previsioni borsa Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/previsioni-borsa/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sat, 28 Jun 2025 17:11:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png previsioni borsa Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/previsioni-borsa/ 32 32 Le borse dopo le elezioni USA https://www.investire-certificati.it/le-borse-dopo-le-elezioni-usa/ Wed, 06 Nov 2024 15:01:54 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35095 Le Borse, Dollaro ed Oro dopo le elezioni USA: quali previsioni per i mercati? Ripartiamo dalla storia: come si sono comportati questi strumenti finanziari durante le presidenze dei Repubblicani e dei Democratici? Quali sono i trend di medio-lungo termine che emergono dai dati passati. Numeri indicativi, che – vale la pena ricordarlo – non necessariamente […]

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Le Borse, Dollaro ed Oro dopo le elezioni USA: quali previsioni per i mercati? Ripartiamo dalla storia: come si sono comportati questi strumenti finanziari durante le presidenze dei Repubblicani e dei Democratici? Quali sono i trend di medio-lungo termine che emergono dai dati passati. Numeri indicativi, che – vale la pena ricordarlo – non necessariamente saranno confermati nei prossimi anni, ma possono fornirci qualche indicazione statistica in vista della nuova Presidenza di Donald Trump.

Mercati azionari

Partiamo dal mercato azionario. L’indice USA S&P500 si è sempre apprezzato durante tutte le presidenze dagli anni Novanta in poi con la sola eccezione del doppio mandato di George W. Bush.

Numeri alla mano il principale indice USA ha guadagnato il 79% durante il primo Governo di Clinton, il 73% nel Clinton II, per poi scendere del 12% con il primo Bush e del 31% nel secondo mandato del repubblicano. Tutto va chiaramente contestualizzato. Bush è entrato in carica pochi mesi prima dell’11 settembre 2001, per lasciare la Casa Bianca a inizio 2009, nel pieno della Crisi dei Mutui subprime.

Il doppio mandato di Obama ha fatto registrare ampi rialzi (84% e 52%), mentre durante il primo Governo Trump l’indice dei 500 titoli USA ha guadagnato il 69%. Con Biden il rialzo è nell’ordine del 53%.

Un elemento interessante (e in qualche modo preoccupante, per noi europei) emerge dal confronto fra l’indice dei 600 maggiori titoli europei (l ‘Euro Stoxx 600) e l’S&P500 durante le varie presidenze. Negli anni Novanta e nei primi anni Duemila l’andamento era relativamente simile, con una distanza che si è ampliata durante la guida di Obama (con l’indice USA salito di circa 30 punti percentuali in più in ciascun mandato rispetto al paniere europeo). Enorme, poi, la distanza fra Europa e USA nel primo mandato Trump, con l’indice americano che in 4 anni è cresciuto di 56 punti percentuali in più rispetto a quello europeo. Un divario enorme, che si è ampliato anche con Biden (con l’S&P 500 che ha guadagnato circa 25 punti in più).

Grafico Borsa USA ed Europa

Come si è mosso il dollaro con governi Repubblicani e Democratici?

Spostiamoci ora sul mercato forex e sugli intrecci fra le presidenze USA ed il dollaro. In questo caso il trend è chiaro: la divisa americana ha performato nettamente meglio sotto le presidenze democratiche. Il tutto è confermato anche da uno studio dell’Imperial College di Londra. Numeri alla mano, le politiche dei Repubblicani, in particolare con Bush, hanno frenato il dollaro, che si è invece apprezzato con il governo di Biden così come durante la doppia presidenza di Barack Obama.

Almeno nell’immediato, la vittoria di Donald Trump ha invece determinato un apprezzamento del dollaro. Gli investitori ipotizzano che i dazi possano rafforzare la banconota americana, a discapito delle valute colpite dalle imposte doganali.

oro con repubblicani e democratici

Oro: con repubblicani e democratici

Dopo l’exploit del 1979-1980, l’oro si è progressivamente deprezzato nel ventennio successivo. In particolare, ha perso terreno durante il doppio mandato di Clinton (-20%). Scenario opposto con George Bush: l’oro fra il 2001 ed il 2009 ha più che triplicato il suo valore. Durante la presidenza di Obama l’oro ha dapprima toccato i massimi storici (2011), per poi scendere fino a fine 2015. Complessivamente il doppio mandato del democratico si è chiuso con un rialzo del 44%. Scenario simile con il primo governo di Trump e Biden, con rialzi rispettivamente del 53% e del 40%.

Nel 2024, durante gli ultimi mesi di Governo Biden, l’oro ha più volte aggiornato i record storici, arrivando in area 2.800 dollari per oncia. La domande delle banche centrali ha senz’altro fatto da traino per il metallo giallo.

Trump ed il Bitcoin

Donald Trump ha promesso un approccio “friendly” verso le criptovalute, con possibilità che siano acquistate anche con i fondi federali. Ecco quindi spiegato il recente record del bitcoin, salito nelle ore seguenti al voto verso nuovi massimi storici in area 75.000 dollari. La capitalizzazione del settore criptovalute naviga intorno ai 2.500 miliardi di dollari. Cosa succederà nei prossimi anni di governo repubblicano a guida Trump? La parola, come sempre, spetta ai mercati.

Il presente articolo è redatto a fine informativo. I rendimenti passati non sono assolutamente indicativi per il futuro.

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Previsioni per le Borse 2024 https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-le-borse-2024/ Sun, 19 Nov 2023 19:46:35 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31081 Cosa cambia per le previsioni della borse nel 2024 con i tassi alti più a lungo? Dove investire nel 2024: analisi e previsioni sui tassi di interesse e su come si muoveranno le borse. In sintesi, come gestire un portafoglio con tassi alti nel 2024. Analisi di UBP: Che impatto avranno tassi “più alti più […]

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Cosa cambia per le previsioni della borse nel 2024 con i tassi alti più a lungo? Dove investire nel 2024: analisi e previsioni sui tassi di interesse e su come si muoveranno le borse. In sintesi, come gestire un portafoglio con tassi alti nel 2024. Analisi di UBP: Che impatto avranno tassi “più alti più a lungo” sulle varie asset class. Report a cura di Michaël Lok, Group CIO e Co-CEO Asset Management di UBP.

Tassi alti a lungo

I tassi negativi sono finiti da tempo. Il mercato dovrà fare i conti con tassi alti ancora per un certo tempo. Anche il 2024 inizia con tassi alti, così come finisce il 2023. Quali sono le conseguenze per le borse? Per gli investitori si presentano diverse opzioni di allocazione di portafoglio rispetto alle limitate alternative sull’azionario che hanno dominato in tempi recenti.

Infatti, i mercati azionari continueranno a essere alle prese con una maggiore volatilità a causa del nuovo contesto di tassi più alti. Questo crea nuove opportunità ed evidenzia l’importanza di costruire il proprio portafoglio secondo strategie tattiche di asset allocation.

Previsioni per le borse nel 2024

Quali previsioni per le borse e per i tassi di interesse nel 2024? Basandoci sul nostro scenario macroeconomico per il 2024, riteniamo che l’obbligazionario offra rendimenti interessanti. Dovrebbe finalmente essere giunto alla fine dei due anni di mercato orso: i tassi hanno raggiunto il picco ed è probabile che la Federal Reserve inizi a tagliarli nel secondo semestre del prossimo anno.

All’interno dell’universo obbligazionario, preferiamo obbligazioni investment grade con una durata intermedia (3-5 anni) oppure obbligazioni high yield a breve termine (1-3 anni). Non stiamo investendo in obbligazioni con una duration maggiore, poiché i rendimenti decennali hanno un limitato downside in un contesto macroeconomico solido, mentre il deficit USA rimarrà una preoccupazione a lungo termine per gli investitori.

Previsioni mercati azionari e borse

previsioni economiche

Vediamo ora le previsioni per le borse nel 2024, focalizzandoci sui mercati azionari. Nonostante la crescente volatilità, manteniamo un’allocazione neutra verso l’azionario. Il comparto rimane una delle poche asset class in grado di offrire rendimenti non limitati. Riteniamo che il 2024 vedrà utili a doppia cifra.

Grazie a un contesto macroeconomico solido e a un’inflazione persistente, le aziende statunitensi vedranno accelerare la crescita dei ricavi. Con i titoli azionari globali attualmente scambiati al di sotto delle loro medie storiche di valutazione, qualsiasi eccesso di ribasso darà modo agli investitori di aumentare la loro esposizione.

