Rischi dei Certificates

investire in borsa

Quali sono i rischi per chi investe nei certificates? Per conoscere a fondo un investimento occorre analizzare i vantaggi ed anche i punti di debolezza. I certificati di investimento hanno numerosi punti di forza. È ben nota l’efficienza fiscale dei certificates, che permettono la compensazione delle minusvalenze (anche per la parte cedolare). Inoltre, con i certificates è possibile investire su una molteplicità di sottostanti, che spaziano dalle azioni, agli indici di borsa, per arrivare alle materie prime ed ai tassi di interesse. I certificati di investimento, inoltre, decisamente interessanti per via della protezione (parziale, totale o condizionata) del capitale, a fronte di payoff interessanti. Ci sono anche però dei rischi, che siamo andati ad analizzare in questo articolo.

I rischi dei certificates

I principali rischi dei certificates possono essere così riassunti:

  • rischio di mercato
  • rischio emittente
  • fattore di rischio di cambio
  • rischio liquidità

Vediamo nel dettaglio ciascuno di questi fattore di rischio collegabile ai certificates.

Rischio di mercato

investimenti rapporto rischio rendimento

Quando si guadagna e quando si perde con i certificates? L’esito finale della performance ottenibile con i certificati di investimento è aleatorio. Dipende dalla performance degli asset finanziari sottostanti.

I certificates, salvo quelli a capitale 100% garantito, possono determinare una perdita del capitale investito. Per esempio, ipotizziamo di acquistare un certificato con barriera al 60% sulle azioni di Intesa Sanpaolo e cedole dell’1% mensile.  Se alla scadenza il titolo bancario si troverà sopra il 60% avrò ottenuto un profitto, mentre se dovesse aver perso oltre il 40% mi troverei ad ottenere una performance simile a quella del titolo azionario medesimo (pertanto con una perdita).

Non va tuttavia trascurato il vantaggio offerto dai certificates nel caso di moderati ribassi: se le azioni di Intesa perdessero il 20 o il 30% otterrei un esito finale positivo a fronte di un calo del sottostante in questione. Va al tempo stesso ricordato come i certificates non paghino dividendi.

Rischio Emittente

Cosa è il rischio emittente? Abbiamo dedicato una pagina al tema rischio emittente ed un’altra al rating degli emittenti. In estrema sintesi, i certificates non presentano separazione patrimoniale. Pertanto, l’investitore è potenzialmente soggetto al rischio default dell’emittente. Possiamo equiparare il certificato ad un’obbligazione senior non garantita e non privilegiata. La solidità dell’emittente è dunque un elemento da considerare per chi acquista certificates.

Rischio di cambio

I certificati di investimento possono essere denominati in una valuta diversa, come dollari o sterline inglesi. L’andamento sul forex market del cambio fra euro e dollaro o fra euro e sterlina potrebbe determinare una perdita o un profitto per l’investitore. In molti casi, però, è presente l’effetto quanto che sterilizza il rischio di cambio. Anche se sono seguiti sottostanti denominati in valuta diversa dall’euro, il certificato è prezzato in euro. L’investitore non è quindi soggetto al rischio di cambio.

Liquidità e liquidabilità dell’investimento in certificates

Il certificato non è soggetto al rischio di liquidabilità dell’investimento. Infatti, sul mercato secondario di borsa, l’emittente si pone sul book di negoziazione in bid e ask (salvo certificates bid only). In ogni caso, è garantita la possibilità di vendere il certificato.

È invece presente in alcuni certificates il rischio di liquidità. Lo spread tende solitamente ad essere nell’ordine dell’1-1,5% fra denaro e lettera. In alcuni casi, però, si arriva anche al 2-3%. L’ampliamento dello spread fra denaro e lettera rappresenta quindi un rischio per l’investitore che acquista il certificato (e potenzialmente anche un costo).

Certificati in bid only

Cosa vuol dire che un certificato è in bid only? Si ha una situazione di bid only quando l’emittente decide di non vendere ulteriori pezzi di un determinato certificato, ma di riacquistarli solamente. Pertanto, svolge la sua funzione di market maker soltanto garantendo la chiusura di eventuali posizioni. L’emittente si pone soltanto in bid e non in ask. Ecco perché si parla di “mettersi in bid only”. Per l’investitore privato resta possibile acquistare il certificato in questione da altri privati, qualora vi sia la liquidità in lettera.

La scelta dell’emittente di posizionarsi in bid only può essere determinata dal raggiungimento di determinati volumi di vendita su un certo prodotto o da ragioni commerciali.


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