Tesla vs BYD – Auto Elettriche

Auto elettriche
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Tesla vs BYD: analisi e previsioni per il settore delle auto elettriche, partendo da Tesla e BYD. Conviene investire sul settore delle auto elettriche? Un confronto fra due delle maggiori aziende del comparto, con un’analisi su Tesla e BYD. Focus sugli ETP di GraniteShares per investire sia long che short sulle azioni di Tesla.

Tesla vs BYD – Market Cap e Bilanci

Se guardiamo alla capitalizzazione di borsa, Tesla supera ampiamente BYD, con una market cap di 760 miliardi di dollari contro i poco meno di 100 di BYD. Nel terzo trimestre del 2023 il produttore cinese di veicoli con base a Shenzhen ha venduto 431.603 auto elettriche, quasi quante le 435.059 vendute da Tesla.

BYD, azienda nella quale la Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha investito già nel 2008, è infatti ora il primo produttore cinese di veicoli elettrici e plug-in. Inoltre ha recentemente pubblicato risultati trimestrali record: l’utile è raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a USD 1,6 miliardi.

Strategia di BYD

BYD ha una strategia di espansione aggressiva. “Si tratta di una scelta logica, anche per contrastare gli effetti di un mercato interno che soffre la crisi immobiliare e la difficile ripresa post Covid” ha spiegato Gianmarco Roncarolo, analista presso GraniteShares “BYD mira ad esportare 400mila veicoli nel 2024: ha piani per costruire fabbriche in Brasile e in Thailandia, e per espandere fortemente la sua presenza europea. Da semplice produttore di batterie, BYD è quindi ormai diventato un colosso in grado di far paura a Tesla”.

Integrazione della produzione

settore auto elettriche

A livello produttivo, uno dei punti di forza di BYD è quello di controllare gran parte della catena, dalle batterie, in poi.”U no dei vantaggi principali di BYD è la fortissima integrazione verticale della produzione” ha spiegato sul tema Roncarolo “la società produce internamente sia le batterie (è il secondo produttore mondiale dopo CATL, anch’essa società cinese, n.d.r.), che i chip per i veicoli. In questa direzione va anche il recente acquisto di alcuni rami asiatici di Jabil, società statunitense che produce componenti elettronici”.

Quali le conseguenze? Chiaramente BYD ha un vantaggio competitivo. Infatti ciò consente un abbattimento dei costi e risparmi di risorse, che si traducono in prezzi di produzione inferiori. Se poi dietro BYD vi siano anche sovvenzioni governative, sarà la Commissione europea a stabilirlo ed eventualmente a prendere provvedimenti con maggiori dazi. Proprio eventuali dazi rappresentano un potenziale rischio per l’espansione europea della società.

Altri punti di forza sono un mix di veicoli differenziato, un design che ora sa piacere anche in Europa e l’ingresso nel settore auto di lusso grazie al brand Yangwang.

BYD – Camion e bus elettrici in USA

In Nord America BYD è un importante produttore di camion e bus elettrici, anche se dichiara di non essere interessato al momento a entrare nel mercato delle autovetture. Probabilmente si temono possibili contromosse e si sta posticipando l’ingresso a quando le relazioni commerciali saranno sperabilmente meno tese. A rendere più difficile lo sbarco delle auto elettriche di BYD anche l’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden, che lega gli incentivi al fatto che la produzione sia negli Stati Uniti.

Tesla – la strategia del gruppo

Tesla, nonostante i risultati trimestrali deludenti, rimane indubbiamente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, in primis per quanto riguarda i sistemi di guida autonoma e gli aspetti relativi all’intelligenza artificiale. Tesla è infatti chiaramente percepita dagli investitori come più tech, ed infatti è negoziata ad un multiplo Prezzo/Utili di circa 70, contro quello di BYD che si aggira intorno ai 30. Il mercato riconosce quindi alla società statunitense un vantaggio competitivo tecnologico e di innovazione, un contesto di operatività meno dipendente da politiche governative, ed un brand globalmente riconosciuto.

La crescita del settore delle auto elettriche

Con l’obiettivo europeo dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel nel 2035, il settore dei veicoli elettrici è in rapidissima crescita. Le incertezze geopolitiche e la relativa situazione delle relazioni commerciali internazionali, con le connesse possibili politiche di protezionismo, hanno un peso importante su chi avrà più successo nei prossimi anni.

Sarà rilevante sarà anche la capacità di espandersi in mercati come l’India, e di mantenere redditività pur essendo competitivi sui prezzi. Tesla, almeno per quanto riguarda l’Occidente, rimane per ora in una posizione di vantaggio. Tuttavia, chi recentemente è stato in centro a Milano non può non aver notato lo store di BYD in Piazza Duomo. Segnale della crescita dell’azienda cinese anche in Europa.

ETP per investire su Tesla 

Come investire su Tesla con gli ETP? Un’interessante opzione in tal senso arriva dagli ETP offerti da GraniteShares. Si tratta di prodotti finanziari con leva quotati su ETFplus di Borsa Italiana. Permettono di prendere esposizione a leva 3, long e short, su Tesla. Sia eventuali movimenti favorevoli che movimenti contrari sono quindi amplificati per 3 grazie alla presenza dell’effetto leva. Ciò amplia i potenziali guadagni (ma anche la possibilità di perdere parte o tutto il capitale investito).

La scheda degli ETP su Tesla di GraniteShares

Ecco di seguito codice ISIN, ticker e fattore di leva dei due ETP sulle azioni di Tesla. Entrambi sono quotati su Borsa Italiana, con i tradizionali orari di negoziazione dell’exchange.

Azione SottostanteFattore di levaTickerISIN
Tesla3x3LTSXS2656472193
Tesla-3x3STSXS2656471039

Il presente articolo non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa con ETP, ETF, azioni, certificates o altri strumenti finanziari.


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