La Banca Popolare Cinese: Cos’è e Come Funziona

Banca popolare cinese

Focus sulla Banca Popolare Cinese o The People’s Bank of China (PBoC o PBC). Cos’è? Come funziona banca centrale cinese? Che compiti ha? Chi governa la Banca Centrale Cinese? Che strumenti ha a disposizione? Ecco la storia della Banca Popolare Cinese.

Cos’è la Banca Popolare Cinese

il renminbi

La Banca Popolare Cinese ha sede a Pechino ed è la Banca Centrale della Cina. Svolge un ruolo primario nell’economia del Paese in quanto garantisce la stabilità finanziaria e definisce le politiche monetarie della Cina. Entrambe queste funzioni sono necessarie per sviluppare una stabile crescita economica.

The People’s Bank of China risponde del suo operato al Consiglio di Stato. Questo, per ovvi motivi, non garantisce una totale autonomia all’Istutuzione, vincolandola nell’adozione di alcune politiche.

La Banca Popolare Cinese rappresenta la Cina nelle principali istituzioni in ambito finanziario mondiale come, ad esempio, nella Banca Mondiale e nel Fondo Monetario Internazionale. Inoltre è l’Istituzione che gestisce l’emissione dei renminbi.

I compiti della PBoC

La Banca Popolare Cinese ha più volte cambiato le proprie funzioni. Le responsabilità attualmente in vigore sono quelle stabilite principalmente nel dicembre 2003. Queste prevedono che la Banca Popolare Cinese decida la politica monetaria e regolamenti il mercato bancario all’interno della Cina, ma non solo.

La Banca Popolare Cinese

The People’s Bank of China si occupa infatti anche dell’emissione dei renminbi (la valuta nazionale cinese) e della loro circolazione, della regolamentazione dei mercati finanziari, della sicurezza finanziaria del Paese (intervenendo anche sui mercati per gestire il tasso di cambio del renminbi con le altre valute).

Inoltre la Banca Popolare Cinese gestisce la Tesoreria dello Stato, esegue attività di antiriciclaggio, fornisce dati statistici sull’economia cinese, sulla salute delle istituzioni finanziarie, sugli indici dei prezzi. Infine si occupa anche di altre attività prescritte dall’autorità statale.

Chi governa la Banca Popolare Cinese

A capo della Banca Popolare Cinese è posto un Governatore che è aiutato da dei Vice Governatori. Il Governatore deve essere candidato dal Consiglio di Stato ed essere approvato dal Congresso Nazionale del Popolo per essere infine nominato dal Presidente della Repubblica cinese. I Vice Governatori sono invece scelti dal Presidente del Consiglio di Stato.

Attualmente il governatore della Banca Popolare Cinese è Pan Gongsheng. Pan Gongsheng (ex Vice Governatore) ha assunto la sua carica a luglio 2023, diventando il tredicesimo governatore della PBC, subentrando a Yi Gang che aveva assunto la sua carica nel marzo 2018. Pan Gongsheng, in passato, aveva anche coordinato il lavoro di contrasto alle criptovalute. Gli attuali Vice Governatori sono cinque: Zhu Hexin, Qu Jishan, Zhang Qingsong, Xuan Changneng ed infine Lu Lei.

Per perseguire al meglio i vari obiettivi la PBC ha organizzato al suo interno ben 18 dipartimenti che si occupano di alcuni settori specifici dell’economia cinese.

Gli strumenti

Come accennato in precedenza, la Banca Popolare Cinese risponde del suo operato al Consiglio di Stato e non ad altre istituzioni locali o nazionali. Questo le permette un discreto grado di autonomia nella gestione degli strumenti che ha a disposizione.

La Banca Popolare Cinese

Le principali leve a disposizione per gli interventi di politica monetaria sono le seguenti:

  • le operazioni a mercato aperto, intervenendo direttamente nel mercato per l’acquisto di obbligazioni e azioni;
  • l’imposizione delle riserve obbligatorie alle banche;
  • l’erogazione di prestiti attraverso:
    • operazioni di Standing Lending Facility (SLF);
    • operazioni di prestito a medio termine (MLF);
    • l’emissione prestiti supplementari in pegno (PSL) a condizioni agevolate verso le banche;
  • la gestione dei tassi di interesse (stabilendo l’indice LPR ovvero il tasso ad un anno e quello a cinque anni);
  • altri strumenti di politica monetaria strutturale.