Tuttavia, non ci aspettiamo che le valutazioni azionarie miglioreranno rispetto ai loro livelli attuali, poiché sono già emerse alternative che offrono rendimenti simili ma con una volatilità inferiore. Per il mercato azionario, prevediamo che nel 2024 vi sarà un rendimento totale atteso pari al 12%, di cui il 10% derivante dalla crescita degli utili societari e il 2% da dividendi/buyback di azioni. Data la maggiore volatilità, gli investitori dovrebbero privilegiare l’uso di prodotti strutturati equity-linked in grado di cogliere rendimenti simili anche con una volatilità inferiore.

Manteniamo un’esposizione neutrale verso gli hedge funds e l’oro, dato che in passato queste asset class hanno dimostrato di essere una fonte preziosa di diversificazione all’interno dei portafogli, in particolare in periodi in cui sia il mercato obbligazionario che quello azionario erano entrambi in calo.

Previsioni borsa americana e giapponese

Continuiamo a rimanere sovrappesati sulle azioni statunitensi e abbiamo migliorato l’esposizione sull’indice Nikkei e sulla borsa giapponese (passando da sottopeso a sovrappeso). Questo alla luce del fatto che le riforme economiche e di governance dovrebbero dare il via a un’accelerazione della crescita degli utili.

Le Banche centrali nel 2024

Per quel che riguarda le banche centrali, ci si aspetta che sia la Fed che la Bce proseguano con una pausa nel 2024, mentre il rischio di ulteriori rialzi è limitato. Pertanto, manteniamo una posizione neutrale sulla durata dell’esposizione a tutte le valute, nell’attesa che la curva dei rendimenti si normalizzi ulteriormente.

Obbligazioni

Continuiamo a privilegiare obbligazioni di elevata qualità dato che i fattori tecnici di mercati rimangono solidi, con rendimenti alti, offerta moderata e spread che dovrebbero rimanere range-bound. La parte della curva dei tassi a 3-5 anni sembra la più interessante per bloccare i rendimenti. Ma anche per beneficiare di un forte roll-down.

Gli spread di credito si trovano solo nella fascia media e le metriche di credito delle società ad alto rendimento si stanno deteriorando man mano che si avvicinano alla data di rifinanziamento. È troppo presto per aggiungere rischio e preferiamo rimanere selettivi nel segmento high-yield, concentrandoci su emissioni di breve durata.

Previsioni per il cambio euro dollaro

Quali previsioni per il cambio euro/dollaro nel 2024? Come si muoverà la coppia centrale sul forex market? L’analisi di UBP è positiva per il dollaro, come leggiamo di seguito.

Verso la fine dell’anno, i tassi di cambio del dollaro statunitense rimarranno ben sostenuti, grazie agli elevati livelli di carry trade e alla dinamica ancora positiva dei dati economici. Il cambio euro/dollaro dovrebbe assestarsi a livelli più bassi, in linea con l’andamento dei differenziali dei tassi d’interesse a due anni. Per il cambio euro/dollaro un nuovo test in area 1,02 appare quindi possibile.

Ecco, quindi, le previsioni per le borse nel 2024, con focus su mercati azionari, bond e valute per l’inizio del 2024 riportate nell’analisi di UBP.

Approfondimenti

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Previsioni economiche 2023 – 2024 https://www.investire-certificati.it/previsioni-economiche-borse-2023-2024/ Wed, 28 Jun 2023 07:47:23 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28660 Focus sull’andamento dell’economia globale: previsioni economiche 2023 e 2024, stime per l’inflazione ed i tassi di interesse americani. Analisi dell’andamento dei mercati e previsioni per la Cina. Ecco il nuovo report di HSBC Asset Management. Quali sono quindi i principali punti emersi? Di fatto ci troviamo di fronte ad economie vicino ad un rallentamento, mentre […]

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Focus sull’andamento dell’economia globale: previsioni economiche 2023 e 2024, stime per l’inflazione ed i tassi di interesse americani. Analisi dell’andamento dei mercati e previsioni per la Cina. Ecco il nuovo report di HSBC Asset Management.

Quali sono quindi i principali punti emersi? Di fatto ci troviamo di fronte ad economie vicino ad un rallentamento, mentre le politiche delle banche centrali sono ancora restrittive. I tassi della Federal Reserve si trovano oltre il 5%, mentre la Banca Centrale europea è pronta a nuovi rialzi. Al tempo stesso si stanno registrando buone performance da parte dei mercati del credito e di quello azionario, con gran parte degli indici di borsa ancora ben impostati. Non c’è quindi sincronizzazione. Gli analisti di HSBC prevedono che la recessione possa arrivare già verso la fine dell’anno, con una frenata dell’inflazione. Ciò potrebbe spingere la Federal Reserve a tagliare i tassi di interesse nell’ultimo meeting del 2023.

Previsioni per il 2023 ed il 2024

Quali previsioni per gli investimenti? Fra gli elementi messi in risalto da HSBC ci sono anche i rischi relativi ad un tradizionale portafoglio 60/40, ossia con il 60% di componente azionaria ed il 40% investito in obbligazioni. Spiegano infatti gli analisti di HSBC “sorge il dubbio sul futuro profilo di rendimento del portafoglio 60/40 e sul fatto che le obbligazioni possano ancora offrire una diversificazione affidabile”.

Però, è possibile optare per una diversificazione intelligente, che permetterebbe agli operatori di massimizzare le opportunità presenti sui mercati, con l’obiettivo di massimizzare i rendimenti del portafoglio di investimento.

Previsioni per il 2024 e rischi di recessione

La recessione, secondo le previsioni di HSBC è questione di tempo. “Prevediamo che la recessione negli Stati Uniti inizierà nel quarto trimestre. Il 2024 sarà un anno caratterizzato da una contrazione economica. Alcuni settori dell’economia sono ancora solidi, ma la bilancia dei rischi indica un’elevata possibilità di recessione. L’Europa è un po’ più indietro rispetto agli Stati Uniti e la recessione è prevista per il 2024, anche se lo scenario macroeconomico è in linea. Ci troviamo già in una lieve recessione degli utili e anche il numero dei default delle imprese sta iniziando a crescere.

Non soltanto note negative. Ci sono anche punti positivi dalle previsioni economiche di HSBC. Fra questi “le elevate probabilità che il tasso d’inflazione elevato diminuisca in tempi relativamente brevi. Questo fattore permetterà ai policymaker di tagliare i tassi. A nostro avviso, la Fed taglierà i tassi prima di fine anno mentre Banca Centrale Europea e Bank of England lo faranno l’anno prossimo. Al contempo però le banche centrali possono invertire la traiettoria della politica monetaria restrittiva solamente se l’inflazione è significativamente al di sopra del target. Ecco perché è importante che la recessione non si manifesti troppo presto e riteniamo che si registreranno dinamiche disinflazionistiche”.

Lo scenario della prossima recessione sarà più simile a quello dei primi anni ’90. Quali previsioni per l’economia? La previsione base prevede una contrazione del PIL dell’1-2% secondo le stime di HSBC.

Implicazioni per i mercati

previsioni economiche 2023 2024

Le previsioni sono quindi per una recessione nelle economie occidentali e una prospettiva difficile e incerta per i mercati. Alla base di queste considerazioni ci sono due elementi secondo le previsioni economiche di HSBC. In primo luogo, il rapido inasprimento delle condizioni finanziarie ha provocato una flessione del ciclo del credito. In secondo luogo, i mercati non sembrano prezzare una prospettiva particolarmente pessimistica a livello mondiale.

Le previsioni mettono anche in guardia al flusso di notizie in arrivo nei prossimi mesi, con potenziali difficoltà nella sua gestione. Il mercato sta ancora prezzando un soft landing, ma arriverà veramente? O quali sono le previsioni per l’economia e le borse nel 2023-2024 corrette?

Secondo il report la recessione non sarà abbastanza consistente da cancellare tutte le pressioni inflazionistiche del sistema. Ecco perché si prospetta un regime di inflazione e tassi d’interesse un po’ più elevati nel corso del tempo.

