Previsioni Banche Centrali Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/previsioni/previsioni-banche-centrali/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Tue, 09 Dec 2025 09:45:06 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Previsioni Banche Centrali Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/previsioni/previsioni-banche-centrali/ 32 32 Indipendenza della Fed: quali previsioni per i mercati? https://www.investire-certificati.it/indipendenza-della-fed-quali-previsioni-per-i-mercati/ Tue, 09 Dec 2025 09:45:02 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=40369 L’indipendenza della Federal Reserve è un tema chiave sia sui mercati obbligazionari che sul forex market, il mercato delle valute. In attesa della decisione della Corte Suprema relativamente al caso di Lisa Cook, la pressione in arrivo dalla Casa Bianca potrebbe aumentare nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle elezioni di Mid Term, ossia di metà […]

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L’indipendenza della Federal Reserve è un tema chiave sia sui mercati obbligazionari che sul forex market, il mercato delle valute.

In attesa della decisione della Corte Suprema relativamente al caso di Lisa Cook, la pressione in arrivo dalla Casa Bianca potrebbe aumentare nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle elezioni di Mid Term, ossia di metà mandato. 

Indipendenza della Fed e problemi economici americani

Ci sono anche ragioni strutturali che potrebbero spingere Donald Trump a muoversi in questa direzione, cercando di avere una Federal Reserve “compiacente”, uno scenario sin qui mai visto ed ovviamente assai discutibile.

previsioni economiche

Contrariamente alle previsioni dei consulenti economici della Casa Bianca, il One Big Beautiful Bill Act appare destinato ad aumentare significativamente il rapporto tra debito pubblico e PIL nei prossimi anni” si legge in un report congiunto di Florence Pisani, Chief Economist e Philippe Dehoux, Head of Global Bonds di Candriam “Pertanto, il Tesoro potrebbe ovviamente ridurre la percentuale di emissioni a lungo termine e promuovere stable coin, una quota consistente delle quali è investita in titoli del Tesoro. Al contempo, l’allentamento dei vincoli di capitale già avviato da Michelle Bowman, ora responsabile della supervisione bancaria, faciliterebbe per le banche l’assorbimento dei Treasury. L’amministrazione Trump potrebbe essere tentata di spingersi anche oltre, introducendo il controllo della curva dei rendimenti così come successo negli anni ’40 nel secolo scorso”.

Vale la pena ricordare, però, che il contesto è completamente diverso. All’epoca, ossia al termine del Secondo conflitto mondiale, il debito statunitense era quasi interamente detenuto da investitori nazionali; oggi, invece, quasi il 30% dei titoli è detenuto da investitori esteri. E’ scontato, ma ovviamente un regime di “repressione finanziaria” potrebbe minare seriamente la loro fiducia.

Cosa capita se i mercati perdono fiducia nella Federal Reserve?

L’analisi dei due economisti sul tema apre a scenari abbastanza precisi: “Per i mercati globali, un’erosione della credibilità della Fed porterebbe probabilmente a una curva dei rendimenti USA più ripida di 50-100 punti base. In sintesi, i rendimenti a breve termine calerebbero, riflettendo aspettative più marcate di un taglio dei tassi di riferimento, mentre quelli a lungo termine aumenterebbero. Di fatto, rifletterebbero un premio di termine più elevato ed i crescenti dubbi sulla coerenza della politica monetaria. Peserebbero poi, i dubbi sulla capacità della banca centrale di tenere sotto controllo l’inflazione.

Tuttavia, se l’estremità a lungo termine della curva dovesse scivolare, il Tesoro potrebbe ridurre la percentuale di emissioni a lungo termine e l’amministrazione Trump potrebbe esercitare pressioni sulla Fed affinché concentri i suoi acquisti su questa parte della curva”.

Questi scenari aprirebbero spazio anche a nuovi innalzamenti dei prezzi, con incrementi dell’inflazione e delle aspettative di inflazione, creando un contesto favorevole per le obbligazioni indicizzate all’inflazione.

Quali previsioni per il dollaro?

Una scarsa indipendenza della Fed avrebbe ripercussioni anche sul mercato delle valute. L’analisi dei due economisti di Candriam non apre certamente le porte a previsioni ottimistiche sul dollaro.

“Se l’indipendenza della Fed dovesse essere messa in discussione, prevediamo che il dollaro risulterebbe l’asset più vulnerabile. Tra i fattori destinati ad esacerbare questa fragilità c’è la ricerca di copertura valutaria da parte degli investitori internazionali. Questo meccanismo potrebbe essere particolarmente efficace in Europa, dove l’esposizione in dollari di alcuni importanti fondi pensione rimane vicina ai massimi dell’ultimo decennio”.

Il tutto va anche collocato in uno scenario in cui i desideri di un dollaro debole da parte dell’amministrazione Trump non sono mai stati nascosti.  

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Federal Reserve: previsioni dopo il taglio dei tassi https://www.investire-certificati.it/federal-reserve-previsioni-dopo-il-taglio-dei-tassi/ Fri, 20 Sep 2024 13:05:29 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=34625 Le aspettative erano tutte per la Federal Reserve, la Banca centrale americana, che ha tagliato il costo del denaro dello 0,50%. Dopo tanta attesa è arrivato il primo taglio dei tassi per la Federal Reserve dal 2020. All’epoca fu la pandemia a smuovere la Banca centrale americana, ora i timori per un rallentamento economico, a […]

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Le aspettative erano tutte per la Federal Reserve, la Banca centrale americana, che ha tagliato il costo del denaro dello 0,50%. Dopo tanta attesa è arrivato il primo taglio dei tassi per la Federal Reserve dal 2020. All’epoca fu la pandemia a smuovere la Banca centrale americana, ora i timori per un rallentamento economico, a fronte di un’inflazione che pare ormai (quasi) sotto controllo.

Il punto chiave, però, riguarda l’ampiezza del taglio, pari allo 0,50%. Dopo il nulla di fatto di luglio, la Federal Reserve sembra quasi aver voluto recuperare, per evitare una frenata economica troppo brusca. Netto il voto a favore del maxi taglio, con 11 dei 12 membri del direttivo concordi sulla decisione.

Taglio di 0,50% a tassi: una decisione corretta?

“Riteniamo che questo maxi taglio possa essere stata una scelta un po’ affrettata visto che non esistevano le condizioni macroeconomiche per ridurre il costo del denaro dello 0,50%” ha spiegato Filippo Diodovich, senior strategist presso il trading broker IG. “Come ha ricordato Powell è una mossa che vuole anticipare un pesante rallentamento economico nel mondo del lavoro americano”.

