Focus sull’economia americana, in rallentamento, ma anche sul forex market e sull’andamento dei tassi di interesse. Gli ultimi dati in arrivo dagli Usa hanno deluso le attese: i non-farm payrolls di luglio hanno messo in risalto come siano stati creati “soltanto” 114.000 nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione in aumento, al 4,3%, ben oltre le stime (4,1%). Vediamo nel dettaglio lo scenario.
Il mercato del lavoro americano rallenta
Il dipartimento di Stato americano, il Bureau of Labor Statistics, ha reso noto che nel mese di luglio, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 114 mila nuovi posti di lavoro, dato ben inferiore alle attese del consensus (+175.000 unità i nuovi impieghi) e crescita più bassa da dicembre 2020. Il tasso di disoccupazione sale al 4,3% (aspettative al 4,1%).
Al tempo stesso, anche le revisioni per i mesi scorsi sono state al ribasso, con un calo di altri 29.000 posti di lavoro, concentrato sul dato di giugno (-27.000). Ancora sotto al 63% il tasso di partecipazione alla forza lavoro, uscito al 62,7%. Su base annua i salari sono saliti del 3,6% a/a (lo 0,1% in meno del consensus, mentre il dato del mese precedente era al 3,9% su base annua).
Economia USA: Rischi di recessione?
L’economia americana rallenta. Ci sono rischi di recessione? “Le cifre sul mercato del lavoro di luglio hanno evidenziato numeri molto negativi per il mese appena trascorso, una crescita molto debole di nuovi impieghi che non si vedeva da dicembre 2020 e un tasso di disoccupazione che è salito a sorpresa al 4,3%” ha spiegato in una nota Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia.
“Queste cifre suggeriscono che la Federal Reserve ha probabilmente aspettato troppo prima di modificare le proprie strategie monetarie. Gli investitori incominciare a scontare i rischi di un forte rallentamento dell’economia USA e di una possibile recessione per il 2025”.
Previsioni per le obbligazioni
Quali conseguenze per il settore dei bond con una frenata dell’economia USA? E cosa attendersi dalla Federal Reserve? Sul tema si è espresso l’analista di IG: “Il crollo dei rendimenti dei bond sul mercato lasciano pensare che la FED possa perfino pensare di fare un taglio del costo del denaro più significativo rispetto ai 25 bps scontati fino a qualche ora fa.
Secondo il CME FedWatch Tool lo scenario più probabile è il taglio di 100 bps del costo del denaro entro fine anno. Crediamo che sarà necessario aspettare anche i dati su inflazione (in particolare indice core PCE) prima di avere certezze sulle prossime mosse della FED. In questo momento aumentano le possibilità che la FED possa tagliare i tassi nei tre prossimi meeting del 2024, in calendario a settembre, novembre e dicembre”.
Dopo i tagli ai tassi di interesse della BCE, ha fatto seguito la scorsa settimana dalla Bank of England, a settembre toccherà quindi alla Federal Reserve, la Banca centrale americana.
Euro/dollaro in ripresa, vola lo yen
Sul forex market abbiamo assistito ad una netta discesa del dollaro, con il cambio EUR/USD arrivato oltre quota 1,09. Le aspettative per un numero di tagli ai tassi più alto di quanto precedentemente ipotizzato ha frenato il dollaro sul mercato forex.
Movimenti decisamente più ampi si sono registrati nei cambi contro lo yen, con la valuta nipponica ancora in forte rimonta. USD/JPY è sceso sotto quota 147, oltre 1500 pips sotto i massimi raggiunti a luglio in area 162. In questo caso ci troviamo di fronte.
Ecco di seguito un grafico dalla piattaforma IG del cambio euro/dollaro (timeframe 4 ore)
Mercato azionario
Dati Usa sotto le attese, ma questa volta anche il mercato azionario ha mostrato una netta correzione. Di fatto l’azionario statunitense che comincia a scontare i rischi di un forte rallentamento della crescita economica. Il sollievo per politiche monetarie maggiormente accomodanti da parte della Federal Reserve appare inferiore rispetto al timore per un rallentamento economico, con le borse americane – in primis il Nasdaq – che risentono negativamente anche delle trimestrali di grandi titoli, fra cui Intel e Amazon.
Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.