Di conseguenza gli analisti di HSBC hanno “una view complessivamente cauta per quanto riguarda il rischio e la ciclicità nei portafogli. L’esposizione ai tassi d’interesse è attrattiva – in particolare la curva dei Treasury –  nella parte a breve e a medio termine. Riteniamo ci sia un certo valore anche nei bond europei. Per quanto riguarda il segmento del credito, adottiamo un atteggiamento selettivo e ci concentriamo sul credito di qualità superiore nell’area investment grade rispetto al credito high yield”.

Fra i punti interessanti nelle previsioni, anche una certa cautela sui titoli dei mercati sviluppati.

Previsioni economiche per i Mercati Emergenti

Il mix tra taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, indebolimento del dollaro affidabile, crescita e inflazione relative sembra indicare che i mercati emergenti siano l’asset class più indicata verso cui orientarsi. Nei primi anni ’90, il taglio dei tassi da parte della Fed e la svolta del ciclo della liquidità ha portato a solidi afflussi di investimenti nei marcati emergenti e riteniamo che sia possibile che si verifichi un trend simile.

Gli asset dei mercati emergenti mostrano correlazioni più basse a livello di paese. Attualmente i timori legati alla stabilità finanziaria sembrano anche meno pronunciati nell’universo emergente. Questo scenario offre agli investitori delle opportunità per migliorare la diversificazione del portafoglio e i rendimenti potenziali. Preferiamo le azioni emergenti e il debito in valuta locale di questi mercati. Favoriamo anche l’esposizione al premio di crescita dei mercati emergenti attraverso il premio al rischio e l’effetto cambio delle valute emergenti.

Previsioni economiche Cina e India

Borsa Cinese e Mercati Emergenti
Borsa Cinese e Mercati Emergenti

La domanda interna in Cina dovrebbe rimanere salda, supportata dai risparmi delle famiglie e del settore immobiliare che sta precipitando, insieme agli sforzi del governo per supportare la creazione di posti di lavoro. L’inflazione bassa fa sì che la politica monetaria possa essere accomodante e la crescita del PIL dovrebbe superare agevolmente l’obiettivo del governo fissato al 5% per quest’anno. Continuiamo ad adottare un atteggiamento positivo, ipotizzando che vengano confermati ulteriori stimoli, pur mantenendo un atteggiamento selettivo e mirato. Per questo motivo continuiamo a sovrappesare le azioni cinesi.

Inoltre, i vantaggi di diversificazione offerti dalle azioni cinesi non devono essere sottovalutati. Ad esempio, il fattore value sta sovraperformando rispetto al growth in Cina e in Asia. Una situazione opposta a quella dei mercati azionari dei paesi sviluppati.

Insieme alla Cina, l’India è la principale fonte di crescita macroeconomica nel 2023. L’economia si è ripresa notevolmente dopo il Covid, con una spesa per i consumi sostenuta e una ripresa dei servizi. Il paese, grazie alle recenti sorprese in termini di crescita e di inflazione, sta creando una sorta di mix economico di tipo “Goldilocks”. Il miglioramento dei bilanci delle imprese e delle banche è stato favorito anche dai sostegni statali. Nel frattempo, il quadro strutturale degli investimenti a lungo termine in India rimane invariato.

Ecco quindi le previsioni economiche su Europa, USA, Cina e Mercati emergenti realizzate da HSBC.

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Previsioni di Borsa – Mercati Azionari https://www.investire-certificati.it/previsioni-di-borsa-mercati-azionari/ Mon, 19 Jun 2023 15:01:58 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28601 Previsioni di borsa: gli analisti di Candriam propongono un interessante confronto fra il mercato azionario europeo e quello americano. L’analisi metta in luce come i listini di borsa del Vecchio Continente stiano rallentando la corsa, dopo la salita vista nei primi mesi del 2023.  Le previsioni per Wall Street sono ottimiste, con possibilità di vedere […]

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Previsioni di borsa: gli analisti di Candriam propongono un interessante confronto fra il mercato azionario europeo e quello americano. L’analisi metta in luce come i listini di borsa del Vecchio Continente stiano rallentando la corsa, dopo la salita vista nei primi mesi del 2023.  Le previsioni per Wall Street sono ottimiste, con possibilità di vedere nuovi massimi.

Report a cura di Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity e Rudi van den Eynde, Head of Thematic Global Equity di Candriam.

Analisi mercato azionario europeo

Come si sta muovendo il mercato azionario europeo? A guidare le borse è sempre l’Information Technology. Nelle scorse quattro settimane i mercati azionari europei non sono riusciti a proseguire il trend rialzista in atto da inizio anno. Sebbene non si sia osservata una grande differenza tra azioni growth e value, la dispersione a livello di performance nei settori sottostanti è risultata notevole. L’Information Technology ha registrato ancora una volta la maggiore sovraperformance, sostenuto tra l’altro dall’interesse degli investitori per le società esposte alla crescente domanda di soluzioni per l’intelligenza artificiale. Oltre all’Information Technology, anche i titoli Industriali e Finanziari hanno battuto il più ampio mercato europeo, seppure in misura minore.

previsioni borse
Previsioni borse

I settori più sottoperformanti delle ultime quattro settimane sono stati invece i Servizi di Comunicazione, i Beni di prima necessità, le Utility e i Beni di consumo discrezionali. Questi ultimi sono stati oggetto di prese di profitto dopo il forte rimbalzo da inizio anno trainato dalla riapertura dell’economia cinese. Il settore dell’energia non è riuscito a beneficiare del taglio della produzione di un milione di barili di petrolio al giorno operato dall’Arabia Saudita nel tentativo di sostenere i prezzi del petrolio. Alla luce del rallentamento economico in corso, gli investitori si concentrano principalmente sul possibile calo della domanda.

La stagione degli utili per il primo trimestre si è rivelata piuttosto discreta. Al momento il consenso punta su una crescita degli utili vicina al 5% nel prossimo anno per l’Eurozona. (Qui segnaliamo un focus sulle previsioni economiche per la Cina).

Previsioni di Borsa: Europa

Le previsioni per le borse di Candriam sono caute, per un posizionamento difensivo. Dopo la buona performance da inizio anno, le azioni europee scontano già molte notizie positive. Le attese sugli utili considerano già un rimbalzo ciclico per il prossimo anno, mentre i dati economici sono contrastanti. Inoltre, la ripresa economica cinese che sembra in una certa misura deludere e l’inflazione core europea che permane ostinatamente elevata complicano il compito della presidente della BCE Lagarde, chiamata, da un lato, a gestire un’inflazione sostenuta e, dall’altro, a monitorare la stabilità finanziaria.

In questo contesto, siamo convinti che sia sempre opportuno mantenere un approccio bilanciato con un orientamento difensivo. Nelle scorse settimane non abbiamo apportato modifiche strategiche di rilievo alla nostra allocazione. Appare più incentrata sui settori growth più difensivi come i Beni di prima necessità e l’Health Care, nonostante le recenti performance.

Abbiamo inoltre mantenuto il +1 sulle banche retail, privilegiando gli istituti con valutazioni interessanti ed evitando al contempo le banche d’investimento ad alto rischio. La selettività è comunque fondamentale, poiché il contesto di mercato risulta ora moderatamente più complesso, alla luce dell’evoluzione prevista del ciclo di prestito e della maggiore concorrenza. In questo contesto, è opportuno preferire le banche di qualità, con un potere di determinazione dei prezzi e un vantaggio competitivo. Inoltre, Candriam resta al momento negativa sulle azioni del settore energia.

Quali previsioni per la borsa americana? Ecco come prosegue l’analisi che vede ben posizionati i titoli growth di qualità.

Azioni statunitensi

Quali previsioni di borsa per Wall Street, la borsa americana? Il trend del mercato statunitense rimane moderatamente rialzista, con i titoli growth di qualità che continuano a trainare le performance. L’economia sta visibilmente rallentando a un ritmo costante, mentre i dati sull’inflazione sono ulteriormente diminuiti.

Azioni growth vs azioni value

Azioni growth e azioni value, analisi e previsioni per la borsa americana. Le azioni statunitensi registrano rendimenti leggermente positivi dall’inizio di maggio. Questa performance positiva è principalmente ascrivibile ai settori growth, come i Servizi di Comunicazione, i Beni di consumo discrezionali e l’Information Technology. Quest’ultimo che ha registrato ancora una volta la maggiore sovraperformance.

previsioni mercati Usa

Nello stesso periodo i settori difensivi hanno fortemente sottoperformato il mercato generale. I Beni di prima necessità e le Utility hanno perso notevole terreno e anche il settore Health Care ha chiuso in lieve territorio negativo nelle scorse settimane. Il settore dell’Energia ha invece retto abbastanza bene.

