024 quale è il sentiment del settore delle Prop Firm? Come pensano che andranno le cose, anche in considerazione del recente divieto della Spagna a fare trading sui CFD, che è lo strumento finanziario più usato? La visione futura del settore di circa 100 Prop firm sta cambiando. L’ottimismo sulla performance aziendale è sceso nell’ultimo trimestre 2023; solo il 49% delle Prop House intervistate si sono dichiarate abbastanza o molto ottimiste rispetto al 58% al trimestre precedente. Significativamente, la percentuale di intervistati pessimisti è raddoppiata, passando dal 10% al 20%. Dopo il boom iniziale il modello di business deve ora consolidarsi per poter crescere a lungo.

Modello di business delle Trading Proprietary Firm

In sintesi, questo grande business delle Trading Proprietary Firm è un modello di business che offre “Challenge”, sottolineando l’importanza delle competenze nel trading piuttosto che la semplice disponibilità di capitale.

Infine sottolineiamo che queste società non sono investment banking o private equity, ma si tratta di società finanziarie che investono soldi propri, come meglio credono. Non sono intermediari, e quindi non hanno una regolamentazione precisa. La regola Volcker, introdotta negli Stati Uniti nel 2010 per evitare rischi sistematici, vieta per esempio alle banche Usa di fare questa attività con capitali propri.

In UK, la Vickers reform prevede una separazione tra le attività di investment banking e le attività di prestito. In Europa le Trading Proprietary Firm sono generiche società finanziarie che con soldi propri si occupano di finanza nella sola cornice della MIFID II in Europa, ma quelle extra europee non hanno nemmeno quella. Sono senza regolamentazione e molto spesso tendono a prendersi ampie libertà con i trader che finanziano. Si sentono spesso lamentele di trader che producono guadagni, ma non vengono pagati, o pagati in grave ritardo, oppure con conteggi sconcertanti, o peggio bloccati per presunte irregolarità.

Per un trader è più sicuro il copy trading perché eseguito attraverso un broker regolamentato che ricopia ed esegue all’istante le operazioni del trader sui conti degli investitori, che lo seguono; inoltre nello stesso modo automatico ed istantaneo suddivide i guadagni senza dover pagare per fare test, per i corsi di formazione e magari anche per la piattaforma. Chiaramente se il trader copiato dovesse perdere soldi, anche chi lo replica perderebbe denaro e lo lascerebbe. Un trader esperto con una equity line sempre positiva e guadagni annuali a due cifre potrebbe però godere di maggiore sicurezza e un numero interessante di follower.

Sul tema prop firm segnaliamo altri articoli su questo sito:

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Quali sono le Strategie di trading più diffuse https://www.investire-certificati.it/quali-sono-le-strategie-di-trading-piu-diffuse/ Tue, 19 Oct 2021 10:34:23 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=20319 Quali sono le strategie di trading più utilizzate per investire? Esaminiamo la tematica in questo articolo, che riprende day trading, scalping, swing trading e trading automatizzato.        Consapevolezza. Una parola quanto mai opportuna quando si decide di investire nel mondo finanziario, indipendentemente dal fatto di rivolgersi ad un intermediario qualificato di un ufficio finanziario o di […]

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Quali sono le strategie di trading più utilizzate per investire? Esaminiamo la tematica in questo articolo, che riprende day trading, scalping, swing trading e trading automatizzato.       

Consapevolezza. Una parola quanto mai opportuna quando si decide di investire nel mondo finanziario, indipendentemente dal fatto di rivolgersi ad un intermediario qualificato di un ufficio finanziario o di un broker presente nella grande rete telematica. Internet, d’altro canto, è diventata la soluzione prediletta dai cittadini di tutto il mondo per qualsiasi tipologia di esigenza, dal divertimento responsabile di questa guida casino fino ai consigli su come vivere una vita sana.

Di esempi, in tal senso, se ne potrebbero fare a bizzeffe. Ed anche il mondo finanziario non poteva restare immune da questa grande rivoluzione digitale. La tecnologia, oltretutto, ha avuto il grande pregio di avvicinare i cittadini comuni ad un mondo, come quello finanziario, ritenuto storicamente ostico dalla maggior parte dei risparmiatori. La presenza di portali e broker seri e qualificati, infatti, non ha fatto altro che rendere maggiormente comprensibile il mondo finanziario semplificando anche l’accesso ai mercati.