Focalizzandosi sulle previsioni economiche, troviamo una revisione al ribasso delle stime sull’inflazione, altro elemento che avrebbe potuto supportare un taglio dello 0,25%. Inoltre, il tasso di disoccupazione è stato rivisto al rialzo al 4,4% (4,0% in precedenza) e il prodotto interno lordo (PIL) reale è stato leggermente rivisto al ribasso per il 2024.

“Possiamo dire che a livello complessivo le condizioni sembrano essere migliori rispetto alle proiezioni di giugno e non sembrano invocare una recessione imminente” ha proseguito l’analista del broker IG che ha poi commentato il grafico dot-plot. “Il grafico dot-plot, il celebre grafico a puntini della Federal Reserve, è cambiato notevolmente. Ora la mediana dei membri del FOMC è situata sul livello dei tassi a fine anno nel range 4,25%-4,50% che significherebbe altri 50 bps di tagli nei prossimi mesi (probabilmente 25bps sia a novembre che a dicembre). Bisogna anche tenere conto che ci sono ben 9 membri che hanno un’opinione più hawkish rispetto alle prossime scelte di politica monetaria (2 partecipanti vogliono mantenere i livelli dei tassi sui livelli correnti e 7 si aspettano un solo taglio)”.

Quali previsioni per la Federal Reserve?

Le previsioni dei mercati sono per una Federal Reserve accomodante. Da notare come i banchieri della Federal Reserve si attendano tagli per un punto percentuale nel 2025, con un costo del denaro che potrebbe scendere al 3,50% per la fine dell’anno prossimo.

Stando ai numeri del CME FedWatch Tool, invece, il mercato prezza già tagli per due punti entro fine 2025, con un costo del denaro che dovrebbe arrivare al 3,00%. Mezzo punto in meno rispetto al dot plot della Federal Reserve. Quali saranno le previsioni corrette? Se l’economia americana dimostrerà solidità e la Fed riuscirà a seguire il suo percorso il dollaro potrebbe rialzare la testa

Dollaro ancora debole

Sul forex market il dollaro resta debole. “Il dollaro ha evidenziato debolezza rispetto alle altre valute internazionali. Il cambio EUR/USD si è portato a 1,1170 non troppo lontano dalle resistenze a 1,12, livello strategico in ottica di lungo periodo”.

Da notare anche la discesa della banconota verde anche contro la sterlina. Il rapporto dollaro/pound è infatti salito oltre 1,33, ai massimi da circa due anni e mezzo.

Grafico euro/dollaro da piattaforma di trading IG

Grafico Euro Dollaro trading

Oro da record dopo le banche centrali

Come si è mosso l’oro dopo il taglio dei tassi della federal Reserve? Ha ragigunto nuovi record storici per l’oro, balzando sopra quota 2.600 dollari per oncia. La quotazione dei futures sul gold si avvicina ai 2.650 dollari per oncia, testimoniando grande entusiasmo sull’oro. Il prezzo in euro è di circa 75 euro per grammo, anche in questo caso sui record.

Fra i metalli preziosi troviamo saldamente sopra i 30 dollari il prezzo dell’argento, trascinato da una solida domanda in arrivo dall’industria.

Le altre banche centrali

I tassi sono rimasti fermi in Giappone, con la Bank of Japan che ha confermato il costo del denaro allo 0,25%. La Bank of England ha mantenuto il livello del 5,00%, allineando di fatto i tassi a quelli americani.

Taglio dall’8,25% all’8,00% per la Banca centrale del Sudafrica, con il rand sudafricano che sul forex market continua ad apprezzarsi anche dopo la decisione della Banca di Pretoria.

Focus

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Previsioni per la Federal Reserve – IG Italia https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-la-federal-reserve-ig-italia/ Tue, 19 Mar 2024 15:01:14 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32855 Focus sulla Federal Reserve con gli operatori che si attendono un nulla di fatto. Per gli analisti di IG Italia la Banca centrale americana inizierà a tagliare i tassi di interesse nel secondo semestre dell’anno, anche alla luce dei dati macroeconomici di questi mesi. Ecco l’analisi e le previsioni per il costo del denaro negli […]

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Focus sulla Federal Reserve con gli operatori che si attendono un nulla di fatto. Per gli analisti di IG Italia la Banca centrale americana inizierà a tagliare i tassi di interesse nel secondo semestre dell’anno, anche alla luce dei dati macroeconomici di questi mesi. Ecco l’analisi e le previsioni per il costo del denaro negli USA.

Banche centrali in azione

Per la prima volta dopo 17 anni la Bank of Japan ha alzato i tassi di interesse, ponendo fine ai tassi negativi. Quali previsioni per la Federal Reserve? Al momento il costo del denaro è al 5,50% negli USA, al 5,25% nel Regno Unito e al 4,50% in Europa, con la BCE che negli ultimi meeting ha tenuto fermo il costo del denaro. Ecco l’analisi di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.

FOMC: La Federal Reserve prenderà tempo

previsioni per i tassi di interesse

“Il nostro scenario base per il meeting del FOMC, il braccio operativo di politica monetaria della Federal Reserve, è fissato per una conferma dei tassi di interesse sui livelli correnti (al 5,50%). Verosimilmente il presidente Jerome Powell cercherà di non sbilanciarsi sui principali temi attesi dal mercato, ossia quando la FED taglierà i tassi e di quanto diminuirà il costo del denaro nel 2024” ha spiegato l’analista di IG Italia.

“I dati recenti macroeconomici hanno evidenziato pressioni inflazionistiche ancora elevate (superiori alle aspettative di mercato) ma un leggero rallentamento nella crescita dei salari che nel medio periodo potrebbe portare a una riduzione dell’inflazione”. Complessivamente si tratta di numeri contrastanti, che non fanno altro che aumentare i dubbi dei membri del FOMC.

Previsioni per la Federal Reserve

Quali sono quindi le previsioni per la Federal Reserve? “La nostra view è che la FED sia intenzionata a tagliare i tassi per evitare i rischi di una recessione ma la decisione potrebbe avvenire più tardi rispetto alle aspettative di mercato” ha spiegato l’analista di IG. “È ampiamente previsto che la Federal Reserve possa decidere di mantenere invariati i tassi di interesse nel range 5,25%-5,50%”. In altre parole, ci sarà da aspettare ancora per un taglio ai tassi.“

In conferenza stampa il presidente del Federal Reserve System, Jerome Powell, dovrebbe ribadire che l’atteggiamento della Federal Reserve dipenderà dall’andamento delle cifre macroeconomiche. Riteniamo che il presidente Powell comunicherà e sottolineerà gli ottimi risultati ottenuti dall’attuale livello dei tassi di interesse sulla diminuzione delle pressioni inflazionistiche. Tuttavia, crediamo che sia ancora presto per Powell per impegnarsi a un cambio di politica monetaria”.