La stagione degli utili negli Stati Uniti si è rivelata buona. Il consenso punta ora su una crescita degli utili pari a circa il 5% nei prossimi dodici mesi. Alla luce di ciò, il mercato azionario statunitense non sembra eccessivamente costoso in termini di valutazioni.

Previsioni sui mercati azionari americani

Gli analisti di Candriam restano moderatamente rialzisti per gli Stati Uniti. Complessivamente le previsioni per i mercati azionari americani sono buone, con un trend in essere che sta spingendo i listini verso nuovi massimi.

Quali sono i fattori che stanno spingendo i mercati azionari USA verso nuovi massimi?

  • Innanzitutto, gli Stati Uniti eviteranno verosimilmente un brusco rallentamento della crescita. Dato l’attuale contesto macroeconomico, si prospetta infatti una decelerazione della crescita prolungata ma moderata.
  • Inoltre, guardando alle ultime pubblicazioni economiche, come l’ISM Prices Paid, l’inflazione continua a muoversi nella giusta direzione.
  • Infine, i mercati azionari non sono eccessivamente costosi. 

Questi fattori giustificano una visione moderatamente rialzista. Tuttavia, è probabilmente ancora prematuro iniziare ad accrescere l’esposizione ciclica. In questo contesto, preferiamo mantenere un portafoglio bilanciato che mira alla creazione di alfa attraverso la selezione dei titoli. Di conseguenza, non abbiamo modificato i nostri rating settoriali, decidendo di mantenere il settore Health Care a +1. Si tratta dell’unico valore positivo al momento.

Ecco, quindi, le previsioni sul mercato azionario europeo e americano di Candriam.

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Come va l’Economia Americana? https://www.investire-certificati.it/come-va-leconomia-americana/ Sat, 06 May 2023 14:50:47 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28164 Come va l’economia americana? Partiamo dai recenti dati macroeconomici. I non-farm payrolls, ossia i dati relativi all’occupazione del settore non agricolo americano hanno mostrato una crescita di 253.000 unità ad aprile 2023. Buoni numeri dalla disoccupazione, in calo al 3,4%. Restano molti dilemmi per la Federal Reserve, in particolare considerando l’elevata crescita dei salari. Analisi […]

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Come va l’economia americana? Partiamo dai recenti dati macroeconomici. I non-farm payrolls, ossia i dati relativi all’occupazione del settore non agricolo americano hanno mostrato una crescita di 253.000 unità ad aprile 2023. Buoni numeri dalla disoccupazione, in calo al 3,4%. Restano molti dilemmi per la Federal Reserve, in particolare considerando l’elevata crescita dei salari. Analisi sulla situazione economica americana a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG, broker leader in Italia nel trading su CFD e Turbo24 certificates

Analisi situazione americana

Come va l’economia americana? L’analisi di IG parte dai dati relativi al mercato del lavoro. L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di aprile, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 253 mila nuovi posti di lavoro. Operativamente si tratta di un dato ben superiore alle attese del consensus (+180.000 nuovi impieghi).

Tasso di disoccupazione

Anche il tasso di disoccupazione è stato migliore delle attese. Le aspettative degli analisti intervistati da Reuters erano per un 3,6%. La disoccupazione è scesa invece al 3,4%.

Dati lavoro Usa

Diodovich, senior analyst di IG, ha poi spiegato come siano state riviste fortemente al ribasso le cifre dei mesi scorsi (-149 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di febbraio è stato rivisto al ribasso di 78 mila unità a +248k, quello di marzo di 71 mila a +175.000. Per quanto riguarda il tasso di partecipazione, i numeri non sono ancora vicini a quelli precedenti la pandemia. Infatti, il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,6% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%).

In netta crescita il costo del lavoro, un fattore che può influenzare le scelte di politica monetaria della Federal Reserve, la banca centrale Usa. Sono infatti saliti di mezzo punto percentuale in un solo mese i salari, a fronte di un consensus dello 0,3%. Su base annua i salari sono saliti del 4,4% a/a (previsioni degli analisti +4,2%).

Economia Usa e Borse

Qual è stata la reazione delle borse? In sintesi, la crescita forte e continua dei salari aumenta i dilemmi della FED. Da notare anche i rendimenti dei treasuries in risalita, così come il dollaro in rialzo.

Il buon dato sulla creazione di posti di lavoro in aprile è stato compensato dalle forti revisioni al ribasso dei nuovi impieghi di febbraio e marzo (quasi -150k come effetto combinato). L’elemento che sorprende è tuttavia la continua e costante crescita dei salari dei lavoratori che porterà qualche argomentazione in più per tutti i banchieri più falchi all’interno della commissione operativa del FOMC, ossia il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, per prolungare il ciclo di rialzi dei tassi.

Previsioni tassi Federal Reserve

Tassi di Interesse USA
Tassi di interesse Federal Reserve

Quali previsioni per i tassi della Federal Reserve?  I prossimi dati macroeconomici saranno fondamentali per capire quali saranno le prossime mosse della banca centrale statunitense.  Al momento i dati sulla crescita dei salari non sono sufficienti per modificare le nostre aspettative su una probabile pausa nel processo di rialzo dei tassi di interesse. L’analista del broker IG ha concluso spiegando come “lo scenario più probabile per la riunione di giugno sia una conferma dei tassi sui livelli attuali del 5,25%. Escludiamo tuttavia che ci possano essere dei tagli del costo del denaro nel corso dell’anno come invece sta scontando il mercato”.

Ecco dunque le previsioni di borsa e sull’economia americana dopo gli ultimi dati sul lavoro Usa.

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Previsioni per le Borse 2023 https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-le-borse-2023/ Tue, 22 Nov 2022 19:40:05 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=25112 Analisi e previsioni per le borse nel 2023 di Carmignac, ripartendo dalle trimestrali aziendali. Trimestrali: segnali di un 2023 difficile Siamo reduci da settimane cruciali sui mercati azionari. Dopo un inizio deludente e alcuni numeri molto deboli da parte delle Big Tech, la stagione delle trimestrali è ora entrata in un territorio maggiormente positivo. Se […]

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Analisi e previsioni per le borse nel 2023 di Carmignac, ripartendo dalle trimestrali aziendali.

Trimestrali: segnali di un 2023 difficile

Siamo reduci da settimane cruciali sui mercati azionari. Dopo un inizio deludente e alcuni numeri molto deboli da parte delle Big Tech, la stagione delle trimestrali è ora entrata in un territorio maggiormente positivo. Se da un lato ciò rappresenta un sollievo per gli investitori, dall’altro ci sono segnali evidenti che molte società si stanno preparando a un 2023 difficile.

Borse e aziende: ripresa o recessione?

Previsioni Mercati

Dopo diversi trimestri in cui l’inflazione e la politica monetaria sono state la forza trainante delle valutazioni azionarie, i risultati finanziari sono tornati centrali. Carmignac propone una previsione sulle borse per il 2023 che definisce complessa, sottolineando tre segnali da interpretare per districarsi sui mercati:

  • Gli utili del terzo trimestre sono in qualche modo “meno negativi di quanto temuto”;
  • Un peggioramento delle previsioni di spesa dei consumatori (soprattutto europei) e delle aziende (budget pubblicitari e IT specialmente);
  • Sorpresa delle imprese Big Tech

Utili positivi ma prospettive negative

Le borse erano ormai pronte a ricevere cattive notizie, ma nel complesso le cose sono andate meglio del previsto. Ciò non significa, però, che il difficile contesto macro sia stato meno impattante delle attese.

Carmignac ritiene che vi siano diverse ragioni alla base di questo risultato:
a) Finora, la crescita media degli utili dell’S&P 500 nel terzo trimestre è stata del +3% (rispetto al -3% di una settimana fa). La maggior parte della positività, tuttavia, proviene dal settore energetico (+150%). I servizi di comunicazione, i finanziari e i materiali hanno registrato alcuni dei maggiori cali nella crescita degli utili del trimestre. Questo a causa della loro sensibilità alla fase iniziale del ciclo economico.
b) I profit warning, soprattutto in Europa, hanno subito un’accelerazione sia prima che a ridosso della stagione delle trimestrali, ridimensionando le attese.
c) I dati del terzo trimestre sono retrospettivi, quindi non riflettono il deterioramento attuale degli indicatori macro.
d) Gli effetti della recessione economica e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie dovrebbero manifestarsi con un certo ritardo. Al contrario, invece, i segnali di forward guidance hanno avuto un orizzonte più di breve.

