Bitcoin di Stato

Bitcoin di stato
Yuan digitale

In Cina il nuovo bitcoin digitale di Stato è in fase di decollo. La People’s Bank of China sta facendo gli ultimi test al nuovo bitcoin cinese: lo yuan digitale. Con la nuova valuta digitale il partito comunista obbligherà tutti, cittadini ed aziende, non alla DEFI, ma al bitcoin di stato, alla “finanza centralizzata“.

Bitcoin di Stato?

La Cina sta trasformando la propria moneta a corso legale in un codice informatico sotto lo stretto controllo della propria banca centrale. Lo yuan digitale però annullerà uno dei principali vantaggi di bitcoin: l’anonimato per l’utente.

Il nuovo yuan digitale sarà in grado di competere con il bitcoin? Potrà fornire una soluzione al problema cinese dei crediti in sofferenza? In Cina in questo momento ci sono 2,4 trilioni di yuan ($ 341 miliardi) di crediti in sofferenza ufficialmente riconosciuti. Sono stati causati dalla pratica illegale, ma anche molto diffusa di ottenere prestiti multipli impegnando la stessa garanzia (!).

Yuan digitale

L’idea di costruire uno yuan digitale di Stato è stata lanciata nel 2014 dal capo della Banca popolare della Repubblica cinese, Zhou Xiaochuan. Il progetto aveva lo scopo di emettere una nuova valuta che potesse scalzare il dollaro americano. Grandi speranze quindi per un uso internazionale dello yuan digitale, che riesca a diminuire la dipendenza del paese da un sistema di finanza globale guidata dagli Usa.

Bitcoin
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Cina verso lo Yuan digitale

In Cina sono stati già selezionati, per una fase di test, i primi 750 mila utenti e consumatori; sono i fortunati che per primi potranno iniziare a spendere i propri yuan digitali tramite un’apposita applicazione mobile statale, sia nei negozi fisici che online.

Le previsioni parlano di una progressiva transizione dalla valuta cartacea tradizionale a quella virtuale, con un aumento della seconda in vista delle Olimpiadi in Cina nel 2022. Recentemente la Cina ha acquistato grandi quantità di oro a sostegno della propria valuta fiat Yuan e nello stesso tempo vietato l’esportazione di oro.

Nel 2019 in Cina i pagamenti online dal cellulare sono ormai arrivati a 53.000 miliardi di dollari, mentre gli utenti nazionali dell’e-commerce ammontano a quasi 800 milioni. Questo si può considerare un reale processo di digitalizzazione della base monetaria cinese. Inoltre gli 1,4 miliardi di cinesi sono già molto più avanti dei loro coetanei americani e giapponesi nei pagamenti tramite telefono cellulare.

Caratteristiche Yuan digitale

Lo yuan digitale non assomiglia nemmeno lontanamente al Bitcoin; non è uno strumento di “finanza decentralizzata” (DEFI): il contrario. Basta dare una occhiata alle caratteristiche più importanti:

  • strettamente controllato dalla Banca centrale nazionale,
  • non consente anonimato,
  • garantisce la tracciabilità,
  • avanzati sistemi di antifalsificazione
  • maggiore sicurezza nelle transazioni
  • consente analisi in tempo reale
  • permette di monitorare dissidenti politici
  • il portafoglio di chi entra in conflitto con il partito può essere spento
  • monitoraggio aziende estere in conflitto con aziende cinesi

Queste caratteristiche, molto diverse dal Bitcoin, fanno dello Yuan digitale cinese un strumento di controllo finanziario e monetario della popolazione cinese.

Perplessità sulla moneta digitale

Infatti i motivi di perplessità sono tanti, e la popolazione non ha accolto il Wallet governativo con entusiasmo. Tra cittadini sono diffuse le preoccupazioni per la privacy e per il sistema fiscale. Le previsioni dicono che lo yuan digitale potrà coprire il 9% delle transazioni digitali cinesi entro il 2025.

Dopo il dollaro virtuale, sopranominato “Sand Dollar”, arriva quindi dalla Cina, lo Yuan digitale, ma presto entro pochi anni altre monete digitali nazionali prenderanno il volo. Stanno iniziando la strada delle valute nazionali digitali anche il Sud Africa, l’India, il Pakistan e la Thailandia.

La Cina inoltre avrebbe intrapreso contatti con le banche centrali di Thailandia, Emirati arabi e Hong Kong per proporre e valutarne l’uso negli scambi esteri.

Investire sulla Cina
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La risposta delle banche centrali

Il nuovo bitcoin governativo, lo yuan digitale, è partito. Quale è la risposta delle banche centrali occidentali? La Federal Reserve la BCE Europea e la Banca del Giappone dovranno dare una risposta adeguata.

Le crypto valute hanno una caratteristica comune: sono monete che possono essere spenta come un interruttore della luce.

Dal punto di vista puramente economico uno yuan digitale renderà più difficile nascondere il trasferimento di “denaro nero” alle autorità, ridurrà le tasse per le aziende e i consumatori e darà alla PBOC nuovi strumenti per guidare la più grande economia dell’Asia. Le crypto valute hanno una caratteristica comune: sono monete che possono essere spente come un interruttore della luce con effetto immediato.

Fintech di Stato

Il Governo cinese con il controllo sui prodotti di pagamento privati si sta in realtà impadronendo del settore fintech, ponendo seri limiti alla futura concorrenza dei privati.

Sia in Giappone che in america i governi sono molto preoccupati dei progressi cinesi e del pericolo che il yuan digitale possa soppiantare presto il dollaro come valuta di riserva globale.

Inoltre, il fatto che la Cina permetta allo yuan digitale di essere usato nelle grandi transazioni internazionali ( significherebbe la piena convertibilità) sembra abbastanza fattibile anche in tempi brevi.

Altri analisti osservano che a medio termine potrebbe succedere che lo yuan oscuri di più la autorevolezza internazionale dell’euro piuttosto che quella del dollaro.

Nel frattempo, in occidente bitcoin e le altre cripto valute continuano nel loro trend, alternativo alle banche centrali. Sia negli USA, che in Europa aumenta quindi la chiara urgenza di una rapida implementazione sia del dollaro che dell’euro in forma digitale.


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