Spectrum Markets

Christophe Grosset, Spectrum Markets

Spectrum Markets rappresenta un nuovo e innovativo modello di fare trading. Nato dalla pluridecennale esperienza e competenza di IG Group, Spectrum è un mercato che coinvolge numerosi paesi europei per i derivati cartolarizzati. È pensato per gli intermediari finanziari e per i loro clienti retail.

Lanciato nell’agosto del 2019 come entità indipendente, è autorizzato dall’autorità tedesca BaFin (il corrispettivo tedesco dell’italiana Consob) come sistema multilaterale di negoziazione dedicato al trading online di securitised derivatives ed allineato alla MiFID II. Con Christophe Grosset, European Sales Director presso Spectrum Markets, abbiamo esaminato alcuni punti chiave della società.

Invervista a Christophe Grosset – Spectrum Markets

Dottor Grosset, Come possiamo descrivere Spectrum Markets?

Spectrum fa parte di una realtà in continua evoluzione. Possiamo parlare di dove siamo partiti e dove siamo arrivati fino ad oggi. Ma dove andremo dipenderà dalla richiesta e dalle aspirazioni degli investitori, nonché degli intermediari che scelgono e sceglieranno di operare sulla nostra piattaforma. Pur essendo, “semplicemente”, una piazza di negoziazione, Spectrum Markets si discosta notevolmente dalle borse tradizionali alle quali siamo abituati. Prima di tutto, siamo un mercato relativamente giovane, siamo nati nel 2019. C’è però l’obiettivo chiaro di affermarci come un luogo concepito per soddisfare le esigenze dell’investitore individuale.

Quali sono le caratteristiche di Spectrum Markets?

Una delle nostre caratteristiche più distintive è la possibilità di negoziare 24 ore su 24: ciò significa che è possibile inserire ordini e operare anche di notte, un’opportunità che sembrava inimmaginabile sui mercati tradizionali solo cinque anni fa.

La nostra piattaforma è stata progettata per essere individuale, innovativa e pan-europea. Tutti questi elementi ci hanno da sempre accompagnati, insieme alla garanzia di sicurezza. Se non possiamo garantire il successo di un investimento, almeno ci assicuriamo che tutte le operazioni avvengano nel rispetto delle regole. Spectrum Markets è, infatti, una trading venue regolamentata dalla Bafin e opera in 26 Paesi con un book di negoziazione unico.

Siamo partiti quattro anni fa, con una gamma di prodotti a leva, e nel corso degli anni abbiamo ottenuto un riscontro molto positivo che ha confermato quanto la nostra visione sia stata apprezzata dagli investitori individuali. Nel 2022, Spectrum Markets è diventata la terza borsa europea per la tipologia di prodotti a disposizione. Basti pensare che nel mese di settembre abbiamo registrato oltre 210.000 transazioni sul mercato, una cifra significativa se confrontata con i dati di Borsa italiana relativi agli stessi strumenti knock-out, che hanno raggiunto un risultato analogo dall’inizio dell’anno.

Oggi possiamo affermare con sicurezza di aver superato con successo questa fase iniziale. È importante sottolineare che gli investitori italiani e i broker italiani hanno dimostrato una reattività straordinaria.

L’operatività 5/7 e 24/24 rappresenta un’espansione notevole delle opportunità di trading. Da cosa è nata questa esigenza?

Senz’altro il mondo degli investimenti è cambiato in modo drastico, negli ultimi quattro anni, e gran parte di questo cambiamento è stato stimolato dalla pandemia: il Covid ha portato effettivamente a una digitalizzazione accelerata che ha toccato trasversalmente tutte le generazioni. Spectrum Markets è nata in questo momento, un periodo di forte crescita dell’operatività su tutti mercati. E si è perfettamente collocata in questo complesso scenario.

Quali sono le principali tendenze che rilevate sui mercati?

Io vedo alcune tendenze fondamentali. Innanzitutto, l’approccio agli investimenti è notevolmente diverso da quello di cinque anni fa, indipendentemente dall’età. In secondo luogo, le generazioni più giovani, i cosiddetti millennial, hanno iniziato ad investire, finalmente. Tra il 2015 e il 2020, hanno iniziato a farsi strada, magari partendo da asset class più innovative come le criptovalute. La sfida di Spectrum è stata quella di creare un mercato e di fornire una risposta alle esigenze di tutti gli investitori individuali. Per questo motivo, offriamo sia strumenti legati alle criptovalute che strumenti legati agli indici, coprendo uno spettro molto ampio.

Dunque, l’idea è di tenere il passo con l’operatività che tutti possono avere oggi e riuscire soddisfare i nuovi bisogni ed esigenze. In questo senso, in Europa e in particolare in Italia, esiste una vasta esperienza nella creazione di soluzioni di investimento innovative, ma quello che mancava era piuttosto il legame, il ponte che consentisse un collegamento efficace e a basso costo per mettere queste soluzioni a disposizione dell’investitore finale.

I bisogni delle generazioni più giovani stanno evolvendo rapidamente. Ad esempio, le criptovalute, ossia le monete virtuali, hanno vissuto una crescita straordinaria l’anno scorso. Ora, invece gli investitori stanno cercando alternative. O ancora, dopo un decennio di tassi di interesse bassi, adesso che sono tornati, e stiamo assistendo a una crescente ricerca di rendimenti più elevati, anche sotto forma delle cedole, dopo anni di tassi bassi (ed anche in taluni casi, tassi negativi).

Come si muovono gli investitori in borsa?

Chi ha disponibilità finanziaria, in questo momento va alla ricerca di opportunità di rendimento. In breve, c’è una vasta gamma di esigenze da soddisfare, e crediamo che una borsa debba essere sicura e flessibile, consentendo agli intermediari di rispondere in modo adeguato.