Previsioni per le borse e indicatori di recessione

Stando previsioni per le borse nel 2023 di Carmignac, tre sono gli indicatori recessivi. In primo luogo, la redditività delle società del settore dei beni di consumo sta resistendo, per ora. L’inflazione e il grosso risparmio dei consumatori in periodo Covid hanno contribuito positivamente in questo senso. Il forte potere di determinazione dei prezzi, infatti, e la capacità di adattamento dei consumatori hanno permesso di trasferire ai clienti l’aumento dei costi dei fattori produttivi.

Tuttavia, con l’aumento dell’elasticità dei prezzi e il peggioramento dell’outlook, la domanda si indebolirà. Il potere di determinazione dei prezzi dovrebbe pertanto diminuire, lasciando le aziende a dover affrontare l’aumento dei costi dei fattori produttivi. Effetto peraltro acuito da un prevedibile calo dei prezzi di vendita o della domanda.

Le aziende con un forte potere di determinazione dei prezzi o i titoli difensivi growth dovrebbero essere quelli che resisteranno meglio.

Consumatori e previsioni di borsa

Un altro punto da analizzare, il secondo, è relativo alle previsioni di borsa per il 2023 è legato alla tenuta dei consumatori statunitensi ed europei. I risultati di Amazon, sebbene nel complesso deludenti, hanno dimostrato la capacità di recupero dei consumatori americani, con un aumento delle vendite nordamericane del 20% su base annua (contro il 10% del secondo trimestre).  Al contrario, le difficoltà dei consumatori europei e britannici iniziano a manifestarsi con l’avvicinarsi della recessione. Lo stesso trend è evidente in diverse società finanziarie.

L’analisi prosegue con un terzo punto. I budget delle aziende sono in decrescita. Numerose compagnie stanno tagliando i budget pubblicitari e informatici. Ad esempio, Snapchat e YouTube (di proprietà di Google) hanno visto un taglio della spesa pubblicitaria, mentre Amazon e Microsoft hanno chiarito che i budget IT stanno iniziando a essere rivisti al ribasso.

Le Big Tech sono state la maggiore sorpresa

previsioni economiche

L’andamento delle big tech ricopre un ruolo chiave nelle previsioni per le borse del 2023. Alcuni dei problemi fondamentali emersi di recente dai titoli a grande capitalizzazione sembrano aver spiazzato gli analisti. Carmignac ipotizza che questi potrebbero persistere per i prossimi 6-9 mesi. Nell’ultimo decennio, questi titoli hanno rappresentato per gli investitori il modo migliore per ottenere una crescita superiore rispetto al resto del mercato. In un contesto globale in cui la crescita era scarsa, sono stati per molti un rifugio. Queste società, infatti, presentavano enormi vantaggi competitivi, un’elevata leva operativa e traiettorie di crescita sembravano illimitate.

Stando a Carmignac, gli esempi di Google (Alphabet) e Facebook (Meta), due azioni delle cosiddette azioni FANG, illustrano come gli investitori abbiano spostato il loro focus di investimento.

Redditività a tutti i costi? No grazie

Gli investitori hanno spostato la loro attenzione, infatti, dalle interessanti prospettive di crescita a lungo termine alla redditività di breve periodo. Questo cambio di mentalità, commenta Carmignac, è stato esacerbato dall’aumento dei tassi di interesse.

Alla base del cambio di paradigma vi è anche una propensione a valutare la gestione dei margini e della redditività in un contesto di ricavi sotto pressione. E soprattutto, gli investitori non guarderebbero con favore alle aziende che inseguono la crescita dei ricavi a tutti i costi.
Lasciati alle spalle gli inebrianti giorni dei tassi estremamente bassi, è chiaro che le aziende in grado di adeguare meglio la propria struttura dei costi sapranno cavarsela meglio. È tornato il momento del buon vecchio “stock picking”.

Previsioni di borsa per il 2023 complesse ed articolate a tutti gli effetti, dunque.

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Acquisti su Azioni ed Euro https://www.investire-certificati.it/acquisti-su-azioni-ed-euro/ Sun, 13 Nov 2022 16:03:21 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=25011 Azioni ed Euro positivi: Analisi e previsioni per mercati azionari e tassi di interesse. C’è spazio per altri rally di borsa? Nelle ultime settimane le borse hanno provato ad archiviare i ribassi che hanno caratterizzato questo 2022. La crescente inflazione e la lunga serie di rialzi dei tassi di interesse, insieme alle problematiche derivanti dal […]

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Azioni ed Euro positivi: Analisi e previsioni per mercati azionari e tassi di interesse. C’è spazio per altri rally di borsa?

Nelle ultime settimane le borse hanno provato ad archiviare i ribassi che hanno caratterizzato questo 2022. La crescente inflazione e la lunga serie di rialzi dei tassi di interesse, insieme alle problematiche derivanti dal conflitto fra Russia ed Ucraina, sono stati il leitmotiv di un anno difficile anche per i mercati finanziari. Nonostante il recente recupero, i principali listini restano in territorio negativo da inizio anno. Lo scenario resta complesso e con ampi rischi di recessione. L’inflazione, infatti, resta in doppia cifra in numerose aree economiche (con una netta accelerazione in Europa e Regno Unito, mentre negli Stati Uniti si iniziano a vedere segnali di rallentamento).

Certificato su azioni
Certificato su azioni

Le banche centrali, dopo aver bollato per mesi la crescita dei prezzi come transitoria, sono state costrette ad alzare i tassi al fine di calmierare l’inflazione. Il tutto sin qui con risultati relativamente modesti. Al tempo stesso, però, i rialzi dei tassi determinano un aumento dei rischi di recessione. In sintesi, la fragile ripresa economica del post covid potrebbe scontrarsi con il rialzo del costo del denaro, alimentando lo spetto della recessione o della stagflazione.

Borse azionarie europee in ripresa

Nonostante questi timori, come detto, le borse hanno ingranato la quarta, con importanti recuperi, in particolare in Europa. Il Dax tedesco è tornato in area 14.000 punti, mentre il CAC francese a 6.600 punti. Non è stato da meno il FTSE Mib, rimbalzato con forza dalla soglia critica dei 20.000 punti, con un vero e proprio rally nell’ordine del 20%, portando l’indice centrale di Piazza Affari oltre i 24.000 punti.

Analisi azioni italiane

In particolare, i rialzi dei tassi non spaventano il comparto bancario dove anzi crescono i margini operativi aziendali. A tal proposito ha messo a segno un importante rally Unicredit Bank, salita oltre i 12,5 euro per azione, così come Intesa Sanpaolo, le cui azioni sono negoziate a 2,15 euro. Dopo mesi di ribassi rifiata anche Enel. Ad ottobre il titolo era sceso sotto i 4 euro, nelle ultime sedute le azioni sono rimbalzate del 25%, arrivando oltre quota a 5 euro. Positivo anche Eni, scambiato oltre i 14 euro per azione con un rialzo nel 2022 del 15%.

Sul breve termine segnali di ripresa per Telecom e Saipem, anche se la loro performance da inizio anno resta ancora pesantemente in rosso dopo i crolli dei mesi scorsi. Bene anche Azimut, con un +40% su base mensile. Prosegue il buon momento di Tenaris, arrivato oltre i 16 euro per azione, con un rialzo del 15% nell’ultimo mese che porta la performance annuale ad un massiccio rialzo del 70%. Proseguiamo ora con un focus sui mercati valutari, ossia il forex market.

Euro in netta ripresa sul forex market. Frena il dollaro

Azioni ed Euro si stanno muovendo in positivo. Vediamo lo scenario. L’ultimo dato relativo all’inflazione americana (+7,7%) ha finalmente mostrato un segnale di raffreddamento. I prezzi crescono ancora, ma ad un passo più lento rispetto ai mesi scorsi. È bastato ciò, unito alle aspettative per allentamenti delle misure anti covid in Cina, a generare un rally sui mercati azionari. Per contro, il dollaro ha finalmente frenato la sua corsa, con un netto recupero da parte dell’euro e delle altre principali valute.