Le più note strategie a breve e brevissimo termine

Il successo del trading online, ovvero allocare i propri risparmi effettuando operazioni di compravendita tramite la grande rete telematica, è sotto gli occhi di tutti. Ed il fenomeno è in continua espansione, con persone di qualsiasi età che, talvolta in maniera graduale, decidono di investire in autonomia i propri risparmi avvalendosi dei più qualificati portali finanziari presenti in rete.

Quando si decide di fare trading, tuttavia, è importante avere ben chiara quale sia la strategia da voler adottare, che può variare, per quanto ovvio, in base all’asset prescelto o al singolo dedicato negoziato: la strategia adottata sul Forex, di norma, non equivale mai a quella utilizzata sul mercato azionario. Anche se, per quanto ovvio, il fattore psicologico varia da soggetto a soggetto.

Tra le strategie maggiormente utilizzate, il day trading è una delle predilette. Grazie ad essa, è possibile acquistare e poi vendere un titolo finanziario nell’arco di una sola giornata. Lo scopo è quello di ottenere dei profitti sfruttando le pur minime oscillazioni che avvengono nell’arco delle 24 ore, evitando di sopportare costi nel mantenimento overnight della posizione aperta. Chi pensa, però, che questa strategia sia quella più breve, commette un errore.

Esiste, infatti, una strategia chiamata “scalping”, che offre la possibilità ai trader di aprire e chiudere la propria esposizione in un arco temporale brevissimo, ripetendo l’operazione anche più volta all’interno della stessa giornata. Questa operatività viene spesso eseguita nel mondo del Forex e delle criptovalute: se il mercato è favorevole si incassano immediatamente dei profitti, se è sfavorevole, invece, è possibile limitare le perdite.

Swing trading e automatic trading: in cosa consistono

Alcuni trader, tuttavia, preferiscono sfruttare i trend dei vari asset abbinati alla volatilità alla quale sono esposti, adottando una strategia “swing trading”. Una tecnica molto sofisticata e niente affatto semplice, che, seppur in grado di offrire di massimizzare i profitti, talvolta risulta di difficile applicazione: individuare con precisione i livelli massimi e minimi dei prezzi è molto complicato, anche per chi dispone di un’ottima conoscenza degli indicatori tecnici

Considerate le oscillazioni non modeste, non sono pochi i risparmiatori, specie quelli poco avvezzi al trading speculativo, che adottano una strategia denominata “trading di posizione”. Questa strategia di trading implica il mantenimento di un asset finanziario per un tempo certamente non breve. In questo caso, l’obiettivo è quello di ottenere un rendimento significativo accettando che si possano manifestare anche delle oscillazioni di prezzo non indifferenti.

Negli ultimi anni, però, non sono pochi quei risparmiatori che hanno optato per il “trading automatizzato”, modalità che offre la possibilità di comprare e vendere in maniera automatica. Inserendo alcuni parametri predeterminati, è possibile innescare operazioni di acquisto o vendite quando il titolo prescelto raggiunge determinati valori. Una tecnica che, solitamente, viene utilizzata per limitare le perdite.

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Il Trader https://www.investire-certificati.it/il-trader-online/ Wed, 09 Dec 2020 09:33:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=3246 Cosa fa un trader? Fare il trader è un lavoro? Si guadagna con il trading online?  Quali regole deve seguire un trader e come gestire le perdite?  Ecco alcune domande cui cercheremo di rispondere nell’articolo che segue, interamente dedicato a quella che può essere considerata come una delle professioni più difficili: il trader. Il Trader […]

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Cosa fa un trader? Fare il trader è un lavoro? Si guadagna con il trading online?  Quali regole deve seguire un trader e come gestire le perdite?  Ecco alcune domande cui cercheremo di rispondere nell’articolo che segue, interamente dedicato a quella che può essere considerata come una delle professioni più difficili: il trader.

