Come Investire sui CFD?

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Come investire sui CFD? come funzionano i CFD? Guida CFD

Investire in CFD. Come funzionano gli investimenti in CFD (contract for difference)? In questa analisi descriviamo alcuni concetti chiave che riguardano gli investimenti con i CFD: lo spread, le commissioni, la marginazione, il numero di contratti e il calcolo dei profitti e delle perdite. Come fare trading con i CFD?
In ogni istante della giornata il broker quota due prezzi: 
– il prezzo “lettera” o “Ask” è il prezzo al quale il trader/investitore può comprare il CFD (e quindi aprire una posizione long); 
– il prezzo “denaro” o “Bid” è il prezzo al quale il trader/investitore può vendere il CFD (o per chiudere una posizione long aperta in precedenza o per aprire una nuova posizione short).

La differenza/distanza tra il prezzo lettera e il prezzo denaro si chiama “bid/ask spread” ed è il costo implicito che il trader deve pagare per negoziare in CFD
Ipotizziamo che un trader voglia fare trading sull’indice Ftse Mib. Nel book di negoziazione troverà visualizzato: 19.710 denaro/19.720 lettera.

In questo caso l’investitore: 
– può acquistare l’indice con il CFD a 19.720 e lo può vendere a 19.710 con uno spread di 10 punti. Se volesse uscire immediatamente dalla sua posizione potrebbe vendere a 19.710. Per avere una posizione in pari è pertanto necessario che il prezzo Bid del CFD salga a 19.720.

È opportuno evidenziare che quando il sottostante del CFD è un titolo azionario non si paga lo spread (i prezzi in denaro e lettera corrispondono infatti ai prezzi presenti nel book del sottostante), ma si paga al proprio broker una commissione (fissa o percentuale).

I CFD vengono scambiati in contratti chiamati lotti. La dimensione di un singolo contratto/lotto varia a seconda dell’attività sottostante a cui il CFD è collegato. Per i CFD legati a titoli azionari, ad esempio, il numero di contratti equivale al numero di titoli che si intende comprare. Per aprire una posizione che equivale a 250 azioni Enel si devono pertanto acquistare 250 CFD con sottostante il titolo Enel. Se invece si opera su un cambio (ad esempio l’Euro/Dollaro) occorre fare riferimento alla size (ossia alla dimensione) del contratto. 
I CFD broker offrono vari tipi di contratti: 
– i contratti standard (con valore 100.000 euro); 
– i contratti mini (con valore 10.000 euro); 
– i contratti micro (con valore 1.000 euro).

Nel primo caso il valore di un pip è di 10$, nel secondo caso di 1$ e nel terzo di 0,1$. * Pip, acronimo di “Points In Percentage”, rappresenta il punto base di variazione minima di prezzo nel Forex. Nel trading, per gli altri strumenti finanziari si utilizza invece il termine Tick. 

investire con CFD

Margini

Va inoltre evidenziato come con i CFD sia necessario un margine ampiamente inferiore al capitale movimentato, perché con i CFD si lavora in marginazione o leva finanziaria. Quest’ultima consente infatti a chi fa trading di assumere posizioni al rialzo o al ribasso, sia intraday sia overnight (ossia su più giorni), impiegando solo una parte della liquidità che sarebbe necessaria per acquistare/vendere una determinata attività finanziaria. 
I vantaggi che si ottengono nel trading con la marginazione sono due: si aumentano le opportunità operative e si moltiplica (con l’effetto leva) il rendimento in base al capitale impiegato. Quando si fa trading e si investe con i CFD si apre automaticamente una posizione “marginata”: ciò significa che solo una parte del capitale disponibile viene impegnata. Operare con un margine del 25% significa moltiplicare per 4 (leva finanziaria) il capitale (e il rendimento dell’operazione).

La leva

Se nel trading si utilizza una leva 1:100 significa che con 100 euro si muovono quindi 10.000 euro, mentre con 1.000 euro si muovono 100.000 euro.

I rapporti di leva più utilizzati sono: 
1:4      margine = 25% 
1:10    margine = 10% 
1:20    margine = 5% 
1:30    margine = 3,33% 
1:50    margine = 2% 
1:100   margine = 1%

Quindi: se si utilizza una leva 1:5 significa che per ogni euro si muovono 5 euro; se si utilizza una leva 1:30 per ogni euro si muovono 30 euro.

Effetto leva e controvalore

L’effetto leva fornito dai CFD deriva quindi dall’utilizzo della marginazione. Ipotizziamo di avere un capitale di 10.000€ e di aprire una posizione di 1 lotto sul cambio Eur/Usd il cui valore nominale è 100.000€. La leva reale (che si calcola come rapporto tra il controvalore della posizione e il capitale a disposizione) in questo caso è pari a 10 (ovvero i 100.000€ della posizione diviso i 10.000€ della liquidità disponibile). 
Se simuleremo questa operazione con una leva a 20 si farà invece riferimento alla leva operativa che esprime invece il rapporto tra il controvalore e il margine richiesto dal broker. Se utilizziamo un broker con leva 1:20, vuol dire che il broker impegnerà 1/20 del valore nominale (cioè 5.000€) come margine per consentirci di aprire l’operazione. 
Il margine non viene effettivamente prelevato del broker ma viene semplicemente impegnato a livello contabile, riducendo quindi la liquidità disponibile per aprire altre posizioni. Il trader deve sempre mantenere il livello di margine minimo: nel caso in cui la somma di denaro disponibile nella piattaforma di trading dovesse scendere sotto il margine minimo, il broker effettuerà una margin call con la quale chiederà al trader di ripristinare tale margine o tramite il versamento di nuova liquidità o con la chiusura di altre posizioni.

Il trading

Ciò che va sottolineato è che la dimensione dell’operazione di trading è sempre la stessa (nel nostro esempio di 1 lotto di Euro/Dollaro è di 100.000€). Non ha importanza quindi se la leva con gli investimenti nei CFD sia 100, 200 oppure 400: il nostro trade avrà sempre lo stesso valore sul mercato. I profitti e le perdite per ogni movimento di prezzo saranno sempre gli stessi, qualunque sia la leva impiegata. La differenza sta nella incidenza percentuale che questi profitti/perdite hanno sul capitale utilizzato dall’investitore. Ad esempio, un utile di 250 euro rispetto al margine di 500 euro (leva 200) costituisce un rendimento del 50% per l’investitore che ha usato CFD o altri strumenti derivati, mentre su un margine di 5.000 euro (leva 20), rappresenta un rendimento del 5%. Ecco quindi un primo elenco non esaustivo di nozioni da conoscere per il trader che si avvicina agli investimenti ed al trading con i CFD.


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