Tassi Federal Reserve
Tassi Federal Reserve: la salita del costo del denaro fra il 2022 ed il 2023. Ecco le previsioni per i tassi nel 2024-2025.

Nella sua analisi, Diodovich spiega anche quelli che sono gli elementi che potrebbero muovere i mercati nelle prossime sedute. “Al momento, osservando i dati del CME FedWatch Tool, il mercato sconta con oltre il 99% delle probabilità una decisione di mantenere i tassi invariati. Inoltre, sempre secondo lo strumento del CME, gli scenari più probabili nel 2024 sono quelli di un taglio compreso tra 75 e 100 punti base del costo del denaro.

Il grafico dotplot che comprende le aspettative dei banchieri centrali sul livello dei tassi a fine 2024 potrebbe cambiare notevolmente queste aspettative. A dicembre nel grafico dotplot la mediana dei banchieri centrali prevedeva a fine 2024 una diminuzione di 75 basis points del costo del denaro (mediana al 4,625%). Da dicembre a oggi il processo di disinflazione si è un po’ fermato ma l’economia ha mostrato lieve segnali di rallentamento.  Crediamo che le aspettative dei membri del FOMC non cambieranno di molto e la mediana dovrebbe rimane ferma al 4,625% ovvero una riduzione di 75 basis points. Una variazione della mediana potrebbe muovere notevolmente i mercati. Una mediana superiore al 4,625% implicherebbe una FED più restrittiva (dollaro forte, debolezza per equity) mentre una mediana inferiore confermerebbe la vittoria delle colombe nel FOMC (possibile taglio a giugno, dollaro debole e indici azionari su nuovi massimi).

Pertanto, gli operatori di mercato monitoreranno attentamente le proiezioni economiche allegate per individuare potenziali aggiornamenti alle previsioni economiche per il 2024. Nonostante i recenti dati sull’inflazione più forti del previsto, si prevede che le proiezioni del FOMC su disoccupazione e inflazione nei prossimi tre anni e nel lungo periodo rimarranno sostanzialmente invariate.

Quando taglierà i tassi la Federal Reserve?

Al momento, la parola d’ordine da parte delle banche centrali è cautela, insomma si cerca di guadagnare altro tempo. “Crediamo che Powell e gli altri banchieri centrali cercheranno di prendere più tempo possibile per osservare i movimenti delle variabili macroeconomiche” ha spiegato Diodovich . “Riteniamo che il primo cambio in politica monetaria possa avvenire solamente nel meeting FOMC del 30/31 luglio. Troppo rischioso al momento cambiare strategie monetarie con inflazione ben al sopra dell’obiettivo del 2%. Ci aspettiamo tre tagli nel corso dell’anno, tutti nel secondo semestre 2024”.

Dopo che la Bank of Japan ha alzato i tassi, portandoli nel range 0-0,10%, non sono quindi attesi tagli per la Banca centrale americana, almeno per il momento.

Approfondimenti

Il presente articolo non rappresenta in alcun modo consulenza o sollecito all’investimento in borsa. Performance future non sono indicative di quanto potrà accadere sui mercati di borsa in futuro.

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Quali previsioni per i tassi dopo il meeting della BCE? https://www.investire-certificati.it/quali-previsioni-per-i-tassi-dopo-il-meeting-della-bce/ Thu, 07 Mar 2024 17:04:57 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32726 Quali previsioni per i tassi di interesse delle banche centrali? I ribassi ai tassi di interesse arriveranno, ma con gradualità. Non è ancora chiaro se si muoverà prima la BCE o la Federal Reserve. Sale sul Forex market l’euro, con il cambio euro/dollaro negoziato sopra 1,09. Ecco in estrema sintesi il quadro della situazione dopo […]

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Quali previsioni per i tassi di interesse delle banche centrali? I ribassi ai tassi di interesse arriveranno, ma con gradualità. Non è ancora chiaro se si muoverà prima la BCE o la Federal Reserve. Sale sul Forex market l’euro, con il cambio euro/dollaro negoziato sopra 1,09. Ecco in estrema sintesi il quadro della situazione dopo la riunione della BCE di Marzo 2024. (qui presentiamo il calendario dei meeting BCE 2024)

Nel frattempo, negli Usa, Powell, parlando alla Camera americana, ha frenato le aspettative per tagli ai tassi di interesse e anche la BCE si è mossa in maniera simile. Quali sono le previsioni per i tassi di interesse di BCE e Federal Reserve? Al momento il costo del denaro è al 4,50% in Europa e al 5,50% negli Stati Uniti, ma le banche centrali sono caute nell’abbassarlo. L’inflazione resta un tema chiave.

Tassi: previsioni di ribassi graduali

Vediamo le previsioni per i tassi di interesse degli analisti, dopo il meeting di Marzo della BCE, accompagnato dalla tradizionale conferenza stampa del Governatore.

Previsioni tassi

“Christine Lagarde sta cercando di non agitare le acque, mantenendo invariata la sua posizione” ha spiegato Nicolas Forest, CIO di Candriam. “Anche se le pressioni per un taglio dei tassi stanno aumentando a causa dell’inflazione in calo e della crescita debole”. Fra le news del meeting della Banca Centrale Europea c’è un riconoscimento del miglioramento sul tema della salita dei prezzi, con l’inflazione in rallentamento. La BCE, però, ha bisogno di ulteriori conferme sulla sostenibilità del processo di disinflazione, in particolare per quanto riguarda l’evoluzione dei salari, soprattutto il costo unitario del lavoro.

“La BCE sta lentamente aprendo la strada alla normalizzazione monetaria” ha proseguito l’economista, spiegando come una BCE in versione colomba potrebbe essere un fattore di sostegno per le obbligazioni europee. “Prevediamo che la BCE sarà la prima banca centrale a tagliare i tassi a giugno, in quanto disporrà dei dati e degli argomenti giusti per normalizzare la politica monetaria, e sarà probabilmente seguita sia dalla Federal Reserve che dalla Banca d’Inghilterra”.

Si rafforza quindi l’ipotesi che Federal Reserve e Banca Centrale Europea taglino i tassi quasi in contemporanea, verso l’estate 2024. Sarà tutto da capire il percorso successivo. In altre parole, fino a che livello scenderanno i tassi di interesse. Appare probabile, al momento, che FED si muova con più lentezza, anche alla luce della resilienza mostrata dall’economia statunitense.

Tassi delle banche centrali

Investire sui Tassi
Tassi di Interesse Federal Reserve. La salita fino all’attuale 5,50%. Tassi ancora alti.