Il Trader – Definizione

Il trader è l’operatore finanziario che acquista e vende in maniera telematica (online) differenti strumenti finanziari sui mercati; in questo modo gestisce la liquidità. Il trader opera su azioni, materie prime, su valute, indici, obbligazioni. Può acquistare direttamente gli strumenti finanziari su cui vuole investire o può usare dei derivati (come futures, opzioni, ETF o certificati di investimento) per assumere posizioni rialziste o ribassiste su un determinato sottostante.

Il trader può scegliere varie tipologie di operatività. Fra queste ricordiamo lo scalping, che prevede l’apertura e la chiusura di operazioni di trading nel giro di secondi o comunque in pochi minuti. Un’altra modalità operativa utilizzata dai trader è quella di aprire e chiudere posizioni di trading in giornata (day trading). C’è poi il trading multiday: in questo caso le posizioni vengono portate overnight. Ricordiamo infine il cosiddetto cassettista. Di fatto si tratta dell’investitore di lungo termine, che acquista o vende strumenti finanziari mirando ad un profitto nel lungo termine.

investire trading

Consigli per il Trader

La professione del trader richiede senz’altro una certa disciplina. Per ottenere risultati positivi con il trading online è necessario rispettare alcuni principi sanciti da quei trader che hanno ottenuto risultati di tutto rispetto sui mercati finanziari (si pensi, ad esempio, a Richard Dennis, Paul Tudor Jones, Ed Seykota).

Ecco alcuni consigli per il trader.

L’investitore che si affaccia al mondo del trading deve sapere che lo aspettano molte ore di studio e di ricerche. Spesso gli investitori si concentrano troppo sulla parte operativa/esecutiva e poco sulla parte di analisi, di ricerca e di test delle proprie strategie. Soltanto uno studio meticoloso di questi aspetti, tuttavia, può consentire la costruzione di una solida metodologia operativa.

Soprattutto nelle fasi iniziali è molto probabile subire delle perdite. Il trader che inizia a operare deve sapere che le prime fasi sono particolarmente difficili. La parte emotiva gioca spesso brutti scherzi: il pericolo è quello di chiudere anticipatamente le operazioni giuste, lasciando aperte quelle sbagliate.

In pratica spesso i trader fanno inconsapevolmente l’opposto di quello che si dovrebbe. La vecchia (quanto difficile) regola di lasciar correre i profitti e tagliare le perdite viene spesso dimenticata. Perciò è opportuno iniziare con estrema cautela: nella fase iniziale è importante fare esperienza, non bisogna correre il rischio di perdere tutto il denaro disponibile.

Il trader è un lavoro?

Fare il trader è un lavoro. Il trading online deve essere considerata un’attività imprenditoriale. Fare trading è un’attività complessa: questo significa che ci si deve dotare di tutti gli strumenti tecnici necessari per lavorare al meglio. È necessario quindi investire una somma adeguata all’acquisto della giusta strumentazione.

Fra gli “utensili” del trader ricordiamo il computer, i monitor, piattaforma di analisi e di trading, banche dati, connessioni internet, servizi informativi. Se non ci si dota di queste funzionalità diventa quasi impossibile poter competere con gli altri operatori sui mercati finanziari.

Il trading online, come ogni altra attività economica ha un profilo di rischio medio/alto e non garantisce guadagni costanti. Va ricordato che i risultati che si riusciranno ad ottenere dipenderanno soprattutto dall’andamento del mercato. Nel corso di fasi direzionali al rialzo/al ribasso, in particolare, sarà più facile infatti ottenere rendimenti elevati mentre nelle fasi di consolidamento gli utili che si potranno ottenere saranno inevitabilmente inferiori.

trader borsa

Il trading non è una scommessa

Fare trading non significa scommettere sull’andamento dei mercati. Il trader vincente non è quello che “indovina” dove andranno i prezzi. È quello che reagisce al comportamento dei mercati e riesce a costruire adeguate strategie operative sotto il profilo rischio/rendimento.
Per questo motivo è necessario dotarsi di un adeguato money/risk management. Il trader non dovrà seguire gli istinti, ma cercare di essere razionale, sia nelle fasi in cui sta guadagnando che nei momenti di perdita.