Operativamente il cambio fra euro e dollaro è tornato sopra la pari, posizionandosi in area 1,03. Da inizio anno il dollaro si è apprezzato del 9%, ma nell’ultimo mese ha perso circa il 6%. Netta rimonta anche del pound. Dopo il tracollo di fine settembre, che aveva portato la divisa britannica a ridosso della parità con il dollaro, siamo tornati in area 1,18. La stabilizzazione del quadro politico e misure fiscali più prudenti da parte del nuovo governo hanno rassicurato gli investitori. Rimbalza anche lo yen, con il cambio USD/JPY sceso sotto 140, dopo i recenti massimi oltre 150.

Focus:

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Previsioni sull’Inflazione e sull’Economia https://www.investire-certificati.it/previsioni-sullinflazione-e-sulleconomia/ Mon, 21 Mar 2022 16:13:55 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=22672 Quali previsioni sull’inflazione? Quali consigli per gli investitori in questo complesso scenario di mercato? Previsioni sui mercati a cura di Carlos Casanova, senior economist, Union Bancaire Privée (UBP) Previsioni sull’inflazione La guerra fra Russia e Ucraina avrà un impatto pesante sull’inflazione, le previsioni sono chiare.Le conseguenze della guerra e delle sanzioni contro la Russia hanno […]

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Quali previsioni sull’inflazione? Quali consigli per gli investitori in questo complesso scenario di mercato? Previsioni sui mercati a cura di Carlos Casanova, senior economist, Union Bancaire Privée (UBP)

Previsioni sull’inflazione

La guerra fra Russia e Ucraina avrà un impatto pesante sull’inflazione, le previsioni sono chiare.Le conseguenze della guerra e delle sanzioni contro la Russia hanno aumentato di molto il sentiment globale di avversione al rischio e innescato un sell-off sui mercati azionari globali. Nel frattempo, le materie prime e altre asset class considerati beni rifugio sono saliti, generando quindi altra inflazione.

Anche se ci aspettiamo che i mercati finanziari globali si calmino, non è chiaro quanto tempo ci vorrà prima che i prezzi delle materie prime calino. Questo perché, nelle catene globali delle materie prime, gli squilibri dell’offerta possono muoversi con una certa lentezza. La situazione in Ucraina si evolverà nei prossimi mesi, ma è sicuro che i prezzi rimarranno più alti più a lungo, con i costi dell’energia sempre in primo piano. Ecco dunque spiegate le previsioni per un’inflazione ancora alata

Inflazione: Chi è più a rischio in Asia?

Le previsioni sull’economia di Banca UBP si soffermano anche sull’Asia, che subirà gli effetti della situazione attuale principalmente in tre ambiti:

  1. Risk-sentiment: L’avversione globale al rischio avrà implicazioni negative per le asset class dei mercati emergenti, Asia inclusa. Il tempismo degli eventi ucraini è piuttosto pericoloso, poiché coincide con l’inizio del tapering della Fed a marzo. Unitamente alle pressioni al rialzo sui rendimenti USA a lungo termine, queste condizioni hanno storicamente portato a deflussi di portafoglio per l’Asia.
  2. Scambi con la Russia: A parte la Cina e la Corea del Sud, la maggior parte delle economie asiatiche non intrattiene relazioni commerciali rilevanti con la Russia. Per la Cina, il commercio con Mosca valeva solo l’1% del PIL. Per contro per la Corea del Sud il dato era leggermente più alto, dell’1,7%. A livello di settori, petrolio e gas sono di gran lunga le maggiori importazioni delle economie asiatiche dalla Russia. Tuttavia, l’impatto indiretto, attraverso le supply chain, può essere significativo e difficile da quantificare.
  3. L’aumento delle attese sull’inflazione: l’impatto più significativo si avrà in quest’ambito. Ci aspettiamo che le sanzioni sulle esportazioni russe eserciteranno pressioni al rialzo sui prezzi globali di energia e altre materie prime, traducendosi in un aumento dell’inflazione importata in Asia.

Previsioni inflazione

Quali sono le previsioni per l’inflazione? Si tratta di un punto che non dovrebbe essere sottovalutato. Quattro dei cinque maggiori importatori di energia al mondo sono asiatici. Tuttavia, non tutte le economie del continente saranno colpite allo stesso modo. Gli investitori dovrebbero evitare che l’estrapolazione dei volumi di scambio si traduca in una maggiore esposizione all’aumento dei prezzi.

Crescita del Pil

Come proteggersi dall'inflazione?

In termini di PIL (prodotto interno lordo), l’impatto sarà maggiore in Corea (1,2% del PIL), Singapore (0,9%), Pakistan (0,9%) e Thailandia (0,8%). Un indicatore ancor più significativo è quello sulle importazioni nette di energia in percentuale del consumo totale – un livello positivo indica gli importatori netti, mentre un livello negativo indica gli esportatori netti.

Secondo questo parametro, Hong Kong (99% del consumo netto di energia), Singapore (98%), Corea del Sud (82%) e Thailandia (42%) sono i più esposti all’aumento dei prezzi. Tuttavia, l’indicatore è utile a identificare gli esportatori, che dovrebbero beneficiare di un contesto di crescita dei prezzi dell’energia.

Impatti economici

Questo non vuol dire che l’impatto sulle altre economie asiatiche sarà trascurabile. Ad esempio, l’India dipende ancora dalle importazioni di energia per il 34% della domanda interna. Tuttavia, l’India ha un’economia di grandi dimensioni e il peso del costo del cibo grava notevolmente sull’inflazione. Allo stesso modo, la Cina possiede vaste riserve di carbone, ma dipende ancora dalle importazioni di prodotti energetici per il 15% della domanda interna. In ogni caso, queste pesano sul PIL per meno dello 0,5%, e pertanto l’impatto dovrebbe comunque essere gestibile. Infine, l’aumento dei prezzi potrebbe non essere una cattiva notizia per tutti: l’Australia e l’Indonesia sono grandi esportatori netti di energia e beneficeranno del contesto attuale.

Consigli per gli investitori

rischio inflazione

In conseguenza di questi fattori, ci aspettiamo che il quadro macroeconomico rimanga impegnativo nel primo semestre, per poi farsi meno complesso nel secondo. Oltre a dover affrontare una contrazione della liquidità, i mercati asiatici dovranno fare i conti anche con una riduzione della domanda derivante dall’aumento dei prezzi e dalle interruzioni alle supply chain.

Sebbene siano i maggiori importatori del continente asiatico, Cina, Giappone, Corea e India non sono i più colpiti.  In termini relativi l’impatto verrà avvertito maggiormente in Corea, Singapore, Hong Kong e Thailandia. Logicamente, tutto ciò si rifletterà sui mercati. Le valute come il dollaro australiano e lo yuan cinese stanno performando meglio del won sudcoreano e della rupia indiana.

Borsa e inflazione

Operativamente, ecco dunque alcuni consigli per gli investitori legati anche alle previsioni per l’inflazione e per le borse.

In questo contesto, ecco tre accortezze che gli investitori dovrebbero adottare:

  1. Ridurre il rischio rimanendo concentrati su utili di alta qualità;
  2. Diversificare con materie prime e altre asset class che beneficiano dell’aumento dell’inflazione;
  3. Difendersi da potenziali rischi al ribasso attraverso posizioni asimmetriche e soluzioni alternative.

Altri link utili

Per leggere previsioni sui tassi di interesse clicca qui. Dove leggere altre previsioni sull’inflazione? Al link seguente è invece presente un articolo legato a previsioni e conseguenze dell’inflazione rilasciate da Carmignac.

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Previsioni di Borsa 2022 https://www.investire-certificati.it/previsioni-di-borsa-2022-2/ Tue, 15 Feb 2022 11:07:23 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=22472 Le previsioni di Borsa 2022. Analisi e previsioni su borse, mercati azionari ed inflazione in un report a cura di cura di SPDR – State Street Global Advisors dal titolo “La Nuova Normalità: una prevedibile imprevedibilità“ Previsioni sui mercati azionari Previsioni di borsa 2022 e sui mercati azionari – Gli investitori stanno imparando a vivere […]

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Le previsioni di Borsa 2022. Analisi e previsioni su borse, mercati azionari ed inflazione in un report a cura di cura di SPDR – State Street Global Advisors dal titolo “La Nuova Normalità: una prevedibile imprevedibilità

Previsioni sui mercati azionari

Previsioni di borsa 2022 e sui mercati azionari – Gli investitori stanno imparando a vivere in una nuova normalità, che generalmente risulta favorevole alle azioni. Occorre tenere presente anche le valutazioni elevate e il ridimensionamento dello stimolo monetario.