Quali previsioni per i tassi di interesse? Per State Street Global Advisors la view resta invariata, con previsioni per i tassi in ribasso di 100 punti base nel 2024. Altaf Kassam, Head of Investment Strategy & Research per l’area EMEA di State Street Global Advisors conferma le previsioni dei mesi scorsi: “la BCE inizierà a tagliare i tassi solo a giugno e dovrebbe effettuare quattro tagli di 25 punti base per quest’anno, abbastanza in linea con le attuali previsioni del mercato”.

Per l’economista la pausa da falco era scontata. Insomma, ormai già prezzata dai mercati. Difficile pensare che la BCE si muova in maniera dissociata dalla Fed. “Ora che le possibilità che la Fed tagli i tassi a maggio sono quasi del tutto escluse, vediamo che anche le probabilità di una riduzione dei tassi ad aprile da parte della BCE si sono ridotte quasi a zero, da cui la nostra ipotesi di un inizio dell’allentamento a giugno”.

Le previsioni per i tassi passano anche dai dati sull’inflazione. “Sembra che i dati sull’inflazione dell’Eurozona per il mese di febbraio abbiano dato qualche preoccupazione al Consiglio direttivo, risultando superiori al consenso. Spingono persino i membri del Consiglio direttivo tipicamente più “dovish” (cioè accomodante) ad essere meno inclini a fare pressione per un taglio anticipato dei tassi.

Sembra che la Banca Centrale debba attendere ulteriori prove che l’inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso il target del 2% prima di prendere in considerazione un allentamento. Detto questo, dal momento che anche le previsioni ufficiali sull’inflazione sono state riviste al ribasso dalla BCE, vediamo una traiettoria più chiara verso l’allentamento di giugno”. La traiettoria per un ribasso al costo del denaro sembra segnata, le tempistiche no.

Approfondimenti

Il presente articolo non rappresenta in alcun modo consulenza o sollecito all’investimento in borsa. Performance future non sono indicative di quanto potrà accadere sui mercati di borsa in futuro.

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Banche Centrali – Chi taglia i tassi di interesse prima? https://www.investire-certificati.it/banche-centrali-chi-taglia-i-tassi-di-interesse-prima/ Wed, 07 Feb 2024 11:08:11 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32354 Chi taglierà prima i tassi di interesse fra le grandi banche centrali: Federal Reserve, BCE o Bank of England? I dati macroeconomici dei prossimi mesi saranno la chiave di volta. Le tre banche centrali paiono comunque destinate a iniziare il percorso di ribasso dei tassi in rapida successione, nell’arco di pochi mesi e verosimilmente verso […]

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Chi taglierà prima i tassi di interesse fra le grandi banche centrali: Federal Reserve, BCE o Bank of England? I dati macroeconomici dei prossimi mesi saranno la chiave di volta. Le tre banche centrali paiono comunque destinate a iniziare il percorso di ribasso dei tassi in rapida successione, nell’arco di pochi mesi e verosimilmente verso metà 2024. I mercati sono saliti nel 2023 e nelle prime settimane del 2024 proprio sulle aspettative per politiche monetarie meno restrittive. La borsa prezza tagli ai tassi di interesse per oltre un punto percentuale nel corso del 2024, per un trend che potrebbe proseguire anche nel 2025.

Quando taglierà i tassi la Federal Reserve?

Banche centrali

L’inflazione è scesa notevolmente negli ultimi mesi, ma il contesto inflazionistico non è ancora del tutto sparito. La crescita dei prezzi sta tornando verso i range desiderati dalle banche centrali, ma è ancora superiore a questi livelli. L’asset management Mirabaud spiega in un report (a cura di Andrew Lake) che probabilmente saranno ancora gli Stati Uniti a tagliare per primi i tassi di interesse, grazie alla solidità dell’economia. Il PIL cresce ad un ritmo più sostenuto rispetto a Eurozona e Regno Unito. Nonostante ciò, a marzo difficilmente ci saranno tagli ai tassi di interesse, visto lo scenario macroeconomico.

“Le previsioni di un primo taglio dei tassi a marzo da parte della Fed si basano sull’analisi dell’indice dei prezzi della spesa per consumi personali, l’indicatore maggiormente utilizzato dalla Federal Reserve per valutare l’inflazione. Il dato semestrale annualizzato è sceso all’1,9% a dicembre, in linea con l’obiettivo di inflazione del 2%, contribuendo a rafforzare l’idea che la battaglia contro l’inflazione sia ormai vinta e che i tagli dei tassi dovrebbero avvenire a breve”.

Previsioni per i tassi nel 2024 e 2025

Tagli ai tassi per le banche centrali: le previsioni degli investitori erano per tagli preventivi al costo del denaro già da marzo in poi, anche considerando l’avvicinarsi delle elezioni americane. Lo scenario, però, sta cambiando. Anche le dichiarazioni dei membri della Federal Reserve fanno capire che bisognerà attendere per un taglio ai tassi di interesse.

“Monitorando i dati nel loro complesso emergono alcune criticità di questa analisi. Sebbene la tendenza a lungo termine sia quella di un rallentamento dell’economia statunitense, i dati mensili mostrano una sorprendente capacità di recupero. Le richieste di disoccupazione di gennaio hanno registrato la lettura più bassa dal settembre 2022 e le vendite al dettaglio hanno battuto le aspettative di dicembre, invece di diminuire come ci si sarebbe aspettato da un’economia in fase di rallentamento.

Complessivamente il mercato del lavoro sta reggendo bene. Poiché l’occupazione e l’inflazione sono indicatori retrospettivi, ci aspetteremmo di vedere questa solidità iniziare a deteriorarsi nei prossimi mesi. Ma con i dati attuali e il PIL ancora intorno al 2%, è improbabile che gli Stati Uniti procedano con un primo taglio prima dell’inizio dell’estate”.

Scenario economico

Lo scenario economico resta quindi complesso. Anche se gli Stati Uniti sono ancora l’economia più forte, sembra probabile che i primi tagli dei tassi di Fed, Banca Centrale Europea (BCE) e Banca d’Inghilterra (BoE) si verificheranno in rapida successione, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro.

La complessità è dovuta al fatto che non mancano i motivi che spingono le tre banche centrali ad una sforbiciata al costo del denaro. Il rischio di recessione è reale in Europa e nel Regno Unito, il che limita il principio dei tassi “più alti più a lungo”, mentre gli Stati Uniti affrontano il potenziale rischio di superare l’obiettivo di inflazione al ribasso e/o di creare un ambiente recessivo mantenendo i tassi troppo alti per troppo tempo. Elementi da non sottovalutare, sempre secondo l’analisi di Mirabaud Asset Management.