La gestione delle perdite nel trading

La gestione delle perdite assume un ruolo centrale nella vita del trader. Al tempo stesso è fondamentale avere la capacità di saper gestire in modo corretto le posizioni in utile.

I trader di successo sanno bene che “le perdite fanno parte del gioco” e che “le perdite ci sono e ci saranno sempre”. Per questo motivo devono essere gestite in modo professionale individuando adeguati stop-loss iniziali.

Tali valori devono essere posizionati su livelli grafici/volumetrici particolarmente importanti. L’obiettivo primario deve essere quello di preservare il capitale iniziale, che non deve essere in nessun modo messo in pericolo. L’obiettivo è quello di fare crescere in modo costante il capitale. Tutto ciò rimanendo esposti solo su quelle posizioni che hanno un “motivo” per rimanere aperte (ossia le operazioni che stanno andando nella direzione ipotizzata e che sono coperti da un adeguato trailing-stop in grado di proteggere gli utili che si stanno realizzando).

Il trader online

Il trader deve sempre ricordarsi che fare trading non è una gara di 100 metri ma una maratona. Si deve essere consapevoli che un trading profittevole è fatto di piccoli guadagni, di piccole perdite e di pochi grossi guadagni. Occorre pertanto costanza e pazienza. Come sosteneva Jesse Livermore “le persone che pensano di diventare ricche velocemente con il trading è molto probabile che diventino povere in poco tempo”.   

Il trader – Conclusioni

Come avrete capito, fare il trader è un lavoro a tutti gli effetti. Questo vale per il trading su azioni, indici, Forex o certificati (investment certificates).

Investire sui mercati finanziari può essere profittevole, ma servono regole, esperienza e molta disciplina. Le perdite non potranno mai essere del tutto evitate. Il trader esperto e vincente, però, è quello che le sa gestire. Soltanto in questa maniera sarà possibile migliorare i propri rendimenti sia nel trading di breve che di lungo termine.

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Consigli per gli investimenti https://www.investire-certificati.it/consigli-per-gli-investimenti/ Tue, 29 Sep 2020 13:36:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2352 Quali i consigli per gli investimenti nei mercati finanziari? Come investire il proprio denaro in maniera responsabile e profittevole? Quando un investimento conviene in base al rapporto fra rischio e rendimento? Investimento e Trading Online Un investimento può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro con l’obiettivo di ottenerne un beneficio futuro. […]

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Quali i consigli per gli investimenti nei mercati finanziari? Come investire il proprio denaro in maniera responsabile e profittevole? Quando un investimento conviene in base al rapporto fra rischio e rendimento?

Investimento e Trading Online

Un investimento può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro con l’obiettivo di ottenerne un beneficio futuro. Si sacrifica quindi qualcosa al tempo 0 (t 0) con l’attesa di conseguire qualcosa di maggior valore al tempo 1 (t 1).
Una delle principali differenze tra il trading e l’investimento è proprio il fattore temporale. Nel trading online si parla di ore/giorni (al massimo settimane), con l’investimento si parla invece di mesi (o addirittura anni).

In entrambi i casi, tuttavia, si impiegano delle risorse finanziarie e si rinuncia, implicitamente e inevitabilmente, ad altre opportunità che si potrebbero sfruttare con le stesse risorse. L’investitore ha sempre di fronte a sé diverse possibilità ma purtroppo non dispone di un criterio oggettivo in grado di individuare quale sia quella migliore.

In particolare, pochi investitori sono in grado di porsi la seguente domanda: “quanto posso ragionevolmente attendermi di guadagnare dato il livello di rischio al quale mi espongo?”. Ecco dunque alcuni punti da cui partire prima di vedere vari consigli per gli investitori ed i trader che si avvicinano ai mercati finanziari.

investire

Consigli per gli investimenti

I buoni consigli per gli investimenti possono essere molteplici. Quello che non va mai dimenticato è che “ un investimento (e quindi anche il trading) è sempre una questione di rischio e di rendimento. La valutazione e la stima del rapporto rischio/rendimento è il concetto primario da cui partire: non conta soltanto da dove si parte e dove si spera di arrivare ma anche come si arriva al punto finale. L’andamento nel corso del tempo di un certo investimento è infatti importante quanto il suo risultato finale.

