Investire con i Certificati – Analisi di M. Medici (Unicredit)

certificati di Unicredit

Focus sul settore dei Certificates con Marco Medici, ecco come cambiano gli investimenti

Marco Medici è Responsabile Public Distribution Italia presso Unicredit. Da numerosi anni segue il settore dei certificates. Con lui siamo partiti da un’analisi del contesto macroeconomico, per poi focalizzarci su quelli che sono al momento i trend negli investment certificates.

Il primo semestre 2022 è stato caratterizzato dal conflitto fra Russia ed Ucraina, con una crescita dell’inflazione ed una netta discesa dei listini azionari. Quali sono state le tipologie di prodotti maggiormente richieste dagli investitori?

Marco Medici Unicredit

“In un momento di incertezza come quello che stiamo vedendo ora, in cui i mercati sono caratterizzati da volatilità particolarmente elevata ed in cui non sembra esserci un asset class che performa meglio delle altre, gli investitori propendono per scelte conservative.

Di fatto gli investitori puntano su strutture che permettano di monetizzare la volatilità tramite barriere profonde e caratteristiche difensive. Fra queste troviamo l’Airbag, l’effetto Step Down e i premi fissi incondizionati. Stiamo inoltre riscontrando interesse sui prodotti a leva utilizzati in ottica difensiva, quindi come strumento per proteggere il portafoglio dai ribassi dei listini”.

-Come si collocano i certificates in un simile scenario di mercato e Quale ruolo possono svolgere nel portafoglio dell’investitore?

“I Certificate, grazie alla loro struttura asimmetrica, permettono agli investitori di continuare a puntare sul mercato azionario mantenendo delle protezioni: la maggiore volatilità permette di costruire delle strutture che hanno delle barriere più profonde dei prodotti emessi solo qualche mese fa. Quello che stiamo osservando sul mercato è lo switch da prodotti più vecchi a quelli di nuova emissione. Questi consentono di avere degli strikes e delle barriere aggiornate ai mercati di oggi. Un’altra attività in crescita è lo switch dalle singole azioni per andare su strutture che pagano premi periodici e che garantiscono protezione fino a livelli importanti, anche fino al -50%, rispetto ai valori di emissione”.

Azioni Sottostanti dei certificates

Quali sono i sottostanti più richiesti dagli investitori?

certificates di Unicredit
Certificates di Unicredit

“Abbiamo visto un cambio di interesse dovuto alle diverse condizioni di mercato. Nel 2021 l’interesse era nel cavalcare l’onda dei titoli tecnologici tramite prodotti che potessero pagare dei rendimenti a doppia cifra andando a puntare su titoli come Tesla, Alphabet, Nio, Facebook, Netflix.

In una situazione di incertezza come quella attuale, invece, prevale la prudenza. Sono quindi più richiesti sottostanti più “tradizionali”: ecco che quindi abbiamo tra i titoli più scambiati nomi come Stellantis, Eni, Enel. Di fatto cresce l’interesse verso le azioni dei cosiddetti titoli value, a discapito dei titoli growth”.

Gli investitori si focalizzano anche sulla diversificazione?

“Direi di sì. Come UniCredit la nostra prerogativa è di offrire agli investitori la maggior scelta possibile sui mercati. In questo momento infatti contiamo oltre 1000 Cash Collect quotati sui mercati di Borsa Italiana, su oltre 150 diversi sottostanti. La scelta di prodotti per gli investitori è davvero ampia, così come la possibilità di diversificare il portafoglio.


Per chi volesse scoprire di più sulle ultime emissioni di Certificati di Unicredit rimandiamo al sito della Banca nella sezione investimenti. Fra le ultime emissioni di Unicredit ricordiamo una serie di certificati maxi cedola, ma anche certificates con airbag e memory cash collect con barriere ampie e cedole trimestrali”.


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