Inflazione

L’inflazione sta tornando nei ranghi. La crescita dei prezzi è rallentata, anche se nel Regno Unito è ancora vicina al 4%. Anche qui, però sta finalmente scendendo e si prevede che questa tendenza continui fino all’estate. A supporto potrebbe arrivare un rallentamento dei prezzi di petrolio e benzina e del settore energetico. L’inflazione dei prodotti alimentari si è già ridotta in modo significativo, quindi con i tagli all’energia aggiunti all’attuale scenario, probabilmente vedremo l’inflazione scendere nell’intervallo del 3% quando arriveremo all’estate. Questo scenario potrebbe quindi spingere la Banca centrale inglese a optare per il primo taglio al costo del denaro dopo tanti rialzi.

Il grafico seguente mostra invece l’inflazione americana, nettamente scesa dai massimi del 2022. Il target anche in questo caso non è ancora stato raggiunto.

grafico inflazione americana

Previsioni per i tassi di interesse

Quante volte verranno tagliati i tassi nel 2024? Per i mercati 4-5, ma non a marzo. Le aspettative prezzate dalle borse hanno visto crollare dall’85% al 30% la possibilità di un taglio ai tassi a marzo. La retorica di tutte e tre le banche centrali che ha mitigato le aspettative sulla velocità dei tagli. Federal Reserve, BCE e Banca di Inghilterra sono state chiare nel comunicare che taglieranno, ma nessuna ha fretta di farlo. Vogliono essere

Al tempo stesso il costo del denaro negli Usa a fine 2024 dovrebbe essere intorno al 4,25, secondo quando prezzato dai futures sui tassi Fed. Le previsioni di mercato sono al momento quindi di circa 4-5 tagli ai tassi nel 2024 da parte della Banca centrale americana. Il numero di tagli ai tassi potrebbe essere inferiore, ma il risultato atteso è quello di tagli per 100-125 punti base rispetto al picco del 2023 di 5,50% Nel grafico seguente, estratto dal sito del CME, si vede come ci sia oltre il 60% di possibilità che i tassi siano al 4,25% o inferiori a fine 2024.

Previsioni tassi Federal Reserve

L’analisi sulle banche centrali

Chi taglierà i tassi di interesse prima? L’analisi di Mirabaud punta sulla Federal Reserve. Questo ovviamente potrebbe avere conseguenze anche sul mercato dei bond e sul forex market.

“Il tasso di inflazione non è un fattore indipendente abbastanza forte da innescare tagli anticipati in un contesto caratterizzato da dati statunitensi solidi e messaggi costanti della Fed. Riteniamo che i primi a tagliare i tassi saranno gli Stati Uniti all’inizio dell’estate, seguiti dalla BCE a breve distanza e infine dalla Bank of England.

Va ricordato come la Banca centrale europeo e la Banca d’Inghilterra abbiano come unico parametro l’inflazione. La Federal Reserve, banca centrale americana, invece guarda sia alla stabilità dei prezzi che alla massima occupazione. L’analisi conclude quindi confermando che i tagli estivi ai tassi di interesse arriveranno anche se l’inflazione non scenderà al 2%. Questo perché gli effetti negativi di una stretta troppo prolungata iniziano a farsi sentire sull’economia. La parola, come sempre, spetta ai mercati.

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Come va l’Economia Americana? https://www.investire-certificati.it/come-va-leconomia-americana/ Sat, 06 May 2023 14:50:47 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28164 Come va l’economia americana? Partiamo dai recenti dati macroeconomici. I non-farm payrolls, ossia i dati relativi all’occupazione del settore non agricolo americano hanno mostrato una crescita di 253.000 unità ad aprile 2023. Buoni numeri dalla disoccupazione, in calo al 3,4%. Restano molti dilemmi per la Federal Reserve, in particolare considerando l’elevata crescita dei salari. Analisi […]

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Come va l’economia americana? Partiamo dai recenti dati macroeconomici. I non-farm payrolls, ossia i dati relativi all’occupazione del settore non agricolo americano hanno mostrato una crescita di 253.000 unità ad aprile 2023. Buoni numeri dalla disoccupazione, in calo al 3,4%. Restano molti dilemmi per la Federal Reserve, in particolare considerando l’elevata crescita dei salari. Analisi sulla situazione economica americana a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG, broker leader in Italia nel trading su CFD e Turbo24 certificates

Analisi situazione americana

Come va l’economia americana? L’analisi di IG parte dai dati relativi al mercato del lavoro. L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di aprile, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 253 mila nuovi posti di lavoro. Operativamente si tratta di un dato ben superiore alle attese del consensus (+180.000 nuovi impieghi).

Tasso di disoccupazione

Anche il tasso di disoccupazione è stato migliore delle attese. Le aspettative degli analisti intervistati da Reuters erano per un 3,6%. La disoccupazione è scesa invece al 3,4%.

Dati lavoro Usa

Diodovich, senior analyst di IG, ha poi spiegato come siano state riviste fortemente al ribasso le cifre dei mesi scorsi (-149 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di febbraio è stato rivisto al ribasso di 78 mila unità a +248k, quello di marzo di 71 mila a +175.000. Per quanto riguarda il tasso di partecipazione, i numeri non sono ancora vicini a quelli precedenti la pandemia. Infatti, il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,6% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%).

In netta crescita il costo del lavoro, un fattore che può influenzare le scelte di politica monetaria della Federal Reserve, la banca centrale Usa. Sono infatti saliti di mezzo punto percentuale in un solo mese i salari, a fronte di un consensus dello 0,3%. Su base annua i salari sono saliti del 4,4% a/a (previsioni degli analisti +4,2%).

Economia Usa e Borse

Qual è stata la reazione delle borse? In sintesi, la crescita forte e continua dei salari aumenta i dilemmi della FED. Da notare anche i rendimenti dei treasuries in risalita, così come il dollaro in rialzo.

Il buon dato sulla creazione di posti di lavoro in aprile è stato compensato dalle forti revisioni al ribasso dei nuovi impieghi di febbraio e marzo (quasi -150k come effetto combinato). L’elemento che sorprende è tuttavia la continua e costante crescita dei salari dei lavoratori che porterà qualche argomentazione in più per tutti i banchieri più falchi all’interno della commissione operativa del FOMC, ossia il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, per prolungare il ciclo di rialzi dei tassi.

Previsioni tassi Federal Reserve

Tassi di Interesse USA
Tassi di interesse Federal Reserve

Quali previsioni per i tassi della Federal Reserve?  I prossimi dati macroeconomici saranno fondamentali per capire quali saranno le prossime mosse della banca centrale statunitense.  Al momento i dati sulla crescita dei salari non sono sufficienti per modificare le nostre aspettative su una probabile pausa nel processo di rialzo dei tassi di interesse. L’analista del broker IG ha concluso spiegando come “lo scenario più probabile per la riunione di giugno sia una conferma dei tassi sui livelli attuali del 5,25%. Escludiamo tuttavia che ci possano essere dei tagli del costo del denaro nel corso dell’anno come invece sta scontando il mercato”.

