Le borse dopo le elezioni USA

elezioni USA e le borse

Dollaro, Borse ed Oro dopo le elezioni USA: quali previsioni per i mercati? Ripartiamo dalla storia: come si sono comportati questi strumenti finanziari durante le presidenze dei Repubblicani e dei Democratici? Quali sono i trend di medio-lungo termine che emergono dai dati passati. Numeri indicativi, che – vale la pena ricordarlo – non necessariamente saranno confermati nei prossimi anni, ma possono fornirci qualche indicazione statistica in vista della nuova Presidenza di Donald Trump.

Mercati azionari

Partiamo dal mercato azionario. L’indice USA S&P500 si è sempre apprezzato durante tutte le presidenze dagli anni Novanta in poi con la sola eccezione del doppio mandato di George W. Bush.

Numeri alla mano il principale indice USA ha guadagnato il 79% durante il primo Governo di Clinton, il 73% nel Clinton II, per poi scendere del 12% con il primo Bush e del 31% nel secondo mandato del repubblicano. Tutto va chiaramente contestualizzato. Bush è entrato in carica pochi mesi prima dell’11 settembre 2001, per lasciare la Casa Bianca a inizio 2009, nel pieno della Crisi dei Mutui subprime.

Il doppio mandato di Obama ha fatto registrare ampi rialzi (84% e 52%), mentre durante il primo Governo Trump l’indice dei 500 titoli USA ha guadagnato il 69%. Con Biden il rialzo è nell’ordine del 53%.

Un elemento interessante (e in qualche modo preoccupante, per noi europei) emerge dal confronto fra l’indice dei 600 maggiori titoli europei (l ‘Euro Stoxx 600) e l’S&P500 durante le varie presidenze. Negli anni Novanta e nei primi anni Duemila l’andamento era relativamente simile, con una distanza che si è ampliata durante la guida di Obama (con l’indice USA salito di circa 30 punti percentuali in più in ciascun mandato rispetto al paniere europeo). Enorme, poi, la distanza fra Europa e USA nel primo mandato Trump, con l’indice americano che in 4 anni è cresciuto di 56 punti percentuali in più rispetto a quello europeo. Un divario enorme, che si è ampliato anche con Biden (con l’S&P 500 che ha guadagnato circa 25 punti in più).

Grafico Borsa USA ed Europa

Come si è mosso il dollaro con governi Repubblicani e Democratici?

Spostiamoci ora sul mercato forex e sugli intrecci fra le presidenze USA ed il dollaro. In questo caso il trend è chiaro: la divisa americana ha performato nettamente meglio sotto le presidenze democratiche. Il tutto è confermato anche da uno studio dell’Imperial College di Londra. Numeri alla mano, le politiche dei Repubblicani, in particolare con Bush, hanno frenato il dollaro, che si è invece apprezzato con il governo di Biden così come durante la doppia presidenza di Barack Obama.

Almeno nell’immediato, la vittoria di Donald Trump ha invece determinato un apprezzamento del dollaro. Gli investitori ipotizzano che i dazi possano rafforzare la banconota americana, a discapito delle valute colpite dalle imposte doganali.

oro con repubblicani e democratici

Oro: con repubblicani e democratici

Dopo l’exploit del 1979-1980, l’oro si è progressivamente deprezzato nel ventennio successivo. In particolare, ha perso terreno durante il doppio mandato di Clinton (-20%). Scenario opposto con George Bush: l’oro fra il 2001 ed il 2009 ha più che triplicato il suo valore. Durante la presidenza di Obama l’oro ha dapprima toccato i massimi storici (2011), per poi scendere fino a fine 2015. Complessivamente il doppio mandato del democratico si è chiuso con un rialzo del 44%. Scenario simile con il primo governo di Trump e Biden, con rialzi rispettivamente del 53% e del 40%.

Nel 2024, durante gli ultimi mesi di Governo Biden, l’oro ha più volte aggiornato i record storici, arrivando in area 2.800 dollari per oncia. La domande delle banche centrali ha senz’altro fatto da traino per il metallo giallo.

Trump ed il Bitcoin

Donald Trump ha promesso un approccio “friendly” verso le criptovalute, con possibilità che siano acquistate anche con i fondi federali. Ecco quindi spiegato il recente record del bitcoin, salito nelle ore seguenti al voto verso nuovi massimi storici in area 75.000 dollari. La capitalizzazione del settore criptovalute naviga intorno ai 2.500 miliardi di dollari. Cosa succederà nei prossimi anni di governo repubblicano a guida Trump? La parola, come sempre, spetta ai mercati.

Il presente articolo è redatto a fine informativo. I rendimenti passati non sono assolutamente indicativi per il futuro.


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