Crescita del PIL – S&P taglia le stime

Crescita del PIL

Quali previsioni per la crescita del PIL, fra inflazione e guerra? La crescita del PIL potrebbe frenare anche nei paesi emergenti: S&P Global Ratings ha abbassato le previsioni di crescita del PIL reale dei mercati emergenti (EM) al 4,2% nel 2022 (a marzo era 4,8%). La causa del taglio alle stime è da ricercarsi principalmente nelle previsioni più deboli per la crescita della Cina.

Per i paesi emergenti, invece (con l’esclusione della Cina), la crescita del PIL di diverse economie dei mercati emergenti nel primo trimestre ha compensato un indebolimento dello slancio di crescita a partire dal secondo trimestre, che ha portato a una minima revisione al rialzo per il 2022. Le previsioni di crescita per i paesi emergenti, Cina esclusa, restano invariate al 4,1 % per il 2023. Molti Paesi devono affrontare un lungo recupero per raggiungere nuovamente l’andamento del PIL pre-pandemico. Sono numerosi gli elementi di incertezza: fra questi troviamo il persistere dell’inflazione e uno shock delle condizioni finanziarie, anche sul mercato creditizio. Le previsioni di S&P evidenziano quindi numerosi rischi per le nostre previsioni di crescita del PIL.

Previsioni inflazione

PIL e Inflazione

La crescita del PIL può essere frenata dall’inflazione. Vediamo quindi quali sono le previsioni per l’inflazione nei paesi emergenti. Non è una novità, ma l’inflazione resta elevata. Crescono infatti le previsioni per l’inflazione di Standard & Poor’s.L’agenzia di rating ha aumentato le stime sull’inflazione dei prezzi al consumo in tutti i Paesi: l’inflazione media annuale nei paesi emergenti (il campione analizzato da S&P comprende 15 Paesi) sarà del 7,1% quest’anno e del 4,1% il prossimo. Si tratta d valori inflazionistici rispettivamente 1,2 e 0,6 punti percentuali più elevati rispetto alle previsioni di marzo).Questo rally dell’inflazione di fatto rappresenta un duro colpo per il potere d’acquisto dei consumatori. Ciò va ad enfatizzare la conseguente riduzione della domanda interna reale per il resto del 2022 e 2023.

Crescita del PIL e tassi banche centrali

Cosa attendersi a livello di politica monetaria? Quali previsioni per i tassi di interesse e per le decisioni delle banche centrali e quali ripercussioni sulla crescita del PIL?La Fed ha già alzato i tassi portandoli fino all’1,75%. I rialzi proseguiranno nei prossimi mesi, fino a superare il 3% entro fine 2022. Anche la Bank of England ha già portato i tassi di interesse all’1,25%.Anche la BCE, ossia la Banca Centrale Europea, è pronta a alzare il costo del denaro, anche se il percorso del rialzo dei tassi in Europa sarà più lento. Chiaramente i rialzi dei tassi di incidono anche sui tassi dei mutui casa.

A livello di politica monetaria, l’inflazione resta la chiave di volta. Anche se si prevede che l’inflazione torni a diminuire nei prossimi trimestri, è probabile che rimanga ben al di sopra dell’obiettivo di molte banche centrali ancora per un po’.L’analisi parte dalla considerazione che anche che la Federal Reserve e le altre principali banche centrali hanno dichiarato un inasprimento delle proprie politiche. Sulla base di ciò, S&P prevede un inasprimento più rapido della politica monetaria in tutti i mercati emergenti nonostante l’indebolimento delle economie. Va ricordato come la Turchia sia un’importante eccezione, nonostante le forti pressioni sul tasso di cambio e sull’inflazione. Mantenere stabili le aspettative di inflazione e proteggere i flussi di capitale saranno i principali obiettivi dei responsabili della politica monetaria delle banche centrali.

Previsioni crescita del PIL area EMEA

Dopo un primo trimestre solido, S&P prevede un rallentamento della crescita del PIL nei prossimi trimestri nell’economia dei mercati di paesi emergenti dell’area EMEA. Pesa in questo caso il conflitto fra Russia e Ucraina, ma anche l’inasprimento della politica monetaria da parte della Federal Reserve statunitense e di altre importanti banche centrali. Tutto ciò si somma con prospettive di crescita globale più deboli. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta avendo ripercussioni sempre più pesanti sull’Europa emergente. Numerose economie importatrici di materie prime nella regione MENA sono tra le più colpite dalle ricadute del conflitto. Gli esportatori di materie prime energetiche della regione MENA stanno beneficiando di ricavi inattesi, con un beneficio temporaneo per la crescita del PIL. Questo scenario sarà presto mitigato dal rallentamento della crescita globale e dalle condizioni di finanziamento sul mercato del credito più rigide.


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