Ecco dunque le previsioni di borsa e sull’economia americana dopo gli ultimi dati sul lavoro Usa.

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Previsioni per i Tassi della Federal Reserve https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-i-tassi-della-federal-reserve-2/ Wed, 03 May 2023 09:39:37 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28157 Previsioni sui tassi e sulle mosse della Federal Reserve. Le banche centrali sono arrivate agli ultimi rialzi dei tassi? Sono in molti a chiederselo. I mercati sembrano aver assorbito il ciclo di rialzi più rapido degli ultimi decenni. Quali previsioni per i tassi? Per Mirabaud la Fed è pronta per l’ultima stretta monetaria. Ma per […]

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Previsioni sui tassi e sulle mosse della Federal Reserve. Le banche centrali sono arrivate agli ultimi rialzi dei tassi? Sono in molti a chiederselo. I mercati sembrano aver assorbito il ciclo di rialzi più rapido degli ultimi decenni.

Quali previsioni per i tassi? Per Mirabaud la Fed è pronta per l’ultima stretta monetaria. Ma per il taglio dei tassi di interesse bisognerà attendere il 2024.

Gli analisti di Nuveen, invece, parlano di una scalata alpina ormai quasi finita. Tutti d’accordo, di fatto, sulla fine dei rialzi dei tassi. Ma quando inizieranno le banche centrali a tagliarli ancora non si sa

Previsioni sui tassi di interesse della Federal Reserve

Analisi di Mirabaud AM. La Federal Reserve si muove l’ultima stretta da 25 punti base, ma nessun taglio dei tassi è in vista nel 2023. Ecco commento e previsioni sui tassi a cura di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud.

Quali previsioni per la Federal Reserve? Prevediamo che la Federal Reserve alzerà il suo tasso d’interesse di riferimento di altri 25 punti base nella prossima riunione, segnalando una pausa ma anche chiarendo che non sono probabili tagli dei tassi di interesse nel corso dell’anno.

Contrariamente alle aspettative del mercato, non prevediamo tagli significativi dei tassi nella seconda metà dell’anno. Uno dei motivi principali è che le pressioni sui prezzi rimangono elevate e l’inflazione persistente. La scorsa settimana, il dato sull’inflazione PCE, pur mostrando alcuni segnali di disinflazione, ha suggerito che i progressi sono lenti e richiederanno tempo. Inoltre, questa statistica è di gran lunga superiore all’obiettivo della Fed del 2% e alla proiezione mediana del FOMC per l’ultimo trimestre dell’anno (3,6% t/t). Inoltre, le dinamiche salariali sono forti e suggeriscono che il surriscaldamento del mercato del lavoro statunitense continua. Infatti, la misura più completa della retribuzione del lavoro, l’indice del costo dell’occupazione, ha registrato un’accelerazione nello scorso trimestre.

Previsioni per le borse

Ci spostiamo ora presso l’asset management Nuveen. Ecco le previsioni per i tassi della Federal Reserve. Gli analisti spiegano che “la scalata alla montagna dei tassi è quasi finita”, per poi esaminare le possibili conseguenze per i portafogli. Previsioni di borsa a cura di Saira Malik, CIO di Nuveen.

Tassi Federal Reserve

La Federal Reserve statunitense si prepara a quello che pensiamo sarà l’ultimo passo della sua scalata alla montagna dei rialzi dei tassi. Nel frattempo, gli investitori hanno già messo da parte gli scarponi da trekking per indossare calzature più comode. Guardano a un percorso che sperano sia in discesa da qui in poi.

previsioni di borsa

Mentre scriviamo, mancano poche ore alla riunione di maggio della Fed, con tutti gli occhi puntati sulla prossima decisione sui tassi e su eventuali indicazioni sulla politica futura. Sebbene la lettura di marzo abbia mostrato che l’indice PCE core della spesa per consumi personali – la misura di inflazione preferita dalla Fed – rimane più alto di quanto la banca centrale vorrebbe, riteniamo che potremmo essere vicini al picco dei tassi.

Di conseguenza, ci aspettiamo che il presidente della Fed Jerome Powell annunci un aumento dei tassi di 25 punti base questa settimana. A ciò, però, dovrebbe far seguito una pausa nella campagna di inasprimento anti-inflazione della Fed, che dura da 13 mesi.

Possibilità di recessione?

Prevediamo una lieve recessione, causata da questo ciclo aggressivo di rialzi, ma rifiutiamo il vecchio mantra del mercato: “Sell in May and go away”. Continuiamo invece a raccomandare di “rimanere investiti”, sulla base della forza relativa degli utili societari e dell’economia sottostante, unita a dati storici incoraggianti sulla performance degli investimenti dopo una pausa della Fed.

Previsioni per gli utili aziendali

Sebbene le previsioni sugli utili per il 2023 siano state riviste modestamente al ribasso, le valutazioni azionarie stanno rimbalzando grazie ai potenziali cambiamenti di politica monetaria spinti da quella che potrebbe essere la recessione più pronosticata di tutti i tempi. Gli investitori azionari fanno il tifo per un taglio dei tassi entro la fine dell’anno. Nonostante ciò, la stabilità dei tassi potrebbe rivelarsi il più forte catalizzatore di rendimenti positivi per un’ampia gamma di asset class.

Considerazioni di portafoglio

Le previsioni di borsa proseguono poi con un focus sulla gestione dei portafogli. Questo atteso contesto di stabilità dei tassi d’interesse potrebbe creare interessanti opportunità nell’ambito dell’obbligazionario. In particolare, privilegiamo i settori a spread che offrono rendimenti interessanti e che dovrebbero evitare un allargamento eccessivo degli spread, anche durante la lieve recessione che prevediamo si verificherà nel 2023.

Obbligazioni high yield 

Grandi speranze per l’high yield. Le obbligazioni societarie high yield statunitensi rendono oggi in media l’8,5% con una duration inferiore ai quattro anni, il che le rende meno sensibili all’allargamento degli spread rispetto ad altri investimenti a reddito fisso. Anche se la storia potrebbe non ripetersi, pensiamo che la fine dell’attuale ciclo di inasprimento della Fed possa essere un’altra “pausa che reca sollievo”.

Preferire i titoli privilegiati. Un altro settore interessante di titoli da mettere in watchlist è quello dei titoli privilegiati. Questa preferenza si basa meno sulla stabilità dei tassi e più sui recenti movimenti di mercato, che hanno creato valore nel segmento. Le turbolenze del settore bancario di marzo hanno portato gli spread dei titoli preferiti ad allargarsi di 90 punti base. Tuttavia, i rischi di contagio che molti temevano inizialmente non si sono materializzati, e gli spread hanno ritracciato solo un terzo di quell’allargamento.