Alcuni di questi strumenti sono usati anche da altre Banche Centrali per manovrare e gestire al meglio le proprie economie e quindi convenzionali, come ad esempio le operazioni a mercato aperto e l’imposizione dei tassi di interesse. Nel caso cinese possiamo però notare che alcune di queste operazioni sono specifiche del Paese. Spesso The People’s Bank of China è ricorsa a questi movimenti non convenzionali, alle volte anche in modo decisamente invasivo sul mercato sia nazionale che estero.

La storia della Banca Popolare Cinese

La nascita della Banca centrale Cinese

L’attuale Banca Popolare Cinese è stata fondata nel dicembre del 1948 dal consolidamento di tre banche già esistenti: la Huabei Bank, la Beihai Bank e la Xibei Farmer Bank. Bisogna ricordare che subito dopo la Seconda Guerra Mondiale in Cina scoppiò una sanguinosa Guerra Civile. Il Paese asiatico si trovò nel mezzo di una guerra fra comunisti e nazionalisti. Come si legge sui libri di storia, i comunisti riuscirono a prevalere grazie al favore della popolazione, nonostante la parte opposta godesse dell’appoggio degli Stati Uniti.

La Banca Popolare Cinese

Nei primi anni che seguirono la rivoluzione la Banca Popolare Cinese ha esercitato in monopolio la funzione di banca in Cina. Ricopriva quindi la duplice funzione di banca commerciale oltre che Banca Centrale, seppur perdendo a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta alcune delle funzioni tipiche di una Banca Centrale.

Dal 15 giugno 1969 la moneta cinese prese ufficialmente il nome di renminbi (in sigla CNY anche se è spesso utilizzato l’acronimo non ufficiale RMB). Letteralmente significa “moneta del popolo” e indica qualunque taglio della valuta: sia l’unità base (lo yuan) che gli altri tagli (jiao e fen).

L’apertura al mercato

Verso la fine degli anni Settanta la Cina decise di lanciare alcune manovre volte allo sviluppo economico. Per far ciò venne anche riorganizzata la PBoC a cui vennero delegati alcuni compiti che le erano stati sottratti. Ad esempio nel 1977 la Banca divenne l’unico soggetto in grado di emettere moneta nel Paese. Nell’anno seguente i poteri e le responsabilità aumentarono ulteriormente.

The People’s Bank of China, nel 1980, è stata suddivisa in quattro nuove banche indipendenti, ma è comunque rimasta di proprietà statale. In questo periodo, con l’apertura dell’economia ai mercati esteri si decise di svalutare notevolmente il renminbi per favorire le esportazioni e sfavorire le importazioni di merci estere. Una valuta debole permetteva di fatto di rendere molto economica la merce interna e onerosa quella importata.

La bilancia dei pagamenti era decisamente sbilanciata. Ciò permise alla Cina di accumulare importanti riserve valutarie (che sono divenute negli anni le più importanti a livello mondiale). Solo negli ultimi anni, invece, la Banca centrale cinese ha aumentato le riserve di oro.

cambio dollaro yuan cinese  grafico lungo termine
Grafico di lungo termine del cambio fra dollaro e yuan cinese. Si nota la forte svalutazione degli anni Ottanta e Novanta. Fonte: Macrotrends.

Il ruolo e l’organizzazione della Banca Centrale sono stati regolamentati e riorganizzati più volte negli anni come nel settembre 1983, nel marzo 1995 e nel dicembre 2003. Nel corso del 1999 vennero eliminate le varie sedi comunali e provinciali della PBC. Queste furono sostituite da nuove filiali regionali. Questa manovra venne attuata per diminuire l’influenza delle varie amministrazioni locali.

Il contesto attuale

Lo sviluppo economico del Paese ha permesso così alla Banca Popolare Cinese di diventare una delle principali Banche Centrali, facendole acquisire potere e prestigio a livello mondiale. Negli ultimi anni si è addirittura arrivati a pensare che in un futuro più o meno prossimo il renminbi potrà scalzare il dollaro dal trono della valuta più importante del mondo. Per ora possiamo affermare che i mercati seguono con estrema attenzione ogni mossa della Banca Popolare Cinese.

Per approfondire


Ebook Certificates
Articolo precedenteDa Marex un Credit Linked su Intesa Sanpaolo
Articolo successivoGoldman Sachs: certificati con cedole fisse mensili e barriere al 50%