Arriva da Barclays un certificato per investire su Unicredit con barriera al 65% e cedole che possono superare l’8% lordo annuo. Le azioni di Unicredit sono il sottostante unico del certificato ISIN XS2881236595. Lo ha emesso Barclays su Borsa Italiana nelle scorse settimane. È a capitale condizionatamente protetto ed offre un rendimento potenziale del 2,13% lordo a trimestre, con cedole che arrivano quindi all’8,52% su base annua. Per incassare i premi ed avere la protezione del capitale a scadenza è sufficiente che il titolo bancario non perda oltre il 35% dal prezzo di fixing.
Operativamente il prezzo di osservazione iniziale è pari a 40,155 euro, con una barriera quindi posizionata a 26,10075 euro. Tale livello rappresenta sia la barriera capitale che la barriera cedolare del certificato.
Cedole trimestrali
La vita massima del certificato è pari a tre anni sono quindi previste fino a 12 finestre di osservazione cedolare su base trimestrale. In ciascuna di esse l’investitore incassa un premio del 2,13% lordo a patto che le azioni di Unicredit siano sopra livello barriera.
A partire dalla quarta finestra di osservazione trimestrale, ossia da fine ottobre 2025 in poi, è presente l’opzione del richiamo anticipato, ossia l’autocallable. Nel caso in cui il titolo azionario Unicredit sia sopra il livello di fixing iniziale il certificato si estinguerà anticipatamente rimborsando il valore nominale, pagando la cedola del periodo ed ogni premio eventualmente portato a memoria.
Ricordiamo infatti che fra i punti di forza di questo certificato vi sia anche la presenza dell’effetto memoria, pertanto, nel caso in cui le azioni di Unicredit si trovassero al di sotto del livello barriera in una o più finestre cedolari il premio previsto non sarebbe necessariamente perso. Infatti, sarebbe portato a memoria con possibilità di essere recuperato in una successiva finestra di osservazione cedolare (eventualmente anche in maniera cumulativa, se i premi fossero più di uno).
Le azioni di Unicredit
Unicredit appare ancora ben impostata, saldamente sopra i 40 euro per azione, anche grazie ai solidi bilanci presentati negli ultimi trimestri. La barriera, poco sopra i 26 euro, è quindi relativamente lontana, su valori che non si vedono da inizio anno. Il 2024, però è stato un anno di forti rialzi, confermati anche negli ultimi mesi. La seconda banca italiana, infatti, anche nel trimestre luglio – settembre ha battuto le attese degli analisti, con un utile netto superiore ai 2,50 miliardi di euro. Operativamente i ricavi netti del terzo trimestre 2024 sono stati pari a circa 6 miliardi di euro, con una crescita del 2,6% su base annua. Unicredit, poi, resta al centro del risiko bancario, con il tentativo di acquisizione di Commerzbank ancora in piedi.
Certificates di Barclays
Come detto in apertura di articolo, l’emittente del certificato ISIN XS2881236595 è Barclays, solida banca britannica. Il suo rating è A1 per Moody’s, mentre per S&P il valore creditizio della Banca è “A”, così come è valutata con “A” anche dall’agenzia di rating Fitch.
Da notare, poi, come la liquidità sia garantita su Borsa Italiana da Barclays, emittente e market maker del prodotto che si pone sul book di negoziazione con proposte in acquisto e vendita al fine di favorire l’acquisto e la vendita dei certificates.
I certificati di investimento sono prodotti complessi ed il capitale è a rischio. Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento. I rendimenti potenziali menzionati nel testo sono da intendersi lordi, con tassazione al 26%.