Dividendi

previsioni tassi di interesse
previsioni tassi di interesse

Aumentare la crescita dei dividendi e le infrastrutture. Al di fuori delle obbligazioni, mentre le azioni hanno storicamente registrato una ripresa dopo una pausa della Fed, continuiamo a privilegiare un’esposizione difensiva e settori che dovrebbero essere relativamente resistenti se l’inflazione rimane persistente. Diamo risalto alla crescita dei dividendi e alle azioni nel settore delle infrastrutture, che tendono a registrare performance relativamente positive durante i rallentamenti economici e le recessioni. Inoltre, le infrastrutture dovrebbero essere ben isolate dai costi elevati del debito e dall’inflazione.

Privilegiare il credito privato e il settore immobiliare. Nei mercati dei capitali privati, preferiamo allocare i nostri investimenti in asset class che producono reddito e che sono potenzialmente in grado di proteggere dai ribassi. In particolare, vediamo opportunità interessanti in aree selezionate del credito privato e del real estate.

Ecco quindi le previsioni di borsa e sui tassi di interesse della Federal Reserve di Mirabaud e Nuveen.

Focus: Previsioni su Tassi e Borse

Analisi di borsa e previsioni per i mercati finanziari: approfondimenti economici.

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Previsioni BCE 2023 https://www.investire-certificati.it/previsioni-bce-2023/ Tue, 27 Dec 2022 13:17:46 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26417 Quali previsioni per la BCE nel 2023: come si muoverà la BCE? Un focus sulle previsioni per la Banca Centrale Europea e per i mercati obbligazionari nel 2023. La BCE ha bollato come transitoria l’inflazione per molti mesi. Nel corso del 2022 ha poi dovuto cambiare le proprie previsioni, spostandosi verso una politica monetaria restrittiva. […]

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Quali previsioni per la BCE nel 2023: come si muoverà la BCE? Un focus sulle previsioni per la Banca Centrale Europea e per i mercati obbligazionari nel 2023.

La BCE ha bollato come transitoria l’inflazione per molti mesi. Nel corso del 2022 ha poi dovuto cambiare le proprie previsioni, spostandosi verso una politica monetaria restrittiva. Mirabaud AM ha pubblicato un report in cui si parla di una “svolta da falco per la Bce”, che potrebbe costringere i mercati ad assorbire molto debito sovrano in 2023

Previsioni BCE 2023

L’ultima riunione del Consiglio direttivo della BCE ha rappresentato una svolta decisamente da falco” ha spiegato Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM. “Infatti, la Governatrice della banca centrale europea ha lasciato intendere ai mercati che ulteriori rialzi dei tassi di interesse sono in arrivo”.

Quali previsioni per il 2023?  L’economista ha spiegato che questi segnali anticipatori si ritrovano anche nella dichiarazione post-meeting. Secondo i membri della BCE “ritengono che i tassi di interesse dovranno ancora aumentare significativamente a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi“. Inoltre, la BCE ha modificato la forward guidance per i reinvestimenti nell’ambito del programma APP (che ammonta a 3.200 miliardi di euro). La BCE ha annunciato un programma di Quantitative Tightening (“QT”) che inizierà nel marzo 2023.

Bilancio BCE

La BCE ha anche in programma una riduzione del proprio bilancio. Operativamente, si parla di 15 miliardi di euro al mese in media fino alla fine del secondo trimestre 2023. Il ritmo successivo sarà determinato nel corso dell’anno, in base all’andamento dell’economia. I fattori centrali monitorati saranno l’inflazione e l’andamento del PIL, ossia il prodotto interno lordo.

Europa

L’annuncio di un programma di Quantitative Tightening è stato una sorpresa per molti ed è chiaramente un segnale da falco, ossia di una politica monetaria restrittiva. Per quanto riguarda la tempistica del programma di Quantitative Tightening, è opportuno sottolineare che la BCE inizierà a ridurre il proprio bilancio mentre si prevede che molti Paesi dell’Eurozona avranno ampi deficit fiscali nel 2023. Ciò sarà aggravato dall’attuale crisi energetica. Pertanto, i mercati finanziari dovranno assorbire molto debito sovrano il prossimo anno.

Cambio Euro/Dollaro

A fine 2022 il cambio fra euro e dollaro naviga in area 1,06. Dai minimi di ottobre 2022 ha recuperato circa il 10%. Sul finire di settembre, infatti, l’euro/dollaro era arrivato a 0,9535, sui minimi da oltre 20 anni.

L’inflazione su base annua negli Stati Uniti è già scesa al 7%, mentre la crescita dei prezzi in Europa è ancora intorno al 10%. Valori che spingono le previsioni per la BCE nel 2023 verso mosse ancora restrittive (ossia altri rialzi dei tassi di interesse). Il tasso di disoccupazione negli Usa è del 3,70%. In Eurozona la disoccupazione è al 6,50%.

Previsioni BCE 2023 – Tassi di interesse

Per quanto riguarda i tassi di interesse, quelli della BCE sono al 2,50%. Nel 2023 i tassi della BCE dovrebbero salire arrivando fra il 3,00 ed il 3,50%. I tassi di interesse americani sono invece al 4,50%. Potrebbero arrivare al 5 – 5,25% sul finire del primo trimestre 2023.

Altre previsioni sui tassi di interesse BCE 2023

Wellington Management in uno dei suoi ultimi report si è soffermato su altre previsioni per la BCE nel 2023. L’ente finanziario ha spiegato come potrebbero essere necessari segnali di stabilizzazione prima che la BCE prenda in considerazione l’idea di un ulteriore rialzo. Al tempo stess, però, i fondamentali dell’inflazione sono coerenti con un tasso terminale decisamente più alto.

È probabile che nel 2023 la riduzione del bilancio della BCE superi quella della Banca d’Inghilterra e della Fed, in quanto i prestiti legati alle sue operazioni di rifinanziamento di più lungo termine giungono a scadenza e il quantitative tightening inizierà all’inizio del 2023.

Altre analisi e previsioni sui mercati

Clicca qui per visionare il calendario delle riunioni BCE 2023. Qui sono invece disponibili le date relative al calendario dei meeting della Federal Reserve 2023.

Ecco di seguito altri articoli relativi a previsioni sui mercati e sulle borse per il 2023.

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Previsioni Banche Centrali 2023 https://www.investire-certificati.it/previsioni-banche-centrali-2023/ Tue, 13 Dec 2022 14:18:49 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26214 Previsioni per le banche centrali – Cosa aspettarsi dai meeting di Fed, BCE e BoE per questa settimana e per il 2023?. Kevin Thozet, membro del comitato di investimento di Carmignac illustra le sue previsioni per le banche centrali. Previsioni Banche centrali 2023 Nel dicembre 2021 le tre principali banche centrali del mondo sviluppato hanno […]

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Previsioni per le banche centrali Cosa aspettarsi dai meeting di Fed, BCE e BoE per questa settimana e per il 2023?. Kevin Thozet, membro del comitato di investimento di Carmignac illustra le sue previsioni per le banche centrali.

