Previsioni per la BCE 2025

La Bce e la politica monetaria.

Si riunisce oggi la Banca centrale europea: ma quali sono le previsioni per la BCE? Per gli operatori è quasi certo un taglio dei tassi da 0,25%, aprendo la porta ad altre sforbiciate al costo del denaro per il 2025, considerando il rallentamento economico che si sta verificando. Sulle scelte della BCE pesano ovviamente anche le difficoltà politiche di Francia e Germania.

“La Banca centrale europea affronta una decisione cruciale questa settimana in mezzo alle persistenti sfide economiche nell’Eurozona” ha spiegato Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.

“Riteniamo che la Banca centrale europea (BCE) possa annunciare un taglio dei tassi di 25 punti base. Non escludiamo che ci possa essere una lunga discussione anche in favore di una scelta più aggressiva con una riduzione più ampia di 50 punti base (il mercato sconta un 10%/15% di probabilità di questo scenario). Nonostante ciò, riteniamo che il compromesso sarà quello di ridurre il costo del denaro di 25 punti base, spiegando come siano probabili altri tagli ai tassi di interesse nel 2025.

Quali previsioni per i tassi BCE?

Per gli analisti i tassi scenderanno dello 0,25%. Pertanto, le previsioni sono  per una riduzione del costo del denaro di 25 punti base, con il tasso sui depositi  che scenderebbe dal 3,25% al 3%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale dal 3,40% al 3,15%. Scenario simile sul tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale, visto in calo dal 3,65% al 3,40%.

“Ci aspettiamo un’apertura da parte di Lagarde per ulteriori tagli” ha proseguito l’analista del broker IG “potenzialmente le riunioni per i possibili tagli ai tassi potrebbero essere quelli di gennaio, giugno, settembre e dicembre. La decisione arriva mentre l’Eurozona è alle prese con una debole crescita economica, in particolare nelle principali economie come Germania e Francia, dove il sentiment delle imprese rimane molto debole. Gli attuali prezzi di mercato indicano che i tassi potrebbero raggiungere un livello finale di circa l’1,5%, riflettendo le aspettative di un continuo allentamento monetario durante tutto il prossimo anno”.

Principali fattori economici che influenzano la decisione della BCE

Il controllo della stabilità dei prezzi è l’unico obiettivo del mandato della BCE. Va detto che le pressioni inflazionistiche hanno mostrato negli ultimi mesi una leggera risalita (prevista dai banchieri centrali). A novembre l’indice CPI su base annuale ha evidenziato una crescita nell’Eurozona del 2,3% rispetto al +2% di ottobre e il +1,7% di settembre. Il CPI core ha registrato un -0,6% su base mensile e un +2,7% su base annuale.

Per Diodovich “L’inflazione, che su base annuale si mantiene ancora al di sopra de 2%, potrebbe essere la principale argomentazione utilizzata dai banchieri “falchi” all’interno del Consiglio Direttivo per far passare una riduzione più modesta dei tassi di interesse. Complessivamente, le altre variabili macroeconomiche sono invece a favore di un taglio più consistente. Infatti, la crescita economica in tutta la regione ha mostrato segni di stagnazione, con un’attività manifatturiera particolarmente debole e una crescita del settore dei servizi in rallentamento. Anche i principali indicatori di fiducia delle imprese suggeriscono una continua cautela tra i leader aziendali. Va detto che anche la spesa dei consumatori rimane sotto pressione. Le recenti tensioni geopolitiche hanno aggiunto un ulteriore livello di incertezza, con un potenziale impatto sui flussi commerciali e sulle decisioni di investimento nell’eurozona”.

Implicazioni su euro e borsa della decisione della BCE

Le previsioni sono quindi per tassi in ribasso. Ma cosa cambia per l’euro sul forex market e quali previsioni per le borse? “La performance dell’euro rispetto alle principali valute vedrà probabilmente una reazione immediata, con volumi di trading sul mercato valutario previsti in aumento durante l’annuncio. I mercati azionari europei potrebbero riprendersi alla conferma dell’allentamento monetario. Al tempo stesso, i rendimenti obbligazionari nell’eurozona potrebbero subire una pressione al ribasso, in particolare se la BCE segnalasse un’apertura a ulteriori tagli nei prossimi mesi” ha concluso Diodovich. Va detto che i rendimenti dei BTP e dei Titoli di Stato europei sono scesi notevolmente nelle ultime settimane, con gli operatori che hanno iniziato a prezzare nuovi tagli anche per il 2025.

Oltre alla decisione in senso stretto, con le previsioni per un taglio di 0,25% da parte della BCE, occhio quindi al linguaggio della Lagarde ed alle aperture a nuovi tagli ai tassi di interesse ed alle loro tempistiche.

Grafico Euro Dollaro

Ecco di seguito un grafico del cambio euro dollaro, tratto dalla piattaforma di trading offerta dal broker IG.


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