Il prezzo dell’oro ha raggiunto un nuovo record storico, con le quotazioni che sono salite oltre i 2.500 dollari per oncia. Nei primi sei mesi dell’anno il metallo giallo ha guadagnato circa 20 punti percentuali, aggiornando una serie di record. Il contratto future legato al prezzo del gold aveva già superato da alcuni giorni i 2.500 dollari per oncia, livello raggiunto per la prima volta nella storia anche dal prezzo spot, quello “a pronti”. In sintesi, nuovo record storico per l’oro, mentre, fra i metalli preziosi, va segnalato anche il rally dell’argento, arrivato a sfiorare i 29 dollari. In questo caso, però, i massimi storici (in area 50 dollari per oncia) sono ancora molto lontani.
Quanto vale un’oncia d’oro?
L’oro è ai massimi, ma quanto vale un’oncia d’oro? Quando si parla di oro, l’unità di misura è l’oncia troy, utilizzata per metalli preziosi e polvere da sparo, circa 31,1 grammi. L’oro vale quindi oltre 80 dollari al grammo. Se volessimo convertire il prezzo in euro al grammo siamo sopra i 73 euro, anche in questo caso su valori record. L’argento, con una quotazione in area 29 dollari per oncia, vale poco meno di un dollaro al grammo, circa 0,95 dollari per grammi.
Cosa spinge al rialzo le quotazioni dell’oro?
Se volessimo riassumere il tutto, le banche centrali sono le grandi protagoniste, insieme all’incertezza geopolitica. “Le banche centrali nel 2022 e 2023 hanno comprato oro a mani basse, oltre mille tonnellate l’anno – ha spiegato Carlo Alberto De Casa, autore del libro “I Segreti per investire sull’oro” – Si tratta di un trend destinato a proseguire nel 2024 (e probabilmente non solo). Stando ai dati ufficiali in arrivo dalla Cina, la Banca Popolare cinese avrebbe interrotto gli acquisti aurei per le proprie riserve a maggio, senza poi comprare oro nemmeno a giugno e luglio. Per molti analisti, però, si tratta puramente di una tattica per comprare oro a prezzi più bassi e la salita del prezzo delle ultime settimane lo certificherebbe”.
Grafico del prezzo oro spot da piattaforma CFXD di Swissquote
Si vede nel grafico il continuo apprezzamento degli ultimi mesi, con una fase laterale fra 2.300 e 2.450 dollari fra aprile e luglio 2024, che ha permesso all’oro di accelerare al rialzo.

Oro e banche centrali
Cosa spinge l’oro verso nuove record? Le banche centrali sono protagoniste anche per le aspettative di politiche monetarie più accomodanti. Manca un mese al prossimo meeting della Federal Reserve. Nelle ultime settimane, però, la domanda che si pongono gli operatori è radicalmente mutata. Prima i dubbi riguardavano la tempistica del primo taglio ai tassi, ora invece si è ormai certi che arriverà nel meeting di settembre. Gli investitori si chiedono se sarà dello 0,25% o dello 0,50%.
“Di fatto l’oro ha retto decisamente bene nei mesi scorsi con tassi alti ed un continuo procastinare l’avvio dei tagli al costo del denaro, una salita nell’attuale scenario sembra avere solide basi” ha spiegato De Casa “Da notare, poi, come la domanda di ETF aurei nell’ultimo trimestre sia tornata positiva, dopo circa un anno di fuoriuscita di denaro. Chiaramente la salita di queste ultime settimane può anche determinare delle vendite, le classiche prese di profitto, ma il trend di fondo resta positivo”.
Oro e geopolitica
Come investire in tempo di guerra? L’oro è da sempre un bene rifugio sia nelle tempeste dei mercati che nelle fasi di incertezza geopolitica e non soltanto. Su questo tema vale la pena focalizzarsi sull’attuale scenario. Infatti, le tensioni geopolitiche, dal Medio Oriente, alla guerra fra Russia e Ucraina, spingono gli investitori ad aumentare la quota di oro in portafoglio. Non dimentichiamo poi l’avvicinarsi delle elezioni americane, altro potenziale elemento di incertezza.
Fa invece meno paura l’inflazione, visti i dati degli ultimi mesi che – con la sola eccezione del Giappone dove già era bassa – hanno confermato trend in calo. In sintesi, dietro ai recenti record storici dell’oro, ci sono – purtroppo – anche timori per una possibile escalation dei rischi geopolitici. Per molti analisti le previsioni per l’oro nel 2025 restano positive. La parola, come sempre, spetta ai mercati.
Come acquistare metalli preziosi? Quali sono i rischi?

L’investitore – qualora decidesse di puntare sul metallo giallo – ha molte possibilità. Può puntare sull’oro fisico (lingotti, barre, monete e gioielli): un’opportunità senz’altro affascinante, ma con spread spesso elevati. Soprattutto per chi mira ad operazioni di breve termine l’oro finanziario è la scelta giusta. Quindi ETF, ossia fondi passivi a replica, o CFD (contratti per differenza) possono rappresentare uno strumento più indicato.
L’oro viene da sempre visto come un bene rifugio per eccellenza, ma anche in questo caso non mancano i rischi. Il primo, chiaramente, è quello di una discesa del prezzo dopo i recenti record dell’oro. Nel caso in cui il rally si esaurisse a breve, chi acquista ora rischia di trovarsi con il cerino in mano (e con un asset che non paga cedole o dividendi).
Come detto, per chi punta sull’oro fisico, gli spread possono essere importanti (anche superiori al 5% nelle monete d’oro e ancora più alti sui gioielli, rendendo l’operazione decisamente costosa e adatta solo ad un arco temporale molto ampio). Se si compra oro fisico, attenzione a conservare le ricevute di acquisto. L’aspetto legato alla tassazione sull’oro è importante. Infatti, il Governo a fine 2023 ha cambiato le regole, quadruplicando le tasse per chi non ha materiale che prova il prezzo di acquisto, con una tassazione in questo caso salita dal 6,5% al 26%.
Con i CFD, ossia i contratti per differenza, infine, non va dimenticata la leva finanziaria. Un elemento che può amplificare eventuali profitti, ma che ha ovviamente anche il medesimo effetto in caso di perdite.
Il presente articolo è redatto a fine informativo. Non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in oro, argento o altri prodotti finanziari.