Nel fare previsioni di Borsa 2022 gli investitori cercano un riparo da un’ulteriore incertezza, il bilanciamento di settori diversi, come l’energia e il settore sanitario, che potrebbe fornire un certo grado di protezione. Gli investitori che vogliono evitare la concentrazione e le valutazioni elevate delle maggiori società statunitensi possono diversificare il rischio con le mid cap. Ma anche con una serie di alternative azionarie in altre regioni, come l’Europa e il Giappone. Troviamo interessanti le opportunità offerte dai beni di consumo discrezionali europei e dagli industriali, principalmente negli Stati Uniti.

I titoli azionari dovrebbero continuare a beneficiare di una forte crescita degli utili e di bilanci aziendali solidi, con fondamentali supportati dai dati sugli utili del quarto trimestre 2021 che rappresentano un indicatore importante.

Previsioni di Borsa 2022 e inflazione

Quali previsioni per l’inflazione? Proseguiamo nelle previsioni per le borse e l’inflazione rilasciate da SPDR

previsioni inflazione

L’inflazione non è più transitoria. A differenza di alcuni analisti economici, crediamo che il tasso d’inflazione in Europa non diminuirà molto più velocemente che negli Stati Uniti. Mentre gli Stati Uniti devono affrontare maggiori pressioni sul mercato del lavoro e sui prezzi delle abitazioni, le società e i consumatori europei si devono confrontare con un continuo rialzo dei costi energetici.

Questo è solo uno degli elementi di rischio geopolitico che potrebbero accentuarsi durante quest’anno.

Previsioni tassi di interesse

I tassi di interesse aumenteranno. I mercati finanziari e la Federal Reserve ora sembrano entrambi prevedere una serie di aumenti dei tassi d’interesse statunitensi nel 2022. Tuttavia, l’appiattimento della curva dei rendimenti dei Treasury statunitensi all’inizio di quest’anno ha limitato il probabile miglioramento dei margini per le banche, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale. Abbiamo puntato sui titoli finanziari durante tutto il 2021 e il settore ha reagito bene alle pressioni inflazionistiche e alle prospettive di inasprimento della politica monetaria. Ora abbiamo eliminato il settore finanziario dai nostri Sector Pick fino a quando non saremo maggiormente certi che la crescita economica si rifletta sulla curva dei rendimenti.

Previsioni di Borsa 2022 – Sempre orientati verso i titoli value

La ricerca di valore relativo ci rende cauti sulle azioni statunitensi a grandissima capitalizzazione, che risultano potenzialmente sovrastimate, e sul settore tecnologico, che potrebbero essere penalizzate dall’aumento dei rendimenti obbligazionari. Preferiamo orientarci sulle società a media capitalizzazione, che beneficiano di una solida economia interna e possono offrire una certa diversificazione.

Considerando i diversi ritmi della ripresa e i divari di valutazione, inseriamo una leggera differenziazione regionale nei nostri Sector Pick del primo trimestre.

Comportamento degli investitori istituzionali vs flussi di ETF

previsioni per i tassi di interesse

Lo scorso trimestre i flussi degli investitori istituzionali hanno mostrato un profilo abbastanza diverso rispetto ai flussi degli ETF. Mentre gli investitori in ETF hanno effettuato forti acquisti in segmenti del mercato più focalizzati sui titoli growth, come i settori della tecnologia e dei beni di consumo discrezionali, i flussi degli investitori istituzionali hanno mostrato un orientamento molto più difensivo. Ci sono stati forti acquisti nei servizi di pubblica utilità e nei beni di prima necessità.

A livello regionale, gli investitori in ETF hanno continuato a privilegiare le azioni statunitensi, contrariamente agli investitori istituzionali che hanno invece continuato ad abbandonare queste esposizioni dirigendosi in prevalenza verso i mercati emergenti e l’Europa, ad esclusione del Regno Unito.

Gli investitori rimangono estremamente sovrappesati sul settore Technology e sugli Stati Uniti. Questo anche se anche in questi comparti si siano registrate delle vendite. Inoltre, gli investitori hanno iniziato a ridurre il forte sottopeso sulle azioni del Regno Unito. Hanno anche continuato ad ampliare il sovrappeso sulle azioni Europee, escluso il Regno Unito.

Nel complesso, la domanda di titoli azionari è rimasta sostanzialmente invariata durante il quarto trimestre 2021. Ciò nonostante alcune vendite alla fine del trimestre dopo la notizia della variante Omicron. Nello stesso periodo abbiamo anche assistito ad una maggiore richiesta di azioni in grado di offrire un’esposizione più difensiva e riducendo l’esposizione su azioni Growth e titoli Ciclici.

Previsioni e analisi Settoriale – Industria

L’industria è un settore è molto diversificato: il titolo più importante costituisce meno del 3% dell’indice. Le società operano in mercati finali multisettoriali, consentendo un’ampia esposizione ai temi attuali. Le prospettive del comparto dei macchinari sono direttamente correlate ai PMI manifatturieri.

Con l’aumento dei tassi di utilizzo della capacità produttiva, aumenteranno i nuovi ordini per componenti come cuscinetti, macchine utensili e attrezzature per l’automazione, così come la domanda di macchinari da costruzione e di camion. L’aumento dei livelli di attività coincide con un’accumulazione di ordini e una riduzione delle scorte; quindi, i produttori dovrebbero essere in grado di aumentare i prezzi.

Il settore aereo ed aerospaziale (12%) è uno dei pochi casi in cui la riapertura non si è ancora trasmessa completamente nel mercato azionario. Pensiamo che l’impatto delle restrizioni sui viaggi continuerà a farsi sentire sui volumi di passeggeri e sugli ordini di aerei commerciali. Quando le restrizioni dovute alla variante Omicron verranno eliminate, la solidità dei consumatori e delle imprese dovrebbe contribuire a trainare la ripresa. Gli operatori del trasporto via terra e ferroviario (11% dell’indice mondiale) hanno beneficiato della crescita del volume nelle loro reti e della capacità limitata. Inoltre, sono riusciti a dimostrare un efficace potere decisionale sui prezzi.

Previsioni 2022

Quali previsioni per il 2022? Prevediamo che le condizioni positive persistano nel 2022, con l’aumento dei volumi nei comparti in ripresa, come quello automobilistico, che permetteranno di compensare il declino a lungo termine dei comparti penalizzati.

Borsa ed Economia Stati Uniti

investire sui mercati Usa
investire sui mercati Usa

Preferiamo il settore statunitense perché le sue società hanno maggiori probabilità di aggiudicarsi contratti assegnati dal Dipartimento dei Trasporti e da altre agenzie federali. Per quale ragione? La spesa pubblica per gli investimenti tradizionali come strade, ponti e sistemi idrici dovrebbe dare un impulso significativo alla domanda industriale statunitense nei prossimi anni.

Diversificare gli investimenti in borsa

In alternativa, gli investitori che cercano una maggiore diversificazione geografica potrebbero considerare l’esposizione al settore industriale mondiale. L’indice ha un significativo sovrappeso di produttori giapponesi. Va segnalata l’integrazione di altre 61 società che potrebbero beneficiare della ripresa economica interna e della domanda dei mercati emergenti.

Anche i titoli industriali europei sono relativamente interessanti per l’esposizione ciclica. Le società godono degli stessi vantaggi strutturali. Crediamo però che potrebbero rimanere indietro rispetto agli Stati Uniti e al mondo. Occorre sottolineare alcune differenze nel mix industriale. Infatti, non è presente nessuna azione del comparto stradale-ferroviario e l’esposizione al comparto aerospaziale e alla difesa è limitata. Per contro, le esposizioni ai servizi professionali (tramite società di reclutamento, credit scoring) e il comparto delle apparecchiature elettriche sono sovrappesate.

