Focus sulla ratio gold silver: per la terza volta nella storia il rapporto fra oro e argento è a quota 100. Argento a buon mercato, oro troppo caro oppure siamo di fronte ad un nuovo paradigma?
Cosa è la ratio gold silver ratio
La Gold Silver ratio rappresenta il numero di once di argento che possono essere acquistate con un’oncia d’oro. In altre parole, la Gold to Silver ratio è un numero che si ottiene semplicemente dividendo il prezzo dell’oro per quello dell’argento.
Il grafico del rapporto fra oro e argento
Se analizziamo il grafico di lungo termine della Gold to Silver ratio vediamo che si è perlopiù mossa fra 40-50 e 100, arrivando nel 2020, durante la pandemia, anche a 120. In quel frangente, infatti, l’argento fu oggetto di una vera e propria “svendita”, con la quotazione che arrivò a dei minimi di circa 12 dollari per oncia. Successivamente, però, il prezzo dell’argento è rimbalzato, tornando nei range “storici”, fra 65 e 95.

Con un’oncia d’oro se ne comprano 100 di argento
Nelle ultime settimane, complici i timori per i dazi, l’argento è sceso verso i 30 dollari, mentre l’oro è rimasto sopra quota 3.000 dollari per oncia. Dopo una breve incertezza l’oro ha ripreso la sua corsa, arrivando oltre i 3.200 dollari per oncia, mentre l’argento è negoziato poco sotto quota 32$. In altre parole, siamo sopra quota 100, nella parte alta – o anche oltre – del tradizionale range di oscillazione della gold to silver ratio.
Certo, il clima di risk off, la scarsa fiducia nel dollaro e la domanda delle banche centrali di lingotti per le loro riserve auree hanno spinto le quotazioni del metallo giallo. Nei mesi scorsi i BRICS hanno ancora parlato di una moneta legata all’oro (alternativa al dollaro?). Un’ipotesi forse suggestiva, ma estremamente difficile da mettere in piedi.
Non dimentichiamo, però, che la produzione di argento è “soltanto” sette volte superiore rispetto a quella dell’oro, con una domanda che negli ultimi anni tende stabilmente a superare l’offerta.
L’argento costa poco? Non è detto…
L’argento, sotto vari punti di vista, appare quindi relativamente economico rispetto all’oro. A patto che l’economia regga. Infatti – in caso di recessione – è molto più esposto a rischi di ribasso rispetto all’oro. La domanda di argento in arrivo dall’industria sfiora il 50%, contro quella del metallo giallo, che è inferiore al 10%. Pertanto, anche in caso di storni non è assolutamente detto che l’argento sia più resiliente rispetto all’oro. Anzi, tradizionalmente la volatilità di questo metallo è nettamente superiore.
La domanda di argento è legata al settore fotovoltaico, alla tecnologia 5G ed alle auto elettriche. Qualora vi fosse un rallentamento in queste nicchie – in particolare il fotovoltaico – il prezzo spot dell’argento ne risentirebbe notevolmente. La domanda da gioielleria e da investimento non sarebbe sufficiente a coprire l’offerta.
Al tempo stesso, visto che i dati storici hanno un loro peso, la corsa dell’oro appare notevole se confrontata con quella dell’argento. A patto di credere ancora nel dollaro.

Articolo a cura di Carlo Alberto De Casa