Azioni Kering – Conviene investire?

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azioni Kering - conviene investire?
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Focus sulle azioni di Kering. Dopo il calo del 2024 ed inizio 2025 si vedono segnali di ripresa. Conviene investire ora? Focus sui certificates di Banco BPM che hanno per sottostante l’azione dell’azienda guidata da François Pinault.

Lusso e azioni Kering

Il settore del lusso è stato uno dei più penalizzati nel 2024, con forti ribassi per molti grandi titoli del comparto. Ma lo scenario potrebbe cambiare nei prossimi mesi, soprattutto se la guerra dei dazi arrivasse ad una conclusione positiva. Fra i titoli che hanno registrato i cali più significativi troviamo Kering, uno dei grandi nomi del settore lusso. Un colosso che controlla – fra gli altri – Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni e Pomellato.

Numeri alla mano, l’azione Kering nella primavera 2024 valeva circa 400 euro, mentre dopo l’annuncio dei dazi Kering è arrivata a valerne meno di 150. Il titolo, però, sembra aver costruito una solida base di supporto e nelle ultime settimane è risalito oltre quota 200 euro.

Quali certificates per investire sulle azioni di Kering?

Lusso

L’offerta di Banco BPM è ampia in tal senso, con un ventaglio di prodotti che permettono agli investitori di scegliere il certificato più adatto alle proprie esigenze. Ecco di seguito alcune opportunità di investimento.

Per esempio, ISIN IT0005640120 prevede 12 premi mensili fissi dello 0,72% (di cui 8 ancora da staccare), seguiti da 24 condizionati ad una barriera del 60%, pari a 134,12 euro. Un rendimento cedolare potenziale che supera l’8,50% annuo, ampliato dal prezzo spot del certificato, al momento a sconto di oltre 3 euro, pertanto sotto quota 97 euro. In sintesi, un certificato su un solo sottostante – con una barriera ampia ed otre 5 punti percentuali di cedole fisse nei prossimi mesi – che offre un rendimento potenziale vicino al 10% annuo lordo.

Barriera leggermente più alta, in area 143 euro per azione, con il certificato ISIN IT0005617847. Il prodotto naviga ampiamente a sconto, in area 95 euro, con il plus di una cedola del 2% in arrivo nei prossimi giorni.

Cedole fisse, cedole condizionate

Sempre sulle azioni di Kering troviamo anche il certificato ISIN IT0005622425. In questo caso le cedole mensili sono fisse fino alla scadenza (fra oltre due anni) ed hanno un importo dello 0,54% lordo su base mensile. Decisamente ampia la barriera, posizionata a 125,07 euro per le azioni di Kering, su valori al momento distanti oltre il 40% dal prezzo spot. Nonostante ciò, il certificato naviga a sconto di oltre tre punti percentuali, aumentando quindi il rendimento potenziale del prodotto.

Naviga ampiamente sopra la pari ISIN IT0005647778, sempre sulle azioni di Kering. Attenzione, però: il prodotto prevede come minimo l’incasso di altre 10 cedole pari allo 0,95% mensile lordo prima di un eventuale richiamo anticipato. Barriera vicina al 50% sui valori attuali, sotto i 111 euro per azione.

Da notare che – se il certificato non venisse richiamato dopo un ano – sarebbero garantite anche le cedole del secondo anno di vita (per un altro rendimento potenziale dell’11,40% annuo), mentre sarebbero condizionate quelle del terzo anno di vita del certificato. Ecco di seguito un focus su questa emissione che prevede fino a 24 cedole fisse.

Certificates su azioni Kering con capitale condizionatamente protetto

Tutti i certificates sono con barriera discreta e distante ancora almeno 30 punti percentuale. Permettono quindi all’investitore di ottenere un profitto sia in caso di movimenti laterali o rialzisti, che se vi fossero altri moderati cali, a patto che a barriera la barriera non sia infranta. Soltanto in quest’ultimo caso si perderebbe la protezione del capitale, con un rimborso inferiore al valore nominale (100 euro per certificato) ed una perdita.

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. Gli investment certificates sono prodotti finanziari complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.


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