Ecco dunque le previsioni di borsa 2022 di SPDR. Per scoprire di più sui certificati di investimento scopri la pagina webinar certificates

Il presente articolo non costituisce in alcun modo sollecito all’investimento

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Outlook Mercati Finanziari https://www.investire-certificati.it/outlook-mercati-finanziari/ Wed, 03 Mar 2021 10:41:33 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=4859 Outlook mercati finanziari: “Ripresa o recessione, Brexit, elezioni americane, crisi dell’euro, tassi d’interesse, ecco a cosa dovrebbero fare attenzione gli investitori”. Sono più o meno queste le parole utilizzate negli outlook finanziari e nelle previsioni di borsa. Sembra però che questi temi, comunque poco rilevanti per gli investitori a lungo termine, facciano oggi ormai parte […]

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Outlook mercati finanziari: “Ripresa o recessione, Brexit, elezioni americane, crisi dell’euro, tassi d’interesse, ecco a cosa dovrebbero fare attenzione gli investitori”. Sono più o meno queste le parole utilizzate negli outlook finanziari e nelle previsioni di borsa. Sembra però che questi temi, comunque poco rilevanti per gli investitori a lungo termine, facciano oggi ormai parte del passato. E ora quali previsioni per le borse? Analisi ed outlook di Walter Sperb, Capital Market Strategist, Flossbach von Storch

Outlook mercati finanziari

Gli outlook sono molto popolari, anche o soprattutto fra gli investitori. Spesso le aspettative economiche diventano automaticamente previsioni sugli indici. Quanto siano inutili tali dinamiche, lo dimostra il 2020, senza dubbio un “anno perso” in termini di crescita economica. In quasi tutto il mondo, le economie si sono mosse al ribasso. Solo in Cina il prodotto interno lordo è cresciuto, di poco meno del 2%, mentre le stime del Fmi parlano di una contrazione a due cifre per i paesi più gravemente colpiti dalla pandemia, come Spagna, Italia e Francia.

Se all’inizio del 2020 fosse stata prevista una tale situazione, gli investitori avrebbero formulato prospettive assai fosche per i mercati azionari. E invece le azioni globali, misurate dall’indice MSCI World, hanno guadagnato in media un buon 6%, archiviando quasi esattamente il rendimento medio a lungo termine che noi indicavamo da anni. Il 2020 è dunque l’ennesima riprova del fatto che il successo degli investimenti dipende soprattutto dalla capacità di controllare le proprie emozioni. Il confronto tra la situazione economica e il mercato azionario dimostra in modo inequivocabile come l’andamento dell’una non debba necessariamente corrispondere a quello dell’altro.

Il significato dei tassi d’interesse negli outlook sui mercati finanziari

A ogni modo, questa non è affatto una prova dell’incoerenza fra borse ed economia reale, ma semplice logica matematica. Il valore intrinseco di un investimento non è altro che il valore corrente dei suoi ritorni futuri. Se i tassi d’interesse scendono- grazie alle mosse delle banche centrali – il valore corrente dei ritorni futuri aumenta e con esso crescono anche la valutazione e il prezzo di un asset. Ciò che conta veramente per un investitore sono quindi il tasso d’interesse e il potenziale rendimento ben oltre un anno solare. La crisi del coronavirus ha lasciato una cicatrice che ci porteremo addosso per anni e decenni: tassi d’interesse permanentemente bassi. Ma non è solo questo il motivo per cui in generale siamo ottimisti nei confronti delle azioni.

La Teoria della Moneta Moderna

L’esito delle elezioni presidenziali americane non cambierà nulla. Con la ripartizione al 50:50 del Senato per Joe Biden sarà quasi impossibile governare a pieno regime e ottenere un “sì” coeso del partito alle proposte più progressiste. A prescindere dalle opinioni personali sulla situazione politica negli Stati Uniti, dal punto di vista di un investitore, le circostanze attuali sembrano rappresentare lo scenario migliore.

Tuttavia, più aiuti e più stimoli significano anche più debiti. E per questi serve un creditore disposto ad assumersi l’intero onere debitorio e con poche pretese sui tassi d’interesse. Nel 2020 questo creditore è stata la Federal Reserve, che ha acquistato quasi 3/4 delle obbligazioni nazionali per finanziare il deficit del paese. Questa sarebbe la prima parte della cosiddetta “Teoria della Moneta Moderna”. La seconda parte prevede invece di recuperare lo stesso denaro in un secondo momento, non appena l’economia torna a crescere. In ogni caso, nel prossimo futuro non c’è da temere né da sperare in questa seconda fase, cioè in una politica fiscale restrittiva (aumento delle tasse, riduzione della spesa) che ridimensionerebbe il debito nazionale.

Outlook mercati finanziari - Banche centrali
Banche centrali: il costo del denaro resta ai minimi storici

Outlook mercati finanziari – Europa

Anche nell’Eurozona la pandemia ha accelerato la crescita dell’indebitamento pubblico, e non solo. Si è ulteriormente ampliato anche il divario economico, evidente ormai da anni nella divergenza del prodotto interno lordo (Pil) pro capite in Germania e in Italia. Meno in dubbio è la stabilità della zona euro, dove anzi si registra una maggiore convergenza. Lo scorso anno i premi al rischio sui titoli di Stato sono calati, come pure gli spread di rendimento sui decennali emessi dai Paesi Membri dell’Eurozona. A dimostrare la fiducia nella crescente stabilità dell’Europa è anche la cospicua domanda dei nuovi eurobond, sebbene con rendimento prossimo allo zero.

Cosa attendersi e quali previsioni per il cambio euro dollaro?

Quali previsioni sul cambio euro dollaro? Quale outlook per il forex market?

Sembra che l’unità degli Stati dell’area euro (anche in fatto di indebitamento) abbia chiaramente rafforzato la moneta unica rispetto al dollaro americano. Tendenza che, secondo alcuni, è destinata a proseguire anche nel 2021.

Noi siamo invece dell’idea che il mercato valutario ritroverà una certa calma dopo le oscillazioni dello scorso anno. A nostro avviso, il cambio euro/dollaro dovrebbe assestarsi fra 1,15 e 1,25. Un intervallo su cui nessuna delle grandi banche centrali ritiene di dover intervenire.

La crescita futura si fa più costosa

Molti degli outlook di quest’anno sono tornati a parlare di un presunto potenziale di recupero delle azioni europee.  Ma gli Stati Uniti e l’Europa si differenziano sia per il prezzo delle azioni sia per l’andamento degli utili societari che sono, insieme ai tassi d’interesse, gli aspetti che contano davvero.

Il “valore” di un investimento non può essere misurato con dei meri parametri finanziari, eppure è proprio a questo che si riducono le azioni quando si parla di stile Value e Growth. Nel mondo degli investimenti, il termine Value viene disgraziatamente tradotto con “Valore” e quindi confuso con il cosiddetto Value Investing. Tuttavia, mentre gli investimenti basati sul prezzo e sul valore (Value Investing) hanno assicurato per decenni un certo successo, le strategie focalizzate sul solo prezzo (Value) sono fuorvianti, perché un’azione economica non è necessariamente conveniente e, viceversa, una costosa non necessariamente svantaggiosa. A nostro avviso, la qualità di un investimento dipende piuttosto dalla solidità e dalla prevedibilità del ritorno. In caso di bassi tassi d’interesse, i rendimenti futuri acquistano valore. Ecco perché oggi il futuro ha più valore che in passato.

Le azioni non sono tutte uguali

È comunque innegabile che, oltre a ritorni futuri ben definibili, diventino più costose anche le opzioni meno tangibili quando i tassi d’interesse sono bassi. La spinta che la digitalizzazione ha indubbiamente ricevuto dalla pandemia sta in realtà però gonfiando le prospettive di crescita soprattutto in un settore definito in senso molto lato e vago come “tecnologia”. Molti investitori attribuiscono tale opzionalità anche alle criptovalute.

Ma poiché la linea di demarcazione fra opzionalità e speculazione, o scommessa, è molto sottile, ci sentiamo più a nostro agio con la nostra definizione di qualità. Nell’attuale contesto di bassi tassi d’interesse, una allocazione azionaria maggiore è una scelta quasi logica, soprattutto in virtù dei possibili ritorni. Ma dato che l’universo azionario, come quello obbligazionario, può comprendere sia cedole sicure sia biglietti della lotteria, la quota azionaria non è un parametro adeguato per misurare il rischio di un portafoglio.

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