I Certificati Outperformance

certificati di investimento

Cosa sono i Certificati Outperformance? In quali condizioni di mercato può essere conveniente acquistare un certificato outperformance? Vediamo il funzionamento di questi derivati strutturati e le loro caratteristiche

I Certificati outperformance

La caratteristica centrale dei certificati outperformance è quella di replicare l’andamento di un prodotto sottostante ampliandone le eventuali prestazioni positive. La partecipazione ai ribassi, invece, è lineare, ossia proporzionale all’andamento del sottostante.

L’investitore, nel caso di rialzi da parte del sottostante, parteciperà ad essi in maniera più che proporzionale, mentre nel caso di un ribasso la performance sarebbe simile a quella del sottostante. Il capitale è pertanto tradizionalmente non protetto, esponendo quindi l’investitore a perdite nel caso di cali dei sottostanti.

Alla scadenza il rimborso avviene in contanti, calcolando la performance positiva o negativa dei sottostanti e moltiplicandola per i dovuti coefficienti. Nel caso di rialzo, questo sarà un valore superiore al 100% (per esempio 200% nel caso di una partecipazione doppia ai profitti).

Come funzionano i certificates outperformance?

Vediamo alcuni esempi di funzionamento dei certificati outperformance.  

Se la partecipazione ai profitti avviene con un coefficiente del 200%, ogni punto percentuale di rialzo genererà un profitto del 2%. Viceversa, con un coefficiente per i rialzi del 300%, ogni rialzo dell’1% determinerà un profitto del 3%.

Poniamo per semplicità che il certificato sia acquistabile a 1.000 euro, senza alcun extra costo.

Se la partecipazione ai profitti è pari al 170% ed a scadenza il sottostante ha fatto registrare un rialzo del 10%, il rimborso sarà pari al 1000 + (100×170%), ossia 100+170 = 1170 euro. L’investitore otterrebbe quindi un profitto del 17% a fronte di un rialzo dell’azione o indice azionario sottostante del 10%.

Nel caso invece di un rialzo del 40% con un coefficiente di partecipazione del 300% il profitto sarebbe invece pari a 40% x 300%= ossia 120%. Il rimborso sarebbe quindi pari a 2.200 euro a fronte di un valore nominale di 1.000 euro.

Nel caso di un calo del sottostante del 30%, il rimborso sarebbe pari a 700 euro, replicando quindi la performance negativa del sottostante. Un calo del 50% genererebbe quindi un dimezzamento del capitale dell’investitore.

Come detto, nel caso di ribassi del sottostante con gli outperfmance certificate il capitale non è tradizionalmente protetto. Possono esistere chiaramente anche varianti in tal senso.

Certificati Outperformance
Certificati Outperformance – La struttura del funzionamento di un certificato outperformance con replica proporzionale di performance negative e partecipazione più che proporzionale ad eventuali profitti del sottostante

Certificati outperformance con cap

È possibile che i certificati outperformance presentino un cap. in questo caso l’eventuale profitto per l’investitore non sarà potenzialmente illimitato, appunto per la presenza del cap. Il rendimento massimo è pertanto pari al prezzo di emissione moltiplicato per il cap.

Poniamo per ipotesi un certificato legato al FTSE Mib, con prezzo iniziale di 20.000 punti e coefficiente di partecipazione ai rialzi del 200% fino ad un massimo del 15%, con un rendimento massimo, quindi, pari al 30%.

Nel caso in cui il FTSE Mib dovesse scendere la partecipazione alle perdite sarebbe lineare. Se il FTSE Mib a scadenza si trovasse a 22.000 punti, con un rialzo del 10%, l’investitore incasserebbe 1.200 euro per certificato. La partecipazione “doppia” ai profitti proseguirebbe fino al 15$%, ossia a 23.000 punti (con un rimborso in questo caso pari a 1.300 euro). Nel caso di ulteriori rialzi dell’indice, l’investitore riceverebbe sempre un rimborso pari a 1.300 euro, non partecipandovi dunque. Pertanto, se l’indice salisse a 28.000 punti, con un rialzo del 40%, il rimborso di questo certificato outperformance cap sarebbe pari a 1.300 euro, appunto per la presenza del cap.

Costi di ingresso

La componente opzionale utilizzata per creare i certificati outperformance ha chiaramente un costo. Può riflettersi in un cap – ossia un tetto – agli eventuali profitti, ma è anche possibile che il prodotto sia emesso sopra la pari, per esempio a 1050 euro, per compensare il costo della strutturazione del certificato e l’extra partecipazione ai profitti.

Dove si comprano i certificati outperformance

Come per tutti i certificati, i mercati di riferimento sono il SeDex, ossia il Mercato Telematico dei Securitised Derivatives e sul Cert-X dell’EuroTLX. Entrambi sono gestiti da Borsa Italiana.

L’investitore non deve necessariamente tenere i prodotti fino a scadenza, ma potrà negoziarli come azioni o altri strumenti finanziari sui mercati secondari. È prevista la presenza di un operatore specialista che garantisca la liquidità dei prodotti. In altre parole, nella maggior parte degli orari di apertura della borsa l’emittente si porrà sul book di negoziazione con un numero di proposte in acquisto e vendita, al fine di garantire uno spread contenuto e facilitare la negoziazione dei certificates.


Ebook Certificates
Articolo precedentePrezzo del Palladio
Articolo successivoCome Investire sui Certificates?