Rischio e rendimento negli investimenti

Più che un consiglio per l’investitore, questa è proprio una regola basilare. Occorre ricordare che “ dove c’è un rendimento c’è anche un rischio”: in assenza di rischio, quindi, non può esserci alcuna aspettativa di rendimento. In condizioni di mercato normale rischio e rendimento sono sostanzialmente proporzionali:
– se si vuole guadagnare di più si deve essere disposti a rischiare di più;
– se il rischio aumenta deve aumentare anche l’aspettativa reddituale.
Il consiglio per l’investitore è quello di ricordarsi che in finanza non esistono pasti gratis, quindi un investimento troppo allettante non sarà mai risk free, ossia privo di rischio.
Il problema è che nel momento in cui si effettua un investimento i livelli di rischio e di rendimento sono difficilmente prevedibili. E questo vale sia quando si effettua un investimento per il medio termine sia quando si opera su orizzonti temporali di breve termine.

Con quale rischio conviene investire?

Quale livello di rischio conviene per gli investimenti? È difficile consigliare all’investitore uno specifico livello di rischio. La risposta è chiaramente soggettiva, in quanto ogni investitore ha un suo livello di propensione al rischio. Le aspettative reddituali possono variare e cambia anche il livello di rischio che conviene scegliere pertanto.
Il livello di rischio, in particolare, non è lo stesso per tutti gli investitori: alcuni operatori hanno un rischio medio-basso, altri investitori preferiscono un rischio medio, altri medio-alto e altri ancora molto alto. Per qualcuno, ad esempio, il rischio di perdere il 10/15% del proprio capitale è tollerabile, per qualcun altro non lo è. Non solo: a fronte di un certo livello rischio i vari investitori hanno aspettative di rendimento assai diverse. Ecco perché il livello di rischio da scegliere per gli investimenti cambia da investitore a investitore.

Errori nel trading

Oltre ai consigli per gli investitori vediamo anche alcuni sbagli da evitare nel mondo degli investimenti. Uno degli errori commessi da chi pensa di arricchirsi in poco tempo è che si possano fare profitti elevati con rischi contenuti e con capitali modesti. La verità è che per riuscire ad ottenere dei rendimenti positivi in modo costante e sistematico sui mercati finanziari è necessaria competenza e professionalità.
Per brevi periodi di tempo è possibile (almeno teoricamente) ottenere rendimenti elevati (sempre a fronte di rischi consistenti) ma ciò che va sempre considerato è anche il modo con il quale quei profitti sono stati ottenuti.

Alcuni esempi

In particolare:
– un conto è guadagnare il 10% ogni mese per tre mesi di fila; un altro è guadagnare il 5% il primo mese, il 10% il secondo e il 20% il terzo. Il rendimento finale è simile ma è evidente come nel secondo caso i risultati parziali siano decisamente più variabili;
– un conto poi è ottenere un rendimento annuo del 12% guadagnando costantemente l’1% al mese; un altro è guadagnare sempre il 12% ma alternando mesi in cui si è perso il 6% e altri in cui si è guadagnato il 10%.
Questi semplici esempi mostrano come la variabilità/volatilità dei risultati/rendimento costituisca un importante elemento di valutazione per i propri investimenti.
I consigli migliori per gli investimenti più sicuri sono quindi quelli che analizzano anche questi elementi per valutare se un investimento conviene e se il livello di rischio è adeguato per il singolo investitore.