In questo contesto, la partnership con Directa rappresenta un grande successo che segna una pietra miliare nel percorso di Spectrum. È la prima volta in Europa che un broker con una notevole esperienza e una visione avanzata del mercato si collega a una delle piazze di mercato più innovative. Questa combinazione offre agli investitori (per il momento in Italia), una delle migliori soluzioni disponibili, in termini di innovazione sia in Italia che a livello europeo. Oltre agli strumenti a leva, stiamo pianificando l’introduzione di azioni, ETF e una vasta gamma di certificati, con progetti di espansione ancora più ambiziosi in futuro.

Il mondo finanziario è complesso. La finanza è per tutti?

trading

Condivido l’idea che la finanza dovrebbe essere accessibile a tutti, ma penso che non esista una soluzione universale che vada bene per tutti. Le esigenze possono infatti variare in base all’età, alle aspettative e alle fasi della vita, e sono influenzate da numerosi fattori come il contesto di mercato, le condizioni economiche e così via.

In questo momento, stiamo assistendo a una costante necessità di rinnovamento nell’industria, e credo che oggi, la finanza stia subendo una trasformazione accelerata, forse più di quanto sia mai accaduto nei vent’anni precedenti, almeno dall’avvento del trading online. Questa accelerazione è dovuta all’introduzione di nuove asset class, all’ingresso di nuovi investitori e ai cambiamenti nei contesti di mercato.

Tutto questo sta portando a un nuovo modo di fare finanza: le vecchie ricette, che sicuramente hanno ancora valore in termini, ad esempio, di attenzione alla regolamentazione e alla protezione degli investitori, devono essere integrate con approcci innovativi.

I bisogni degli investitori sono completamente cambiati, e le loro aspettative sono più elevate rispetto a cinque anni fa. Ad esempio, un investitore di 40 anni potrebbe essere più incline a seguire un esperto, un “guru”, mentre uno di 25 potrebbe preferire seguire la sua community. Indipendentemente da queste preferenze, è fondamentale che l’industria finanziaria si adatti a queste nuove esigenze. L’obiettivo è creare strutture efficienti e a basso costo, perché oggi non siamo disposti a pagare molto per servizi di base.

Vogliamo investire in servizi di alta qualità. Questa è la sfida delle trasformazioni in corso, e noi, anche nel nostro piccolo, cerchiamo di rispondere a questa sfida con soluzioni concrete, cercando di vedere questo mondo con occhi nuovi.

In Italia siamo risparmiatori, ma siamo ancora molto titubanti nell’approcciarci al mondo dell’investimento o del trading. Come incentivare questo spirito di imprenditorialità?

In Italia, spesso diciamo di avere un basso livello di cultura finanziaria. Io, però, vengo da Ginevra. Devo ammettere che forse siamo un po’ severi. L’Italia è di fatto il terzo Paese in Europa nel mondo delle fintech. Inoltre, stiamo assistendo all’emergere di numerose iniziative fintech che aspirano a crescere. La vera sfida sta nel trasformare queste idee in realtà concrete. Avere idee intuitive, come la creazione di una borsa dedicata all’investitore individuale, può anche rivelarsi di successo, ma è essenziale ottenere un feedback positivo dal mercato e far crescere queste idee in modo sostenibile, in linea con le esigenze che evolvono.

Stiamo vivendo una fase di grande trasformazione che, a mio parere, durerà almeno per i prossimi tre o cinque anni e ridefinirà il panorama della nuova finanza. Chi sta gettando le basi per questa nuova era, oggi, sarà il vincitore di domani.

Qual è il ruolo delle giovani generazioni in questo periodo economico-finanziario?

Diciamo che le giovani generazioni stanno iniziando ad avvicinarsi all’investimento. Anche se un po’ in ritardo rispetto alle precedenti, ora sono decisamente entrate attivamente sul mercato e stanno portando insieme a loro un interesse verso nuove asset class, come le criptovalute, nuovi approcci orientati all’immediatezza e nell’accesso alle varie soluzioni, oltre a un modo di prendere decisioni più collegiale rispetto agli investitori più grandi.

Tuttavia, i giovani con il loro contributo rappresentano solo una parte dell’industria finanziaria. L’innovazione sta trasformando l’intero settore, con l’intelligenza artificiale che sta cambiando il modo in cui affrontiamo tantissime attività, tra cui le operazioni finanziarie.

Questa trasformazione è in atto, e stiamo assistendo a una proliferazione di iniziative e delle piazze finanziarie che, a mio avviso, adesso si sta effettivamente consolidando nostro. Stiamo andando verso servizi più specializzati che rispondono a esigenze specifiche che un tempo venivano trattate in modo più generico. Ad esempio, in Italia ora abbiamo almeno cinque borse operative, ma è probabile che alla fine rimarremo solo in due o tre.

Spectrum e Directa: cosa vi attendete da questa collaborazione con Directa?

La cosa che più ci entusiasma è il fatto di poter percorrere questo cammino insieme nei prossimi mesi, e speriamo, negli anni a venire. Per adesso, riteniamo di aver sviluppato una delle migliori soluzioni di trading. Ciò grazie alla flessibilità che offriamo e alla combinazione con un mercato regolamentato e l’expertise dell’intermediario come Directa. Partendo da questa solida base, che è solo l’inizio, crediamo che possiamo costruire insieme una soluzione evolutiva. Ancora una volta, però, il futuro di Spectrum Markets dipenderà da ciò che vogliono i nostri clienti, perché saremo sempre pronti ad ascoltarli: le loro esigenze guideranno il futuro del trading e degli investimenti.


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