I Mercati Azionari Recuperano

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I mercati azionari recuperano e quali sono le ultime news in questo complicatissimo 2020? Cosa attenderci dai mercati finanziari?

Dopo una prima parte di marzo disastrosa, i listini azionari hanno compiuto significativi progressi nel mese di aprile, con forti recuperi sui principali indici. In particolare, il Nasdaq, l’indice americano dei titoli del settore tecnologico americano, ad inizio maggio 2020 è addirittura tornato in positivo da inizio anno, riassorbendo di fatto le perdite registrate. Insomma, nonostante l’avanzare del coronavirus, sui mercati è prevalso l’ottimismo, con acquisti in quasi tutti i comparti.

Per quanto riguarda gli indici, l’S&P500, il paniere che raggruppa i 500 maggiori titoli americani, è risalito verso quota 2.900, con un recupero dai minimi che ha superato il 30%, mentre sono risultati leggermente inferiori i rimbalzi del Dax tedesco e degli altri indici europei. Almeno per il momento, restano lontani i minimi di marzo anche per il FTSE Mib nostrano, che è risalito dai 14.500 punti raggiunti a metà marzo sin verso quota 18.000 punti, prima di scendere sui 17.000 punti.

Il mese di maggio è invece iniziato con maggiore cautela e nuove vendite, anche se lo storno è stato in parte riassorbito nei giorni seguenti. Per quanto riguarda l’Italia va sottolineato che ci troviamo circa il 26% sotto i massimi di febbraio 2020, per la Spagna la percentuale sale al 28%, mentre come visto in America i recuperi sono stati più consistenti, anche per le massicce operazioni della Fed

Settori azionari e performance nel 2020

I mercati azionari hanno mostrato segnali di ripresa, ma con performance differenti da settore a settore. Negli Stati Uniti il comparto tecnologico (con Facebook, Google, Amazon e Netflix in testa) ha guidato il recupero dell’azionario. Sul FTSE Mib, come facilmente immaginabile il settore che ha retto meglio è quello farmaceutico. A trainare i rialzi è stata Diasorin, volata sui massimi storici ad oltre 160 euro per azione, prima di scendere a 155 euro per azione. Le attese di nuove commesse hanno generato un importante flusso di acquisti per il colosso farmaceutico, arrivato a capitalizzare quasi 9 miliardi di euro. Sono arrivati importanti segnali di ripresa anche da Recordati, tornata in area 40 euro per azione.

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Resta invece sotto pressione il settore bancario. Nonostante il bilancio abbia superato le stime degli analisti, Intesa Sanpaolo resta scambiata poco sopra quota 1,40. Unicredit, invece, ha perso il supporto dei 7 euro, scivolando a 6,50. Più consistente, invece, dai minimi di marzo la ripresa di Fineco, tornata a 9,50 euro per azione.

Soffrono le azioni del settore petrolifero

Fra i comparti in affanno, come prevedibile, troviamo quello energetico, che sconta il tracollo del prezzo del petrolio. Le azioni di Eni sono scese a marzo ai minimi da oltre vent’anni, in area 6,50 euro. Il recupero di aprile si è arenato poco sotto quota 10 euro per azione, venendo seguito da una nuova discesa a 8,5. Saipem ha perso quasi il 50% del suo valore negli ultimi 8 mesi e – nonostante il recupero di aprile – rimane in area 2,25 euro. Tenaris naviga intorno a 6 euro per azione, il 50% in più rispetto ai minimi di marzo a 4,05, ma il 40% in meno rispetto ai valori su cui viaggiava nel gennaio scorso.


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