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Investire con gli ETF https://www.investire-certificati.it/investire-con-gli-etf-exchange-traded-funds/ Sat, 17 Aug 2019 19:18:28 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=196 Gli ETF (Exchange Traded Funds): cosa sono e come investire con gli ETF? Definizione e caratteristiche degli ETF

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Gli ETF (Exchange Traded Funds): cosa sono e come investire con gli ETF? Definizione e caratteristiche degli ETF

Gli investitori che utilizzano gli ETF fra gli strumenti del proprio portafoglio sono in continua crescita. Investire con gli ETF infatti presenta una serie di vantaggi (in particolare legati ai bassi costi e alle basse commissioni di questi prodotti) che vedremo in questa analisi. Gli Exchange Traded Funds (da cui l’acronimo ETF) sono una particolare tipologia di “organismi di investimento collettivo del risparmio” (OICR) le cui quote sono negoziate in tempo reale sui mercati finanziari. In pratica sono “fondi scambiati sui mercati regolamentati” la cui caratteristica più importante è quella di essere indicizzati (ossia di replicare passivamente) all’andamento di un indice o benchmark di riferimento. Così, ad esempio, se l’indice Ftse Mib registra un progresso del 3,5% anche l’ETF collegato all’indice Ftse Mib si apprezza del 3,5%. 
Gli ETF, a differenza dei fondi comuni di investimento, sono scambiati in tempo reale sul mercato (ETFPlus) e il loro valore, di conseguenza, varia continuamente nel corso della giornata. 

Come funziona un ETF?

Le principali caratteristiche che l’investitore di un ETF deve necessariamente conoscere (e che si possono facilmente reperire presso il sito di Borsa Italiana o presso il sito della società emittente) sono:

  • Il tipo di strumento: ETF, ETC o ETN;
  • Il codice ISIN: è il codice che contraddistingue ogni ETF;
  • Il codice alfanumerico: è il ticker che consente di individuare l’ETF;
  • Il benchmark: è il paniere che viene replicato (di cui viene esposta la composizione);
  • La modalità di replica del benchmark: fisica, campionamento, sintetica;
  • La categoria a cui appartiene l’ETF;
  • Il lotto minimo di negoziazione dell’ETF (normalmente 1 pezzo);
  • La commissione annua di gestione (Total Expense Ratio (TER), che viene sottratta pro-quota giornalmente dal patrimonio del fondo);
  • Le eventuali commissioni di entrata, uscita e performance;
  • L’emittente: è la società madre del prodotto;
  • Obblighi di quotazione: in particolare il numero di titoli che il market maker (il fornitore di liquidità) deve esporre sia in acquisto sia in vendita e lo spread massimo (in %) fra la proposta di acquisto e vendita;
  • Il tracking error: è lo scostamento percentuale dell’Etf rispetto al rendimento del paniere replicato;
  • Il rendimento registrato nel corso dei diversi archi temporali;
  • Il NAV (net asset value) ossia il valore reale della quota a fine giornata.

Le caratteristiche degli ETF

Gli ETF sono quotati in tempo reale sul mercato ETFplus, il mercato regolamentato telematico di Borsa Italiana interamente dedicato alla negoziazione in tempo reale degli strumenti replicanti. Ciò fornisce all’investitore la possibilità di comprarli e/o venderli nel corso della giornata. Un secondo vantaggio riguarda i minori costi di gestione annua rispetto ai fondi di investimento: in particolare non sono presenti commissioni di ingresso, di uscita e di performance.

Gli ETF offrono poi la possibilità di investire su numerosi sottostanti, in alcuni casi difficilmente raggiungibili con altri strumenti finanziari. Costituiscono quindi un prodotto finanziario che può essere utilizzato sia con finalità di investimento, sia per un’operatività di breve termine (trading). Grazie agli ETF è possibile costruire strategie di tipo long (volte quindi a sfruttare una salita dei prezzi dell’attività finanziaria a cui è indicizzato), short (volte a sfruttare una discesa dei prezzi dell’attività finanziaria a cui è indicizzato) e a leva (volte ad amplificare i movimenti al rialzo/al ribasso dell’attività finanziaria a cui è indicizzato). 

Gli ETF, tuttavia, hanno anche dei difetti. Il controvalore medio scambiato non sempre è elevato e ciò può creare problemi di liquidità. In particolare, lo spread denaro/lettera non sempre è contenuto: in occasione della diffusione di importanti dati macro (dove spesso si verificano rapide escursioni di prezzo sui diversi mercati), ad esempio, lo spread può aumentare in modo significativo, rendendo difficile l’acquisto o la vendita dell’ETF per l’investitore.

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