Focus sulle azioni Gamestop – la storia e gli andamenti di una delle più grandi aziende di commercializzazione di videogiochi e prodotti ludici. Focus anche sugli Short Squeeze, un nome che dal 2020 è ormai legato a quello delle azioni di GameStop.
Azioni Gamestop: la società
Gamestop è una società americana che è stata fondata da nel 1984 col nome di Babbage’s. I fondatori James McCurry e Gary M. Kusin erano compagni di classe alla Business School di Harvard.
La sede è situata a Dallas, dove è stato aperto il primo negozio. La quotazione in borsa delle azioni di Gamestop è stata raggiunta in soli quattro anni, nel 1988. Al momento l’azione vale circa 26 dollari e Gamestop ha una capitalizzazione di mercato che supera i 12 miliardi di dollari.
Certificati di investimento su Gamestop
Fra i recenti certificates legati alle azioni di Gamestop troviamo un prodotto di Vontobel, con ISIN DE000VG37CC2. Le azioni sottostanti sono NVIDIA, Gamestop e Super Micro Computers, tre titoli senz’altro volatili, per un certificato adatto a cuori forti.
La volatilità è però mitigata dai premi fissi: sono infatti previste cedole garantite mensili dell’1,67%, per un totale di oltre 40 punti percentuali complessivi (in due anni). Il rendimento lordo del certificato arriva al 20,04% annuo a fronte di una barriera capitale del 45%. L’autocall è presente dal terzo mese in poi con trigger dapprima al 100% e poi decrescente dell’1% su base mensile.
Si ottiene quindi un profitto a patto che nessuno dei tre titoli perda oltre il 55% dai prezzi iniziali. In caso contrario l’investitore otterrebbe una perdita proporzionale all’andamento del worst of, con il plus – non da poco – della garanzia di incassare 40 punti percentuali di cedole.
Punta invece unicamente sulle azioni di Gamestop il certificato mono-sottostante ISIN DE000VG2U986, al momento scambiato sopra la pari. In questo caso le cedole sono condizionate ad una barriera del 50% e possono arrivare fino all’1,3% lordo su base mensile. Ma torniamo a parlare di Gamestop e del suo modello di business.
Il business

Attualmente la società si occupa principalmente della distribuzione di videogiochi (nuovi ed usati), console, giochi in scatola e altri vari prodotti ludici.
La crescita iniziale del business si è incentrata su una mirata concentrazione sul mondo dei videogames. Nel corso degli anni Novanta ha cambiato diversi nomi fino ad ottenere quello attuale di Gamestop nel 1999.
Con l’inizio del nuovo millennio, anche grazie al sito internet, ma soprattutto grazie ad una capillare copertura del mercato (sfruttando soprattutto i centri commerciali) ed all’acquisizione di alcuni gruppi commerciali del settore, la società riuscì ad acquistare grandi quote di mercato. Furono anni di forte crescita per Gamestop in America, ma anche Europa, Asia, Australia e Nuova Zelanda.
2016 – una fase di declino per Gamestop

Intanto il mercato dei videogame si stava evolvendo. Con l’aumento delle performance e delle memorie a disposizione delle console e delle connessioni internet, le principali produttrici come Sony, Nintendo, Xbox e alcuni siti internet come Stream lanciarono anche le vendite dei file in formato digitale.
Questo permetteva loro di escludere i rivenditori e di eliminare quasi del tutto la rivendita di videogiochi una volta ultimati. Inevitabilmente quindi le quote di mercato di Gamestop si restrinsero: durante il periodo di Natale del 2016 le vendite scesero di oltre il 16%, con un riflesso immediato anche sul mercato borsistico per valori simili. I manager della società decisero di provare ad esplorare nuove aree del mercato, inserendo a listino alcuni giochi in scatola e puntando anche sul merchandising di prodotti ufficiali. Purtroppo già nel 2017 arrivarono le prime chiusure di alcuni centri di distribuzione.
L’andamento in borsa di quegli anni era ancora più altalenante del solito, con oscillazioni importanti, arrivando anche a un -36% nell’estate del 2019, raggiungendo alcuni dei limiti storici e creando non pochi problemi e dubbi ai possessori delle azioni Gamestop.
2020 – 2021: short squeeze

Nonostante il mercato apprezzasse sempre meno il titolo e i bilanci e le prospettive non brillassero, a cavallo della pandemia succede l’impensabile. Nonostante in molti scommettessero contro le azioni di Gamestop, Keith Gill, un giovane YouTuber conosciuto come “Roaring Kitty” inizia a suggerire una rivalutazione del titolo e incredibilmente viene ascoltato. WallStreetBets (un forum dedicato agli investimenti) amplifica queste voci.
Keith Gill assieme a numerosi investitori appassionati dei videogames ed al passaparola, anche attraverso chat di Reddit, si coordinano e decidono di sostenere la risalita del titolo, nonostante non ci fossero reali segnali di uno sviluppo del business. A sostegno di questa iniziativa si schiera anche Elon Musk che twitta “GameStonk!!” e linka la piattaforma WallStreetBets aumentando sensibilmente la platea di lettori interessati ad investire.
Il titolo passa così dal valere circa 3 – 4 dollari ad azione a oltre 145 nel giro di meno di due mesi, toccando addirittura dei massimi sopra i 400 dollari per azione, scatenando un vero e proprio short squeeze.
Cos’è un Short Squeeze?
Tecnicamente uno short squeeze si verifica quando il prezzo di un’azione aumenta in maniera brusco costringendo gli shortisti a ricoprirsi. Questo aumento di prezzo fa si che chi aveva scommesso su un andamento al ribasso sia obbligato ad entrare nel mercato, acquistando quindi l’azione sottostante. Questi acquisti creano una catena di cicli rialzisti e possono causare grosse perdite agli investitori con posizioni corte (soprattutto ai fondi che muovono spesso grandi capitali). Esattamente quello che accadde alle azioni di Gamestop.

Azioni Gamestop: il rientro alla normalità
Il rientro a valori più “normali” c’è stato. Come possiamo notare dal grafico storico: se la salita è stata molto rapida, anche la discesa non è stata lenta, seppure il rientro ai valori precedenti non si sia del tutto verificato.
Il nome di Gamestop in borsa, assieme ad altri titoli da questo momento viene spesso associato alla definizione di Meme Stock, con il rischio associato.
Roaring Kitty, ovvero Keith Gill (il giovane YouTuber che aveva lanciato la prima ondata di short squeeze ha raggiunto oltre un milione di followers, è stato citato dalla Commissione Finanza della Camera statunitense ed stato citato in alcune cause.
Azioni Gamestop: gli ultimi anni
Ultimamente, come visibile nel precedente grafico, il titolo di Gamestop ha subito numerose variazioni, anche piuttosto significative, tuttavia senza tornare ai valori precedenti al primo short squeeze. Il titolo si è confermato come soggetto ad un’elevata volatilità (con i conseguenti rischi ed opportunità), anche a causa dell’elevato appeal speculativo delle azioni Gamestop.
Per approfondire
Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.