Previsioni Banche centrali 2023

Nel dicembre 2021 le tre principali banche centrali del mondo sviluppato hanno assunto un atteggiamento hawkish, che hanno mantenuto per la maggior parte di quest’anno. Quindi, ora che ci avviciniamo alle ultime riunioni di politica monetaria dell’anno, la domanda per gli investitori è: “I banchieri centrali sceglieranno ancora una volta di mostrare la propria forza?”.

previsioni borsa 2023

Negli ultimi mesi, i soft data (ad esempio, il sentiment dei consumatori, le survey con i purchasing manager) hanno continuato a indebolirsi. Per contro, gli hard data (come il tasso di disoccupazione e quelli relativi alle vendite al dettaglio) hanno avuto una performance relativamente buona. Di conseguenza, questa settimana dovremmo assistere a un rialzo dei tassi d’interesse su entrambe le sponde della Manica e dell’Atlantico. Possiamo attenderci un certo grado di moderazione, però, per quanto riguarda il ritmo dei rialzi futuri.

Questa “via di mezzo” consente ai banchieri centrali di avere un periodo di tempo più lungo per valutare l’effetto che 12 mesi di toni più rigidi e tassi più alti hanno avuto sull’economia.

La condivisione di un quadro generale comune, però, è in antitesi con le diverse realtà che ciascuna banca centrale si trova ad affrontare nello specifico, ed è più probabile che nel 2023 assisteremo a una divergenza delle politiche monetarie.

Previsioni per la Federal Reserve

Questa settimana ci si attende un aumento dei tassi di 50 punti base. E dato il percorso annunciato della Fed verso un tasso del 5%, è improbabile che si verifichino grandi sorprese in occasioni delle prime riunioni del 2023, soprattutto considerando lo spostamento del focus di Powell dall’inflazione spot all’obiettivo più a lungo termine di un’inflazione al 2%.

Pertanto, per ora, la politica monetaria è stata in qualche modo ridimensionata per la prima parte del 2023. Ci sono voluti sette mesi per passare dallo 0,5% al 4%. Ce ne vorranno tre per portare i tassi al 5%. Ma è qui che le cose si fanno interessanti. Se e quando la Fed cambierà rotta è la domanda chiave nella mente degli investitori, soprattutto alla luce del tono sempre più morbido di Powell. Vediamo tre potenziali scenari:

  • La materializzazione di un hard landing per l’economia statunitense, che porterebbe a una rapida svolta verso l’allentamento.
  • Un soft landing posticiperebbe i tagli dei tassi d’interesse rispetto alle attese di molti.
  • Un’inflazione persistente significherà invece che i tassi rimarranno più a lungo al livello terminale prima di spostarsi ulteriormente in territorio restrittivo.

Previsioni Banca Centrale Europea

Quali previsioni per la BCE, ossia la Banca Centrale Europea? Anche se in ritardo rispetto alle proprie controparti, negli ultimi mesi la BCE ha agito in modo aggressivo per contenere l’inflazione. Questa settimana il quantitative tightening proseguirà. Prevediamo un aumento di 50 punti base, ma un aumento di 75 punti base non è da escludere. Il rischio di una politica monetaria più aggressiva è in aumento: la BCE ha manifestato i propri timori per l’andamento futuro dell’inflazione, ritenendo che la recessione non sarà sufficiente a domare l’impennata dei prezzi. E dal momento che gli indici PMI sono scesi a 47 (con 50 che è considerato un livello di recessione, che anticipa la contrazione effettiva di 6-9 mesi), sono state annunciate diverse misure di sostegno fiscale; la recessione dovrebbe quindi essere meno profonda di quanto inizialmente previsto. Di conseguenza, il percorso verso la disinflazione dovrebbe prolungarsi ulteriormente, richiedendo una politica monetaria ancora più restrittiva.

Previsioni Bank of England

Bank of England
Bank of England

Quali previsioni per i tassi della Banca di Inghilterra? Lo spettro della stagflazione incombe sul Regno Unito. Con l’attività economica in rallentamento e considerando che il Paese è tra quelli in cui le aspettative di inflazione sono meno ancorate, i membri del Monetary Policy Committee si trovano di fronte a un bel dilemma. Nell’ultimo anno la maggior parte dei suoi componenti ha dato prova di sintonia: l’inflazione è stato il nemico primario (e unificante). Però, il delicato problema della crescita e dell’inflazione potrebbe portare a una divisione a tre in futuro.

Le fosche prospettive per il Regno Unito evidenziano la “necessità” di un atteggiamento monetario più aggressivo da parte della Banca di Inghilterra. La distanza che rimane tra il livello dei tassi d’interesse attuale del 3% e quello previsto del 4,5% è ampia. Questa settimana ci aspettiamo un rialzo di 50 punti base, ma data la probabilità di un maggiore disaccordo interno, il rischio di un cambio di rotta si fa sempre più concreto.

Implicazioni per i mercati finanziari

Il 2022 è stato un anno di estrema volatilità a causa della rapida evoluzione dei cicli di rialzo dei tassi da parte delle banche centrali. C’è una buona notizia. Dato che non si prevede una variazione significativa del tasso terminale della Fed e che i tassi d’interesse statunitensi sono più ancorati, i prezzi degli altri asset dovrebbero tornare a seguire dinamiche più normali.

In questo contesto, gli spread asset e soprattutto i mercati del credito dovrebbero avere un andamento relativamente positivo nelle prossime settimane. Ciò significa che possono rappresentare un motore di performance molto interessante. Questo sia in termini assoluti che relativi, nel reddito fisso come nei portafogli diversificati. 

Considerando il rischio di rialzo dei tassi d’interesse nell’area dell’euro, il mantenimento di posizioni lunghe in vista della riunione del 15 dicembre non sembra appropriato; tuttavia, date le cupe prospettive economiche, non lo è nemmeno l’implementazione di posizioni corte sui tassi in euro. Pertanto, consideriamo opportuno limitare posizionamenti di tipo direzionale sui tassi core dell’euro.

Crediamo che i rischi principali siano più evidenti sulle scadenze statunitensi a cinque anni. A nostro avviso, l’aspettativa degli investitori che il FOMC riduca il tasso d’interesse target del 2% entro il 2025 è eccessivamente ottimistica.

Ecco dunque le previsioni per le banche centrali. Focus su Federal Reserve, BCE e Bank of England per il 2023.

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